Il Senato americano ha approvato il "Currency Exchange Rate Oversight Reform Act" col quale sono autorizzati i dazi su merci importate negli U.S.A. da paesi che sottovalutano con la frode la loro moneta... Ovvero: dazi negli U.S.A. sui prodotti "Made in China".
Secondo le stime degli studi effettuati in preparazione di questa legge, lo Yuan è manipolato dallo stesso governo cinese, con un margine di oltre il 40%, col risultato di una concorrenza sleale sui mercati mondiali. Misura demagogica che non riporterà comunque il lavoro e l'industria negli U.S.A.? Guerra commerciale alla Cina? In ogni caso è una legge che contraddice anni di politiche americane in sede di World Trade Organization... Che ha già fatto andare la Cina su tutte le furie.
Gli U.S.A. spendono oggi il denaro di domani.
La Cina spenderà domani il denaro di oggi.
La crisi mondiale della finanza è tutta in questi due assunti... Man mano che la produzione è assorbita dalla Cina (che ha materie prime, risorse energetiche e manodopera a basso costo), il debito cinese e mondiale, in dollari, diventa sempre più aria fritta. Nel frattempo la Cina diventerà la prima economia mondiale e non serviranno ne' dazi proclamati ne' reali; forse solo una guerra riequilibrerebbe le cose (in senso tragico), ma il guaio è che guerra o non guerra i maggiori giacimenti di terre rare, mercurio, piombo, carbone in Cina sono ed in Cina restano. O producono loro o bisogna procedere all'invasione del paese: nessun esercito al mondo, nemmeno un'alleanza russo-americana è in grado di invadere e governare ne ora ne' mai la Cina.
Solo un mondo fuori dal produttivismo è un mondo sulla via della salvezza, ergo le speranze sono poche.
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Comincia l'escalation che ci porterà ...
RispondiEliminachissà!
Ho letto da qualche parte che le guerre commerciali sfociano sempre in guerre 'calde'.
Andrà diversamente tra USA e Cina?
O producono loro o bisogna procedere all'invasione del paese..
RispondiEliminaOppure ce le andiamo a prendere sulla Luna od anche più in là.
A me non sembra una cattiva idea quella di penalizzare le importazioni da un paese che vanta i suoi più grandi vantaggi dall'inciviltà nel mercato del lavoro e delle politiche di protezione dell'ambiente.
RispondiEliminaUn po' tardivo come intervento ma a quanto pare la miopia cerebrale contraddistingue tutti i moderni politici interessati prevalentemente a far ingrassare il loro conto in banca e quello di chi li sponsorizza.
#Roberto
RispondiEliminaPiù che tardivo, a me pare più probabile che abbiano spremuto fino ad un punto di rottura ed approfittato. Ora che dalla delocalizzazione in Cina l'Occidente, gli USA in particolare, cominciano a perderci, tirano i remi in barca illudendo i lavoratori americani che una eventuale reindustrializzazione statunitense sia possibile e possa davvero conseguire a questi dazi.
Io i dazi li metterei sulle esportazioni alimentari VERSO la Cina. Ad esempio, la quasi totalità dei mangimi per pollame cinese è da coltivazione in Brasile! Il Nordeste agricolo, che già era devastato dall'intensivo, è allo stremo e la siccità è temibile in queste zone piuttosto aride del Brasile... Finirà comunque come col caffé, col Brasile che a malapena riesce a soddisfare le esportazioni verso l'Europa (e a che prezzi, guardatevi le curve di prezzo del caffè brasilino negli ultimi 24 mesi...).
Bell'articolo, avrei voluto fare/tradurre anch'io un post così per il mio blog.. posso fare copia e incolla e likarti?
RispondiEliminaLollo
argentofisico.blogspot.com
@lollo
RispondiEliminaCertamente.