31.5.11

U.S.A.: collassi in corso

Evvai un'altra ondata di piena (quasi) storica del Mississippi*, tra Arkansas e Louisiana... Ormai chi è in grado di andarsene e cambiare stato, lo sta facendo. E' terra di disastri immani, non ti assicura più nessuno se abiti appena appena "in campagna" e nelle pianure degli Stati Uniti, la città si estende talmente che tutti abitano dappertutto, tra una esondazione, un uragano ed un tornado non ci stanno più dietro.
Ormai non ne parlano neanche delle migliaia di kilometri quadrati inondati, di terre arabili, arate, abitate, abbandonate forse fino a luglio 2011. Sarà che hanno aperto tutte le chiuse immaginabili e che non ci saran morti, ma tra i tornadi e le inondazioni, gli Stati Uniti solo quest'anno contano oltre fino a 260 miliardi di dollari di danni per causa "climatica".
Tanto per fare le proporzioni, il PIL americano nel 2010 è stato di circa 14624 miliardi di dollari. Questi due mesi di inondazioni e tornado, oltre a centinaia di morti, hanno quindi creato un danno economico (in parte compensato dalla ricostruzione, la quale ha tuttavia costi occulti che ne annullano la virtuosità secondo studi economici recenti) pari a quasi il 2% del PIL ed equivalente alla metà del PIL della Svizzera!
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30.5.11

Giappone: "miglioramenti" a Fukushima

Secondo gli ultimi aggiornamenti, la situazione alla centrale nucleare Fukushima Dai-ichi si è stabilizzata. Anzi pare migliorata*... Le temperature dei reattori sono finalmente in fase calante e nella distruzione quasi totale pare che gli umani stiano riuscendo a contenere i danni ed impedirne di ulteriori.
Ci vorranno ancora anni per chiudere la questione.
Tra l'altro l'inquinamento radioattivo del mare è a livelli pazzeschi su una fascia di decine e decine di km**, le sogliole pare siano oggetto di provvedimenti restrittivi e per 70000 persone nel distretto di Fukushima i livelli di esposizione sono troppo alti ed incompatibili con la vita: andrebbero evacuati subito secondo , ma il governo giapponese rifiuta anche solo l'ipotesi di spostarli***.

Intanto da fonti - scandalistiche - che non ritrovo più (mi riprometto di cercar meglio nei prossimi giorni, non ricordo più in che lingua avevo trovato l'informazione) il governo giapponese starebbe studiando le formule adatte per "vendere" alcune isole dell'arcipelago di Okinawa (mi pare di ricordare fosse proprio la stessa isola di Okinawa, 1200 kmq per un 1 390 000 abitanti) per poter continuare a restaurare una situazione economica degna di questo nome, ricostruire case e riparare i danni anche industriali del terremoto e dello tsunami che ha colpito il Giappone nel marzo 2011.


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29.5.11

Francia: la siccità durerà fino a settembre?

Questo è il riassunto della pluviometria nazionale francese fatto dai professionisti di Geosys: nei primi quattro mesi del 2011 su tutto l'arco alpino francese ed una parte dei Pirenei ha nevicato (e piovuto) la metà della metà rispetto agli ultimi anni, che è già pochino rispetto ai 150 anni presenti negli archivi, che poi comunque siamo di più e consumiamo più acqua, quindi non basta mai (anche se sentivo alla radio, France Inter, tre giorni fa, che in Francia dal 2000 ogni anno il consumo di acqua totale cala di almeno l'1% annuo perchè - diceva l'agricoltore membro del sindacato FNSEA- "è più cara per tutti dal privato all'agricoltore all'industriale, perchè se ne spreca un po' meno ed anche perchè per noi agricoltori vi è un tetto alla coltivazione di mais in certe aree, il quale da solo si porta via fino al 75% di tutta l'acqua usata per irrigazione in certe regioni...").
In generale al paese manca la metà della pioggia. E soprattutto quel che manca è l'acqua "a monte", proprio nelle zone montane per altro più bisognose di neve e pioggia per natura.

Ghiacciai, fiumi, falde, dighe, sistemi di stoccaggio d'ogni genere sono tutti ai minimi storici e si prevedono altri quattro* mesi di siccità; infine sono alte le probabilità di più episodi canicolari estivi per il 2011, di cui uno tardivo per inizio settembre.
...E il bestiame sta partendo al mattatoio come non mai**, chè la stragrande maggioranza degli agricoltori non ha più alcuna liquidità da un biennio.
Solo nel dipartimento della Lozère***, poco abitato e votato soprattutto all'allevamento di ovini, mancano 220000 tonnellate di foraggio. A prezzi di circa il doppio rispetto alla media (siamo questa settimana a 30 €/t, la media di prezzo attuale è a 22 €/t e per gli anni 2000 si dovevano sborsare non oltre 15 € per una tonnellata di foraggio), si deve indebitare forse tutta la popolazione di una intera provincia per far fronte alla spesa.

Il governo centrale pensa anche ad una "tassa siccità" come nell'anno 1976 in cui c'erano le file al mattatoio per svendere parte del bestiame e poter comprare da mangiare per il restante.

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28.5.11

Francia: stato di allerta per agricoltura ed elettricità

Il 2011 potrà essere ricordato per un immenso black-out elettrico europeo dovuto alla siccità in Francia. La Francia è la base dell'approvvigionamento energetico del centro-Europa, il suo nucleare tanto contestato, e in gran parte arrugginito, garantisce una gittata di potenza minima molto importante per la rete elettrica europea... Molto più importante di quel che si pensi. La "sicurezza" elettrica è appesa ad un filo proprio in questi mesi. Dopo un semestre particolarmente secco in tutta Europa, soprattutto in Francia (record sugli ultimi 35 anni), la stabilità della produzione e distribuzione elettrica raggiunge altissimi livelli di rischio. Pari o superiori a quelli del 2003, dove la "canicola" arrivava dopo mesi non particolarmente secchi.

L'idroelettrico francese sta producendo il 30% in meno su base annua, ha nevicata troppo presto. Torno proprio ora dal confine italo-francese ed il grande sbarramento del Moncenisio è al livello più basso di sempre in questo periodo, al di sotto del livello minimo per i pompaggi ed è acqua che tra l'altro mancherà al lato valsusino, dove a Venaus viene generata elettricità idroelettrica con acqua "francese", secondo gli accordi degli anni '70 tra i due stati. E lassù non piove e non nevica, in abbondanza, da 18 mesi... Prova ne sia che i passi di montagna alpini della zona hanno tutti aperto con 3 settimane di anticipo sugli ultimi cinquant'anni. La strada a 2100 m era quasi completamente sgombra di neve già a fine marzo, ormai dal lato italiano alberi come la robinia stanno risalendo dall'altra parte.

L'acqua dei grande fiumi francesi diminuisce ed aumenta al contempo la sua temperatura. Il Rodano (4 centrali nucleari raffreddate con le sue acque) in alcuni punti supera già i 21°C, temperature record di fine luglio, ed oltri i 24°C va iniziato lo spegnimento dei reattori perchè la temperatura mette a rischio l'intero circuito di raffreddamento. Si rischiano incidenti molto serii nel caso in cui il governo ed il gestore possano derogare e decidere di "continuare lo stesso" la produzione elettrica in condizioni del genere.
Una deroga in tal senso, per salvare "l'ordine pubblico", potrebbe causare incidenti in qualche reattore nucleare.
Il governo francese è in stato di allerta per l'agricoltura, soprattutto allevamento e cereali sono al collasso, ma da qualche giorno le gambe dei transalpini "tremano" perchè basterebbe ora una sola settimana di calura eccezionale (ed è prevista di 14 giorni per inizio luglio) per rendere instabile l'intera rete elettrica nazionale e tirare un bruttissimo scherzo a quella europea...

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26.5.11

XXI secolo, il secolo di Malthus...

