30.3.12

Inghilterra: è panico per sciopero carburanti

"FUEL PANIC PETROL" è il terzetto di parole in tutte le prime pagine inglesi nelle ultime ore.
Un "normale" sciopero dei benzinai ha scatenato il panico in tutta l'Inghilterra*. Addirittura il premier Cameron aveva consigliato di fare delle scorte in vista della crisi dei carburanti per il periodo pasquale, di fatto aggravando la situazione...
L'attuale domanda di carburanti è aumentata del 172% rispetto alla scorsa settimana. Proprio mentre la produzione inglese di petrolio cadeva bruscamente assieme all'incidente della piattaforma Elgin (che ha causato l'arresto di alcune piattaforme limitrofe), in un'area dove l'Inghilterra produce un quinto di tutto il proprio prodotto petrolifero.
L'Inghilterra (debito totale a lato) è lo stesso paese in cui un mese fa il governo proponeva un disegno legge per permettere "l'indebitamento pubblico infinito"... Ma non potranno costringere i giacimenti a ricreare risorse finite, ne' i suoli dell'Africa a diventare piantagioni di vegetali da agrocarburanti. Possono schiavizzare milioni di persone, con la forza delle armi anche nucleari, ma non costringeranno il Pianeta a lavorare ancora a lungo per loro.

*link: http://www.guardian.co.uk/politics/blog/2012/mar/30/fuel-panic-petrol-live
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29.3.12

Total: per il Mare del Nord sarà un disastro epocale

Sembrava una cosina da niente, invece Total pian piano mostra segni di cedimento sul disastro della Elgin. E potrebbe essere la Deepwater Horizon del Mare del Nord anche se il tutto non saltasse per aria. Il dubbio è che altri "vecchi" pozzi di giacimenti difficili (per profondità, pressione, temperatura) possano saltare per aria come questo... Immaginate lo scenario con milioni di tonnellate di metano puro e anidride solforosa rigettati nell'aria in pochi mesi o nel caso migliore anidride carbonica se si riescono ad innescare ogni volta degli incendi controllati. Già oggi moltissimi non riescono a pagare il gas che proviene da questi giacimenti, in Francia le morosità sulle bollette del gas sono aumentate del 70% su base annua, i "mal riscaldati", che sono costretti a farne a meno per lunghi periodi, sono oggi stimati attorno ai 5 milioni di abitanti, si potranno scavare pozzi a 8000 metri e più giù, ma chi potrà permettersi un metro cubo di gas al doppio del prezzo di oggi?

Secondo le ultime dichiarazioni di Total rilasciate a Le Monde e Libération:
- la fuga di gas (una miscela di metano, anidride carbonica ed anidride solforosa) è originata da un pozzo in disuso che operava su un giacimento sito tra 4000 e 6000 metri di profondità, la fuga di gas pare provenga da "una sacca superiore"... A questo punto la domanda: il vecchio pozzo è saltato? Quanti altri dovranno saltare nei prossimi anni? Se è ancora in pressione significa che è produttivo, perchè non produceva più e si stavano facendo operazioni di manutenzione straordinaria, dalle quali è accaduto l'incidente?
- il giacimento in questione è considerato "estremamente difficile", pressione interna di 1100 bar e ad una temperatura di 190°C;
- 4 navi speciali sono arrivate attorno alla zona di esclusione ma è quasi sicuro che non potranno intervenire sulle tubature danneggiate (a 98 metri di profondità rispetto alla piattaforma), quindi bisognerà aspettare almeno sei mesi perchè da una piattaforma vicina si possa operare sulla perdita tramite nuovo pozzo e non è detto che funzioni...

