Metto in ordine i danni che stanno subendo i giapponesi in queste settimane, nel silenzio quando va bene e tra le censure quando va meno bene, entrambe situazioni di colpevolezza.
Stanno lasciando ad ammalarsi centinaia di migliaia di persone e per evitare altri danni andrebbero evacuati tutti i cittadini nel raggio di minimo 50 e massimo 90 km (a seconda dell'orografia e dei venti prevalenti nel periodo).
Inoltre vanno evacuati anche in vista delle ulteriori emissioni radioattive che saranno liberate da successive degradazioni dei noccioli in meltdown; degradazioni che sono al momento probabili e non trascurabili (dov'è la precauzione? non la si è considerata prima, ne' durante, ne' lo si farà dopo?) ed in parte avvengono in queste ore. Esattamente in queste ore e giorni: il poco liquido rimasto nei paraggi del reattore n.1 aumenta di temperatura in modo costante da giorni, i due reattori in fase iper-critica emettevano ufficialmente alla fonte ancora, 24 h, fa ben 37,7 Sv/h il n.1 e 39,6 Sv/h il n.2, sono dati ufficiali ripresi e diffusi dall'agenzia di sicurezza nucleare tedesca GRS, sono livelli estremi di morte certa e rapida per avvicinamenti "a distanza operativa"; livelli che si abbassano esponenzialmente con l'allontanamento dalla fonte, ma anche "solo" 10 Sv, assunti in totale, in una dose continua, portano al 100% di probabilità di morte entro i 30 gg dall'esposizione: ovvero chiunque nel passato abbia preso quella dose è morto entro 30 gg.
Ricapitolando le esposizioni ed i danni alle popolazioni, non parlo nemmeno dei tecnici e pompieri sul posto che non hanno un gran futuro, nonostante eventuali turni rapidi, che non mi pare stiano svolgendo, essendo poche decine di persone...
1. Esposizione all'irradiazione emessa dagli aerosol e i gas radioattivi che i venti trasportano dai reattori di Fukushima Dai-Ichi verso le città. Soprattutto nella Prefettura di Fukushima ma anche oltre Sendai a Nord (oltre 100 km) e ben oltre Tokyo a Sud (oltre 220 km).
2. Esposizione all'irradiazione dei prodotti radioattivi che cadono al suolo in maniera progressiva (per gravità, pioggia, c''è stata anche neve, ...), radiazione dagli effetti cumulativi. Rispetto ai valori normalmente registrati, si riscontrano al 30 marzo 2011 ben 10 volte tanto ad oltre 100 km dalla centrale, ben 100 volte tanto nella cintura tra 60 e 70 km (evacuazione consigliata da governo americano fin dai primi giorni era appunto ad 80 km), superiore di oltre 1000 volte i valori normali entro i 50 km. Anche un flusso di 8 microsievert/h (di per se stesso non pericoloso) a cui ci si espone per 8 h porta ad assumere una dose di 1152 microsievert in 18 giorni, ricordando che la dose limite dopo la quale mondialmente è riscontrata un tasso di incidenza di tumori maggiorata del 5% è di 1000 microsievert assorbiti in un solo anno. Inoltre il governo giapponese ha invitato per due settimane i cittadini a chiudersi in casa (ermeticamente?), ma non essendo questo fisicamente possibile per asfissia sopraggiunta, la gente starà ri-uscendo sempre più o comunque facendo entrare comunque aria, quindi l'esposizione cumulativa a quei "banali" 8 microsievert all'ora va estesa, via via, sulle 24 ore. In 20 giorni la dose che si sono presi migliaia e migliaia di cittadini giapponesi entro i 60 km da Fukushima (area indicativa) è di almeno 3000 microsievert ovvero 3 millisievert, ovvero tre volte la dose annuale sopra la quale c'è una ricaduta sanitaria misurata nella letteratura medica e nelle statistiche sanitarie mondiali (per altro contestate in varia sede perchè accusate di sottostimare l'influenza della radioattività artificiale, sia essa da normali attività o da incidenti).
3. Contaminazione esterna dovuta alle particelle radioattive depositate su capelli, pelle, ... In caso di ingestione, il danno che sarebbe pressoché nullo diventa estremo. Le popolazioni lo sanno? Si lavano costantemente le mani? E l'acqua che utilizzano per lavarsi quanto Iodio131 contiene, ché fa più danni ulteriori che il lavarsi via le particelle di Cesio137 sulla pelle?
4. Contaminazione interna per inalazione degli aerosol e gas radioattivi (che non è irradiazione da decadimento, di cui al punto 1). Non esiste nessuna protezione meccanica (mascherine, etc) disponibile per le popolazioni contro gli aerosol radioattivi. Lasciare chiusi in casa per oltre 15, 30, 100 giorni gli abitanti non è possibile, se la fonte emettitrice di flussi radioattivi è attiva: o sono ermeticamente chiusi e muoiono asfissiati o di fame, oppure assieme all'ossigeno entrano aerosol e gas radioattivi contro i quali non è possibile proteggersi in alcun modo, al di là di maschere e materiali speciali a disposizione di alcuni corpi dell'esercito e di pochi specialisti.
5. Contaminazione per ingestione di liquidi e cibi contaminati. C'è stato un controllo tardivo sugli alimenti, due giorni fa alcuni agricoltori della prefettura di Fukushima si dicevano costretti ad usare il mercato nero ed assicuravano che Tokyo riceveva una parte dei loro prodotti, contaminati o meno.
Davanti a tutto questo, l'accumulo di dose radioattiva sta esponendo centinaia di migliaia di giapponesi (ignari? rassegnati? vittime inevitabili? vittime "necessarie"?) ad un rischio CERTO di ricaduta sanitaria. Non significa morte certa, ma capiamoci: le istituzioni che gestiscono gli incidenti di Fukushima stanno da quasi 20 giorni causando consapevolmente un danno sanitario certo e diretto a due o tre milioni di abitanti contravvenendo alle precauzioni minime internazionali ed ufficiali. La scienza medica indica che non aver preso e non prendere misure di evacuazione in quel contesto ha creato, crea e creerà un danno certo, di entità e gravità differenti anche a seconda degli individui colpiti (un bambino di due anni subisce un danno decuplicato rispetto ad un adolescente e ancora maggiore rispetto ad un adulto), in questi giorni precisi in Giappone.
Ed ancora esiste il rischio, sempre molto probabile come dicevo sopra, che almeno uno dei reattori interessati dal meltdown continui verso le falde ed esploda con rilascio di una quantità pari o maggiore rispetto agli scorsi 20 giorni: la densità di un nocciolo è doppia rispetto al piombo ed il calore della massa scioglierà tutto quel che potrà fino ad esaurire il proprio carburante fissile. Finora non è mai successo che un nocciolo sprofondi, nessuno sa cosa potrà accadere, anche per questo l'incidente andrebbe classificato di gravità 8, un grado che ancora non esiste, essendo di grado 7 Chernobyl (ma là la situazione paradossalmente fu potenzialmente meno grave).
E' già oggi una tragedia sanitaria, umana, una catastrofe industriale, economica, culturale: un problema del Giappone e di tutti noi. Quel che le istituzioni progredite e democratiche non stanno facendo ora per i giapponesi, non lo faranno per altri problemi anche minori altrove. L'allerta sul Giappone è l'allerta su tutto il Pianeta.
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