28.6.13

Francia, prima e dopo il petrolio

Avrei potuto dire "prima e dopo i cereali". Oppure prima e (molto) dopo l'allevamento, oppure prima e dopo l'"industria" in generale (soprattutto visto quel cielo pallido, con al tipica cappa di smog e calore post-moderna della foto sotto). Oppure prima o dopo l'era carbolitica e l'abuso di legna, carbone e poi petrolio e gas naturale. Va beh di cose se ne potrebbero dire tante...
Ovviamente nella seconda foto la più parte degli umani ci vede opportunità, lavoro e soldi, nella prima "solo" natura. Dovremmo fare un esperimento domandando alla gente comune, quella senza senso comune che vive da parassita nelle città..., cosa vede mostrando paesaggi antropizzati o meno. Tanti avrebbero orgasmi innanzi ad un polo chimico o un quartiere della Torino anni '60, mentre farebbero smorfie di incomprensione se messi davanti a boschetti perfettamente e naturalmente equilibrati non ancora rasi al suolo.
Ah, per i più romantici... volevo giusto deludere le aspettative, infatti mentre la prima foto è scattata vicino a dove abito, a pochi kilometri da miniere di carbone e città orrende e violente, la seconda foto è scattata nella "bellissima" Borgogna. Che di bello ha ben poco quando la si conosce davvero, in lungo ed in largo: migliaia di ettari a cereali (di orripilante qualità), appezzamenti di suolo morto anche di 30 ettari - continui ! - tutti a grano, insetti e volatili scomparsi da oltre vent'anni; rarissime aree boschive ma lasciate solo per cavarne tartufi. Insomma: morte, morte, tanta morte.
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27.6.13

Studenti U.S.A. sul lastrico, debiti oltre 1100 miliardi di dollari!

Ma come va l'America? Questa grande nazione che ha fatto grande, pulito e pacifico il nostro Pianeta di buzzurri? Il paese più sviluppato del mondo ultimamente assiste allo scoppio di un'altra bolla del debito: in America non esitano a chiamarlo "l'olocausto del prestito". La quasi totalità degli attuali studenti americani pare non riuscirà mai a rimborsare il prestito indispensabile ad intraprendere e continuare gli studi, essenziale per iniziare poi una vita indipidente; anche rinegoziare è sempre più difficile e si moltiplicano pignoramenti di beni a studenti e famiglie; poi via via che l'insolvenza si allarga sono le piccole banche a dover dichiarare fallimento (le insolvenze sui debiti per l'educazione sono il secondo mercato del recupero crediti, dopo il mercato immobiliare, negli States).
Senza energia in abbondanza, con un debito mondiale alle stelle,... di posti di lavoro remunerativi semplicemente non ne esistono più e chi ha una certa età se li tiene ben stretti, altro che ricambio. A che serve studiare vent'anni... per poi finire a fare patatine fritte da McDonald's o file interminabili all'ufficio collocamento? E se poi ti va male, finisci a morire tossicodipendente in California, Fresno è diventato il "cimitero degli elefanti" americano, dove vanno a finire, rapidamente e male, la loro vita i non solo i marginali ma anche gli ex-studenti di mezza età di tutta l'America: "Fresno, the city addicted to crystal meth" documentario di Louis Theroux http://www.youtube.com/watch?v=QppeXpxFyvo

(cliccare per aprire la pagina)

Democracy for America Infographic

infografica "Banking on Education " via Democracy for America

26.6.13

2018, anno senza petrolio per l'Italia?

Offro ai miei cari lettori il grafico* del giorno dalle terrificanti pagine dell'E.I.A.
Solo durante la Seconda Guerra Mondiale l'Italia ebbe un tale rapido e continuato collasso della fornitura petrolifera. Ovviamente questo crollo non è la causa di nessun problema, infatti le cose vanno ancora benissimo: la maggiorparte degli italiani non coltiva il proprio cibo ma mangia ogni giorno, non sa cucire un bottone ma ha armadi pieni di vestiti ed inoltre non sa la differenza fra un mattone ed una barra di combustibile nucleare ma vive più che altro in case ultra-moderne di cui è per altro è proprietaria.
La fine del petrolio non è e non sarà un problema per chi non ha mai voluto sapere o saper fare nulla. Questi 40, diciamo 50 milioni di incapaci supplementari che hanno calpestato i suoli italici nell'ultimo secolo se ne andranno come sono venuti, faranno rumore e scorrerà il sangue, ma poi saran millenni di silenzio.

