21.2.13

Tre milioni e mezzo di trivelle

Nel mondo ce ne sono circa tre milioni e mezzo, eppure non bastano. 
Solo per pagare gli interessi annui del debito totale mondiale, serve aggiungerne almeno dieci nuove, ogni mese. E semmai bastassero, va pagata la "crescita" ed un giorno sarebbe comunque esaurito il petrolio estraibile. Ma se anche fosse infinito, finiremmo le materie prime da trasformare grazie a lui o comunque a termine finirebbe l'ossigeno per bruciarlo. 
Grandi o piccole, nel deserto o in mezzo al mare...c'è chi guardando le trivelle vede il Lavoro, altri ci vedono il Male, alcuni ammirano i suoi getti di fango, tramite i quali Dio stesso ci svelerebbe forse grandi segreti. Ogni giorno di più la verità viene a galla tra i fanghi oleosi: il grande segreto è che di misteri non ce ne sono, ma poche e semplici sono invece le leggi della condanna a vivere e morire sulla Terra. Siamo stupidi, siamo soli, sii conquistato o sii conquistatore, dalla Terra non si scappa.
A termine nessuno ci ricorderà e niente sarà servito a nulla.
A parte capire, contemplare e preservare quel che per caso o per volontà di pochi umani è, ora, bello e giusto, a cosa servirà mai esser stati vivi un giorno?

"Oil Rig" da Vimeo
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32 commenti:

  1. Medo, una domanda: quale partito politico in Italia o in Francia ha messo fra le sue priorita' l'allontanamento dalla petroliodipendenza?
    Io ho votato M5S (vivo all'estero) perche' tra tutti mi sembra il partito meno "sviluppocratico".

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    1. Anche io ho votato dall'estero ma nei programmi dei partiti non ho visto nessuna reale mira di indipendenza dal petrolio. Comunque ho votato delle persone precise, non tanto i partiti a cui appartengono, ho scelto con un solo criterio: quanto questa persona è corruttibile. La corruzione, nelle sue declinazioni più o meno morali o materiali, è il primo problema a tutti i livelli del vivere umano, ovunque e lo resterà fino alla fine dei tempi.

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    2. Per fortuna di ossigeno ce ne in abbondanza nell'atmosfera.
      Anche se venissero bruciati tutti i combustibili fossili conosciuti, l'ossigeno diminuirebbe solo dello 0,5%.
      (Dato ricavato sempre dalla mia App)

      La tristezza è che, per quanto se ne estragga tanto petrolio/carbone/gas, l'energia è sempre poca per poter contrastare i mutamenti climatici che ormai, indipendentemente da quanti combustibili si brucino, sono in atto e non si fermeranno.

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    3. "i mutamenti climatici ... sono in atto e non si fermeranno"
      Questo è sempre vero poichè il clima ha una variabilità sua propria, se come credo intendi dire il cambiamento climatico provocato dalle attività umane vecchie e nuove (anthropogenic climate change), a partire dall'allevamento, dall'agricoltura stanziale, fino ad arrivare alla ricerca ed alla combustione di carbonio fossile, beh il mutamento è in atto da "poco" e ne vediamo solo una parte (purtroppo credo piccola, il peggio è a venire) degli effetti. Non è detto che serva ulteriore energia per contrastare i mutamenti, invece per riparare i danni causati da questi mutamenti ha un costo colossale. Un solo piccolo uragano "distrugge" almeno attorno ai 5 miliardi di dollari su scala millenaria tutta la ricchezza mai prodotta sarà servita a riparare i soli danni da uragani se ci pensiamo un attimo...

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    4. Quando dico che servirebbe molta energia per contrastare i mutamenti climatici intendo ad esempio:
      l'avanzata dei deserti.

      Essa potrebbe essere fermata piantando molti alberi, l'energia servirebbe per irrigarli con acqua desalinizzata del mare portata da migliaia di km di distanza.

      Un altro esempio potrebbe essere quello di creare immense serre, in cui l'ambiente la temperatura viene tenuta stabile artificialmente, così come la luce.

      Per queste ed altre cose, serve molta, ma molta energia!

