12.2.14

Francia, il gennaio più caldo da 114 anni

In Francia è il gennaio più caldo degli ultimi 114 anni.
Questo è lo scarto sul dato medio di tutte le temperature medie.

E' un fatto: a pari-merito con gennaio 1988 e gennaio 1936, il gennaio 2014 è stato per la Francia metropolitana il più caldo dall'inizio delle serie statistiche, ovvero dal 1900.
Questa a lato, per il miscredente di turno, è la carta con le anomalie sulla media 1981-2010. In Borgogna, nel Centro e nel Sud-Ovest si parla di ASSENZA di inverno. Solo nei Pirenei ed in un pezzetto di Alpi Marittime si è visto un dato più fresco, di pochissimo, rispetto al normale. Il resto è evidentemente più caldo, caro il mio lettore che crede solo a quello che lo rassicura...
La frase che segue, risultato dell'analisi dei dati MeteoConsult e MeteoFrance (i due unici enti abilitati a rilasciare certificati meteo a valore legale in Francia), la dedico al commentatore che dice che lui ha avuto più freddo del solito, ha consumato la bombola del gas più che mai etc.

"Le mois de janvier 2014 restera une référence (en France), 
comme étant le plus chaud depuis 1900, ex-aequo avec 1988 et 1936."

Ma ho un lettore che ha consumato più gas dell'anno scorso, quindi non è vero.
E se non è vero che è più caldo, come dicono i media pagati da Al Gore, allora tra poco inizia l'era glaciale in Antartide e poi pure nell'Artico.

link : http://actualite.lachainemeteo.com/actualite-meteo/2014-02-06-14h24/pas-d-hiver-cette-annee---24099.php
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Nell'Artico è già primavera

Negli ultimi 30 giorni, in un'area dell'Oceano Artico grande come l'Europa, ci sono stati in media 20°C in più rispetto alla media 1985-1996, annate per altro non particolarmente fredde. La Groenlandia è un'unico camino di metano che sale dal permafrost, alimentando la troposfera con potentissimo effetto-serra. La previsione IPCC 2007 prevede un riscaldamento della temperatura atmosferica tra i 2,5 ed i 10°C entro il secolo*; non ci sarà nessun raffreddamento globale significativo, questo almeno un paio di secoli; quando da tempo "internet", "petroliera" o "vacanza" saranno parole dimenticate da decenni. 
Ricordando che già 2° più di oggi spazzeranno via il 90% dei cereali... non voglio pensare a quel miliardino e mezzo di umani che abita già oggi dentro agli oceani. Gli estremi meteo si estremizzeranno ancora, la catastrofe climatica è servita e nemmeno avremo strumenti per prevenire e proteggerci.

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11.2.14

Europa, anche per febbraio sarà record di calore

Riconferma dello scenario "runaway" del clima terrestre, con impennata estrema della temperatura media entro il secolo e scioglimento, evidente, anche dell'Antartide.
Ecco infatti il grafico previsionale delle anomalie di temperatura al suolo, a cura della NOAA*, che confermerebbe l'ipotesi di un anno "senza inverno" per buona parte dell'Europa. La Groenlandia orientale, le Svalbard e l'Islanda sono alle prese con un periodo estremamente caldo, stesso scenario primaverile sui rilievi dei Balcani e le pianure della Russia occidentale dove c'è stato il record di settimane senza precipitazioni nevose quest'inverno. Credo che dall'anno prossimo i grafici della di sintesi della NOAA avranno il dato massimo di anomalia in scala a +5°C e non più a +4°C, perchè le aree interessate da forti anomalie sono ormai piuttosto vaste e va specificata una tranche ulteriore di temperatura. Vi ricordate avevo parlato di questo problema a proposito dell'Australia, dove nelle inforgrafiche del servizio meteo nazionale hanno dovuto aggiungere al nero, che era il massimo indice, il colore viola e poi addirittura il lilla quando le temperature massime superano rispettivamente i +52°C ed i +54°C**, ovviamente si parla di temperatura massima misurata all'ombra.
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10.2.14

Intanto in Inghilterra...

