25.4.11

NISA, IAEA, ASN, GRS, ...

Dal disastro di Fukushima in poi ri-scopriamo pian piano tutte le istituzioni mondiali che si occupano della insicurezza nucleare.
Anche la società tedesca per la sicurezza dei siti e dei reattori nucleari (GRS) ha inaugurato da alcuni giorni un sito internet apposito per seguire gli avvenimenti di Fukushima. Lo trovate a questo indirizzo http://fukushima.grs.de e facilmente potete tradurre i contenuti con le funzioni di traduzione automatica ad esempio di Google (è più fedele se usate i traduttori dal tedesco all'inglese e li leggete in quella lingua).
Anche per loro la situazione non è migliorata, ma è "stabilmente gravissima".

I tedeschi, lo ricordo, hanno da subito stoppato (per controlli) alcune loro centrali nucleari vecchiotte a cui recentemente avevano allungato la vita con una moratoria vergognosa. Insomma: sulla scia del panico per l'incidente di un mese e mezzo fa in Giappone, si è ridestata la Ragione, la quale espone tuttavia la Germania a rischi di black-out elettrico... Non sarà facile il secolo dell'apocalisse energetico in cui siamo entrati: lo potremo studiare da vicino, perchè sarà durante la nostra vita che dovremmo rapidamente abituarci ad avere "molta meno" energia ("e/o denaro", poichè capiremo dopo decenni di oblio che è la stessa cosa...) per far fronte ai bisogni di tutti i giorni.

Il "panico nucleare" di marzo 2011 ha già cambiato e continuerà a cambiare la storia.
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23.4.11

Fukushima: fino a tre "meltdown" in corso, esplosioni sempre probabili

L'Agenzia di Sicurezza Nucleare francese (ASN) ha inaugurato da un qualche giorno un nuovo sito tutto riguardante l'emergenza nucleare senza precedenti in atto in Giappone alla centrale di Fukushima Dai-ichi. L'indirizzo è http://japon.asn.fr .

L'aggiornamento del 20 aprile 2011 dell'ASN ci ricorda i disperati tentativi di iniezione di azoto nei vessel per evitare esplosioni successive, a riprova della emergenza ancora di livello 7 e del filo sottile a cui è appesa una bella fetta del Giappone...

"Prévention du risque d’explosion résultant de l’accumulation d’hydrogène dans les enceintes des réacteurs. L’exploitant continue à injecter de l’azote gazeux dans l’enceinte de confinement du réacteur n°1 afin de réduire les risques d’explosion d’hydrogène. L’injection d’azote devrait débuter dans les prochains jours dans les réacteurs 2 et 3."

Il rischio di esplosione riguarda i reattori 1, 2 e 3: la situazione non è cambiata in oltre 30 giorni. Ogni esplosione non sarebbe risolutiva e potrebbe ripetersi dopo giorni o settimane; ogni volta emettendo quantità di radiazioni teoricamente anche pari o maggiori alle esplosioni di oltre un mese fa. Il tutto mentre almeno per il reattore 1 continua il processo di meltdown che mette a dura prova le resistenze e gli involucri protettivi che incontra ed incontrerà verso il naturale cammino gravitazionale verso il basso (teoricamente inarrestabile fino ad esaurimento carica fissile, processo di sprofondamento favorito da alto e prolungato calore autoprodotto dal core e dal peso specifico immenso). Non esiste inoltre una "camicia" protettiva, prevista su reattori di seconda e terza generazione in caso di meltdown, poichè all'epoca della progettazione non era previsto di essere iper-securitari. Inoltre Tepco sta pensando di costruire muri sotterranei per trattenere le acque radioattive (ed i nuclei prima che fondano?*). Sono opere titaniche, viste le dimensioni della centrale e la vicinanza col mare, opere di una difficoltà estrema soprattutto in condizioni come quelle post-incidente che non vedono che alcune centinaia di lavoratori sul campo ed invece prevederebbero l'utilizzo immediato massivo a turni serrati di gran parte dell'esercito.

Semmai il tutto continuasse come sta continuando, si è in "terra di nessuno" dal punto di vista dell'esperienza ingegneristica e restano solo studi teorici e probabilistici, poco rassicuranti, su che fine faranno quell'acciaio e quel cemento che ora separano il core fondente con il sottosuolo. Lo si è ripetuto, io stesso più in basso parlo di migliaia e migliaia di kmq, ripetuto fino alla nausea: virtualmete la zona rossa di alienazione permanente potrebbe inglobare una parte di Giappone impressionante abitata da quasi 10 milioni di persone di cui solo una minima parte risulta ora evacuata ed una minimissima "evacuata per sempre".