*link: situazione energetica italiana, http://www.eia.gov/countries/country-data.cfm?fips=It
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25.6.13

Euro? Yen? E' il dollaro il malato terminale

Mi si chiedeva come sta l'America. Rispondo: ancora bene ! Finchè il dollaro non varrà zero spaccato, beh tutto andrà peggio, certo, ma relativemente meglio di come poi andrà... l'anno successivo. Nell'ultimo secolo il valore intrinseco del dollaro ha avuto una reale rivalutazione solamente grazie all'esplosione di nazionalismi, dittature e totalitarismi "altrove". E' appunto da quel giorno che gli Stati Uniti lavorano per tenere il mondo "sotto", alimentando la barbarie mondiale, eppure non basta... chè anche per fare i cattivi non bastano la volontà maligna, la malafede o la voglia di morte e distruzione (altrui), ma ci vuole energia primaria in abbondanza e soprattutto da sprecare.
Quindi: o gli U.S.A. ripartono in guerra (dove?) o il dollaro deve uscire di scena.
Proposta.
Come moneta globale, seriamente io propongo le gambe di Maria Sharapova*, la nuova moneta sarebbe il Leg. La più grande tennista di sempre, russa che vive negli Stati Uniti, è seria, forte, bella e brava ed è adorata da milioni di giovini arabi, è un idolo delle donne asiatiche,... metterebbe insomma d'accordo tutto il mondo e garantirebbe la pace nel mondo. Se Obama, Draghi e Xi Ping Pong mi leggono, propongo loro un doppio tra i pini dei Fori a Roma per discuterne serenamente. 

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Brasile: già finito il sogno petrolifero

Il petrolio ed il gas sono un dono di Dio per il Brasile,
ma potrebbero tramutarsi anche in una maledizione...”
Lula, ex-presidente del Brasile (2009)*
 
 
Quattro anni dopo queste dichiarazioni di Lula, quasi cinque anni dopo la scoperta di grandi giacimenti sottomarini nelle acque territoriali brasiliane... a che punto siamo? L'export non è affatto decollato. Soprattutto per il gas naturale, il saldo import/export è negativo per il 14esimo anno consecutivo**: tuttora i brasiliani consumano il doppio del gas che producono (circa 900 miliardi di piedi cubici annui a fronte di soli 450 disponibili sul mercato interno). E dalla fine del 2011 il Brasile è di nuovo tornato ad essere anche un importatore di petrolio, il "sogno" di diventare in modo durevole e stabile un paese esportatore (a cui credevano solo gli allocchi) non è durato neanche tre anni! Una "nuova" classe media, nel frattempo, si è creata e grazie a questa bolla di energia, lavoro, denaro ed aspettative ora vorrebbe comprare auto, case, fare vacanze... Aumentando la VIOLENTA aspettativa anche delle classi "inferiori", che classe media non lo saranno mai e forse l'hanno capito e e per questo mettono a ferro e fuoco le città. Avranno tutti quanti una sorpresa, perchè prestissimo arriverà il declassamento di decine di milioni di "nuovi" borghesi brasiliani: quel giorno anche molti genitori, non solo giovanotti, saranno nelle piazze a dar fuoco... ai loro stessi ex-uffici, pigliar a calci i poliziotti di cui oggi invocano l'aiuto contro "i devastatori scesi dalle favelas".
 
Ed il risultato di tutto questo ridimensionamento energetico brasiliano, alla fin fine qual'è? Beh alla prima scintilla ecco che le città sono tempestate da ondate di violenza che in pochi giorni trasformano interi quartieri in zone di guerriglia e saccheggio.
Eccola qua la "maggiore speranza" dei paesi del B.R.I.C.: giovani armati di bastoni e coltelli che non esiteranno a sgozzare i loro fratelli per un iPhone oggi, per una pila domani, per una mela tra qualche mese.
Segue breve compilation delle devastazioni in corso in Brasile. 




*link : http://www.geologi.info/brasile-i-nuovi-giacimenti-renderanno-il-paese-in-grado-di-esportare-petrolio_news_x_3425.html
**link : http://www.EIA.gov/countries/country-data.cfm?fips=BR
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24.6.13

"Lo Shale gas aggrava la crisi economica" (E.I.A.)