USA, 2011: altri disastri meteo in arrivo.
Secondo la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), negli USA avranno molti più problemi del normale quest'anno a causa di uragani e tempeste*. Diventertà la normalità essere devastati da quelle parti? Quanto sono effettivamente abitabili le pianure del Sud, oggi? Le assicurazioni non coprono più nulla, gli abitanti non resisteranno ancora a lungo...
Gli ingredienti per una storm season potente sono tutti presenti: Oceano Atlantico molto più caldo del normale, fenomeno La Niña sul Pacifico, anormalità ciclica tropicale (iniziata nel 1995)... Sono attesi fino a 28 tra tempeste tropicali ed uragani di media intensità e da 3 a 6 uragani maggiori (ovvero con venti superiori a 180 km/h); non è detto chiaramente, ma confrontando le statistiche e le previsioni degli ultimi 20 anni, vi è chiarissima la probabilità di avere un uragano di categoria 5 di tipo Katrina (venti a 280 km/h), con danni potenziali superiori ai 50 MLD di dollari.
Il tutto mentre le piene del Mississippi, con picco il 19 maggio scorso, continueranno almeno per altri 15 giorni, le autorità dovranno mantenere le chiuse aperte e vaste aree abitate e coltivate rimarranno sott'acqua a lungo, con gran parte del bacino del Mississippi che fino all'estate resterà comunque oltre i livelli di guardia**.

25.5.11

Era che vai, capo tribù che trovi

Ho avuto modo di parlare del 1901 come data di inizio della breve era "petrolitica": http://petrolitico.blogspot.com/2011/01/1901-inizio-del-petrolitico.html

Il "primo primo ministro" italiano dell'era del petrolio per tutti fu l'alessandrino Giuseppe Saracco (1900-1901), uno degli ultimissimi premier italiani è invece il brianzolo Silvio Berlusconi... O tempora, o mores! direbbe Cicerone.


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24.5.11

Muovere l'Italia immobile

Leggevo il dossier 2007 del FAIB, Federazione Autonoma Italiana Benzinai*.
In Italia esistevano a quella data 23800 stazioni di servizio. Tante? Tantissime. Ma meno che negli anni'80 e ancora meno che negli anni '70. Nella foto a lato vedete "l'ufo", un defunto distributore ed officina dalle parti di viale Certosa a Milano (foto di Davide Oliva). Quanta benzina al piombo avrà erogato? Quanto inquinamento trasformato in "benessere" economico?
Per far due conti, basti pensare che una carina ed innocua Fiat 500 spargeva per Milano, fin dentro le case, ben 2 kg di piombo all'anno.

Al 2007, dicevo, in Italia vi era un impianto ogni 1507 vetture. Ovvero uno ogni 2500 abitanti. 8 impianti per 100 kmq, tantissimo se consideriamo quanto vasti sono gli Appennini e le Alpi, dove trovare un distributore è sempre stata un'impresa... In Italia si ha dunque la più alta densità in tutta Europa. In Francia, dove la razionalizzazione totalitaria degli ultimi 20 anni ha fatto in modo che non esista praticamente più il gestore autonomo ed è anche un paese più vasto, si ha una densità di poco superiore ai 2 impianti per 100 kmq, per altro in costante calo con obiettivo di 1 impianto ogni 100 kmq al 2020... Da loro sarà più facile metterci una camionetta di militari ed una di poliziotti quando, molto prima di quanto i cittadini si aspettino, il carburante sarà razionato. Cioè, a 1,60 € al litro per tanti è già razionato di fatto. Va beh.
La domanda è: ma insomma da noi i distributori calano o no? Calano. Fortemente.
La frase più interessante del dossier è appunto quella sul calo drastico della capillarità di distribuzione...

"Dal 1990 al 2005 – ovvero in 15 anni - i punti vendita di carburanti in Italia
si sono ridotti di circa 9000 unità, pari ad un calo di circa 600 unità all’anno."

Andiamo verso un collasso dell'offerta? Certo, perchè i distributori chiudono quasi a vista d'occhio ed appaiono le prime code alle pompe delle periferie urbane; a forza di chiudere, il prezzo medio carburanti è anch'esso logicamente in aumento, aldilà dell'aumento del costo del petrolio da raffinare... Il quale è pressapoco aumentato di undici volte negli ultimi quindici anni.
Non credo che il calo della domanda compenserà il collasso economico del comparto.

Se avete figli, semmai avrà ancora un senso avere una patente tra dieci anni, dubito che sarà semplice per loro rifornirsi in poco tempo e spendendo somme ragionevoli, a meno che non abitino nell'hinterland di Milano o di Roma.
Tempo quattro o cinque anni ed il paradiso dei carburanti disponibili ovunque e a buon prezzo, ovvero l'Italia, somiglierà di più ad un purgatorio... Se potete, voi che leggete, cercate ora di saper vivere senza carburante.
Se ci riuscite.

23.5.11

Default greco: questione di giorni (ore)?

Il 20 maggio 2011 in una sola volta l'agenzia di notazione Fitch ha abbassato di TRE punti* la valutazione del debito a lungo termine della Grecia (da BB+ a B+, a livello di titolo spazzatura "junk bond"). Per l'agenzia in questione, la Grecia mente ormai spudoratamente sulla reale capacità di rimborsare i propri creditori. Certo non è la sola responsabile, visto che per anni è stata coperta e spinta all'indebitamento da grandi gruppi finanziari tedeschi, francesi ed americani. Allora non ritenne opportuno "fermare" o avvertire del pericolo di finanziare un paese "inaffidabile". Peggio per tutti gli altri, anche perchè ci sono stati come la Francia che incamerano denaro fresco (milioni di Euro al mese, per i propri pagamenti interni) dagli interessi greci, interessi che molto probabilmente smetterebbero di essere versati in caso di default. L'unico modo per avere i denari, sarebbe costringere la Grecia con la forza a vendere beni e aziende. Cosa di cui ho parlato l'altro giorno, che scatenerà ulteriore ira popolare, manifestazioni a non finire e chissà cos'altro (attentati? boicottaggi? blocchi di porti marittimi fondamentali per l'Europa?)... I greci non hanno molto margine per ricattare Germania e Francia, ma hanno il potere di far perdere qualche miliardo di Euro ai settori bancari dei due paesi, in pochi minuti. E possono far crollare le borse europee di vari punti con decisioni improvvise.
Ancora un solo passo del governo greco sulla procrastinazione unilaterale della maturità dei titoli e quanto a Fitch (ma anche per le altre agenzie di notazione) la Grecia sarà considerata di fatto insolvente.
Siamo a pochi giorni dal reale default di un paese con moneta Euro: lo si paventava da un paio di anni, eccolo qui. La Grecia è anche l'ultimo paese europeo dove si è avuta una carestia massiva, tra il 1941 ed il 1942: 300mila morti. Tanto per non scherzarci troppo sopra, se la Grecia entra veramente in procedura di default, le importazioni di cibo dalle quali dipendono fortemente i greci da oltre un secolo, semplicemente non potranno avere luogo in maniera soddisfacente rispetto alla domanda di cibo interna.

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22.5.11

TEPCO verso il fallimento?

TEPCO ieri ha comunicato* che al 31 marzo 2011, chiusura anno fiscale in Giappone, la società ha registrato una perdita netta di 15,28 MLD di dollari.
Lo scorso anno il risultato fu invece di profitti pari a 1,64 MLD di dollari. La caduta è dovuta in grandissima parte agli ultimi 20 giorni dell'esercizio, dopo lo tsunami dell'11 marzo, e riguarda perdite legate a mancati guadagni e danni subiti dagli impianti nucleari e dalla rete elettrica. Solo 20 giorni per una perdita pari ad una intera manovra finanziaria di un anno, ad esempio per un paese come l'Italia.

