Ragusano, il formaggio.
Ragusano, l'asino.
Ragusano, il vitello (in foto).
Ragusano, il petrolio.
C'è stato un periodo dorato in cui Ragusa fu centro di investimenti eccezionali. Era "la piccola California".
Correva l'anno 1953 e la Sicilia, Ragusa, fu il primo luogo sul territorio nazionale dove si estrasse proficuamente oro nero. Tuttora al largo della costa si estrae e nel corso dei decenni si sono viste fiorire anche basi militari americane e si sa che dove c'è Army c'è casa.
Ma andiamo per ordine.
La scoperta di bitumi ("pece nera") avviene per caso. Ufficiali svizzeri dell'esercito borbonico rimangono impantanati tra i campi a Sud-Est della città. Segnalano la presenza di questi bitumi ed inizia l'asportazione e l'utilizzo su scala dapprima locale. E' il 1838.
Poco prima dell'invasione italiana in Sicilia (ma molto dopo quella dei magnifici famosi Orsi di Buzzati), e mentre di fatto la Sicilia è sommariamente colonizzata da imprese di mezza Europa, è invece una piccola industria inglese che trasforma in miniera di superficie organizzata "il posto della pece nera". Nel 1918 è la volta dei forni gazogeni installati da una società italiana, i quali cominciano a sfornare distillati per bitume di qualità, esportato fino in Inghilterra:
"Con l’asfalto di Ragusa furono lastricate via Montenapoleone a Milano, viale della libertà a Palermo e alcune strade in Inghilterra" (wiki, pagina sull'economia di Ragusa)
Ma altri anni e la fine della Seconda Guerra Mondiale ci vollero prima che si potesse prospettare il sottosuolo e trovare un migliore giacimento, non affiorante ma di poco sotterraneo, di liquidi: si trattava comunque di heavy oil, petrolio a densità API di 19,3° (sui 950 kg al metro cubo, impossibile trasformarlo proficuamente in caburante, anche agli attuali 85 $/barile...); dello stesso tipo iraniano, abbondante ma di scarsa qualità, praticamente dell'asfalto liquido. Se ne estrassero circa un milione di barili ad opera di una ennesima compagnia estera, la Gulf Oil, compagnia parte delle sette sorelle petrolifere, prima assorbita dalla Standard Oil California ed ora facente parte della Chevron Corporation (vedi : Dick Cheney, Condoleeza Rice, George W. Bush, ...). Alla dismissione della attività estrattiva, il tutto fu trasformato in cementificio per il recupero in loco della parte più solida del bitume (per intenderci: cemento per piste d'aereo, ci si costruirono le strips della base aerea di Comiso e se non erro pure all'Aeroporto di Palermo...).
Ora. Se vi fate un giro per via delle Miniere a Ragusa, di quel passato da sogno industriale anche romantico, in cui eravamo importanti agli occhi dei nostri zii d'America, anni in cui inciampavi e ti incollavi all'oro nero (va beh, in una sua versione poco pregiata, ma almeno era Made in Italy), beh quello in cui vi imbattete è questo spettacolo... Una piccola, famigliare, banalissima discarica abusiva.
____________________
Nessun commento:
Posta un commento