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    5. Se pianti alberi che colonizzano per bene aree molto aride, per fermare il deserto, non credo siano alberi che necessitano di chissà quanta acqua anzi. Quindi per fermare il deserto non serve tutta quella energia. I cinesi consumano pochissima energia per fermare il Gobi, non è che ci stiano riuscendo, ma se non avessero fatto nulla avrebbero perso chissà quanto.
      Comunque se nemmeno la Cina di oggi riesce a fermare il Gobi, NESSUN paese riuscirà a fermare nessun deserto da nessuna parte. Poi su scala locale qualche successo potrà esserci, ma solo se non dipende da continue immissioni di energia nel sistema (irrigazioni perenni, etc.).

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    6. L'avanzata dei deserti risulta essere ancora un mistero! (almeno per me!).

      Il deserto del Sahara 30.000 anni fa, prima che l'uomo potesse incidere negativamente sull'ambiente, era ricoperto di vegetazione, così come lo era l'Iraq tra i fiumi Tigri ed Eufrate.
      Poi il deserto iniziò ad avanzare.

      Alcuni studiosi dicono che un aumento di anidride carbonica nell'aria, agevola la crescita delle piante.

      Se fosse così, con tutta la CO2 che immettiamo noi nell'ambiente, i deserti dovrebbero arretrare, e invece avanzano!


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    7. La CO2 per far crescer gli alberi, immessa oggi, ha risultati moooolto più a lungo termine. Ma CO2 senza precipitazioni efficaci, serve a niente. E poi una volta creato un deserto, non esiste quasi più suolo per rimetterci quel che c'era prima. Una volta che da terreno con humus passi a sabbioso con "rottura" delle strutture delle argille (sono spugne, che dopo un po' non tornano più come prima, mai più), non è che se poi ci ripiove dopo secoli riviene fuori un giorno una foresta. Ci vuole materia organica da un altrove. Per queste ed altre ragioni la Terra una volta desertificata per la gran parte non avrà più un ritorno "verde". Studiati i complessi argillo-umici e capirai che la via di non ritorno (la fine dei suoli fertili) è imboccata in quasi tutti i paesi, almeno quelli dove si coltivano cereali su grande scala, a quasi tutte le latitudini.

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    8. Allora facciamo la lista della spesa, che io vado a comprare tutto il necessario... :-)

      Ricapitolando servirebbe:
      1) piante;
      2) acqua dolce (portata con tubazioni e molta energia per ottenerla e spingerla);
      3) concimi;
      4) un pò di terra ricca di humus da spargere per accelerare il processo;
      5) i raccolti dovrebbero lasciare quanto più fogliame possibile in loco;
      6) clima / temperatura regolare: quindi serre.
      7) ?


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    9. Perfetto! Allora ci vediamo in Libia dopodomani ok?

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    10. Fukuoka ha mostrato, non solo con la teoria, che è possibile coltivare la terra, ed anche riprendersi piano piano i deserti, con mezzi non-tecnologici (ok, la falce è un po' tecnologia anche quella, ma insomma...).
      Cerca anche di spiegare nei suoi libri che uno degli errori umani è che - per comprendere il tutto - l'uomo scompone in piccole parti i sistemi, e studia minutamente ALCUNE PARTI di questi frammenti. Quando poi riesce ad INTRAVEDERE ALCUNE relazioni tra queste parti, si convince di avere compreso tutto il meccanismo e crede di poterlo padroneggiare.
      Ricordo che Fukuoka non era un prete, ma un (equivalente) laureato in agraria nel suo paese, e soprattutto un grande osservatore e filosofo.
      La tristezza più grande è che i titoli dei suoi libri illuminanti li trovate nelle collane editoriali insieme all'astrologia e altre panzane new age...ma perchè? Perchè? Perchèèèè??

      @medo
      "sii conquitato o sii conquistatore, dalla terra non si scappa"
      Grande...

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    11. Credo che ormai moltissimi conoscano Fukuoka ed il suo insegnamento. A me non fa ne' caldo ne' freddo che lo si ritrovi tra le panzane e l'astrologia, l'importante è che si trovino i suoi testi, ma mi fa più arrabbiare vedere che nel 95% di coloro che oggi mollano tutto e si buttano anima e corpo nella ruralità c'è una quantità di panzane pari solo alle panzane a cui credono coloro che a questa nuova ruralità si oppongono. Voglio dire non fa per niente male abbracciare gli alberi, anzi forse fa più bene che male, ma ho conosciuto gente disposta ad ucciderti se dai un calcio al suo albero e se magari sei toro ascendente bilancia ti uccide e ti brucia perchè hai molestato il suo fratello albero durante la luna piena...