E' la maggiore perdita annuale di una azienda giapponese nella storia economica del paese, il record precedente era infatti della Nippon Telegraph & Telephone (NTT), nel 2002, la quale ebbe una perdita netta di 10,23 MLD di dollari e fu in parte nazionalizzata. Solo nel 1951 TEPCO non potè pagare i dividendi, Merryll Lynch stima che TEPCO potrebbe essere insolvente rispetto agli indennizzi che le saranno chiesti nei prossimi mesi ed anni: la probabilità di un fallimento è altissima, al governo Giapponese converrebbe prendere la situazione in mano subito, prima che il "privato" abbandoni la lotta contro ulteriori danni nucleari al paese, lotta che tra l'altro pare sempre più inutile e legata ad un filo sottile.

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21.5.11

Ricordi del Petrolitico

Ma la guerretta in Libia è finita? Gli aerei della Nato volano ancora? Che succede? Boh...
E' morto Gheddafi? Fuggito? Nascosto? Mah...

In ogni caso a me Gheddafi mancherà, nel bene e nel male. E mi mancherà il carburante ad 1 € al litro. Che non credo rivedremo mai più. O rivedremo, per poco tempo e a carburante razionato, quando i nostri redditi vari saranno stati di nuovo falciati con potenza.
Sia come sia, i più lo dimenticheranno e rinnegheranno, ma grazie a Gheddafi molti europei hanno potuto continuare a sognare un mondo in cui a lavorare sul serio erano altri e ad esempio il problema del cibo o della sopravvivenza giornaliera, con la conoscenza di mille mestieri, erano romanticherie di altri tempi. Romanticherie da dimenticare nel mondo dei computer che organizzano la produzione delle macchine ed automi grigi sui trattori, nelle fabbriche, negli uffici di tutti i piani delle città del mondo...
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20.5.11

Siccità in Cina: costo cibo ed elettricità alle stelle

La immane Diga delle Tre Gole in Cina (in foto, durante la costruzione), la più grande al mondo, per la prima volta non riesce a funzionare a pieno regime causa siccità.
L'opera ingegneristica più grande mai costruita sulla Terra è oggi anche un po' inutile. Chi l'avrebbe detto? Per risparmiare carbone e petrolio, i cinesi erano fierissimi di questo mostro che ha costretto milioni di persone a sloggiare... Ma anche questo non è risolutivo, ne' eternamente efficace.

Finora la siccità 2010/2011 aveva "solo" causato (gravissimi) danni all'agricoltura, con una botta all'inflazione annua, che è ora ufficialmente attorno ad un inedito 10% in Cina. Ma l'abbassamento del livello dei fiumi provocherà seri problemi alla produzione di energia elettrica ed ulteriori aggravi del costo dell'energia. Il governo cinese sarà costretto ad ulteriori razionamenti (in certe aree del paese, i distacchi di energia elettrica esistono da quando l'energia elettrica esiste, non è un dramma: la gente ci convive).

La siccità si fermerà? Ricordo che solo 50 anni fa in Cina morirono decine di milioni di bambini ed anziani, di fame, per la più grande carestia dell'era moderna...
E che la metà di tutte le acque superficiali della Cina sono comunque ad un livello di inquinamento tale che non si possono usare nemmeno per i più "sporchi" scopi industriali e che servirebbero decenni e miliardi di dollari solo per bonificarne una parte da poter riutilizzare l'acqua almeno per irrigare (http://www.actu-environnement.com/ae/news/anne-caroline-urbain-pollution-industrielle-chine-12481.php4).

...Non credo che i cinesi saranno mai 2 miliardi. E sulla Terra non arriveremo a 8 miliardi. Per fortuna.

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Fukushima: previsti 400 000 tumori supplementari entro 2021

Il chimico Christopher Martenson teme che non resti nessuna protezione integra tra almeno un reattore ed il sottosuolo a Fukushima. Come temo anche io e temono in tanti. Ma (ancora) sui giornali di mezzo mondo non se ne parla. La situazione ha una gravità estrema, incompatibile con la tranquillità ed il silenzio che possiamo ritrovare sui media. Martenson scrive, tre giorni fa:

15 maggio 2011 - "...many of my worst fears about Fukushima have been confirmed with the news that TEPCO has finally admitted that Reactor #1 has experienced a meltdown event that may have breached the primary containment vessel"

Nel suo blog aveva mostrato (foto a lato) già il 21 marzo 2011 come ci fosse una barra di combustibile usato, fatta saltare lontano dall'esplosione dell'idrogeno nelle prime ore, che stava fondendo all'aria aperta attorno al reattore n. 3 alla centrale Fukushima Dai-ichi. Ora* reputa che la situazione sia veramente disperata per la Tepco ed il governo giapponese, e per il Giappone. Ed accusa le autorità di falsificare ed occultare i dati di temperatura registrati (con strumenti a distanza) attorno ai reattori in situazione critica e post-critica.
Il signor Martenson non è il primo ecologista spaventato che passa per strada ma è un chimico, tra i maggiori esperti in neurotossine al mondo, che è stato vice-presidente del colosso dell'industria farmaceutica Pfizer ed è attualmente membro del Post Carbon Institute. Come conclude il suo articolo? Dice:

"L'ammontare di radiazioni rilevate partendo dalla centrale Fukushima Dai-ichi arrivando anche fino a Sud, anche all'interno della megalopoli di Tokyo è allarmante... Chiunque viva da quelle parti dovrebbe investire in strumenti per l'individuazione di radioattività ed iniziare a far pratica con le procedure di base per la decontaminazione dei materiali contaminati."

Insomma. La parte nord di Tokyo potrebbe necessitare addirittura una urgente evacuazione in caso di esplosioni dei corium in fusione (per contatto improvviso con la falda). E potrebbe avvenire nelle prossime due settimane... Il problema è che una tale evacuazione richiede giorni per essere effettuata e in caso di esplosioni, pioggia, pressione atmosferica e situazione dei venti permettendo, non si avrebbe il tempo nemmeno di iniziare le operazioni di evacuazione dei civili (almeno categorie più a rischio). Quindi: o lo si fa ora, per eccesso di prudenza e scatenando un po' di panico, oppure non lo si fa proprio con conseguenze nefaste.
Ed è questa seconda ipotesi che sta diventando realtà. Il Giappone per altro è entrato oggi in recessione economica, ufficialmente.

Infine secondo la ECRR Commissione Europea Rischi Radiazioni**, e sempre che non succeda altro (e pare succederà), l'incidente alla centrale Fukushima Dai-ichi, al 1 aprile 2011, secondo simulazioni e statistiche di altri incidenti nucleari, già aveva il potenziale per causare fino a 103000 tumori SUPPLEMENTARI entro i prossimi 10 anni, nel raggio di 100 km, ovvero su una base di 3,3 milioni di abitanti... Oltre 400000 sono invece i tumori supplementari stimati sul bacino dei 200 km, ovvero su 8 milioni di abitanti, parte della megalopoli di Tokyo compresa. Lascio agli oncologi stimare quante morti vi saranno collegate.

*link: http://www.chrismartenson.com/blog/fukushima-update-very-bad-situation/57915

19.5.11

Crash del volo Air France Rio - Paris

Nel giugno 2009 un Airbus A330 (in foto) di Air France è finito nell'Oceano Atlantico in pochissimi minuti, uccidendo 228 persone e lasciando tutti gli ingegneri aeronautici francesi e non solo a bocca spalancata. Si è parlato di strumenti difettosi, attentati, ma soprattutto di errore dei piloti che avrebbero accelerato malamente in una zona di forti turbolenze o non avrebbero saputo leggere gli strumenti (le famiglie dei piloti intanto ringraziano del bel tentativo di scaricare la responsabilità sui morti).