Quando e se vi saranno esplosioni, non vi sarà comunque tempo per evacuare i "sicuri" attuali. Mi chiedo che senso abbia continuare a seguire quel che accade laggiù. Nessuno davvero è in grado di intervenire realmente, ne' Tepco, ne' Areva, ne' General Electric o chiunque sappia mettere le mani su quei cosi saltati per aria.

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21.4.11

Catastrofe di Fukushima, aggiornamento

La novità ufficiale riguardo alla Catastrofe di Fukushima è che il governo giapponese ha deliberato dopo oltre un mese dall'inizio della tragedia che nel raggio di 20 km dalla centrale è ormai "zona rossa": nessun abitante avrà mai più il diritto di tornarci, solo gli autorizzati potranno essere ammessi ed essa sarà zona alienata con controlli alla "frontiera" per almeno 30 anni, ovvero per tutta la durata del decadimento del Cesio-137 accumulato. Non ufficialmente va detto che studi sul dopo Chernobyl evidenziano come il ciclo del Cesio-137 nei vegetali (cade al suolo, risale negli alberi, ricade al suolo, risale negli alberi, etc) non si estingua prima dei 300 anni e che anche solo fare un piccolo incendio di legna contaminata fa ripartire il ciclo in maniera esponenziale su centinaia di metri quadrati... Sempre non ufficialmente, aggiungo che da qui a 300 anni "i sopravvissuti" torneranno comunque vicino alla centrale, infatti dubito che il Giappone avrà tutte le sue istituzioni dopo la fine del petrolio e del gas a buon prezzo, il collasso dell'elettronica, i prossimi 3-4 terremoti di grado MMS superiore a 9 che statisticamente dovranno aver distrutto la restante industria del paese. Sempre non ufficialmente, ci sono città anche a 90 km dalla centrale che hanno accumulato al suolo (ed in alcuni ambienti) dosi di radioattività insalubri e ai quali andrebbe consigliato di andare a vivere altrove. Idem, qualsiasi produzione alimentare, di materiali da costruzione o maerie prime o di legna da ardere andrebbe vietata da subito e per molto tempo. Ma pazienza, qui si stanno giocando la faccenda sul filo della censura, sempre in attesa che il peggio accada 'discesa dei noccioli in falda... Non se ne parla più, ma è probabile accada...).
Per rimanere invece ottimisti, ancora non si registrano morti direttamente collegate alle radiazioni di Fukushima Dai-ichi. Come dicevo tempo fa, è come quello che si lancia senza paracadute da un grattacielo di 100 piani per dimostrare che non ne morirà e ad ogni piano dice "non sono ancora morto, avete visto?", "neanche adesso sono morto? Tutta propaganda della stampa questa cosa della morte...".
Mancano quanti piani ancora? 70?80? In ogni caso, l'istante infinitesimo prima di morire, sarà ancora vivo.

Elenco incidenti ad impianti di energia nucleare, per numero di morti e irradiati totali, cifre ufficiali

1. Chernobyl (Ucraina), 1986 ............................. 4056 morti, 600000+ irradiati
2. Mayak o Kyshtym (Russia), 1957 ................... 200+ morti, 270000+ irradiati
3. Windscale (GB), 1957 .......................................... 33 morti, 240+ irradiati
4. Mihama (Giappone), 2004 .................................. 4 morti, 7 irradiati
5. Tokaimura (Giappone), 1999 .............................. 2 morti, 667 irradiati
6. Fukushima (Giappone), 2011 ................. 0 morti, 17 irradiati*

Fuhushima: tra l'11 ed il 15 marzo, in soli 4 giorni, emissioni radioattive stimate al 50% del Cesio-137 e 20% dello Iodio-131 totali emessi a Chernobyl in totale. Analisi del del Dr. Gerhard Wotawa del Z.A.M.G. di Vienna (Istituto Centrale di Meteorologia e Geodinamica, Austria): http://www.zamg.ac.at/docs/aktuell/Japan2011-03-22_1500_E.pdf