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28.3.12

Total, Mare del Nord: incidente più grave del previsto

Riguardo alla notizia qui sotto*, pare che la piattaforma di Total corra il rischio di saltare in aria, magari assieme a parte dei due giacimenti di gas su cui opera (battezzati anni fa "Elgin" e "Franklin"). Pare anche che la fuga di gas e petrolio potrebbe durare oltre sei mesi**, sempre che il tutto appunto non salti per aria, a quel punto potrebbero anche complicarsi le cose... La produzione della piattaforma prima dell'incidente ad uno dei pozzi era di 9 milioni di metri cubi di gas al giorno, immaginate di mandarne anche solo un decimo, nell'atmosfera, ogni giorno, per qualche anno. C'erano anche 60000 barili di greggio (Brent) prodotti al giorno e solo questo incidente potrà mandare su l'indice Brent di 2-5% sul breve-medio termine. Già che lo pagavamo poco... Prima dell'estate di certo la benzina passerà oltre i 2 Euro al litro, non solo in Italia.
Ah, il pozzo Macondo alla base del disastro del Golfo del Messico aveva pressione e temperatura molto più basse rispetto a Elgin. Total ha paura che salti tutto in questi primi giorni, in periodo di elezioni il governo ed il presidente francese hanno tutto l'interesse che non trapeli nulla e forse stanno coprendo un disastro già avvenuto che tanto i vicini inglesi, danesi e tedeschi scoprirebbero in pochissimi giorni.

Questo ed altro accade quando vai a cavar fuori gas a 6000 metri di profondità.

Total: fuga di gas nel Mare del Nord

E' saltato il tappo* ad una piattaforma petrolifera di Total, nel Mare del Nord non lontano dalle coste di Danimarca ed Olanda. Il risultato è una "piccola" chiazza di petrolio che si sta dirigendo in direzione Sud. Rispetto ad altri disastri petroliferi c'è una novità: una fuga di gas, apparentemente continua, pari a mezza tonnellata di gas ogni ora (a dire il vero è una perdita davvero minima per non dire insignificante). L'atmosfera comunque aveva bisogno di un altro po' di gas serra della purezza e potenza del gas naturale.
Per ora non è niente di troppo preoccupante, ma ancora una volta è dimostrato che lavorare in giacimenti a 4000 metri di profondità ed oltre è fonte di potenziali cataclismi. Total dovrà sborsare un sacco di quattrini per forare un pozzo di sicurezza, senza contare le perdite produttive e in borsa (alla notizia dell'incidente, il CAC40 sanzionava Total di 4 punti percentuali), altre riparazioni ed eventuali indennizzi alle coste danesi e tedesche se la chiazza di petrolio arriva tutta intera sulle loro spiagge: sono paesi dove con l'ambiente si scherza poco. In ogni caso di problemi di liquidità Total non ne ha, l'anno scorso ha dichiarato utili per 11 miliardi di Euro e tramite stratagemmi finanziari non ci paga nemmeno le tasse in Francia: è stato e sarà argomento di campagna elettorale, ma chiunque sia eletto o ri-eletto "président", non toccherà una virgola, perchè ormai è Total che comanda lo stato francese e non viceversa.
In tutti i campi del vivere umano, siamo di nuovo a Sparta ed Atene è un ricordo.

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23.3.12

Europa, 2062

Come potrà essere l'Europa tra cinquant'anni? Basta uno sguardo al film "Off the grid", di cui segue il trailer di meno di 4 minuti (già sufficienti!). Nel film si vede la vita di oggi, negli Stati Uniti, a 40 kilometri da una città, in pieno deserto.
Quel che mancherà, dopo il petrolio, sarà soprattutto l'umanità: nulla avrà più senso, ci si massacrerà per un oggetto o un sacco di radici, si morirà per delle banali infezioni ed anche si inizierà a far figli a destra e sinistra, "tanto per", tornando a morire di parto in capanne post-moderne o grotte di resti urbani magari al terzo piano di un qualcosa diroccato da trent'anni. E se verranno a mancare le droghe di oggi, soprattutto l'alcool, non mancheranno i modi di perdere la testa e scegliere la facile follia, quotidianamente.
Torneremo a vivere come bestie capaci solo di facile male e l'unica regola sarà, come nel Mesa, quella di "non rubare e non sparare al tuo vicino".
Nel film dicono inoltre, mentre sparano a dei cerchioni arrugginiti: "qui non conta più se è lunedi, settembre o ottobre, qui puoi fare quello cazzo che vuoi: è l'ultima zona davvero libera dell'America"...
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20.3.12

Francia, elezioni: prima i militari e poi i bambini ebrei ammazzati

Il mio post appena sotto* la dice lunga riguardo all'attacco del killer, a Tolosa, avvenuto solo qualche ora dopo. Ripeto. Sarkozy vincerà, l'Europa viene da destra, va e resterà a destra. Gli attacchi contro militari qualche giorno fa ed ebrei poche ore fa, a Tolosa, non sono altro che il grande jolly. Qualcuno non ha esitato a giustiziare una bambina, per la propria causa.
Quel qualcuno è certamente pericolosissimo, quel qualcuno non è nominabile.