Ebbene ora le scatole nere cominciano a parlare e secondo il Bureau d'enquetes et d'analyses pare che non ci sia stata nessuna manovra errata, piuttosto emerge che al di là della ragione meccanica scatenante

traduco: "sembrerebbe che i piloti non siano riusciti ad arrestare la caduta dell'aereo: Airbus non ha previsto la possibilità che un A330 cada di colpo ed in ogni caso Air France non ha formato i suoi piloti ad uno scenario del genere"*

Mi ricorda le tante catastrofi del tipo "avevamo previsto di non prevedere il peggio, per tanto possibile statisticamente", tipo Fukushima o tipo quel che vi pare: scegliete una catastrofe naturale/industriale a caso. Se uno progettasse tutte le auto perchè resistano con certezza, e salvando gli occupanti, all'impatto improvviso con un muro di cemento a 130 km/h, non credo che avremmo sul mercato auto che costano meno di un centinaio di migliaia di Euro.
Chi costruisce un aereo da 300 posti, al contempo sta fabbricando 300 bare (citazione, Paul Virilio**).
In fondo l'abbiamo sempre saputo. Saputo e negato in nome dell'eterno progresso tecnologico (che non implica il progresso sociale, economico, culturale...).

E cosa sarà di quegli umani che hanno fondato sull'abbondanza di carburante da petrolio intere città e nazioni e non hanno voluto e non vogliono prevedere che questo stato di grazia possa finire molto molto male e che possa accadere molto in fretta? Siamo tutti da sempre su un volo sopra l'oceano e ci han detto che non ci potrà mai succedere niente di male.

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18.5.11

Vendesi Grecia

A posteriori mi pare che l'Euro sia stato un ottimo mezzo per un furto epocale. Obbligare un'altra nazione alla tua moneta, istigare a parametri economico-finanziari e stili di vita "stabili" e "nordici" insostenibili, salvo poi con la scusa delle crisi far man bassa di tutta la ricchezza locale e con gli interessi, a partire dalle compagnie energetiche, passando per il saccheggio di coste e luoghi naturali...
Bravissimi tedeschi e francesi, bravissime banche.
Al pasto parteciperanno anche gli squali americani, russi e cinesi.

Non siamo cambiati da quando obbligavamo la scimmia più debole a cederci la sua banana anche se noi non avevamo nemmeno più tanta fame.
  • Ettore Livini per "Affari & Finanza, la Repubblica":"La Grecia, messa in ginocchio da 325 miliardi di debito, ha calato sul piatto un jolly "pesantissimo" per provare ad evitare il crac: un piano di privatizzazioni da 50 miliardi in quattro anni. (...) Nel 2011, secondo i piani del governo, verrà allungata la concessione dell'aeroporto di Atene ai tedeschi della Hotchief e finiranno sul mercato le partecipazioni nel settore ippico (ci sono forti interessi francesi) e nel florido business delle lotterie nazionali e dei casinò. I bocconi più ricchi sono però le vendite di quote nella Dei (l'Enel greca), nella Depa, l'azienda nazionale del gas e del 16% della Ote (telecomunicazioni).
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17.5.11

Addio Alaska: niente più aree protette

Sabato, 14 maggio 2011, il presidente americano Barack Obama ha reso noti* i piani di ulteriore esplorazione petrolifera in Alaska, "urgenti a causa degli alti prezzi raggiunti dal greggio e dai carburanti", ovvero manca petrolio sui mercati internazionali e nazionali e sono fottuti. Costa sempre di più perchè ce n'è sempre meno, ma direttamente agli americani che ne consumano ciascuno delle tonnellate ogni anno beh non si può proprio dire. Ma si può e si deve invece dire che si trivellerà ancora ed ancora anche in capo al mondo.
Anche a scapito del maggiore sito di nidificazione dell'Ovest nordamericano (nelle foto).

Il problema è che mai nessuno ancora negli USA si era sognato di ri-esplorare e trivellare nella riserva naturale "petrolifera" strategica dell'Alaska (conciata male a partire dagli anni '20 per estrazione di carbone e definitivamente protetta da apposita legge del 1976), dove svernano tantissimi uccelli migratori ed all'interno della quale si trova uno dei luoghi più incontaminati del Nord-America, il lago Teshekpuk (nelle foto gli abitanti del lago).
Purtroppo la sete di petrolio, soprattutto di gas da trasformare in carburante in questo caso, ha "costretto" Obama ed il governo a liberalizzare la totalità dei 95000 kmq della National Petroleum Reserve-Alaska NPRA, nella parte più settentrionale dello stato saranno esplorati e si caveranno fuori quindi quei barili senza i quali molte pipeline non hanno già ad oggi una gittata di prodotto sufficiente a scongiurare il congelamento, gli incidenti, l'interruzione di forniture verso gli snodi petroliferi meridionali.
Si rimanda la fine dell'età dell'oro nero dell'Alaska, ma solo di qualche anno.
Il tutto nonostante l'USGS (United States Geological Survey) abbia comunicato** nell'ottobre 2010 che le riserve estraibili per questa area "vergine" alla trivellazione, ad esempio quelle di gas convenzionale, non siano in definitiva che di 8 trillioni di metri cubi di gas rispetto al totale stimato nel 2002 di 61 trillioni, quasi otto volte inferiori. Un dettaglio da far saltare per aria il piano economico e le previsioni di profitto, ma tanto si andràa a trivellare lo stesso perchè i prezzi saliranno e saliranno ancora... Ne tireranno fuori pochino, solo per incassare utili e non realmente per rifornire l'intero mercato americano, ma inquinando molto. Un'ennesima area dell'Alaska sarà un nuovo inferno inquinato, esattamente come Prudhoe Bay, il vicino bacino petrolifero una volta immenso ed eterno, ma ormai al declino produttivo.
Ma ne vale la pena?

Si è scelto ancora una volta "più lavoro/denaro, meno natura!", dimenticando che l'unica garanzia del capitalismo è il capitale naturale (oltre che la presenza dell'uomo che fornisce lavoro e gestisce l'operatività delle macchine...).
Consumare il capitale naturale finito più in fretta, al contempo rendendo inutilizzabile l'attorno "selvatico" ad esempio di un giacimento di gas, è un crimine contro l'umanità futura a (poco) profitto dei (mal)viventi presenti. Peggio per loro, peggio per noi. L'impressione è che si sia scelto di auto-distruggersi, ancora una volta.

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O tempora,o mores!

Due foto, 110 anni di progresso per arrivare (ancora e sempre) a uomini contro uomini, a leggi contro uomini contro leggi, a macchine contro uomini e a uomini con macchine contro animali in gabbia e al taglio di vegetali cloni allineati e al suolo stuprato e l'aria insozzata e dove si può asportiamo ancora la vita, la rendiamo capitale nuovo da fondere nel crogiuolo del duce di turno, assieme a lui e per lui portiamo la morte che eguqaglia al ribasso e impoverisce sempre tutto ovunque. Infine se ancora un minuto ci resta lo usiamo per strapparci di dosso quel poco di linguaggio dell'essere che ci resta ormai evidentemente per errore...
Ma ci ha fatto bene l'epoca del tutto per tutti e subito?

Bruxelles, Belgio, latte, 1890 (cliccare per vedere la foto ingrandita) :


Bruxelles, Belgio, latte, 2010 :


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16.5.11

Fukushima: fusione nocciolo reattore n.1 confermata

La situazione alla centrale nucleare Fukushima Dai-ichi è peggiorata, esattamente come previsto dai più pessimisti. E pare ci sia il primo tecnico della centrale morto per radiazioni, un 60enne, le cause del decesso saranno forse confermate nei prossimi giorni. Il Giappone sta per vivere altri giorni durissimi, la radioattività in mare continuerà a salire perchè i due vessel di contenimento di due reattori perdono ormai massivamente l'acqua iniettata, altamente radioattiva. Almeno due noccioli sono parzialmente fusi ed ancora in fase di lenta (?) "discesa agli inferi".

Secondo l'autorevole aggiornamento di UNICO-LAB (http://unico-lab.blogspot.com/), che segue dal primo giorno tutti gli aggiornamenti ufficiali ed assieme ad italiani presenti in Giappone esegue le meticolose traduzioni, la situazione in breve è la seguente...