Anche il Tamigi in questo inizio di 2014 si cimenta in una piena storica*. Nell'immagine a lato la situazione aggiornata alla serata di ieri, con decine di kilometri quadrati periurbani ed urbani inondati e molte zone in massima allerta, dopo che il gennaio pù piovoso da 248 anni ha inzuppato tutta l'Inghilterra per bene**.
Per volumi e velocità dei flussi dovrebbe battere tutte le piene degli ultimi 100 anni tranne quella del 1947, sopravanzando quella del 1928. Il sistema di dighe approntato dal 1973 ad oggi pare che riuscirà senza problemi particolari a salvare le zone più abitate e più a rischio, ma intere frazioni, piccole cittadine ed una caterva di terreni agricoli sono danneggiati in modo piuttosto grave, temporaneo, ma grave. La grande fortuna della città di Londra è che dal lato Est il mare sta ricevendo bene e riceverà bene l'acqua in più. Ma per quante altre volte andrà ancora bene? L'intensità delle piene aumenta. Dopo 3 piene importanti nei primi 50 anni del 20esimo secolo, ce ne sono state una dozzina nell'ultima metà del secolo scorso.
Tra Francia e Inghilterra ogni otto o nove anni c'è una "piena del secolo" di qualche fiume, sempre in attesa di quella temutissima della Senna che ha tanta voglia di spazzare via mezza Parigi... Insomma non promette bene per il futuro. Voi cosa ne pensate?
Tra ieri ed oggi tutti gli indicatori sul Tamigi, soprattutto i rilevatori installati dagli anni '80 in poi, hanno battuto ogni record, le chiuse stanno facendo il loro lavoro per salvare Londra, ma si contano già ingenti danni e mesi di lavoro per tornare alla normalità. La fase di emergenza, che vede mobilitato ovunque l'esercito (ormai la guerra inglese non è più in Afghanistan contro i barbuti, ma in casa propria contro Madre Natura...), dovrebbe fermarsi presto anche se pioverà ancora molto per tre giorni, perchè il giorno 12 nella Manica passerà un'altra tempesta da 130-140 km/h di vento coi suoi altri 20-50 mm di pioggia quotidiani e 120 mm cumulati in sud Cornovaglia.
A queste pagina tutti i livelli del Tamigi ed affluenti***.
*link : "England suffered the wettest January since 1766, and the Environment Agency said it is also moving toward the wettest winter in 250 years" http://edition.cnn.com/2014/02/10/world/europe/uk-weather/index.html?hpt=ieu_c2
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8.2.14

Francia, costa atlantica : il mare ne mangia oltre 2 metri all'anno

La costa soprattutto di pianura sud-occidentale francese, tra Bayonne et Royan perde in media 2 metri all'anno, parliamo di profondità non di lunghezza sia ben inteso. Negli ultimi 173 anni sono stati persi fino a 200 metri di costa* lungo la costa attorno a Montelivet*, i settori più stabili hanno perso comunque 50 metri. Visto che in media restano 150 metri di spaggia (e 50 metri di dune), non è follia dire che entro questo secolo dalle parti delle Lande francesi non sarà rimasta che uno zoccolo, una piccola falesia con poca sabbia sopra e "dietro", ma senza più spiaggia.
I più testarsi faranno il bagno nelle nuove paludi salate che si stanno già creando giusto a ridosso dell'ultima duna.
La sedimentazione, che alimenta invece la costa laddove ci sono foci o estuari, ha apportato in un secolo neanche una decina di metri di materiali soprattuto verso lo sbocco della Gironda... Questa in video è l'ennesima distruzione della penosa passerella alla spiaggia di Montelivet, un orrore in cemento come se ne vedono spesso anche in Italia, costruita e ricostruita millanta volte per i sacrosanti turisti dai piedi esigenti facendo vincere elezioni su elezioni alla "malavita organizzata legalizzata" di turno (leggasi: sindaci e assessori). Una decina di metri di costa e opere in cemento di varia stazza sono state spazzate via in una notte dalla tempesta Petra. La bella notizia è che la vogliono ricostruire al più presto, correte al lavoro, al lavoro vai di cazzuola!

