In Brasile il maltempo ha causato un ritardo nel raccolto di soia e nella susseguente semina del mais... Che insieme all'arrivo di una straordinaria siccità sta ora provocando un ammanco di 4 milioni di tonnellate di mais, pari a circa l'8% della produzione prevista per quest'anno. Questo mais è in parte destinato alla produzione di carburante (etanolo).
Domanda: ma che si venderanno i brasiliani per racimolare i soliti agro-dollari o agro-euro?
Per il momento il governo ha aumentato le quote per produzione ed export di legname, per la gioia dei conduttori di Caterpillar che tanto di legno "ce n'è ancora tantissimo" (per quanto?), poi s'è pure deciso di costruire l'immenso, costosissimo ed immorale bacino idroelettrico di Belo Monte (e addio Indios, addio Amazzonia!), insomma: votano e decidono sempre e comunque per consumare altro capitale naturale in cambio di qualche aereo da guerra francese (si parla di un totale di 3,64 miliardi di Euro per 36 caccia Dassault Rafales da acquistare al 2012... Quanta foresta o quanto caffè devono esportare per pagarli?), per organizzare un campionato di calcio o un'olimpiade per sollazzare obesi teledipendenti occidentali o attirare altre orde di turisti del sesso a prezzo di saldo...
Poveracci, stanno facendo una brutta fine e lo chiamano "progresso" o "futuro", come successe da noi tanti anni fa coi bei risultati sotto ai nostri occhi di un degrado economico e culturale incredibile. Con la scusa che il Brasile è (ancora) un paese grande e poco abitato ed i danni saranno "riassorbiti", stanno purtroppo commettendo uno dopo l'altro tutti i peggiori errori di gestione del territorio, dello stato e delle comunità.
Una ennesima piccola grande catastrofe per quest'inizio di 21esimo secolo, che sarà quello delle maggiori penurie di materie prime e carestie alimentari della storia dell'uomo, come si dice da tempo da queste parti e non solo*.
Bisogna abituarsi, adattarsi, reagire con intelligenza. Per chi vorrà o potrà, per chi invece "dovrà" farlo all'ultimo istante, beh forse sarà troppo tardi.
Ah, oltre al Brasile, anche gli Stati Uniti sono ridotti malino riguardo a raccolti per agro-carburanti. Ergo, secondo la giovane esperta petrolifera brasiliana Anna Rayden, dalle prossime statistiche sulla produzione petrolifera (più liquidi assimilati...) potremmo avere grandi sorprese (negative): link http://oronero.wordpress.com/2011/06/05/siccita-raccolte-e-elettricita/
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