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    12. Eh, sì, non è sufficiente il solo CO2 per far prosperare le piante...

      http://www.skepticalscience.com/co2-plant-food.htm

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    13. Certo Medo, concordo, purtroppo non basta leggere una cosa per capirne il messaggio...così come non basta andare in bicicletta, o coltivare la terra, o essere papà, o essere un poeta, o un arrotino, o dedicarsi alla ruralità per essere delle brave persone.

      Devo dire comunque che nei quattro testi di Fukuoka che posseggo e rileggo periodicamente non c'è nulla che parli di abbracciare alberi o roba simile.
      Poi si sa che appena uno se ne esce con dei concetti innovativi e intelligenti e razionali c'è subito chi se ne appropria per iniziare un lucroso business dei "sentimenti", con la conseguenza di deviare o distruggere il significato e l'intento originario.

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    14. "A me non fa ne' caldo ne' freddo che lo si ritrovi tra le panzane e l'astrologia"

      Beh qualcosa conta però. Visto che la permacultura esiste ormai da decine di anni, è quantomeno assurdo che non ve ne sia almeno un minimo accenno negli studi e nei testi di agraria (almeno così risulta dalle mie conoscenze, ma...periti e laureati in agraria, se non è così, fatevi avanti, smentite!).

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    15. Sono purtroppo laureata in agraria. Mai sentito Fukouda e la permacultura. Poi ho letto "La rivoluzione del filo di paglia" e ho scoperto l'acqua calda, si può dire. Lo tengo tra i libri preziosi. All'università solo agricoltura meccanizzata e con tutta la chimica possibile, una sola visita "alternativa" in fattoria biodinamica... in effetti il proprietario mi sa che faceva davvero l'oroscopo alle piante, ed ha ammesso che andarsi a confessare e mantenersi senza peccato aiutava le sue coltivazioni.

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    16. "in effetti il proprietario mi sa che faceva davvero l'oroscopo alle piante"
      Terribile e comico insieme...

      Grazie per il feedback sul tuo corso di agraria. Conferma l'elevato valore della scolarizzazione di massa (come ormai è quella universitaria).

      Immagino che avrai già letto "Descolarizzare la società" del mitico Ivan Illich...

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  2. Medo, ti nomimo Cavaliere, o Armigero, a scelta, hic et nunc, sic et simpliciter, ipso facto, sine conditio, del Rimedio-Evo.

    Se rifiuti,l'investitura, avrai comunque un augurio plenario, urbi et orbi per la tua Via Crucis, fino alla fine dei tuoi giorni,in questa Valle di Lacrime.

    Accetti o rifiuti?

    Ciao!

    S.P.A.S.S.O.(Sempre possasi ancora scherzare senza offendere)

    Marco Sclarandis.

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  3. trovo che il thread abbia assunto un tono molto moderato, quindi rinuncio al mio usuale intervento di tipo "occhioprimadibuttarviatutto".... Mi limito a commentare il video che è bellissimo, secondo me: ti dice mille cose su questi texani: sono lavoratori, duri, obesi, con dei principi qualunquequestisiano, poco far filosofia e le parole poche e sul pezzo. Lavorano fino a vecchiaia. Al loro impianto, qui è una trivellazione, sono affezionati; Sistemano la baracca di lavoro come una casa (sono costretti mica tornano a casa tute le sere dal buco del culo del deserto, però lo fanno in modo naturale). Infine il concetto di sicurezza in cantiere non si è evoluto molto dai tempi dei pionieri: ciascuno sa a livello personale di dover stare molto attento, ma sistema di gestione zero. Ripeto, bellissimo, in pochi minuti mostra un sacco di cose. Potrei confrontarlo con quanto ho visto con tecnici di impianto italiani, serbi, siberiani, kazaki, russi e ucraini,saprei credo essere interessante. Ma mi dilungherei troppo. Magari ci faccio un post.