*Incidente di grado 7 sulla scala INES (su 7), in corso:
Fukushima (Giappone, 2011), aggiornamento conseguenze sanitarie ufficiali accertate...
0 morti, 0 irradiati (11 marzo 2011)
0 morti, 3 irradiati (25 marzo 2011)
0 morti, 17 irradiati (26 marzo 2011)
0 morti, 17 irradiati (13 aprile 2011)
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Comunicati stampa gestore del sito nucleare di Fukushima Dai-ichi (TEPCO):
Comunicati stampa Agenzia per la Sicurezza Industriale e Nucleare Giapponese (NISA):
Comunicati stampa Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA):
Comunicati stampa "speciale Fukushima" dell'Agenzia Sicurezza Nucleare Francia (ASN):

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20.4.11

Italia, carburanti: truffe, raggiri, illegalità sempre più diffuse

Va beh, con un sistema capillare di distribuzione carburanti come quello italiano (più alta densità di pompe di benzina per abitante e per kilometro quadrato al mondo), capita di avere gestori poco onesti. Ma quel che capita da quando stabilmente i carburanti sono attorno all'1,50 €/l è che le pompe "starate" con le quali si rubano letteralmente centinaia di Euro al giorno non si contano più, la Guardia di Finanza non ha abbastanza personale per controllare tutto e tutti...
A Padova sequestrati ben 10 impianti di distribuzione carburanti. E' la solita storia italica.
Se ce n'è sempre meno, se ne ruba sempre più. C'è pure gente che riempie le bombole di gas ad uso domestico con quello per autotrazione rischiando di far saltare in aria gli impianti, con la compiacenza di gestori criminali. Che bell'epoca viviamo...
Infine, sono state trovate cisterne di riserva piene zeppe di carburante, riempiti da timorosi della crisi energetica, ovviamente serbatoi non a norma che possono esplodere o forarsi inquinando ettari di terreno e falde. Ma chi se ne importa dell'ambiente? Noi dobbiamo usare la macchina e faremo stoccaggio con taniche e pentoloni ovunque, anche sotto al nostro materasso se sarà necessario.

Gli italiani venderebbero i loro figli o un rene per una fornitura di 1000 litri di gasolio. Si accoltelleranno per le ultime gocce di raffinato: lo vedremo accadere durante la nostra vita, non nell'anno 2450.

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17.4.11

Penuria elettricità in Francia

Già oggi, ancora nel picco di produzione mondiale di energia (assoluta da tutte le fonti, non pro-capite, il cui picco è dietro le nostre spalle di ben trent'anni...), è impossibile anche per industrie avanzate dei paesi sviluppati prenotare (avere minima certezza) la propria energia elettrica per scopi di primaria importanza come il raffreddamento delle centrali di dati informatici. Anche in Francia, paese meno dipendente al mondo dal petrolio e dal gas per la produzione elettrica (ma non indipendente in maniera assoluta da gas e petrolio... Tutt'altro!), si stenta a "salvare tutti": non c'è n'è più abbastanza. Non è ancora "finita", ma il mondo elettrico vi/ci sta dicendo addio. Sappiamolo ascoltare e finiamola di investire in perdita per protrarre questo stillicidio.

Il fatto.
In Francia, il distributore di energia elettrica ERDF (rete distribuzione di EDF, prima compagnia elettrica europea) non garantisce più le quote elettriche nemmeno strategiche ad aziende specializzate nel settore, che per altro godono di particolari protezioni anche da black-out.
E siamo solo nel 2011.
L'era dell'elettricità sta finendo molto più rapida di quanto sembri.
Imparare la vita senza elettricità, immaginarla con calma ora senza darsi a spese folli per garantirsi qualche kWh di autonomia, è l'unico investimento davvero intelligente. Privarsi di mila Euro con i quali si potrebbe mangiare ed investirli in sciocchezze da mettersi sul tetto è la grande barzelletta del 21esimo secolo.

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15.4.11

Morti a causa del nucleare

Secondo uno studio del 2003 del CERR (Comitato Europeo Rischio Radiazioni), il nucleare si è reso responsabile mondialmente di 61 619 512 morti di cancro. Il CIPR (Commissione Internazionale Protezione Radiologica) calcola invece il numero di morti a soli 1 173 606.