Sarkozy lo chiama "il mostro". Sarkozy.

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16.3.12

Francia, Sarkozy recupera su Hollande

Petain ed Hitler hanno un semplice motto per le elezioni francesi 2012.
(trad.: Petain et Hitler ont un slogan tout simple pour les elections 2012 en France)

Sono tre anni che ripeto che Sarkozy vincerà di nuovo.
Soprattutto a causa della crisi, di cui è complice. La gente di oggi voterà per la crisi e per la paura. Chi ha paura, ha una identità da indossare, bell'e pronta. Sono secoli che scegliamo la paura. E più siamo stupidi, più ci piacciamo impauriti. Ci eccita. Ce lo meritiamo, Adolf lo aveva capito prima di tutti.
(trad.: Cela fait trois ans que je répète que Sarkozy gagnera à nouveau. Surtout à cause de la crise, dont il est complice. Pour l'homme qui a peur est prête une facile identité. Cela fait des siècles que nous tous choisissons la peur. Plus nous sommes stupides, plus nous nous aimons notre effroi. Nous voir effrayés nous excite. Nous le méritons, et Adolf l'avait bien compris avant tout le monde.)
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15.3.12

Collasso Italia: sempre meno carburanti, sempre più cari

"Luglio 2011: i consumi di carburanti in Italia sono calati di quasi il 10%, e solo rispetto al 2010. Il consumo di benzina è calato del 12%. Con questo andazzo, non abbiamo neanche altri 5 anni di trasporto privato..."*

Da quando ho scritto tutto questo sono passati nove mesi. Siamo a nuovi record del costo raffinati, i più cari in Europa (quindi del mondo... Fateci una riflessione...), margini operativi dei raffinatori quasi nulli, accise alle stelle ed eccoci in un nuovo collasso con la spesa alimentare tornata a livelli di 30 anni fa. Come previsto in altri post e da ben altre penne che il sottoscritto: ovviamente chissà quanti italiani nel frattempo avranno comprato una nuova auto, oppure una casa di vacanze a 400 km dalla prima casa, oppure sulle isole... Tanti auguri.
Addio al greggio libico, addio a quello siriano, quello iraniano in forse, all'Italia non resta che tirare la cinghia e sperare che paesi come la Spagna saltino letteralmente per aria per potersi approvvigionare col greggio che spetterebbe a loro. Tutto era previsto, scritto. Altro che le parole tecnicamente rassicuranti del caro Scaroni o dei giornali economici o degli studi di banche e "think tank" dei bocconiani di turno, andatevi a cercare le dichiarazioni del 2007, o del 2000 se proprio volete ridere: si parlava ovunque di secoli di petrolio e di gas, di sviluppo di questo e di quello, dell'Italia piattaforma di servizi e di logistica tra Europa, Americhe e Cina... AHHAHA! Chissà quanti investimenti, quante auto comprate in nome di questi paroloni dei padroni? Quanti mutui accesi nella fiducia dell'eterno progresso! AHahahha. Certo signor Scaroni, se potremo pagarlo 1000 € al litro ne avremo a tonnellate di gasolio, anche tra sessant'anni quando i suoi nipotini saranno neo-cavernicoli da spazzare via dal Pianeta al primo raffreddore. Ma ci trasporteremo cosa e per andare dove con quei litri, in che stato saranno le strade, già il 60% non ha più manutenzione, oggi?
Al 2017 consumeremo forse anche meno di quanto oggi consuma l'Ecuador con i suoi 14 milioni di abitanti. Le mie previsioni erano pure troppo rosee. Che volto avrà l'Italia allora? Una tecno-dittatura col coprifuoco o un'amalgama malsana di malavite anarchiche di vario ordine e grado (non lo è già ora?)...?