  • 15/05/2011 - 11:15: Nel suo comunicato stampa, TEPCO ci dice che nel reattore 3 viene iniettato acido borico attraverso il sistema di anti-incendio. (...) Il boro è un assorbitore di neutroni e viene regolarmente iniettato nell'acqua di raffreddamento quando il reattore è in "cold shutdown" per rendere ancora più improbabile eventi di criticità accidentale, (...) stupisce che abbiano ripreso a iniettarlo ora anziché continuare a farlo dall'inizio della crisi. Nei primi giorni, quando i reattori erano raffreddati con l'acqua di mare veniva aggiunto boro. (...)
  • 15/05/2011 - 19:15: TEPCO ha presentato un possibile stima del danno al nocciolo del reattore 1. Trovate il documento ufficiale in questo PDF (...) Nella prima diapositiva si dice che dopo aver ricalibrato lo strumento per la misura del livello dell'acqua si è accertato che questa era al di sotto di quello che era creduto. Allo stesso tempo visto che la temperatura si è sempre mantenuta tra i 100 e 120 gradi si presume che si è raggiunto una condizione di raffreddamento stabile. E' possibile che la fusione del nocciolo, con la relativa caduta dei pellets di combustibile sia avvenuta nelle primissime ore dell'incidente, praticamente a partire dal momento in cui a causa dello tsunami è stata persa la capacità di raffreddare il nucleo.
  • TEPCO ha ricostruito il livello dell'acqua e la corrispondente temperatura delle barre dal momento della perdita del raffreddamento nella diapositiva numero 2. (...) I primi danni agli elementi di combustibile sarebbero stati prodotti qualche ora dopo la perdita del raffreddamento e 16 ore dopo tutto il nocciolo era accumulato sul fondo del vessel (diapositiva 3).
  • 16/05/2011 - 6:30: Nella giornata di ieri, si è diffusa la notizia che sarebbe stata trovata un'elevata concentrazione di plutonio in un campo di riso ad una distanza di circa 50 km dalla centrale. La notizia è piuttosto fumosa, non viene rivelato alcun dettaglio, stiamo cercando di trovare una conferma e quindi tutti i valori del caso o una smentita.
  • E' da due giorni che i grafici on-line con temperatura e parametri dei rivelatori non vengono aggiornati. Saremmo fortemente interessati a vedere l'andamento della temperatura del reattore 3 dove da qualche giorno si stanno iniettando circa 15 tonnellate di acqua all'ora attraverso due sistemi e anche l'effetto sul numero 1 dove si sta cercando di ottimizzare la quantità di acqua da iniettare valutarne le conseguenze dovute ad eventuali perdite. (...)
  • (...) i tecnici di TEPCO che come si dice pià sopra si sono effettivamente resi conto delle attuali condizioni di fusione completa del nocciolo del reattore 1 solo dopo aver ricalibrato i sensori di livello dell'acqua, stanno pensando di effettuare la stessa operazione anche sui reattore 2 e 3. Ricalibrare questi sensori significa entrare negli edifici esattamente come è stato fatto per il reattore n.1
(Aggiornamenti al link diretto seguente: http://unico-lab.blogspot.com/2011/05/aggiornamento-emergenza-nucleare.html?utm_source=BP_recent )
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Inondazione in vista alla "Fukushima" americana?

Una bella grana il petrolio che è una risorsa finita ma prima di finire ci permette di finire (quasi) tutto il resto. E ci accorgiamo che i nostri magici macchinari invecchiano, che non dovevamo nemmeno pensare a costruirli dove li abbiamo costruiti e che anche le nostre sicurissime e stupende centrali nucleari sono improvvisamente tutte ingestibili, tutte a rischio, è il global weirding: clima, ambienti naturali, industria, economia, società umane... Tutto ha perso efficacia, senso, direzione, tutto è rovinato e se il sistema umano ha conservato energie pare più che altro che le utilizzi per autodistruggersi, continuando nell'errore, obbligati a tener accese le tre candele che al contempo ci bruciano i lembi della veste...

Bruceremo vivi, alla fine dell'era elettrica,
ma almeno avremo sconfitto il buio ed il freddo!


http://maps.google.com/maps?t=h&q=34.703889,-87.118611&ie=UTF8&ll=34.7038,-87.118492&spn=0.104008,0.154324&z=13

A questo link, ed in questa immagine sopra, è possibile visualizzare la centrale nucleare ad acqua bollente (BWR) di Browns Ferry, in Alabama (Stati Uniti). Costruita dentro la golena del fiume Tennessee, principale affluente del fiume Ohio. Che ora è in piena. Assieme al Mississippi, che non è per nulla pronto a ricevere altra acqua dallo stesso fiume Ohio.
Mentre scrivo il livello del fiume all'altezza della centrale è sceso da 6,60 a 6,31 piedi ma supererà 7 piedi entro 48 ore e gli 8 piedi tra 5 giorni ed in attesa di altre piogge. Il record degli ultimi 3o anni è 10,29 piedi (http://waterwatch.usgs.gov/new/wwapps/ftc.php?site_no=03577150), oltre 11 piedi si ha inondazione turbine aspirazione e circuito di raffreddamento primario; di 13,50 piedi è il limite del disastro, oltre il quale la centrale (leggermente sopraelevata rispetto ad entrata acqua) sarebbe inondata. La situazione con le previsioni è visibile in diretta qui: http://water.weather.gov/ahps2/hydrograph.php?wfo=hun&gage=deca1&rssDate=1305444600

Ben dentro alla antica zona paludosa, per minimizzare i costi di aspirazione dell'acqua utilizzata dall'impianto nucleare ad acqua bollente... Si è deciso di costruire i tre reattori proprio lì. Anche un solo metro ulteriore di dislivello per i pompaggi di acqua avrebbe reso anti-economica l'aspirazione, impossibile la redditività dell'intera centrale, dal punto di vista della potenza da utilizzare, esattamente come a Fukushima: le due centrali non si poteva costruirle più in alto, insomma non più al riparo di così da rialzi rapidi ed oltre i limiti storici di piene fluviali, tsunami marini, etc. In breve: sono state costruite il più vicino possibile all'acqua.

Come ci si è esposti a tsunami statisticamente di cadenza millenaria per Fukushima ed il Giappone, così per gli Stati Uniti e Browns Ferry ci si è esposti alle piene del bacino del fiume Ohio, statisticamente probabili ogni 300 anni.

Ebbene, a causa di un tornado proprio la centrale di Browns Ferry è stata danneggiata solo due settimane fa. E qualche ora fa per ben 40 minuti non c'è stato nessun raffreddamento, fortunatamente i generatori di emergenza hanno poi ripreso a funzionare. La cosa ha causato un aumento della temperatura rapidissimo di circa il 15%. Il problema non è gravissimo, anche se tutto questo non dovrebbe accadere per un semplice tornado: http://www.utilityproducts.com/news/2011/05/1417357240/browns-ferry-loses-cooling.html

Ma nelle prossime ore la centrale di Browns Ferry sarà certamente anche allagata dalle acque del Tennessee* che sta avendo una piena storica al limite (o forse oltre) di quella considerata negli anni '60 per la progettazione e costruzione della centrale. Non si sa se e che tipo di conseguenze si avranno I reattori sono già stati "spenti", ma si sa che occorrono settimane, mesi di operazioni per arrestare e raffreddare un reattore, mettendolo in sicurezza. E che comunque non è al riparo da eventi catastrofici estremi che si sia previsto di non considerare (come per il Giappone, i progettisti hanno pensato: "Conosciute le statistiche millenarie, noi prevediamo di non prevedere altro che i rischi secolari: altrimenti il tutto non s'avrebbe da fare. Stop.").