Solo per l'incidente di Chernobyl, la "forbice" di morti stimati da fonti più o meno ufficiali va da un minimo di 4 056 fino ad un massimo di 9 000 000. Almeno 700 000 000 i contaminati, anche lievi, nell'emisfero settentrionale, tra cui 500 000 000 di europei tra cui il sottoscritto ed i lettori.
Non sapremo mai quanto ci ha ammazzato ed ammazzerà tutto questo, ma sappiamo già che non ne è mai valsa la pena.

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Collasso americano

Gli americani tornano a sborsare oltre i 4 dollari per un misero gallone di gasolio, che consumano in pochi istanti, a causa delle cilindrate esagerate dei loro mezzi e delle distanze abnormi che percorrono giornalmente per soddisfare i più piccoli bisogni. Ora la questione è: è il dollaro che non vale più nulla? E' il petrolio che manca? E' la speculazione?
Tutte queste ragioni insieme, l'una causa l'altra che aggrava la terza che aggrava le altre due. E la catastrofe monta, si gonfia, l'economia implode.
Qui il grafico con i dati medi di prezzo, dati governativi E.I.A., che mostra il nuovo grande collasso automobilistico americano e come siano lontanissimi ormai i tempi della stabilità energetica del "one dollar a gallon"...

I carburanti salgono, salgono, fino a nuova distruzione massiva della loro domanda (all'orizzonte 2-5 mesi?), proprio mentre il debito pubblico americano sfonda la barra dei 14 trillion $ e si attesta a quasi 14 300 miliardi di dollari, ogni giorno si aggiungono una media di 4 miliardi di dollari. Ormai una insanabile situazione. Ad esempio, anche portando le tasse al 100% si riuscirebbe (forse) a fermarlo, ma per riportarlo in basso dovrebbero contemporaneamente essere abolite tutte le spese legate alla sanità, che invece sono state recentemente aumentate dall'amministrazione Obama. Ecco qua il grafico con la proiezione del debito al 2020... Spaventosa. L'America è un malato terminale, noi con lei.

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14.4.11

Terremoto "big one" giapponese in arrivo

Ah, ho letto di qua e di là per poter dire una parola buona ai giapponesi (che scopro leggono sempre di più il blog, vedo dagli accessi statistici: forse sono italiani che abitano là? Boh), ma purtroppo per la gran parte dei geologi quel che è avvenuto l'11 marzo 2011 non è il terremoto "Big One" atteso da decenni e che, proprio a causa del risveglio della faglia più a Nord, ha probabilità sempre più alte di accadere in questo decennio.
  • Terremoto del Kanto, 1923; 7.9 MMS; +150 000 morti
  • Grande Terremoto del Kanto, 201y; +9.0 MMS; +wxyz000 morti
Pazienza.
Cioè uno non è che poteva fare altre carriere, altri investimenti, solo perchè la tecnologia, la scienza o la storia ci hanno avvertito. Cioè: da un lato la tecnologia, la scienza, la storia ci avvertono, ma dall'altro con più forza ci spingono anche a (distruggere), costruire, investire, indebitarci, muoverci e minimizzare (non tanto ridurre) le probabilità di incidente economico, industriale, umano... Allora: abitate a Tokyo negli anni '10 del 21esimo secolo? Correte qualche rischio in più.
Va beh, pazienza. Oh. Tutti moriremo, chi prima chi dopo, chi sarà stato più figo, chi meno, chi accusato di pessimismo, chi invece sarà un sacco di carne ed ossa rotto sotto le macerie o un bianco cadavere dopo una lunga e dolorosa malattia da esposizione a radiazioni (o ma anche fumare trenta sigarette al giorno per dieci anni o abitare, senza fumare, nel centro di Milano... Va beh... Ci siam capiti.).
Aumenta sempre di più la probabilità che in Giappone si muoia "male" e "prima". Stop. Semplice.
Ripeto: pazienza! Decidere di convivere con il disastro è già un po' morire, ma ognuno è libero di pensarla come vuole per sentirsi meglio (e sentirsi migliore degli altri).

