
Se il nucleare è il futuro, l'unico futuro,... Perchè AREVA in Francia ha presentato un piano di "ristrutturazione" con cancellazione di 6 000 posti di lavoro sugli attuali 28 000 nei prossimi cinque anni? In generale un posto su quattro nel mondo svanirà nel quinquennio. Per altro saranno licenziati anche lavoratori su suolo francese, contravvenendo ad accordi firmati col governo che ha garantito un piccolo auto finanziario in cambio di ristrutturazioni solo all'estero. (Stessa cosa accadrà con Total, ricattata dal governo e dai sindacati affinchè continui a raffinare in perdita, come accade dal 2009?)
E' l'unica stada per evitare il fallimento, oltre alla riduzione dei costi che per quel che riguarda il nucleare sono costi di vitale importanza e che espongono ad un rischio di incidente piuttosto serio. Anche le nuove miniere della Namibia, da poco acquistate da parte di Areva, non potranno essere messe in produzione, in tal modo si dirà anche addio ad una decina di anni di uranio che ne sarebbe uscito. Ahaha... Allora era vero: picco del petrolio significa una tale crisi globale che si porterà dietro anche il picco dell'uranio? Pare proprio che andrà in questo modo.
E poi...
Chi farà manutenzione delle centrali, se uno su quattro sarà licenziato e nessuno sarà assunto a ricambio dei pensionati? Già ora Areva fa scandalo per l'uso sistematico di STAGISTI e lavoratori ad interim non qualificiati nella sua filiera... E con quali mezzi economici residui, se si tagliano i budget delle centrali, e con che procedure, e gli standard di sicurezza? Chi smantellerà le centrali tra qiundici o vent'anni quando, se Areva non sarà fallita prima, a restare al lavoro sarà un 20% dei dipendenti (e certo non giovani...)? Faranno tutto degli appaltanti? Con quali competenze? Chi li controllerà? Tutto statalizzato? In una Francia fallita da quanti anni? Mah...
Una prima risposta mi pare evidente: ad un certo punto tutto il parco nucleare verrà abbandonato a se stesso, per qualche anno piglierà la ruggine, schifezze coleranno nelle falde e nei fiumi, il tutto sarà protetto da forze militari, poi pian piano... Addio. I militari se ne andranno, o crolleranno davanti alla corruzione dilagante del post-crisi, e faranno entrare coloro che vorranno prendere un po' di ferraglia e materiali... E ti saluto civiltà.
Non nel 2250, ma tra "pochi" anni: accadrà durante le nostre vite.
Diranno: "signori, è stata la depressione economica iniziata nel 2008, non potevamo prevedere che avrebbe diciamo spento il nucleare in pochi anni e prosciugato i fondi per manutenzione e smantellamento".
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