20.2.12

Sionismi ed apocalisse fai-da-te, oppure ozio resiliente

Rileggendo per la seconda volta "Bagattelle per un massacro" di L. F. Céline, ho ri-trovato questa citazione:

"Tutti i popoli della Terra saranno incatenati al trono d'Israele, in seguito ad un'atroce guerra mondiale in cui tre quarti delle popolazioni saranno decimate.
Ci vorranno trecento asine per trasportare le chiavi del tesoro." (il Talmud)

Tralascio per questioni di tempo e spazio la questione sionista. E mi chiedo cosa mai ci farebbero gli umani restanti con un tesoro "immobile" come quello che auspicano, in un mondo talmente distrutto... Dunque questa guerra finale, versione antropica dell'apocalisse biblico, profetizzata secoli fa, con 75% degli umani morti, non è ancora avvenuta; dal punto di vista "fisico" nemmeno un conflitto totale nucleare potrebbe causare la morte dei tre quarti di esseri della specie homo sapiens sapiens che popolano la Terra... La forte probabilità che non ci sarà mai una guerra "totale" annientatrice è strettamente collegata alla capacità mondiale energetica. Cosiccome servirebbe almeno dieci volte tanta produzione energetica terrestre per poterci mettere nell'ottica di "conquistare Marte" (per il momento, farlo servirebbe solo a drenare le imposte verso gli appaltatori di un tale progetto e verso nuovi funzionari pubblici e ricercatori da assumere... In sintesi: altri devastanti trillioni di debito pubblico da ripagare un giorno...), allo stesso modo servirebbe una industrializzazione ancora più massiva per avere la garanzia di auto-distruggerci in fretta. Poi possiamo dibattere sul concetto di "fretta" e di quanto comunque questo tipo di industrializzazione che viviamo oggi stia decimando le generazioni future (ad esempio col dimezzamento della fertilità da una generazione all'altra).
Prendiamo la Seconda Guerra Mondiale: conteggiando le carestie e le epidemie correlate al conflitto, essa ha causato la morte di 71 milioni umani su una popolazione all'epoca di 1900 milioni... Un "misero" 4% del totale. Tutto questo è per dire che, tutto sommato, la fine dell'era petrolitica non ci porterà alla tomba tutti e subito, come in tanti spesso sperano (per non affrontare i problemi ch'essa pone).
Piuttosto, moriremo di malattia, depressi quasi tutti, soprattutto i maschi nei paesi industrializzati, prima che di assassinio per un pezzo di pane. Quindi mettetevi il cuore in pace, cercate di vivere tranquilli, mangiare poco e bene, sforzandovi di vivere come fratelli e tutto andrà bene. Complotti o contro-complotti vi faranno perdere energia, tempo e spazio (se non altro mentale, che libererete per oziare o per aiutare a liberare lo spazio dei vostri vicini di vita). Nell'attesa di un Salvatore, di un ennesimo magico oggetto, di un nuovo amico, di una nuova amante, di nuove soddisfazioni, progetti, profitti, viaggi, ... perdiamo i pochi e veri doni della vita quotidiana. Bisogna abolire il pensiero collocato nel futuro, per abitare il proprio presente con la piena coscienza, e se possibile la conoscenza, del Passato. E farlo presto.

Usiamo i raffinati di petrolio ancora disponibili per mettere in atto una resilienza* totale.

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