D'ora in avanti si cercherà, anche su questo inutile blog, di dimenticare del tutto il Giappone, anche per evitare di rattristarsi troppo quando il peggio, atteso e previsto ma non predicibile con esattezza, succederà di nuovo.
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13.4.11

Catastrofe di Fukushima, aggiornamento

Come ho detto giorni e giorni fa più sotto, per l'incidente di Fukushima si sta ormai passando dal grado di pericolosità 6 a quello 7, ovvero il più alto possibile. Rimane probabile che la situazione peggiori ancora e debba essere rivista la stessa scala I.N.E.S., la quale non contempla eventi di grado 7 simultanei e non prevede l'esplosione di noccioli in fusione a contatto con le falde, fatto sempre più probabile e che porterebbe, viste le tonnellate di materiale in gioco, all'aumento della radioattività verso ed oltre la soglia di allerta sanitaria per gran parte del Giappone.
Il potenziale mortifero della tragedia sorpassa ampiamente quello di Chernobyl, nonostante ci si affretti a dire da più parti che "per ora non si è a nemmeno il 10% dell'emissione di radioattività di Chernobyl"... Come quello che si butta dal 100esimo piano e ad ogni piano si rallegra dicendo "99esimo sono ancora vivo, 98esimo sono ancora vivo, 97esimo sono ancora vivo...".
Restano validi tutti gli altri miei post ed i link. L'aspettativa di vita sana in gran parte del Giappone è già un ricordo. Ed è triste, deprimente, ingiusto.
Va beh.

Elenco incidenti ad impianti di energia nucleare, per numero di morti e irradiati totali, cifre ufficiali

1. Chernobyl (Ucraina), 1986 ............................. 4056 morti, 600000+ irradiati
2. Mayak o Kyshtym (Russia), 1957 ................... 200+ morti, 270000+ irradiati
3. Windscale (GB), 1957 .......................................... 33 morti, 240+ irradiati
4. Mihama (Giappone), 2004 .................................. 4 morti, 7 irradiati
5. Tokaimura (Giappone), 1999 .............................. 2 morti, 667 irradiati
6. Fukushima (Giappone), 2011 ................. 0 morti, 17 irradiati*

Fuhushima: tra l'11 ed il 15 marzo, in soli 4 giorni, emissioni radioattive stimate al 50% del Cesio-137 e 20% dello Iodio-131 totali emessi a Chernobyl in totale. Analisi del del Dr. Gerhard Wotawa del Z.A.M.G. di Vienna (Istituto Centrale di Meteorologia e Geodinamica, Austria): http://www.zamg.ac.at/docs/aktuell/Japan2011-03-22_1500_E.pdf

*Incidente di grado 7 sulla scala INES (su 7), in corso:
Fukushima (Giappone, 2011), aggiornamento conseguenze sanitarie ufficiali accertate...
0 morti, 0 irradiati (11 marzo 2011)
0 morti, 3 irradiati (25 marzo 2011)
0 morti, 17 irradiati (26 marzo 2011)
0 morti, 17 irradiati (13 aprile 2011)
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Comunicati stampa gestore del sito nucleare di Fukushima Dai-ichi (TEPCO):
Comunicati stampa Agenzia per la Sicurezza Industriale e Nucleare Giapponese (NISA):
Comunicati stampa Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA):
Comunicati stampa "speciale Fukushima" dell'Agenzia Sicurezza Nucleare Francia (ASN):

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6.4.11

Ricordare Chernobyl

Dovrei parlare di petrolio, proprio mentre viene a mancarne in quantità impressionanti, tra prezzi impossibili da fallimento mondiale, false rivolte "di arabi o negri" e cali produttivi reali, ma l'immane tragedia giapponese mi trascina ad Oriente... Ho due mostri innanzi a me: la "crisi da declino permanente della produzione petrolifera" e la "catastrofe di Fukushima". Tiro la moneta ed è quello giapponese che mi coinvolge di più, perchè è il mostro cattivo del Nulla Post-industriale e del Deserto tecnocratico e che fa più paura.

"Ho provato a cercare altri ragazzi che lavoravano là come me.
Non ne ho trovato nessuno. Cercavo e mi arrivavano le risposte: 'è morto', 'è morto', ... "
Victor Kulikovskij, liquidatore di Chernobyl

