TEPCO ieri ha comunicato* che al 31 marzo 2011, chiusura anno fiscale in Giappone, la società ha registrato una perdita netta di 15,28 MLD di dollari.
Lo scorso anno il risultato fu invece di profitti pari a 1,64 MLD di dollari. La caduta è dovuta in grandissima parte agli ultimi 20 giorni dell'esercizio, dopo lo tsunami dell'11 marzo, e riguarda perdite legate a mancati guadagni e danni subiti dagli impianti nucleari e dalla rete elettrica. Solo 20 giorni per una perdita pari ad una intera manovra finanziaria di un anno, ad esempio per un paese come l'Italia.
E' la maggiore perdita annuale di una azienda giapponese nella storia economica del paese, il record precedente era infatti della Nippon Telegraph & Telephone (NTT), nel 2002, la quale ebbe una perdita netta di 10,23 MLD di dollari e fu in parte nazionalizzata. Solo nel 1951 TEPCO non potè pagare i dividendi, Merryll Lynch stima che TEPCO potrebbe essere insolvente rispetto agli indennizzi che le saranno chiesti nei prossimi mesi ed anni: la probabilità di un fallimento è altissima, al governo Giapponese converrebbe prendere la situazione in mano subito, prima che il "privato" abbandoni la lotta contro ulteriori danni nucleari al paese, lotta che tra l'altro pare sempre più inutile e legata ad un filo sottile.
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pare chiaro il valore del denaro. così come qualsiasi banconota è una promessa per il futuro così quando ipotechiamo il mondo reale con catastrofi come quella giapponese nessun denaro la potrà ripagare e tutti risulteranno insolventi. sempre ammesso che abbia senso essere creditori in un mondo così profondamente danneggiato.
RispondiEliminalo capiremo mai.