Dovrei parlare di petrolio, proprio mentre viene a mancarne in quantità impressionanti, tra prezzi impossibili da fallimento mondiale, false rivolte "di arabi o negri" e cali produttivi reali, ma l'immane tragedia giapponese mi trascina ad Oriente... Ho due mostri innanzi a me: la "crisi da declino permanente della produzione petrolifera" e la "catastrofe di Fukushima". Tiro la moneta ed è quello giapponese che mi coinvolge di più, perchè è il mostro cattivo del Nulla Post-industriale e del Deserto tecnocratico e che fa più paura.
"Ho provato a cercare altri ragazzi che lavoravano là come me.
Non ne ho trovato nessuno. Cercavo e mi arrivavano le risposte: 'è morto', 'è morto', ... "
Victor Kulikovskij, liquidatore di Chernobyl
38? 4065? 60000? 9000000? I morti di Chernobyl non li conta più nessuno, ma i vivi morenti sono presenti in tanti documentari nel web. Potenzialmente Fukushima è almeno una decina di volte più mortifera di Chernobyl, per la quantità di combustibile nucleare interessato, la tripla emergenza in atto, la assenza di un piano di azione vero nonostante si entri nella quinta settimana di crisi, la densità abitativa nel raggio di 100 e 200 km, etc. L'incidente di Chernobyl ha provocato, provoca e provocherà morti certe in un raggio di almeno 200 km.
In attesa di iniziare la conta dei morti della catastrofe di Fukushima, per la quale se continua in questo modo non basteranno sette zeri, io ho scelto di ricordare, tramite questo riassunto su Arcoiris, la situazione nell'ex-URSS dopo Chernobyl.
Il nucleare, militare e civile, è da subito stato l'Incubo dell'Uomo e lo resterà fino a che qualcuno avrà il fiato per denunciarlo. Resta una tecnologia da abbandonare al più presto possibile. Se ci restano due spiccioli, mettiamoli non nella ricerca ma nella messa in sicurezza di quel pochissimo che ancora possiamo salvare...
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bellissimo documentario, l'ho visto qualche giorno fa... quanto alla pectina (ne parla nell'ultima parte) come miracoloso anti-radionuclidi sono un po' perplesso... tu che dici?
RispondiEliminaFarsi di pectina innanzi a esposizioni cumulative di tale portata è un tentativo che attiene di più a riti o a un placebo, piuttosto che una "cura" reale.
RispondiEliminaCiao Medo,
RispondiEliminacomplimenti per il tuo blog...
ti auguro che questo spazio diventi un punto fermo anche per molti altri
Ivan