Era l'1 dicembre 2001. Domingo Cavallo, ministro dell'economia argentino, dopo il default del debito argentino ed a fronte della fuga di capitali ed alla corsa dei cittadini per vuotare i conti correnti, prese delle misure economiche che si riassunsero informalmente col termine "corralito" ovvero "recintino per il bestiame"... : divieto assoluto per tre mesi (poi diventato un anno!) di ritirare dollari e divieto di ritiro di oltre 250 pesos per settimana (appena sufficienti, al tempo, per acquisti alimentari di una famiglia di quattro persone), divieto infine di esportazione di fondi all'estero. Di fatto vi fu un congelamento degli averi bancari che fece prima impazzire e poi in parte addirittura morire di fame parte del paese (a fine 2002 si contavano 260000 bambini malnutriti, direttamente non si sa bene quanti morirono per le misure legate al "corralito"). In solo un anno, il PIL scese del 14%, l'inflazione mensile ebbe punte ufficiali del 10% (annua attorno al 35%), gli argentini considerati malnutriti passarono dal 12% al 27%. I poveri raddoppiarono, diventanto quasi il 60% del totale degli abitanti, assieme alla disoccupazione che giunse al 25%, fu allora che nacque il tristemente famoso fenomeno dei "cartoneros" (in foto): fino a 40000 persone di tutte le età e classi sociali, in certi casi intere famiglie, si misero per oltre due anni a percorrere le strade di Buenoes Aires in cerca di cartoni ed altri rifiuti da consegnare alle aziende specializzate per guadagnare qualche soldo. Qualche migliaio sono ancora dediti a questo lavoro in nero, molti di loro son riusciti a farne la loro professione e a fondare piccole cooperative di riciclo.
Ebbene, tutto questo ha sempre più probabilità di accadere in Spagna prima ed in Italia poi, magari in forma ristretta, magari in forma "discreta". Nemmeno ai piani alti sanno che pesci pigliare. IL RISCHIO E' ALTO, tutte le pedine sono sulla scacchiera per creare uno scacco matto ai cittadini. Per salvare il sistema potrebbero essere momentaneamente bloccate le frontiere, come prima di Schengen quindi niente di nuovo, a tempo indeterminato, con controlli su fughe di capitali. Contrabbandare valute e preziosi tornerà forse una occupazione di molti, come lo è stato per secoli attraverso le Alpi.
Il premier Monti ha appena chiesto ai ministri di prepararsi al peggio se il summit europeo in corso finirà male: in caso di ennesimo buco nell'acqua (è il 19esimo "summit dell'ultima chance" per salvare l'Euro) prevede un crash dei mercati finanziari, un attacco al sistema bancario italiano allo stremo (vedasi Monte Paschi), e fa capire che dopo il credit crunch più volte negato, ma in atto da un semestre in tutta Europa, un blocco totale temporaneo della liquidità nazionale sarebbe purtroppo dietro l'angolo...
Ebbene, tutto questo ha sempre più probabilità di accadere in Spagna prima ed in Italia poi, magari in forma ristretta, magari in forma "discreta". Nemmeno ai piani alti sanno che pesci pigliare. IL RISCHIO E' ALTO, tutte le pedine sono sulla scacchiera per creare uno scacco matto ai cittadini. Per salvare il sistema potrebbero essere momentaneamente bloccate le frontiere, come prima di Schengen quindi niente di nuovo, a tempo indeterminato, con controlli su fughe di capitali. Contrabbandare valute e preziosi tornerà forse una occupazione di molti, come lo è stato per secoli attraverso le Alpi.
Il premier Monti ha appena chiesto ai ministri di prepararsi al peggio se il summit europeo in corso finirà male: in caso di ennesimo buco nell'acqua (è il 19esimo "summit dell'ultima chance" per salvare l'Euro) prevede un crash dei mercati finanziari, un attacco al sistema bancario italiano allo stremo (vedasi Monte Paschi), e fa capire che dopo il credit crunch più volte negato, ma in atto da un semestre in tutta Europa, un blocco totale temporaneo della liquidità nazionale sarebbe purtroppo dietro l'angolo...
"Monti mette in allerta i ministri: ‘Domenica e lunedi dovete essere tutti reperibili'. Le mosse per evitare un lunedì nero. Le paure del Professore se fallisse il Consiglio europeo"
Corriere della Sera di oggi
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