E come se non bastasse la centrale è colma** di combustibile usato che ha tanto bisogno di un raffreddamento continuo ed efficace, barre di combustibile per le quali il Dipartimento dell'Energia (DOE) non ha ancora pensato una nuova e definitiva sistemazione: eh sì, la costruzione della centrale è iniziata nel 1966, di tempo ne hanno avuto, ma tutto il denaro a questo scopo ipoteticamente di sicurezza è finito in stipendi, profitti, bonusm premi aziendali e dividendi. Come quasi sempre riscontriamo, il nucleare civile a posteriori (o a fine esercizio) si dimostra in perdita.
Tutto questo lo si sapeva da sempre: non ci sarebbero stati soldi , energie, volontà politichem et cetera per risolvere il problema smantellamenti, stoccaggio durevole e sicuro di rifiuti e per la gestione di eventuali catastrofi maggiori a quelle previste (che con assai poca precauzione si è scelto di non prevedere...).

Si è di nuovo nel tempo delle preghiere.

Per seguire le piene attualmente in corso negli Stati Uniti, soprattutto la grande piena del Mississippi che potrebbe eguagliare e superare quella record del 1927, basta andare qui: http://waterwatch.usgs.gov/new/index.php?id=ww_current

*http://www.lettera43.it/attualita/15764/usa-centrali-a-rischio.htm
**http://www.decaturdaily.com/stories/DOE-sabotaging-safer-nuclear-power,79589
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Il mondo governato dai satiri

Dopo aver approvato lo stupro della Grecia e dell'Irlanda, prima di violentare anche i dieci milioni di portoghesi costringendoli a morire di fame per pagare interessi su prestiti forzati, il patron del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha deciso di saltare addosso alla prima cameriera che gli è capitata fra le mani nella penombra di un hotel da soli 3000 $ a notte.
Ho già letto in giro chi dice che conoscendo la sua "debolezza" innanzi al sesso femminile gli han messo una super gnocca tra i piedi per farlo fuori... Ok. Ok. Magari fino a prova contraria diciamo pure che è innocente e non sia successo proprio nulla e tutto sia stato montato dalla A alla Z.

Cioè, a parte il problema psichico alla base, a parte che come al solito si parla di fatti accertati SOLO dalla polizia (in che mondo viviamo signora mia... Anche io ormai non aspetto più che l magistrati facciano il loro dovere costituzionale...) ma la domanda è: a questa gente non basta proprio mai?
Ma come possiamo fermarli? Come si ferma un satiro? Come mai i satiri governano la comunità degli umani?
Denaro, ricchezze, potere... Ma la prima domestica che passa se la vogliono sodomizzare. Perchè non basta mai?
Violentano intere nazioni in tutti i modi, impediscono alla gente altre vite che quelle monetarizzate e consumiste che hanno previsto assieme all'amico banchiere, decidono della vita di migliaia di bambini che devono produrre un po' di denaro sotto-forma di aiuto quantificato "in dollari" prima di crepare di fame, micro-debiti in più per milioni di persone che ce l'avevano fatta per secoli e non contenti infine saltano addosso alle donne "del popolo" dei quali sarebbero i paladini istituzionali ed invece si sentono intimamente i proprietari... E parliamo poi di un "vero" socialista. Un fior fiore di socialista.
Mi viene il vomito.
...E noi maschi ormai dovremmo portare il nastro nero al braccio per quel che abbiamo combinato coi nostri cazzi, i nostri pugni, le nostre macchine operatrici, le pale meccaniche, i trattori ed i carrarmati che poi uno ammazza la vita del sottosuolo e l'altro del soprasuolo...
Va beh, poi ci assolviamo sempre perchè alla fine "magari la cameriera era proprio una gnocca eh"? E che se alla fine andiamo a lavorare, a costruire, a distruggere o a consumare lo facciamo per nostra moglie e per i "suoi" bambini. Certo. Ok. E' colpa di lei. E del frutto del suo seno.
Avvincente ed affascinante teoria.
Ma nella pratica la merda è tutta roba nostra.

Che pena mi faccio in quanto uomo maschio moderno che deve assistere a questi orrori morali, al di là della morale e delle morali della Storia, ebbene ci sono modi di essere umani, di volerlo essere.
Quello di cui sopra non lo è.

Pazienza. E' andata così.
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15.5.11

40 anni fa, l'Austerity

40 anni fa circa, l'Italia rimase praticamente senza energia, era finito il boom.
Un boom soprattutto di abbondanza pro-capite di carbone di ottima qualità da un lato e di petrolio light crude oil dall'altro.
Come in tutti i paesi occidentali si dovette ricorrere anche in Italia al risparmio obbligatorio di energia.

Ed è in questi anni 2000-2010 che stiamo vivendo il collasso dell'energia disponibile pro-capite, che prima o poi avrà rapidità pari a quegli anni. E avrà conseguenze uguali o peggiori, perchè mai come oggi siamo stati così tanti e dipendiamo dall'afflusso continuo nel nostro paese di petrolio e gas naturale. Il collasso socio-economico rapido accadrà quando il meccanismo dei prezzi e la macchina del credito privato e del debito pubblico non riusciranno a rilanciare i giochi della importazione, trasformazione e del consumo di energia primaria. Le misure pubbliche di razionamento non esistono ancora, ma ripassiamo qua sotto cosa è accaduto durante e appena dopo tali misure in quegli anni difficili...

1973
Gennaio: scontri universitari a Milano
Aprile: incendio "rosso" a Primavalle, giovedì nero a Milano (corteo neo-fascista)
Maggio: bomba "nera" alla Questura di Milano
Luglio: rivolta nelle carceri italiane
Agosto: Napoli, epidemia di colera (30 morti)
Settembre: ipotesi di compromesso storico da parte di Berlinguer, ipotesi di alleanza PCI-DC che scatenerà il caos civile
Novembre: razionamenti carburante ed energia elettrica, chiusure obbligatorie anticipate di esercizi pubblici
Dicembre: terroristi palestinesi attaccano un aereo a Fiumicino (30 morti); inizio crisi economica del '73/'74, vendite di alimentari dimezzate su base annua, evento mai riscontrato nell'Italia unitaria se non durante la Seconda Guerra Mondiale

1974
Gennaio: il 26 gennaio è dichiarato lo stato d'allerta in Italia, timori di golpe e di guerra civile
Febbraio: rivolta carcere di Firenze
Aprile: sequestro BR del giudice Sossi
Maggio: rivolta carcere Alessandria, strage nera di Piazza della Loggia a Brescia
Luglio: rinnovato stato d'allerta caserme italiane, spettro di un golpe "rosso"
Agosto: strage nera dell'Italicus
Settembre: Silvio Berlusconi inaugura le trasmissioni di Telemilano
Ottobre: prima grande cassaintegrazione massiva alla Fiat, crisi industriale italiana; bancarotta e fuga di Michele Sindona
Novembre: i dati sull'inflazione annua sono da record nella storia del paese, con inflazione percepita al 50% sull'alimentare ed al 75% sui carburanti, dati reali ufficiali 22,8% e 62,2% con inflazione complessiva su base annua al 24,6%; susseguenti crac borsa di Milano, crisi edilizia e del comparto bancario
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6.5.11

Fukushima: TEPCO perde il controllo del reattore n.3?

Seguo costantemente gli aggiornamenti ufficiali del NISA (Japane Nuclear and Industrial Safety Agency), qui: http://www.nisa.meti.go.jp/english.
E sta forse succedendo in queste ore precise qualcosa di irrimediabile: il surriscaldamento finale del reattore n.3 nonostante gli sforzi di iniettare liquidi, l'incubo che ha fatto lacrimare in diretta un ingegnere nucleare ormai molti giorni fa.
Dal 2 maggio infati la temperatura del reattore n. 3 della centrale Fukushima Dai-ichi è aumentata, tornando a livelli di due settimane fa circa, quasi raddoppiando. Il 2 maggio vi è stato un intervento di cambio del sistema di "pompaggio", forse c'è stata una interruzione dell'iniezione di liquido? Non ve ne è traccia nei report. L'operazione poi è durata solo tre ore e Tepco comunica di aver continuato le operazioni con un altro tipo di pompa. Ipotizziamo fino a tre ore di mancato raffreddamento: questo giustifica un raddoppio della temperatura di una tale massa di liquidi sui successivi 3-4 giorni? Di risposte al quesito non ne ho trovate, ne' ufficiale, ne' ufficiose.
Ricapitolando.
Il vessel del reattore n.3 registrava al 1 maggio 2011 temperature di 90,8°C al rilevamento della parte superiore e 118,4°C in quella inferiore, con termometri accusati di essere difettosi da settimane, danneggiati dal terremoto secondo alcuni forum di ingegneri, per altri danneggiati dall'inizio in modo irreparabile e quindi Tepco secondo molti starebbe fornendo dati di temperatura fantasiosi ed irreali. Ma mi attengo all'ufficialità.
All'ultimo aggiornamento di ieri sera 5 maggio 2011 risultava un ennesimo incremento, con andamento purtroppo esponenziale che sembrerebbe rendere la situazione più grave di un semplice "cambio di pompa", con ben 156,6°C al rilevamento superiore e 143,5°C nell'inferiore...