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    1. Adoro questi video "neutrali", in cui si documenta senza enfasi o senza prendere parte per o contro qualcuno. Mi piacerebbe fare il giro di tutte le piattaforme del mondo e intervistare questa umanità che ci lavora. Mi ci vorrebbero alcune centinaia di barili di greggio per compiere il viaggio, ma magari ogni piattaforma me ne regalerebbe un po'... Dovrei solo inventarmi una raffineria portatile ed avere a disposizione un veicolo con un motore che digerisca raffinati comunque pesanti... Chi ci sta nel progetto?

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    2. Aggiungo: ho già trovato una mini-raffineria portatile che raffina e purifica oli pesanti e greggio. Costa la miseria di 500 $ e pesa 95 kg e raffina 2 metri cubi di quel che vi pare all'ora...

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    3. ci sono in giro taglie mini di tutto, anche di centrali termoelettriche. Il problema è che la fisica (prima ancora dell'ingegneria) e le leggi di aggregazione della domanda danno loro torto. Ce la fanno quando sfruttano il vantaggio di non aver bisogno di una rete. Di solito è un vantaggio che non basta.
      Invece sul video: sebbene la parte che alla fine resta del mio lavoro sia quel che metto sulla carta, la fase passata in impianto a parlare con la gente per tirar fuori info è, ti confermo, splendida, anche per uno non particolarmente socievole come me.
      Anche quando capita che sia piuttosto pesante: dieci giorni in mezzo alla steppa nella centrale a carbone di Ekibastuz,quella conla ciminiera più alta del mondo): il primo mattino in cui arrivi loro ti guardano con diffidenza (sei un fighetto che capisce un acca, mandato dalla holding o da una banca, a fare pulci, pensano), tu hai un sonno bestiale (a letto nella capitale alle due di notte locali per via del fuso orario, sveglia 4 ore dopo, cioè 2 di notte del tuo organismo, e 5 ore di steppa con la jeep. Eppure l'ultimo giorno grigliata e sauna, la cui baracca aveva un pontile sul lago di raffreddamento del condensatore, un tuffo nel quale sostituiva la doccia fredda tra due saune. E l'italiano, il quale è tutt'altro che sprovveduto o abbarbicato sulle visioni europee, non è un nemico ma uno che può sostenere le loro motivazioni tecniche. E mentre il primo giorno era in cravatta ora si butta nell'acqua fredda come loro rudi kazaki. Ci si saluta con un abbraccio. sì, confermo, è bello, per non dire se il video te lo fai coi tuoi occhi .

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    4. Sono più che altro mini-raffinerie per posti sperduti, o roba da militari, o da porti in luoghi ed isole lontane in cui per i tuoi veicoli più moderni (ma con motori fragili se non si usa un buon gasolio) puoi invece di dipendere da carburanti da chissà dove, filtrare, degassare ed alleggerire l'olio dalle stive dei barconi e delle grandi navi. Un'idea per il prossimo futuro di tante città che hanno ancora sbocco sul mare ed un porto, sarebbe di dotarle di una piccola raffineria e di investire in frangi-flutti un poco più alti anche.........

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  4. per la fertilità di un campo agricolo ma anche di altre piante non destinate all'agricoltura bisogna che il terreno sia il 38% sabbia,37% materiale organico(humus) e 25% argilla per la massima fertilità combinata alla capacità di trattenere l'acqua e all'aereazione del terreno che consenta il passaggio dell'azoto fondamendale per la crescita delle piante, senza che crei danno alle piante(la sabbia ne assorbe di meno rispetto all'argilla) ovviamente il deserto è solo sabbia o roccia quindi la poca acqua che riceve ''scivola via''

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    1. Grazie per l'estrema sintesi, semplicistica ma comunque d'aiuto.

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    2. Ecco perchè l'estate scorsa ho ottenuto risultati stupefacenti nel mio orticello concimato peròanche con stercodipiccione.
      La composizione del terrreno era pressapoco quella indicata da Marcellone.
      Temevo che l'alto contenuto di sabbia fosse un handicap ed invece....