14.3.12

Demografia mondiale sempre più in frenata

Con gli ultimi dati disponibili a livello planetario, è ormai evidente che ovunque si sta smettendo di fare bambini. Per la terza decade consecutiva, infatti, i prolifici paesi arabi diminuiscono la loro storica alta fertilità* e cominciano ad allinearsi ai paesi industrializzati. Le rivolte arabe hanno per ora aumentato l'intensità della frenata. Guardando il grafico a lato, è chiaro che non saremo mai 50 miliardi sul Pianeta: dubito arriveremo persino a 10: le morti massive arriveranno prima.

Il tasso di fertilità mondiale evidenzia che la specie umana sta comprendendo, prima nei paesi industrializzati (con le maniere gentili) ed ora nei paesi che non si svilupperanno (con le maniere forti), che "siamo troppi" rispetto alle variabili ambientali: rispetto ai sistemi di produzione naturale di fertilità ed acqua dolce ad esempio o rispetto ai criteri locali e globali di produzione e distribuzione di strumenti e di valore. Ora bisogna vedere quando iniziano le morti in massa. Gli studi di "Limits to growth", rivisitati, ci danno il decennio delle morti in massa globali tra il 2045 ed il 2070 (ne parlo in un post più in basso). Chi nasce ora, in Italia, non ha una aspettativa di vita sana di nemmeno 45 anni. Mi spiace per i lettori, ma so che i miei lettori ne sono consapevoli: vedranno morire i loro figli durante la loro vita, è probabilissimo anzi è certo. Amen. E' andata in questo modo...

Per la Grecia la morte è già iniziata, col 51% di disoccupati nella fascia al di sotto dei 34 anni: dove saranno e cosa mangeranno questi miei coetanei tra nemmeno dieci anni? Un semplice ascesso dentale se li porterà via in pochi giorni o lascerà conseguenze gravi in caso di necrosi... L'anno scorso per due volte son stato salvato da antibiotici. Chiaro che avrei sfiorato il camposanto senza cure. Il futuro sarà fatto di morti in gran numero e molto banali: appendiciti, intossicazioni alimentari, ascessi, cistiti, infezioni virali che debilitano e si portano dietro batteriemie. Curarle senza medicine sintetiche? Andrà bene una volta, due, ma... Vivere oltre i 50 anni per coloro che nascono oggi, sarà qualcosa di improbabile, unitelo al fatto che dagli anni '90 in poi non si sono scoperti nuovi ceppi di antibiotici ed ogni anno ne escono dal mercato a decine, non rimpiazzati: i batteri hanno già capito tutto in centinaia di generazioni, sopravviveranno loro sempre più e noi meno.
Spesso guardo i figli di quei pochi (pazzi, illusi "ricchi" o "al riparo"...) che ancora ne fanno, lo leggo nei loro occhi che una banale bronchite se li porterà via tra non troppi inverni... Eppure per i genitori questi qui saranno "ancora" degli umani fortunati. Sti genitori sono là che si fanno il mazzo per pagare delle polizze vita e farli studiare un giorno, per laurearsi nel 2038, magari per diventare piloti di aerei...

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8.3.12

"Sali da me che ho ancora il riscaldamento..."

In Grecia, oggi che ancora ci sono tonnellate di petrolio e raffinati ovunque a pochi passi da casa, la gente si incontra a turno di questo o quello, a seconda che abbiano ancora il riscaldamento o no. Si sono fatte questo inverno delle "serate riscaldamento" da chi ancora ne aveva nella cerchia famigliare o di amici.
E poi si sono tagliati alberi a tonnellate, in parte abusivamente, sempre più. La nuova battuta è "prima ti invitavano sul SUV, ora dicono che hanno il riscaldamento in casa...".

La domanda di legna da ardere è aumentata del 60% rispetto all'inverno scorso.
I nuovi ricchi sono coloro che hanno dei camini nelle loro case (ehi io ne ho ben due in casa, che sono là "per decorazione"... Ma il primo albero è a 300 metri, in una piazza dove si affacciano le case di almeno 400 persone: ci basterà?!). Li rimettono a nuovo, chiamano lo spazza-camino. Poi di notte si organizzano e vanno a tagliare gli alberi nei parchi pubblici, o dal vicino stronzo o appena fuori dalle città che "tanto c'è la crisi cosa ci importa della natura, abbiamo freddo", a questo ritmo forse si giocano tutte le foreste accessibili in meno di un decennio.

