23.4.11

Fukushima: fino a tre "meltdown" in corso, esplosioni sempre probabili

L'Agenzia di Sicurezza Nucleare francese (ASN) ha inaugurato da un qualche giorno un nuovo sito tutto riguardante l'emergenza nucleare senza precedenti in atto in Giappone alla centrale di Fukushima Dai-ichi. L'indirizzo è http://japon.asn.fr .

L'aggiornamento del 20 aprile 2011 dell'ASN ci ricorda i disperati tentativi di iniezione di azoto nei vessel per evitare esplosioni successive, a riprova della emergenza ancora di livello 7 e del filo sottile a cui è appesa una bella fetta del Giappone...

"Prévention du risque d’explosion résultant de l’accumulation d’hydrogène dans les enceintes des réacteurs. L’exploitant continue à injecter de l’azote gazeux dans l’enceinte de confinement du réacteur n°1 afin de réduire les risques d’explosion d’hydrogène. L’injection d’azote devrait débuter dans les prochains jours dans les réacteurs 2 et 3."

Il rischio di esplosione riguarda i reattori 1, 2 e 3: la situazione non è cambiata in oltre 30 giorni. Ogni esplosione non sarebbe risolutiva e potrebbe ripetersi dopo giorni o settimane; ogni volta emettendo quantità di radiazioni teoricamente anche pari o maggiori alle esplosioni di oltre un mese fa. Il tutto mentre almeno per il reattore 1 continua il processo di meltdown che mette a dura prova le resistenze e gli involucri protettivi che incontra ed incontrerà verso il naturale cammino gravitazionale verso il basso (teoricamente inarrestabile fino ad esaurimento carica fissile, processo di sprofondamento favorito da alto e prolungato calore autoprodotto dal core e dal peso specifico immenso). Non esiste inoltre una "camicia" protettiva, prevista su reattori di seconda e terza generazione in caso di meltdown, poichè all'epoca della progettazione non era previsto di essere iper-securitari. Inoltre Tepco sta pensando di costruire muri sotterranei per trattenere le acque radioattive (ed i nuclei prima che fondano?*). Sono opere titaniche, viste le dimensioni della centrale e la vicinanza col mare, opere di una difficoltà estrema soprattutto in condizioni come quelle post-incidente che non vedono che alcune centinaia di lavoratori sul campo ed invece prevederebbero l'utilizzo immediato massivo a turni serrati di gran parte dell'esercito.

Semmai il tutto continuasse come sta continuando, si è in "terra di nessuno" dal punto di vista dell'esperienza ingegneristica e restano solo studi teorici e probabilistici, poco rassicuranti, su che fine faranno quell'acciaio e quel cemento che ora separano il core fondente con il sottosuolo. Lo si è ripetuto, io stesso più in basso parlo di migliaia e migliaia di kmq, ripetuto fino alla nausea: virtualmete la zona rossa di alienazione permanente potrebbe inglobare una parte di Giappone impressionante abitata da quasi 10 milioni di persone di cui solo una minima parte risulta ora evacuata ed una minimissima "evacuata per sempre".

Quando e se vi saranno esplosioni, non vi sarà comunque tempo per evacuare i "sicuri" attuali. Mi chiedo che senso abbia continuare a seguire quel che accade laggiù. Nessuno davvero è in grado di intervenire realmente, ne' Tepco, ne' Areva, ne' General Electric o chiunque sappia mettere le mani su quei cosi saltati per aria.

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4 commenti:

  1. Continua a informarci per favore, prima che le balle ufficiali ci convincano che tutto è passato!

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  2. situazione apocalitica :(
    grazie per le info medo!
    ciao
    salvatore

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  3. Grazie anche da parte mia, ormai sembra che l'argomento Fukushima sia stato sepolto dai media mentre invece continua ad incombere su tutti noi.
    Seguo sempre con attenzione i tuoi commenti su Petrolio e ti ringrazio per la risposta che mi hai dato sul divieto di export del crude cinese.
    Ciao
    Barilotto

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  4. "Mi chiedo che senso abbia continuare a seguire quel che accade laggiù."

    Il semplice fatto che ci siano vite umane che dipendono dall'evolversi degli eventi dà un motivo per seguire cosa accade.

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