38? 4065? 60000? 9000000? I morti di Chernobyl non li conta più nessuno, ma i vivi morenti sono presenti in tanti documentari nel web. Potenzialmente Fukushima è almeno una decina di volte più mortifera di Chernobyl, per la quantità di combustibile nucleare interessato, la tripla emergenza in atto, la assenza di un piano di azione vero nonostante si entri nella quinta settimana di crisi, la densità abitativa nel raggio di 100 e 200 km, etc. L'incidente di Chernobyl ha provocato, provoca e provocherà morti certe in un raggio di almeno 200 km.
In attesa di iniziare la conta dei morti della catastrofe di Fukushima, per la quale se continua in questo modo non basteranno sette zeri, io ho scelto di ricordare, tramite questo riassunto su Arcoiris, la situazione nell'ex-URSS dopo Chernobyl.
Il nucleare, militare e civile, è da subito stato l'Incubo dell'Uomo e lo resterà fino a che qualcuno avrà il fiato per denunciarlo. Resta una tecnologia da abbandonare al più presto possibile. Se ci restano due spiccioli, mettiamoli non nella ricerca ma nella messa in sicurezza di quel pochissimo che ancora possiamo salvare...


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4.4.11

Giappone: peggio del peggio...

Dal reattore 1 alla centrale Dai-ichi di Fukushima sono state misurate emissioni di Cloro-38. Questo isotopo del Cloro è una inequivocabile prova che la reazione di fissione al reattore 1 sta periodicamente avvenendo in questi giorni ed in presenza di acqua di mare (salata, da cui la presenza di un isotopo non presente in natura del Cloro), usata durante l'emergenza a Fukushima, in mancanza di liquidi depurati e stabili; l'acqua di mare aiuta potentemente nella distruzione dei materiali metallici interessati, tramite la componente Cloro e tramite l'alta ossigenazione tipica dell'acqua di mare rispetto a quella utilizzata per raffreddare i reattori, ma Tepco non aveva scelta.
Secondo alcuni grafici del 30 marzo 2011 alle h 11,10 elaborati e pubblicati da Tepco, certamente il reattore n.1 stava emettendo neutroni da fissione ed a riprova si trova del Tellurio-129 che ha emivita di 70 minuti.

Cosa significa quanto sopra?
Cosa aggiunge alla tragedia in corso, tutt'altro che finita?

Se la fissione sta procedendo e continuando come dimostra il Cloro-38 trovato,
a) si aggiunge ulteriore calore alla criticità del reattore n.1, aumenta la capacità distruttiva del core che scioglie qualunque materia si trovi innanzi oltre certe temperature
b) aumentano le dosi di Iodio131, in gran parte, ed in minore quantità di Cesio137, rilasciate e quindi la radioattività emessa e successivamente i luoghi diventano via via più radioattivi per accumulo (che secondo alcune stime si trova già attorno al 75% del totale delle emissioni di Chernobyl)
c) la massa fissile critica, di peso specifico doppio rispetto al Piombo, scende inesorabile verso il basso e le acque sotterranee, aumentando esponenzialmente il rischio di esplosioni con produzioni di nubi radioattive ognuna pari o maggiore a quelle dell'inizio della crisi della centrale di Fukushima Dai-ichi
d) aumentano esponenzialmente i neutroni generati dal processo...

La più preoccupante di tutte queste tre, tutte gravissime conseguenze, è comunque la terza.
La quantità di neutroni prodotti dalla fissione non è misurabile con i dosimetri ed i rilevatori in possesso al personale: questi poveracci (quanti sono? Sempre i soliti 300 o 400 tra tecnici e pompieri? Ed i militari dove sono?) non sanno se, quando ed in che misura si stanno letteralmente pigliando pallottole nucleari, tante piccole bombe atomiche gli esplodono addosso, giorno dopo giorno, sotto forma di radiazioni emesse dal reattore n.1. L'unità 1 non sta andando a tutta potenza in modo incontrollato, attenzione, ma da giorni e fino a data indeterminata una porzione del reattore si sta accendendo e spegnendo senza controllo ed intervento umano, si è innescata e vive di vita propria. L'unica soluzione per rallentarla o fermarla è immettere tanto boro nell'acqua, ma proprio tanto e solo se è ancora possibile una vicinanza umana all'impianto.
Altrimenti, tutto dovrà essere presto abbandonato e il reattore continuerà ad aumentare di criticità, scenderà sciogliendo tutto quel che trova dirigendosi verso la falda ed esploderà poi forse continuando a scavarsi un cratere dove pian piano si placherà, non è prevedibile se continuerà fino a tirar giù con sé uno o tutti e tre i reattori che ha a poche decine di metri di distanza, in un processo che potrebbe durare mesi...
I 4065 morti (ufficiali......) di Chernobyl sarebbero in tal caso un anteprima di qualcosa di ben peggiore e definitivo, eventuali sarcofagi non sarebbe possibile installarli, mai più.