Il reattore n.3 al suo interno potrebbe già essere tornato ad una temperatura critica ed essere momentaneamente incontrollabile; forse è (di nuovo) in fase di pre-damage heat up con le barre di combustibile che si ritrovano tra i vapori? In questo caso l'aumento di temperatura, prima lineare, diventa improvvisamente esponenziale (il punto di non-ritorno, indicato da studi fatti su Three Mile Island e simili, parla di un aumento di temperatura di 1°C/s*) fino alla temperatura critica per le leghe di zirconio di circa 800°C, da là in poi bastano poche ore per far ripiombare il Giappone ed il mondo nell'incubo paventato di discesa "nel sottosuolo" del melting core...

*"Managing water addition to a degraded core": autori: Kuan, Henson, Odar (EG and G Idaho, Inc.; Nuclear Regulatory Commission, Washington); pubblicazione di gennaio 1991 disponibile sul sito dell'Office of Scientific and Technical Information americano: http://www.osti.gov/energycitations/product.biblio.jsp?osti_id=5642843
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Giappone: chiusura urgente di una centrale, altri 9 mesi per raffreddare Fukushima?

Il governo giapponese ha ordinato la chiusura rapida della centrale di Hamaoka, 200 km a sud-ovest di Tokyo. Questo perchè la probabilità di un sisma di magnitudo pari o superiore a 8.0 nei prossimi trenta anni è stimata all'87% e la centrale non ha standard di sicurezza che possano garantire che non salti tutto per aria... Avessero applicato le stesse precauzioni 50 anni fa, non avrebbero dovuto proprio costruire questa ed altre centrali. Pazienza! Intanto TEPCO dichiara che il raffreddamento dei reattori a Fukushima Dai-ichi non sarà completato (se non succederanno altri intoppi...) prima di gennaio 2012.

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Carestie antiche, moderne, future


Protetti dal sorriso benevolo del "pessimista naturale" Thomas Malthus, in attesa di nuovi sviluppi dei danni socio-economico-culturali globali che ci stanno portando verso il Nulla assieme all'esaurimento progressivo delle risorse del sottosuolo (le più importanti: carbone, petrolio, gas naturale, ferro, fosfati, carbonati di potassio, alluminio, etc.), stilo un breve elenco delle maggiori carestie moderne. Premessa: è interessante notare che esse siano accadute laddove i popoli sono organizzati più capillarmente e da più lunga data dal punto di vista della produzione e distribuzione alimentare, la Cina e l'India.
Secondo i demografi contemporanei, come secondo la FAO e l'ONU, sarà comunque sempre in Cina ed in India che avverranno le future maggiori carestie, per numero di persone coinvolte e rapidità dell'affermarsi degli eventi; la tecnologia ed il progresso socio-economico potranno arginare di qualche decina di migliaia di vittime o rimandare di pochi anni i cicli di carestie che attendono cinesi ed indiani. Paradossalmente, il comunitarismo estremo dell'Africa lo ha finora tenuto al riparo da eventi mortiferi per milioni di persone (tranne due grandi carestie in Egitto e Somalia, e ricorrenti cicliche carestie nel Sahel).
Nonostante ci sembri impossibile, solo 50 anni fa (in pieno "boom" Petrolitico) morirono di fame e malattie da malnutrizione 36 000 000 di cinesi* in soli tre anni, durante la Grande carestia cinese. Se na parla poco, si è tanto censurato e disinformato a riguardo e in Europa si è troppo mitizzata la figura di Mao e della sua "rivoluzione" per andare a scavare nei numeri della Storia. Da due secoli la Cina si batte prima di tutto, ed ogni giorno, contro il mostro nero della morte per fame (e per le conseguenti epidemie), con successi evidenti quali la politica urbana del figlio unico (che ha risparmiato la nascita di oltre trecento milioni di bambini) ma non risolutivi: la fame tornerà, massiccia, un giorno, perchè la green revolution è solo una parentesi "felice" della Storia dell'Umanità. I cinesi lo sanno bene: nonostante la capillarità, la diversità e la economicità complessiva ancora oggi presente (ed ineguagliabile al mondo) della loro produzione alimentare, un giorno i cinesi si riscopriranno comunque troppi ed in overshoot** rispetto alla capacità dei suoli di (ri)generare fertilità, con o senza aiuti di concimi di sintesi o rimineralizzazione.
Qui la lista*** delle maggiori carestie mondiali dell'epoca moderna...

1. Carestia di Chalisa (INDIA), 1783-1784 ......................... 45 000 000 morti
2. Grande carestia cinese (CINA), 1958-1961 ..................... 36 000 000 morti
3. Carestia del Bengala (INDIA), 1770 ................................ 10 000 000 morti
4. Carestia del '36 (CINA), 1936 ........................................... 5 000 000 morti
5. Fame di Povolzhye (RUSSIA), 1921-1923 ........................ 5 000 000 morti
6. Olodomor (UCRAINA), 1929-1933 ................................. 3 500 000 morti
7. Carestia persiana (IRAN), 1870-1871 .............................. 2 000 000 morti
8. Grande carestia irlandese (IRLANDA), 1845-1849 ......... 1 500 000 morti
9. Carestia dell'India settentrionale (India), 1869 ................ 1 500 000 morti
10. Carestia sovietica (RUSSIA), 1947 .................................. 1 500 000 morti
11. Carestia nordcoreana (COREA DEL NORD), 1996 ........... 600 000 morti
12. Carestia dell'occupazione (GRECIA), 1941-1944 ............. 300 000 morti

Per quel che riguarda l'Italia, nel periodo post-unitario non si conoscono carestie di massa.
Le più recenti carestie italiche sono le seguenti, ma il maggior numero di morti come spesso capita è dovuto ad epidemie, quali quelle ottocentesche del colera (11516 morti nel 1855 in Sardegna, 24014 morti a Palermo nel 1828-1829, epidemia di colera a Napoli nel 1873, ...)...
1. Carestia di Venezia del 1846-1847,

"Turismo alla pompa"

Il leone ducale del Lussemburgo si è rotto le palle* del traffico di frontalieri che ogni giorno entrano nel paese per fare benzina a prezzi più bassi rispetto ai paesi di origine (soprattutto francesi che salgono dall'area metropolitana di Metz). Tra l'altro rimettendo nel serbatoio del raffinato che viene dai loro stessi paesi, non avendo il Lussemburgo nessuna raffineria!
Presto quindi le accise saranno aumentate per livellare il prezzo dei carburanti con quello dei vicini ed anche controbilanciare la perdita e fare in modo che i lussemburghesi abbiano un paese meno inquinato.
Facendo due conti si sono resi conto che ben il 40% di tutto il consumo di energia del Lussemburgo era in realtà dovuto all'andirivieni ed al pieno fatto da questi esperti del risparmio da due soldi che passavano la frontiera a centinaia ogni giorno da anni.
La cosa apportava più danni ambientali e logistici che benefici economici al bel Granducato tutto verde e splendente, quindi tra poco la pacchia sarà finita ed i francesi, belgi e tedeschi che abitano non lontano dovranno imparare a fare a meno del carburante se proprio lo trovano troppo caro.