*link : http://books.google.fr/books?...Montalivet...cote...erosion
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7.2.14

Francia sommersa, e domani si replica


Domani, di nuovo e stavolta non per una tempesta ma per una semplice "depressione" (Ruth), su oltre 500 km di coste francesi sono attese onde di oltre 10 metri con punte di 19 (nei giorni scorsi è stata misurato a terra l'arrivo di un'onda di 23,6 metri) . Questo a lato è l'ultimo dato grafico di MétéoConsult.fr.
Per la terza volta in due settimane c'è allarme rosso (chiusura di centinaia di strade, provinciali e statali; allerta di tutti i servizi pubblici;doppi turni per i funzionari pubblici interessati all'emergenza; forze dell'ordine mobilitate a pieno organico; prefetture al lavoro 24 ore al giorno, etc.).
Ci sono due città, comunicanti ma ben lontane dal mare, parzialmente sommerse, Morlaix et Quimper, quest'ultima è addirittura capoluogo. Il forte vento, la depressione atmosferica importante, il gioco delle maree e le piene dei fiumicelli bretoni sono gli ingredienti del disastrino in corso. La prima è sott'acqua per la terza volta da Natale (a Morlaix, addirittura dal 2004 si attende di vedere chi paga i lavori straordinari anti-inondazioni* che nessuno vuole fare; nella civile, progredita, previdente e ricca Francia dove lo Stato comunque non è meno fallito e impotente che in Italia), la seconda città invece è sott'acqua per la terza volta. 
A Quimper infatti il centro storico è inondato ormai ogni anno da un fiumicello che ho visitato personalmente in giugno ed è "ridicolo" alto 20 cm in bassa marea  e 100 cm in alta marea. In questa  mia foto, a lato vedete il ponte accanto al quale c'è il rilevatore della vigilanza piene, potreste consultare i dati in diretta ma il rilevatore di VigiCrue.fr è "saltato" durant l'ultima tempesta di alcuni giorni fa, una volta raggiunti i 383 cm (ben oltre quegli argini di meno di 3 metri). A Quimper i commercianti del centro dicon che hanno già perso tutto varie volte**, poi vado a vedere sulle mappe quale quartiere è inondato... è quello storico. Quindi non è solo il nuovo e speculativo più a valle, su antichi sabbioni e paludi, a finir sotto regolarmente, ma anche la parte più antica e "sicura".

Insomma. Siamo a quanti metri di litorale perso all'anno? 1 metro? O piuttosto 5 o forse 10? Moltiplicato per 500, 700 o 1000 km di coste fa comunque una bella fetta di terra. Con costi esorbitanti ed infatti non a caso a parte qualche nuova diga "speculativa", non mi pare si faccia un granchè come lavori in quell'area estrema della Bretagna che ho interamente percorso in giugno, kilometro per kilometro.
E poi la sapete una cosa? 
La Bretagna, che ormai arriva a manifestare anche contro le inondazioni***, è la prima regione francese dove è rinato di recente un movimento collettivo ("Bonnets rouges" con riferimento chiarissimo alla Rivoluzione Francese) contro lo stato centrale, una sorta di calderone con associazioni, movimenti e partitini incazzatissimi per mille ragioni (ecco un servizio video di 3 minuti su una delle tante guerrigliette anti-tasse e anti-radar e anti-controllo dell'autunno ed inverno 2013****, di cui nessuno ha parlato fuori Francia). Vuoi vedere che la crisi agricola, quella economica, quella sociale e culturale siano legate a quella climatica?