"Non solo lo Shale Gas e Shale Oil non risolveranno il problema del picco del petrolio, ma potrebbero invece creare una crisi economica; ... nel 2012, 7000 pozzi sono costati 42 miliardi di dollari per un introito di 32,5 miliardi di prodotto finito"
U.S. Energy Information Administration (EIA), giugno 2013*

"Lo Shale gas è una rivoluzione ed una risorsa praticamente infinita! La Russia sarà il nostro Texas!"
Paolo Scaroni, ENI; giugno 2013**

Chi ha ragione? Secondo le banche e la gran parte dei governi ha ragione Paolo Scaroni. E ne vediamo i risultati tutti i giorni, quando il nostro vicino si spara, l'artigiano chiude, la fabbrica un poco più in là fallisce ed anche io non mi sento tanto bene.

*link: http://www.guardian.co.uk/environment/earth-insight/2013/jun/21/shale-gas-peak-oil-economic-crisis
**link: http://petrolitico.blogspot.fr/2013/06/scaroni-lo-shale-gas-grande-rivoluzione.html

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Shale gas, links:
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21.6.13

Scaroni (video): "Shale gas? Grande rivoluzione, risorsa infinita"

Premessa: "Paolo, BASTA! Dai, per favore, davvero..."

Peccato che in questo video denso di sorrisi e competenza incravattata (a debito) duri davvero troppo poco, solo due miseri minutini, tristi e tragici per il futuro del mondo ma oro puro per i devoti dell'azienda(lismo) totale. E' stato pubblicato qualche ora fa. Fatelo girare, imparatelo a memoria, il capo di ENI, dott. ing. etc. etc. Paolo Scaroni, si lancia con una calma e una sicurezza sconcertanti in considerazioni sintetiche da brividi, non dico tanto per chi abbia a cuore il pianeta Terra, le api o i gatti postati su facebook, ma per chi rispetti e riconosca almeno il lavoro secolare della Scienza. Spero che Luca Mercalli o Ugo Bardi non lo vedano mai questo video, gli verrebbe il crepacuore e mi sentirei io stesso un omicida. Forse nessuno dovrebbe mai vedere questo video, andrebbe proprio rimosso.
L'industria petrolifera non è una scienza, ormai l'abbiamo capito tutti, niente sarà infinito: i carburanti o il metano o altri idrocarburi e tanto meno il loro utilizzo da parte di classe media e ancora meno classi popolari... lo constatiamo man mano che le stazioni di servizio ci chiudono sotto al naso e che le nostre bollette del gas giacciono impagate e attorno ai nostri colli si stringe il cappio di una società post-industriale in rovina. Sappiamo, noialtri pure se siam pochi..., ma sentire ancora a giugno 2013 uscire certi pensieri, anzi certi dogmi, dalle "fauci" del dirigente petrolitico e petrolifero signor Scaroni, beh è a mio parere disperante e fa purtroppo sempre (un brutto) effetto... Lo shale gas* è tutto il contrario di quanto affermato nel video: non è una rivoluzione (anzi, si afferma ormai anche in sede IEA - International Energy Agency - che il "sogno rivoluzionario" degli scisti, che contengano olio, gas, bitume etc, potrà non iniziare mai, vedi ultimo link sotto), e poi il gas da scisti non è affatto "praticamente infinito": è una frase che non ha alcun significato commerciale oltre che economico, scientifico e logico. Invece sembra essere infinita, e questo contro le leggi della fisica, la testarda stupidità cortotermista degli umani, soprattutto di coloro che posseggono il vapore, siedono ai comandi, decidono velocità e direzione da dare al bastimento arrugginito che porta l'umanità... a quel paese.