Questo scenario nero è molto probabile.
Siamo ad un grado di emergenza 8 o anche 9 su una scala I.N.E.S. che prevede solo 7 gradi di allerta nucleare, ma lo sapremo, forse, tra mesi e mesi. In caso di esplosione (o di esplosioni successive, nessuno sa quante saranno e quanto dureranno) del "nocciolo fondente" a contatto con la/le falda/e, non aver evacuato almeno i 25000 km quadrati di cui parlavo in un post meno recente sarà stato un atto criminale con una portata omicida mai registrata al di fuori di operazioni militari e sterminii di massa. Oggi il Giappone ha ancora il tempo (e se vuole le forze) di evacuare almeno due milioni di abitanti, in tutta calma (relativa...). Ma il Giappone e le istituzioni mondiali del nucleare stanno perdendo tempo prezioso, sperando che il peggio non diventi peggio del peggio: vedremo i risultati di questa censura, criminale, molto presto.

Il nucleare civile in ogni sua forma è una scommessa di progresso e di benessere persa.
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1.4.11

Giappone: sempre peggio!

Metto in ordine i danni che stanno subendo i giapponesi in queste settimane, nel silenzio quando va bene e tra le censure quando va meno bene, entrambe situazioni di colpevolezza.
Stanno lasciando ad ammalarsi centinaia di migliaia di persone e per evitare altri danni andrebbero evacuati tutti i cittadini nel raggio di minimo 50 e massimo 90 km (a seconda dell'orografia e dei venti prevalenti nel periodo).
Inoltre vanno evacuati anche in vista delle ulteriori emissioni radioattive che saranno liberate da successive degradazioni dei noccioli in meltdown; degradazioni che sono al momento probabili e non trascurabili (dov'è la precauzione? non la si è considerata prima, ne' durante, ne' lo si farà dopo?) ed in parte avvengono in queste ore. Esattamente in queste ore e giorni: il poco liquido rimasto nei paraggi del reattore n.1 aumenta di temperatura in modo costante da giorni, i due reattori in fase iper-critica emettevano ufficialmente alla fonte ancora, 24 h, fa ben 37,7 Sv/h il n.1 e 39,6 Sv/h il n.2, sono dati ufficiali ripresi e diffusi dall'agenzia di sicurezza nucleare tedesca GRS, sono livelli estremi di morte certa e rapida per avvicinamenti "a distanza operativa"; livelli che si abbassano esponenzialmente con l'allontanamento dalla fonte, ma anche "solo" 10 Sv, assunti in totale, in una dose continua, portano al 100% di probabilità di morte entro i 30 gg dall'esposizione: ovvero chiunque nel passato abbia preso quella dose è morto entro 30 gg.

Ricapitolando le esposizioni ed i danni alle popolazioni, non parlo nemmeno dei tecnici e pompieri sul posto che non hanno un gran futuro, nonostante eventuali turni rapidi, che non mi pare stiano svolgendo, essendo poche decine di persone...

1. Esposizione all'irradiazione emessa dagli aerosol e i gas radioattivi che i venti trasportano dai reattori di Fukushima Dai-Ichi verso le città. Soprattutto nella Prefettura di Fukushima ma anche oltre Sendai a Nord (oltre 100 km) e ben oltre Tokyo a Sud (oltre 220 km).

