Il 2011 potrà essere ricordato per un immenso black-out elettrico europeo dovuto alla siccità in Francia. La Francia è la base dell'approvvigionamento energetico del centro-Europa, il suo nucleare tanto contestato, e in gran parte arrugginito, garantisce una gittata di potenza minima molto importante per la rete elettrica europea... Molto più importante di quel che si pensi. La "sicurezza" elettrica è appesa ad un filo proprio in questi mesi. Dopo un semestre particolarmente secco in tutta Europa, soprattutto in Francia (record sugli ultimi 35 anni), la stabilità della produzione e distribuzione elettrica raggiunge altissimi livelli di rischio. Pari o superiori a quelli del 2003, dove la "canicola" arrivava dopo mesi non particolarmente secchi.
L'idroelettrico francese sta producendo il 30% in meno su base annua, ha nevicata troppo presto. Torno proprio ora dal confine italo-francese ed il grande sbarramento del Moncenisio è al livello più basso di sempre in questo periodo, al di sotto del livello minimo per i pompaggi ed è acqua che tra l'altro mancherà al lato valsusino, dove a Venaus viene generata elettricità idroelettrica con acqua "francese", secondo gli accordi degli anni '70 tra i due stati. E lassù non piove e non nevica, in abbondanza, da 18 mesi... Prova ne sia che i passi di montagna alpini della zona hanno tutti aperto con 3 settimane di anticipo sugli ultimi cinquant'anni. La strada a 2100 m era quasi completamente sgombra di neve già a fine marzo, ormai dal lato italiano alberi come la robinia stanno risalendo dall'altra parte.
L'acqua dei grande fiumi francesi diminuisce ed aumenta al contempo la sua temperatura. Il Rodano (4 centrali nucleari raffreddate con le sue acque) in alcuni punti supera già i 21°C, temperature record di fine luglio, ed oltri i 24°C va iniziato lo spegnimento dei reattori perchè la temperatura mette a rischio l'intero circuito di raffreddamento. Si rischiano incidenti molto serii nel caso in cui il governo ed il gestore possano derogare e decidere di "continuare lo stesso" la produzione elettrica in condizioni del genere.
Una deroga in tal senso, per salvare "l'ordine pubblico", potrebbe causare incidenti in qualche reattore nucleare.
Il governo francese è in stato di allerta per l'agricoltura, soprattutto allevamento e cereali sono al collasso, ma da qualche giorno le gambe dei transalpini "tremano" perchè basterebbe ora una sola settimana di calura eccezionale (ed è prevista di 14 giorni per inizio luglio) per rendere instabile l'intera rete elettrica nazionale e tirare un bruttissimo scherzo a quella europea...
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Questa realtà non la dicono al popolo bue, ma se davvero ci fossero dei black out europei, niente di più facile che i soliti viscidi tromboni proatomo, in questa italietta diranno che col nucleare non sarebbe successo.
RispondiEliminaE il guaio è che, con tanta ignoranza e scarsa propensione al ragionamento fra la gente, avrebbero anche credito.
Speriamo che una simile eventualità, se deve accadere, capiti dopo il referendum...
Paolo B.
La pioggia abbondante non è prevista nei prox 14 gg in Francia, mi sa che son messi male... E se salta la corrente a loro, saltiamo tutti (per un pochino).
RispondiEliminaCosa c'e' di meglio di un pannello solare quando la siccità persiste? ;-)
RispondiEliminaSembra che quest'anno la natura ci si sia messa proprio d'impegno a dirci "passate al fotovoltaico!"
Non conosco nessuno che possa permettersi pannelli fotovoltaici, in Europa. E di gente ne conosco.
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