20.6.13

Santuari di Lourdes verso la bancarotta

"Allora Dio disse a Noè: «È venuta per me la fine di ogni uomo, perché la Terra, per causa loro, è piena di violenza; ecco, io li distruggerò insieme con la Terra.
da il diluvio universale ; Gn 6,13-22, Bibbia

Il dio buono (?) dei cristiani non promette aiuto: è scritto nel suo contratto biblico. In sintesi la Bibbia dice: "non fate cazzate". Da tempo non facciamo che cazzate: come finirà?
Sia come sia, sembra che Gesù, la Vergine e lo Spirito Santo anche mettendosi di buona volontà non possano fare molto per salvare i mercanti del tempio di Lourdes dalla bancarotta dopo la seconda piena (storica...) del Gave de Pau nel giro di 9 mesi (totale di 7,5 mln di euro di danni). La seconda meta turistica francese, almeno per quel che riguarda il sistema dei santuari, va dritta verso la bancarotta*. 30 milioni di euro di budget di funzionamento annuo e, in soli tre giorni, si contano ulteriori cinque milioni di danni, la stagione "turistica" estiva in malora, ristoranti ed alberghi inagibili per mesi e alcuni - da poco faticosamente ristrutturati dopo i danni di fine 2012 - non riapriranno mai più... Un secolo di balordaggine religiosa finito per colpa di poche PPM di CO2 e CH4 in più in atmosfera.
Dopo il picco del petrolio, anche un diluvietto locale costa la vita. 

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18.6.13

Piene dei fiumi europei: arriva il tempo delle preghiere, o forse no

L'anno scorso ci fu la piena del secolo a Lourdes. 1,5 mln di euro di danni solo ai santuari.
Poi... anche quest'anno - tra ieri e oggi - c'è stata la piena del secolo a Lourdes (vedi video sotto). Forse i danni ammonteranno al doppio, come volumi d'acqua siamo circa al triplo. Le nevi dei Pirenei si sono sciolte in una settimana di piogge, poi una bolla di aria sahariana che si scontra con aria artica ha scatenato due diluvii di seguito. Nel video, di ben 21 minuti, si vede quasi a vista d'occhio il fiumicello diventare grande e pauroso: prima i pellegrini e gli addetti sono calmi, poi scatta l'evacuazione; pare sian stati evacuati tutti i pellegrini e visitatori, oltre ad un migliaio di turisti in vari alberghi inondati della cittadina francese a ridosso dei Pirenei. Ma chissà da dove verrà tutta questa energia e da dove tutta quell'acqua? Pare che l'Artico sia sempre più caldo e scongelato: verrà da là? Mistero della Fede. 
Le piene del secolo si fanno sempre più frequenti in Europa, all'appello mancano solo quella del piccolo Po, quella del Rodano, del Reno e della Senna: l'una o l'altra si porteranno via una piccola fetta di Germania progredita e chissà forse un bel pezzo di comparto chimico (e nucleare?) francese e magari forse il 6% del PIL francese o il 2% di quello europeo. Dovrem(m)o cambiare scala: nel millennio scorso le piene straordinarie, appunto millenarie, accadevano una volta ogni mille anni. In questo millennio, accadranno ogni decennio. Anche le crisi, che erano regionali ed accadevano ogni trent'anni in media, ora sono globali ed arrivano ogni due. E' la macabra magia del "dirupo di Seneca".
Preparate birra e patatine, c'è proprio da divertirsi nei prossimi anni. Per le soluzioni globali è tardi da trent'anni. Per quelle locali no, astenersi preghiere.


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12.6.13

Rio de Janeiro, prima e dopo il petrolio

"L'India, la Cina, ok, ma soprattutto il Brasile è il futuro!"
Ottimista anonimo
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9.6.13

L'apocalisse climatico è tra noi

"Senza più ghiaccio artico sono altamente probabili scenari apocalittici per i grandi fiumi europei: le piene storiche dell'Elba, del Rodano e del Danubio potranno accadere tutte entro questo secolo e fare più danni economici della Seconda Guerra Mondiale.
Senza calcolare i danni sanitari di una devastazione chimico-nucleare causata dalla Senna di cui si attende da tempo una terribile piena che spazzerà via decenni di repubblica e di democrazia."
Ricercatore anonimo tanto chi se ne importa come si chiama e cosa ha scritto 

Elba ai massimi da 400 anni. Danubio ai massimi livelli degli ultimi 500 anni. Mezza Europa devastata da una piovosità apocalittica. 25°C la media delle temperature in Ucraina per un mese di maggio. Agricoltura ovunque al collasso, etc. etc. Va tutto bene.

link: http://www.dailymail.co.uk/news/article-2338449/Danube-reaches-record-levels-historic-capital-Budapest-goes-high-alert-river-burst-banks.html
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