Nel Petrolitico accadevano anche scemate del genere: gente che ogni settimana faceva kilometri e kilometri per andare in un altro stato e risparmiare infine forse 3 o 4 Euro in totale. Che miseria. In questi anni avrebbero potuto svegliarsi più tardi al mattino, accordarsi col vicino per spostarsi assieme e migliorare la loro qualità di vita in barba alla fine del petrolio a buon prezzo, invece hanno preferito accumulare questo tesoretto di risparmio di una inutilità estrema ed accumulare scontento, stress, rabbia contro i soliti potenti, in una parola: violenza... Peggio per loro.

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5.5.11

TEPCO: siamo dispiaciuti (ma abbiamo sempre mentito)

Semmai un disastro come quello di Fukushima succedesse in Europa, non vedremmo mai scene come quelle presenti in questo video (link), con gente comune che processa arrabbiatissima i gestori di TEPCO. Operazione di immagine o no, fa un certo effetto quella manciata di secondi di rabbia popolare. Ecco il punto cruciale...

Uomo del popolo chiede: "ci avevate detto che qui non ci sarebbero mai stati incidenti e che anche in caso di terremoti mai sarebbe capitata un'altra Chernobyl, era una bugia? Ci avete mentito?".

Presidente di TEPCO risponde: "tutto quello che possiamo dirvi è che siamo profondamente dispiaciuti".

La verità è che il nucleare si fonda sulle menzogne: quella della eternità del progresso socio-economico-culturale e quella della sicurezza tecnocratica. I nostri strumenti che promuovono la vita in teoria e che divengono sempre più ostacoli e strumenti di morte nella pratica sono qui a testimoniarci che la Fine ci accompagna dall'Inizio, sempre.
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Chi ha l'oro?

Se il petrolio è l'oro nero, venendo a mancare il petrolio, si tornerà bene all'oro? Spiegarlo al signore a destra, che clandestinamente distrugge foreste e savane in Mozambico vessato dal capetto locale e dall'importatore occidentale "per bene", potrebbe dargli un motivo in più per alzarsi e ficcarsi nel fango...
L'unico guaio è che con l'oro non ci si fanno carburanti e che nemmeno si potrà mangiare. E piantandolo in terra non cresce niente. Anzi: estraendolo si inquina per decenni. Ma qualcosa con l'oro lo si potrà continuare a fare: schiacciare il prossimo, garantire la disuguaglianza e la violenza pubblica (prima che lo facciano fucili, bastoni, pietre, mani), garantire tutte quelle cose là che assieme alle leggi giuste o sbagliate ci tengono tutti sotto o sopra o più o meno uguali a seconda di dove nasciamo, praticamente da migliaia di anni. In nome della scimmia più scaltra, piluta, nerboruta, a seconda dei periodi.
Pazienza!

Qua sotto pubblico la classifica degli stati (e istituzioni finanziarie) possessori di oro fisico a gennaio 2011, tra parentesi la percentuale di valore-oro sul totale delle foreign reserves. Il tutto è tratto dal sito istituzionale del World Gold Council.
Premessa importante: manca l'oro posseduto dal Vaticano... Gironzolando per il web pare che ammonti ad alcune migliaia di tonnellate, acquisite nei secoli dei secoli. C'è chi parla di 1 000, chi 60 000. Sarebbero di gran lunga il primo possessore, nell'ultimo caso, considerato che nel mondo tra pubblici e privati possessori il totale d'oro fisico esistente è di poco superiore alle 200 000 tonnellate: ma non è verificabile l'ammontare esatto, nemmeno è dato sapere dove sono conservati e se siano fisicamente presenti nello Stato del Vaticano, particolare che renderebbe il Vaticano un possessore privato di titoli cartacei come tanti altri.

1. Stati Uniti ................................................ 8 133 t ..... (75%)
2. Germania ................................................ 3 401 t ..... (71%)
3. Fondo Monetario Internazionale ............ 2 827 t ..... ( --- )
4. Italia ........................................................ 2 451 t ..... (69%)
5. Francia .................................................... 2 435 t ..... (67%)
6. Cina ......................................................... 1 054 t ..... ( 2%)
7. Svizzera ................................................... 1 040 t .... (17%)
8. Russia ........................................................ 784 t ....... ( 7%)
9. Giappone ................................................... 765 t ....... ( 3%)
10. Olanda ..................................................... 612 t ....... ( --- )
11. India ........................................................ 557 t ........ ( 8%)
12. Banca Centrale Europea ......................... 501 t ........ (29%)
13. Taiwan .................................................... 423 t ...... ( 5%)
14. Portogallo ................................................ 382 t ...... ( 82%)
15. Venezuela ................................................ 365 t ...... ( 55%)
16. Arabia Saudita ........................................ 322 t ...... ( 3%)
17. Regno Unito ............................................. 310 t ...... ( 17%)
18. Libano ...................................................... 286 t ....... ( 29%)
19. Spagna ..................................................... 281 t ....... ( 39%)
20. Austria .................................................... 280 t ....... ( 58%)
21. Belgio ....................................................... 227 t ........ ( 38%)
22. Algeria ..................................................... 173 t ........ ( 5%)
23. Filippine ................................................... 156 t ........ ( 12%)
24. Libia .......................................................... 143 t ......... ( 6%)

Interessante come la Cina che "produce" non ne abbia quasi nulla. Anche Russia e Giappone non hanno il "tesoro": principali motivi probabili? La fine del comunismo per il primo paese (la sconfitta della Guerra Fredda... Dollari in cambio di oro.) e la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale per i Giapponesi, costretti a tenersi sul loro suolo dei reattori nucleari costruiti dagli americani e pacchi di dollari (il Giappone è di gran lunga il primo possessore di debito americano).
Da notare che la Libia è il maggiore possessore africano, dopo l'Algeria... Ancora per quanto ne resteranno possessori questi paesi? Chi è interessato alla massa monetaria garantita da questo oro? Oltre che ai giacimenti presenti nel loro territorio nazionale? Mah...
Interessanti quegli stati nazionali di lunga e lenta culura secolare, lungimiranti e tradizionalmente prudenti (tipo Italia e Francia), che non hanno svenduto il proprio oro e ne fanno parte fondamentale della propria riserva. Resta invece più inquietante il "sequestro" di metallo prezioso da parte di moderne realtà di diritto privato come la Banca Centrale Europea... Che anche se eredita la funzione di Banca dell'Impero (Sacro Romano...), non deve rispondere più di tanto a volontà popolari e repubblicane ed è questo un problema. Idem dicasi per il Fondo Monetario Internazionale.
Inquietante è anche il fatto che un paese che possiede tantissimo oro "antico" come il Portogallo sia ultimamente sotto attacco politico-finanziario da parte di Germania, Fondo Monetario Internazionale e Banca Centrale Europea. Povero paese decaduto molti e molti decenni fa che con la scusa dei patti di stabilità e dei parametri europei dovrà per forza di cose smettere di spendere, chiudere scuole, uffici pubblici ed ospedali ed al contempo anche svendere con le buone o con le cattive una parte di questo tesoro, a scapito del futuro di dieci milioni di abitanti.
La guerra si fa dapprima con le buone maniere. A volte non basta. Vedremo che accadrà quando molti avranno solo oro e soldi e rimarranno via via senza energia primaria per movimentarlo, chè altrimenti se time is money non serve a nulla avere money se non puoi utilizzare, valorizzare, controllare il time degli altri mentre elaborano materia prima e mercificano il pianeta... Ma è un lungo discorso nel quale non voglio impantanarmi, seppure vi sia già invischiato in quanto abitante vivente della Terra.
(Ah, il Mozambico che è uno dei maggiori produttori d'oro al mondo, di oro nelle proprie riserve ne possiede 2 misere tonnellate... Un nulla! Spiegare tutto questo al signore della foto potrebbe creargli scompensi. Ma il rischio non c'è: tanto non sa leggere.)
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