Ma ripetiamo insieme la litania...
I poli non si stanno sciogliendo.
Gli oceani non si sta alzando.
L'atmosfera non si sta caricando pazzamente di energia esplosiva.
La vita continuerà come ed anche meglio di prima...


*link : http://www.lemonde.fr/planete/article/2014/02/07/a-morlaix-l-eau-revient-et-la-colere-monte_4361998_3244.html
**link : http://www.ouest-france.fr/inondations-quimper-la-colere-des-commercants-1913486
***link : http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2014/02/01/01016-20140201ARTFIG00142-dans-le-finistere-les-gens-en-ont-marre-des-inondations.php
****link : http://videos.tf1.fr/jt-we/2013/bretagne-la-colere-des-bonnets-rouges-ne-faiblit-pas-8308631.html
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5.2.14

23,60 metri d'onda? Ci facciano l'abitudine

Un doppio aggiornamento al mio post qua sotto, giusto per i catastrofisti.
Prima una immagine dei venti previsti in Bretagna al passaggio della prossima tempesta, almeno 90 km/h di media sulla costa (raffiche fino a 180 kmh, ne parla il sito da cui ho preso l'immagine, La Chaîne Météo). Quella che sta passando aveva 80 km/h di "sustained gusts" come si dice in caso di uragani, e ha toccato i 155 km/h di raffica.
La prima delle tre tempeste che arrivano sulla Francia in questi giorni, Petra, appunto la più leggera, è passata quindi in queste ore sulla Francia con raffiche a terra di oltre 150 km/h ed un'onda rilevata di 23,6 metri* (non in alto mare, ma sono onde infrante sull'arcipelago di Molène! La puntina in alto ad Ovest...), supportata da un fattore di marea "medio"; figuriamoci se era alto! Causa depressione ben scavata, il mare è stato mediamente più alto di 12 metri per un'area grande come il Nord Italia...

E vi ricordate quando parlavo della povera isoletta bretone ricolonizzata da una famigliola di coltivatori di patate**? Ecco. Sono tornati a scrivere sul loro blog*** dopo alcuni giorni: stimano di aver perso fino a 5 metri di litorale solo con l'ultima mareggiata dovuta alla coda della tempesta Okka, con venti forza 9 del 3 febbraio (e non voglio pensare cosa stia succedendo proprio ora con la tempesta Petra e venti a forza 10 su 12 della Scala di Beaufort.....). Da Natale tra i tira e molla l'isola dovrebbe aver perso abbastanza superficie totale e soprattutto molto coltivabile per patate e ancora di più per il pascolo.

*1. (spiegazione video) http://actualite.lachainemeteo.com/actualite-meteo/2014-02-05-11h03/19-metres-de-houle-en-bretagne---tout-savoir-sur-la-mer-agitee-24088.php
*2. Registrata un'onda di 23,60 m; rilevata in località Pierres Noires : http://www.francebleu.fr/infos/intemperies/la-tempete-petra-secoue-la-bretagne-1251706
**http://petrolitico.blogspot.fr/2014/01/guaio-globale-effetti-locali.html
***http://iledequemenes.hautetfort.com/
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Francia, il cambiamento climatico fa paura

Per la Francia è stato il gennaio 2014 il più caldo degli ultimi 115 anni (a pari merito col 1936 e 1988)*. E' il primo anno che noto la nuova abitudine delle cinciallegre, non sono venute sul terrazzo a cibarsi di semi di girasole perchè c'è "talmente caldo che trovano ancora insetti in quantità, una sorta di scenario tropicale", lo conferma la LPO (il corrispondente francese dalla LIPU, lega protezione degli uccelli).