2. Esposizione all'irradiazione dei prodotti radioattivi che cadono al suolo in maniera progressiva (per gravità, pioggia, c''è stata anche neve, ...), radiazione dagli effetti cumulativi. Rispetto ai valori normalmente registrati, si riscontrano al 30 marzo 2011 ben 10 volte tanto ad oltre 100 km dalla centrale, ben 100 volte tanto nella cintura tra 60 e 70 km (evacuazione consigliata da governo americano fin dai primi giorni era appunto ad 80 km), superiore di oltre 1000 volte i valori normali entro i 50 km. Anche un flusso di 8 microsievert/h (di per se stesso non pericoloso) a cui ci si espone per 8 h porta ad assumere una dose di 1152 microsievert in 18 giorni, ricordando che la dose limite dopo la quale mondialmente è riscontrata un tasso di incidenza di tumori maggiorata del 5% è di 1000 microsievert assorbiti in un solo anno. Inoltre il governo giapponese ha invitato per due settimane i cittadini a chiudersi in casa (ermeticamente?), ma non essendo questo fisicamente possibile per asfissia sopraggiunta, la gente starà ri-uscendo sempre più o comunque facendo entrare comunque aria, quindi l'esposizione cumulativa a quei "banali" 8 microsievert all'ora va estesa, via via, sulle 24 ore. In 20 giorni la dose che si sono presi migliaia e migliaia di cittadini giapponesi entro i 60 km da Fukushima (area indicativa) è di almeno 3000 microsievert ovvero 3 millisievert, ovvero tre volte la dose annuale sopra la quale c'è una ricaduta sanitaria misurata nella letteratura medica e nelle statistiche sanitarie mondiali (per altro contestate in varia sede perchè accusate di sottostimare l'influenza della radioattività artificiale, sia essa da normali attività o da incidenti).

3. Contaminazione esterna dovuta alle particelle radioattive depositate su capelli, pelle, ... In caso di ingestione, il danno che sarebbe pressoché nullo diventa estremo. Le popolazioni lo sanno? Si lavano costantemente le mani? E l'acqua che utilizzano per lavarsi quanto Iodio131 contiene, ché fa più danni ulteriori che il lavarsi via le particelle di Cesio137 sulla pelle?

4. Contaminazione interna per inalazione degli aerosol e gas radioattivi (che non è irradiazione da decadimento, di cui al punto 1). Non esiste nessuna protezione meccanica (mascherine, etc) disponibile per le popolazioni contro gli aerosol radioattivi. Lasciare chiusi in casa per oltre 15, 30, 100 giorni gli abitanti non è possibile, se la fonte emettitrice di flussi radioattivi è attiva: o sono ermeticamente chiusi e muoiono asfissiati o di fame, oppure assieme all'ossigeno entrano aerosol e gas radioattivi contro i quali non è possibile proteggersi in alcun modo, al di là di maschere e materiali speciali a disposizione di alcuni corpi dell'esercito e di pochi specialisti.

5. Contaminazione per ingestione di liquidi e cibi contaminati. C'è stato un controllo tardivo sugli alimenti, due giorni fa alcuni agricoltori della prefettura di Fukushima si dicevano costretti ad usare il mercato nero ed assicuravano che Tokyo riceveva una parte dei loro prodotti, contaminati o meno.

Davanti a tutto questo, l'accumulo di dose radioattiva sta esponendo centinaia di migliaia di giapponesi (ignari? rassegnati? vittime inevitabili? vittime "necessarie"?) ad un rischio CERTO di ricaduta sanitaria. Non significa morte certa, ma capiamoci: le istituzioni che gestiscono gli incidenti di Fukushima stanno da quasi 20 giorni causando consapevolmente un danno sanitario certo e diretto a due o tre milioni di abitanti contravvenendo alle precauzioni minime internazionali ed ufficiali. La scienza medica indica che non aver preso e non prendere misure di evacuazione in quel contesto ha creato, crea e creerà un danno certo, di entità e gravità differenti anche a seconda degli individui colpiti (un bambino di due anni subisce un danno decuplicato rispetto ad un adolescente e ancora maggiore rispetto ad un adulto), in questi giorni precisi in Giappone.

Ed ancora esiste il rischio, sempre molto probabile come dicevo sopra, che almeno uno dei reattori interessati dal meltdown continui verso le falde ed esploda con rilascio di una quantità pari o maggiore rispetto agli scorsi 20 giorni: la densità di un nocciolo è doppia rispetto al piombo ed il calore della massa scioglierà tutto quel che potrà fino ad esaurire il proprio carburante fissile. Finora non è mai successo che un nocciolo sprofondi, nessuno sa cosa potrà accadere, anche per questo l'incidente andrebbe classificato di gravità 8, un grado che ancora non esiste, essendo di grado 7 Chernobyl (ma là la situazione paradossalmente fu potenzialmente meno grave).
E' già oggi una tragedia sanitaria, umana, una catastrofe industriale, economica, culturale: un problema del Giappone e di tutti noi. Quel che le istituzioni progredite e democratiche non stanno facendo ora per i giapponesi, non lo faranno per altri problemi anche minori altrove. L'allerta sul Giappone è l'allerta su tutto il Pianeta.
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