Forse in Italia un due o tre milioni di abitanti potrebbe davvero un giorno scaldarsi a legna, ma gli altri milioni di milioni? Tutti a vivere in Sardegna?

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7.3.12

Ancora il mito della crescita...

Il signor Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia ha appena dichiarato che per far ripartire l'Italia bisogna che "si lavori di più, in più e più a lungo"*. Wow. Chi glielo spiega che nei sistemi chiusi le risorse sono limitate?
Va beh, a parte che non ha detto rispetto a quando si applicavano i suoi avverbi... Se si deve lavorare di più e più a lungo rispetto all'anno 560 dopo Cristo, magari ce la facciamo davvero. Un signore furbo questo Ignazio Visco?

Ma più gente a lavorare più ore al giorno, più giorno e per più anni, tolta la schiavitù per spostare pietroni (per fare che?), con quale energia si realizzerebbe tutto questo sogno progressista, signor Ignazio Visco?
Ma Lei li conosce i "Limiti allo Sviluppo" (grafico a lato, nella revisitazione più recente di vere e proprie squadre di ingegneri indipendenti)?
Stiamo in piena crisi e davanti all'immane collasso planetario: davvero ancora Lei scommette sul "di più"? Lei è ridicolo, vecchio, ignorante, inutile a tutto quello che di buono ancora ha la forza di esistere e resistere.
Ma un giorno c'è chi ricorderà anche le sue parole e verrà a cercarla, ovunque Lei si sarà nascosto... Per chiedere conto delle enormità delle quali anche Lei si sarà reso responsabile.

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6.3.12

Bologna, Italia: poliziotti che abusano di stranieri

Quando ci sono sempre meno soldi, lavoro, tempo ovvero in una sola parola energia... allora niente tiene più, lo sbandamento morale di una nazione inizia da piccoli fatti impercettibili. Uno straniero che delinque diventa, per poliziotti "deviati", una insospettata fonte di denaro e ricchezza da mettere a frutto. Evvai!
Quella che segue è la classica notizia di un fatto di cronaca che diventerà forse vita di tutti i giorni tra pochi anni. Poliziotti italiani che fermano, picchiano, derubano e abbandonano nel bosco dei sospetti delinquenti stranieri, nella certezza della loro impunità in una nazione socialmente e culturalmente disastrata, dopo il fallimento economico.
Bologna, arrestati quattro poliziotti: “Fermavano e rapinavano stranieri”
"Al termine (di un pestaggio), allo straniero verrebbero presi 900 euro e il telefono cellulare, gli sarebbero state tagliate le scarpe e l’uomo sarebbe stato lasciato in aperta campagna. Ha chiesto aiuto in un’abitazione della zona,(...) con l’ambulanza arriva anche una pattuglia dei carabinieri. (...) All’ospedale Sant’Orsola gli vengono diagnosticati lesioni ai polsi, al cranio e lo sfondamento del timpano destro. (...) Per il gip Ziroldi, come è riportato nell’ordinanza di custodia cautelare, gli agenti avrebbero “palesemente tradito l’affidamento riposto dalla collettività” nelle forze dell’ordine."

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5.3.12

Ogni evoluzione culturale è reversibile

" I passeggeri della Costa Allegra alla deriva hanno formato tribù aggressive, gli uni contro gli altri. E' questo il modo in cui noi umani reagiamo ad una crisi? "*

Logico che dopo la difficoltosa e costruttiva salita ad un mondo evoluto si torni, causa incidente o incidenti (naufragio, black-out urbano prolungato, guerra civile...), ad un mondo che lo è meno, magari anarchico e paurosamente neo-tribale (la teoria del "quando le cose vanno male, vanno male parecchio ed in fretta", si chiama "il burrone di Seneca" e la spiega meglio di me il professor Ugo Bardi**).
A me questo non spaventa molto, fa parte "delle cose": se il processo ha comunque il tempo di svolgersi in modo relativamente "lento" ed area culturale e geografica limitata, passare da un mondo iper-tecnico ed incravattato ad un mondo più cialtrone, non potrà che fare del bene ai futuri abitanti di un pianeta Terra di certo poco ospitale, meno fertile e più povero in tutto rispetto a come lo abbiamo trovato ormai tanti e tanti anni fa.

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