Ah, ho letto di qua e di là per poter dire una parola buona ai giapponesi (che scopro leggono sempre di più il blog, vedo dagli accessi statistici: forse sono italiani che abitano là? Boh), ma purtroppo per la gran parte dei geologi quel che è avvenuto l'11 marzo 2011 non è il terremoto "Big One" atteso da decenni e che, proprio a causa del risveglio della faglia più a Nord, ha probabilità sempre più alte di accadere in questo decennio.
- Terremoto del Kanto, 1923; 7.9 MMS; +150 000 morti
- Grande Terremoto del Kanto, 201y; +9.0 MMS; +wxyz000 morti
Pazienza.
Cioè uno non è che poteva fare altre carriere, altri investimenti, solo perchè la tecnologia, la scienza o la storia ci hanno avvertito. Cioè: da un lato la tecnologia, la scienza, la storia ci avvertono, ma dall'altro con più forza ci spingono anche a (distruggere), costruire, investire, indebitarci, muoverci e minimizzare (non tanto ridurre) le probabilità di incidente economico, industriale, umano... Allora: abitate a Tokyo negli anni '10 del 21esimo secolo? Correte qualche rischio in più.
Va beh, pazienza. Oh. Tutti moriremo, chi prima chi dopo, chi sarà stato più figo, chi meno, chi accusato di pessimismo, chi invece sarà un sacco di carne ed ossa rotto sotto le macerie o un bianco cadavere dopo una lunga e dolorosa malattia da esposizione a radiazioni (o ma anche fumare trenta sigarette al giorno per dieci anni o abitare, senza fumare, nel centro di Milano... Va beh... Ci siam capiti.).
Aumenta sempre di più la probabilità che in Giappone si muoia "male" e "prima". Stop. Semplice.
Ripeto: pazienza! Decidere di convivere con il disastro è già un po' morire, ma ognuno è libero di pensarla come vuole per sentirsi meglio (e sentirsi migliore degli altri).
D'ora in avanti si cercherà, anche su questo inutile blog, di dimenticare del tutto il Giappone, anche per evitare di rattristarsi troppo quando il peggio, atteso e previsto ma non predicibile con esattezza, succederà di nuovo.
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Io sono decisamente contrario alla tua idea di dimenticare su questo blog il Giappone..anzi ne approfitto per ringraziarti davvero sinceramente di quanto fatto e scritto finora.
RispondiEliminaOra, non che me ne voglia approfittare, ma mi sai
dire come è possibile tenersi informati sull'andamento delle concentrazioni nell'aria in Italia di quelle maledette sostanze, accumuli al suolo e dei rispettivi rischi legati al consumo di erbe e prodotti cresciuti all'aperto??
Lo so che è una domanda a risposta potenzialmente infinita ma magari hai due dritte da dare.
Grazie ancora.
ciao
Forse tramite i siti dell'ARPA ? Per l'Italia, anche nei peggiori scenari, l'impatto della catastrofe di Fukushima è comunque molto molto molto piccolo... Non so se vale la pena documentarsi, anche se misurare ed informare è un obbligo delle istituzioni.
RispondiEliminaCredo che l'enea (in quanto ente nazionale per l'energia Atomica) faccia delle misure, o meglio, credo che abbiano gli strumenti per farle e che i tecnici le facciano, in questo momento, visto che anche loro hanno figli o magari nipoti. Ma da qui a conoscerne qualcuno...
RispondiElimina>forse sono italiani che abitano là? Boh
RispondiEliminaDirei che è probabile :)
Vista la quantità forse c'è qualche giapponese che usa il servizio "google translate"? Anche dei russi ci sono. In ogni caso li saluto tutti caldamente e prego laicamente per loro.
RispondiEliminaIo faccio parte di quelli che giornalmente vanno a leggere questo blog. L'ho subito trovato interessante riguardo il problema del Giappone e come viene seguito e impostato, complimenti!
RispondiEliminaAddirittura? Va beh. Il mio problema è che sto iniziando a demoralizzarmi e demotivarmi sul seguire o no quel che accade. Spulciare tra la miriade di fatti relativi al Giappone, ora, mi porta sempre più dentro la Morte e mi chiedo a cosa serva...
RispondiElimina>Vista la quantità forse c'è qualche giapponese che >usa il servizio "google translate"?
RispondiEliminaSe è così questo la dice lunga su quanto i giapponesi si fidino in questo momento dei propri media, tanto da dover trovare analisi indipendenti e notizie fresche su blog di paesi distantissimi in termini linguistici, culturali e geografici...
Senza voler nulla togliere all'interesse verso quanto scrivi, che apprezzo ed ho anche consigliato dal mio blog,
saluti e solidarietà al popolo giapponese
Ho circa 20 visitatori unici dal Giappone dalla data dello Tsunami in poi. Forse son davvero tutti italiani residenti laggiù. Boh. Una preghiera per loro. Ancora un annetto di crisi nucleare con emissioni continue non glieli toglie nessuno. Già ora assorbono decine di volte la dose massima "innocua"... Boh. Evidentemente non c'è molto da dire o da fare quando arriva il collasso della società industriale ed è il tempo delle preghiere.
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