E dal Nord-Ovest Atlantico dove la superficie marina regista un pazzesco +0,81°C di anomalia sulla media e addirittura davanti alle coste di Terranova, Newfoundland
, una zona d'acqua grande come la Bulgaria con oltre 4°C di anomalia rispetto alla media 1979-2000, come da grafico, sta arrivando letteralmente di tutto sulle coste europee, metereologicamene parlando. Per non parlare dei 3 metri e mezzo di neve caduti nel Cadore profondo negli ultimi quattro giorni, mi pare siano quasi 6 metri caduti da dicembre nel bellunese oltre i 1000 m... ma non trovo dati affidabili.

Ed intanto il Polo Nord sta combattendo contro temperature dell'acqua di +4°C, +5°C, anche 10°C superiori alla media trentennale. Il grafico del Climate Change Institute che posto qui a lato evidenzia qualche milione di kilometri quadrati di oceano artico "fuori scala". 
E suggerische anche per questa stagione il passaggio molto più a Nord della Gulf Stream che invece di intiepidire l'Europa, fa bollire l'Artico meridionale.

In foto a lato vedete Morlaix, città allagata dal mare e soprattutto da un fiumicello che si è deciso di interrare in parte, decenni fa, per costruirci strade e palazzi. Allagata 3 volte in un solo mese con due allerte orange e una rouge (rispettivamente grado 3 e grado 4 sula scala Météofrance di 4).
Ma forse il bello deve venire... la Bretagna in queste ore è stata sfiorata da Okka e poi da Petra, ennesime tempesta di questo inverno e ne arriveranno altre tre (!) nei prossimi otto giorni, tra cui Qumaira, che si preannuncia sostanziosa, con un centro depressorio previsto addirittura inferiore a 970 mbar e venti oltre 220 km/h (praticamente un uragano di categoria 4: Xynthia, 968 mbar di depressione, nel 2010 fece 60 morti e 3 mld di euro di danni). Il Nord-Ovest francese è stato in allerta per tutto gennaio, il Sud-Ovest ha vissuto due settimane attanagliato da tre piene di media intensità della Garonne con un villaggio, Idron, che non è stato spazzato via dalla carta per miracolo (qui** articolo con video girato da un drone), addirittura al scorsa settimana in allerta rossa per la concomitanza tra grandi maree, forte burrasca, inondazioni in seguito ai volumi di pioggia e ondate di piena dovute alla precedente tempesta.
Osservando la lista*** delle tempeste metereologiche francesi, non c'è da star tranquilli...
  • 1900-1950... 1 tempesta
  • 1950-2000... 7 tempeste
  • 2000-2014... 13 tempeste
Solo per la stagione invernale in corso siamo a otto tempeste (diciamo che sono il corrispettivo di uragani di grado 1 o 2). Sintetizzando, ormai in un mese si scatena l'energia che un secolo fa era diluita su dieci anni. 
Va male. Molto male.
Questo accade con un aumento delle temperature medie di 1,5°C su un secolo****.
Il problema è che di questi 1,5°C supplementari la Francia ne ha presi 0,7 solamente negli ultimi 20 anni. 6 delle dieci annate più calde dal 1900 ad oggi sono state registrate dopo il 2000.
Ovviamente i giornali ed il governo francese parlano (urlano!) da due mesi esclusivamente di
- antisemitismo
- omofobia
- calcio e rugby
- inserimento dell'educazione sessuale dalla scuola materna
- etc.
Bocca, pene, ano, piedi... Ecco dove è concentrata tutta l'attenzione delle nostre società post-industriali.
Il cervello? Inutile orpello sostituito da smartfoni assemblati da schiavi.

*link : http://www.ouest-france.fr/meteo-record-historique-de-douceur-egale-en-janvier-1904872 
**link : http://www.larepubliquedespyrenees.fr/2014/01/26/idron-bizanos-les-inondations-filmees-par-un-drone,1176247.php
*** Emmanuel Garnier, storico del clima; Université de Caen/CNRS ; link : http://www.crhq.cnrs.fr/_index.php?page=biblio/G/Garnier-E-pub
****link : http://www.faire-territoire.fr/2012/20120801_evolution_temperature_france.php
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