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  5. Un'eco alla tua domanda di senso: “che vantaggio ha l’uomo da tutto l’affanno per cui fatica sotto il sole? Una generazione va, una generazione viene ma la terra resta sempre la stessa”.
    Lo hai riconosciuto vero? Qoelet, il cap. 1 l'ho letto tantissime volte, il suo discorso mi dà un grande sollievo e sembra fare eco alle parole conclusive del post. “Mi sono proposto di ricercare e investigare con saggezza tutto ciò che si fa sotto il cielo.”
    E perché l’uomo studia se stesso, investiga e ricerca il suo scopo?
    “E’ questa una occupazione penosa che Dio ha imposto agli uomini perché in essa fatichino.”
    Tutto qui, la domanda “che senso ha vivere” è una fatica umana, una fatica fine a se stessa che non trova una risposta umana. Dio ha concesso all’uomo la scienza per indagare i fenomeni particolari ma, con questa, l’uomo non ha mai una visione d’insieme, non ha mai soddisfazione della sua ricerca di senso. Dio ci ha creati con questa domanda cui non possiamo rispondere da soli, e più uno investiga, più cade nella depressione. Infatti “Pensavo e dicevo fra me: Ecco, io ho avuto una sapienza superiore e più vasta di quella che ebbero quanti regnarono prima di me in Gerusalemme. La mia mente ha curato molto la sapienza e la scienza. Ho deciso allora di conoscere la sapienza e la scienza, come anche la stoltezza e la follia, e ho compreso che anche questo è un inseguire il vento, perchè molta sapienza, molto affanno; chi accresce il sapere, aumenta il dolore”.
    Non c’è scampo alla nullità, nemmeno la soddisfazione di essere originali nel soffrire perché: “C'è forse qualcosa di cui si possa dire: Guarda, questa è una novità? Proprio questa è già stata nei secoli che ci hanno preceduto”, e se sembra che ci sia qualcosa di originale nella sofferenza è solo perché “Non resta più ricordo degli antichi, ma neppure di coloro che saranno si conserverà memoria presso coloro che verranno in seguito”.

    Dunque?
    “Non c'è di meglio per l'uomo che mangiare e bere e godersela nelle sue fatiche; ma mi sono accorto che anche questo viene dalle mani di Dio”.

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    1. E' vero che, il miglior modo per vivere sereni è: essere ignoranti, oppure prepararsi.

      A restare ignoranti non ci tengo, perché non sai mai quando potrebbe arrivare la fine.
      Preferisco conoscere, prepararmi e se possibile ostacolare il declino.
      L'uomo con il suo progresso ha sempre cercato di rendere l'ambiente più compatibile al suo benessere personale (climatizzazione nei giorni caldi; riscaldamento nei giorni freddi; un tetto sotto cui dormire; vestiti; medicine ecc.)

      Quindi sono per il progresso scientifico e sociale.

      Per quanto riguarda il senso dell'uomo, il fatto che l'uomo non lo conosca, non vuol dire che non ci sia!

      Come ho già detto, io sono quello che vuole dare il suo piccolo contributo alla scienza.

      Facendo ricerca (per conto mio) sulle leggi fondamentali della Fisica e dell'Universo, ho capito che:
      1) L'Universo ha un senso;
      2) Che il nostro Universo è il migliore di tutti quelli che l'Uomo può immaginare;
      3) Che anche l'Uomo ha un senso e delle potenzialità enormi, solo che ha un Tot tempo per svilupparle, se non ci riesce in tempo, verrà trasformato (modo positivo per dire che verrà estinto).

      Se gli uomini nel passato si fossero rassegnati agli eventi, noi saremmo ancora dei cavernicoli.
      Io penso che l'uomo può e deve raggiungere vette molto più elevate di dove siamo adesso.

      Qualcuno la potrà pensare diversamente, ma le mie ricerche mi fanno essere ottimista!

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    2. "puoi sanare i ciechi e cacciare i demoni
      dare vita ai morti e parole ai muti,
      puoi sapere il corso delle stelle,
      sappi che non è la letizia"

      http://www.youtube.com/watch?v=1mkX542k4BM

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    3. il mio commento precedente era per "una mamma"

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  6. Se glielo permetteremo - a meno di distruzioni totali - la natura si riprenderà tutto:

    http://blogof.francescomugnai.com/2013/01/30-of-the-most-beautiful-abandoned-places-and-modern-ruins-ive-ever-seen/.

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