6.5.11

Carestie antiche, moderne, future


Protetti dal sorriso benevolo del "pessimista naturale" Thomas Malthus, in attesa di nuovi sviluppi dei danni socio-economico-culturali globali che ci stanno portando verso il Nulla assieme all'esaurimento progressivo delle risorse del sottosuolo (le più importanti: carbone, petrolio, gas naturale, ferro, fosfati, carbonati di potassio, alluminio, etc.), stilo un breve elenco delle maggiori carestie moderne. Premessa: è interessante notare che esse siano accadute laddove i popoli sono organizzati più capillarmente e da più lunga data dal punto di vista della produzione e distribuzione alimentare, la Cina e l'India.
Secondo i demografi contemporanei, come secondo la FAO e l'ONU, sarà comunque sempre in Cina ed in India che avverranno le future maggiori carestie, per numero di persone coinvolte e rapidità dell'affermarsi degli eventi; la tecnologia ed il progresso socio-economico potranno arginare di qualche decina di migliaia di vittime o rimandare di pochi anni i cicli di carestie che attendono cinesi ed indiani. Paradossalmente, il comunitarismo estremo dell'Africa lo ha finora tenuto al riparo da eventi mortiferi per milioni di persone (tranne due grandi carestie in Egitto e Somalia, e ricorrenti cicliche carestie nel Sahel).
Nonostante ci sembri impossibile, solo 50 anni fa (in pieno "boom" Petrolitico) morirono di fame e malattie da malnutrizione 36 000 000 di cinesi* in soli tre anni, durante la Grande carestia cinese. Se na parla poco, si è tanto censurato e disinformato a riguardo e in Europa si è troppo mitizzata la figura di Mao e della sua "rivoluzione" per andare a scavare nei numeri della Storia. Da due secoli la Cina si batte prima di tutto, ed ogni giorno, contro il mostro nero della morte per fame (e per le conseguenti epidemie), con successi evidenti quali la politica urbana del figlio unico (che ha risparmiato la nascita di oltre trecento milioni di bambini) ma non risolutivi: la fame tornerà, massiccia, un giorno, perchè la green revolution è solo una parentesi "felice" della Storia dell'Umanità. I cinesi lo sanno bene: nonostante la capillarità, la diversità e la economicità complessiva ancora oggi presente (ed ineguagliabile al mondo) della loro produzione alimentare, un giorno i cinesi si riscopriranno comunque troppi ed in overshoot** rispetto alla capacità dei suoli di (ri)generare fertilità, con o senza aiuti di concimi di sintesi o rimineralizzazione.
Qui la lista*** delle maggiori carestie mondiali dell'epoca moderna...

1. Carestia di Chalisa (INDIA), 1783-1784 ......................... 45 000 000 morti
2. Grande carestia cinese (CINA), 1958-1961 ..................... 36 000 000 morti
3. Carestia del Bengala (INDIA), 1770 ................................ 10 000 000 morti
4. Carestia del '36 (CINA), 1936 ........................................... 5 000 000 morti
5. Fame di Povolzhye (RUSSIA), 1921-1923 ........................ 5 000 000 morti
6. Olodomor (UCRAINA), 1929-1933 ................................. 3 500 000 morti
7. Carestia persiana (IRAN), 1870-1871 .............................. 2 000 000 morti
8. Grande carestia irlandese (IRLANDA), 1845-1849 ......... 1 500 000 morti
9. Carestia dell'India settentrionale (India), 1869 ................ 1 500 000 morti
10. Carestia sovietica (RUSSIA), 1947 .................................. 1 500 000 morti
11. Carestia nordcoreana (COREA DEL NORD), 1996 ........... 600 000 morti
12. Carestia dell'occupazione (GRECIA), 1941-1944 ............. 300 000 morti

Per quel che riguarda l'Italia, nel periodo post-unitario non si conoscono carestie di massa.
Le più recenti carestie italiche sono le seguenti, ma il maggior numero di morti come spesso capita è dovuto ad epidemie, quali quelle ottocentesche del colera (11516 morti nel 1855 in Sardegna, 24014 morti a Palermo nel 1828-1829, epidemia di colera a Napoli nel 1873, ...)...
1. Carestia di Venezia del 1846-1847,

4 commenti:

  1. In Italia un bel disastro c'è stato: è lo spopolamento dell'appennino parmense e piacentino, verificatosi subito prima dell'unità d'Italia. In pratica, negli anni tra fine '700 e primi '800 l'esplosione demografica di quelle aree montane si avviava a conclusione; un danno simile a quello irlandese, ma molto meno pubblicizzato. Più che morir di fame, molte di quelle persone semplicemente dovettero abbandonare le loro terre ormai degradate in maniera irrimediabile. Ci hanno fatto una puntata anche quelli di Quark.

    L'eco di quel disastro è ancora visibile: quel settore dell'appennino settentrionale resta una delle aree più vuote e spopolate della nazione.

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  2. Uhh, interessante, ci sono un bel po' di dati disponibili qui!

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  3. L'anno scorso (2012) c'è stata siccità negli USA, riducendo sostanzialmente la produzione di cereali.
    Se tale fenomeno si ripetesse per 3 anni di fila, come avvenne in Cina, penso che oggi i morti di fame sarebbero molti, ma molti di più!

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  4. Diciamo che la crisi da portanza antropica ampiamente superata è iniziata ad avvenire

    in Tunisia
    in Egitto
    in Siria

    India e Cina verranno dopo.
    Prima quasi tutti i paesi subtropicali subdesertici e sovrapopolati.

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