Altra immagine dalla Lettonia contemporanea. Questi signori attendono pazientemente l'entrata nell'Euro (2014), intanto la prima banca lettone è fallita qualche settimana fa (ed i bancomat, delle altre banche, hanno spesso la fila, nel gelo silenzioso di gennaio...). Il credito è in mano a svedesi, russi, cinesi... Ma la vita continua, tra un'aringa secca ed una birra gelata.
Attendono pazientemente il 2014.
RispondiEliminaMa nel 2014 ci sarà ancora l'Euro?
Lo dubito molto, per lo meno nella sua forma attuale.
@ luigiza: stai tranquillo, la crisi dell'euro è solo lo spauracchio per sostituire politici eletti (sigh) democraticamente con tecnocrati altrettanto (doppio sigh) democraticamente nominati. Il problema vero è un altro e Medo te lo può spiegare meglio che di me.
RispondiEliminaHo presente quello spazio al Mercato Centrale, ma non rappresenta affatto la capitale, e nemmeno il Central Tirgus.
RispondiEliminaHai beccato l'unico angolo desolato dei cinque capannoni che furono usati anche come hangar per la riparazione dei Led Zeppelin, durante la Seconda Guerra Mondiale.
Non so da quando non metti piede in Lettonia o nei paesi baltici, sono stato sempre per lavoro in Estonia in settembre, ma a parte la parte centrale del mercato, il corridoio che permette il passaggio da un capannone all'altro, non è che ci siano tanti venditori. Il bar in foto è la zona "losca" e decadente, ma sarà anche per colpa del periodo invernale, di gente e luoghi non desolati ne ho visti pochi. Le nostre guide locali ci hanno ben spiegato i problemi, che son sempre i soliti da un secolo: i russi, gli scandinavi che vogliono usare la Lettonia. Ora si aggiunge il problema delle bolle speculative, del settore energia in mano a russi o norvegesi, delle le banche locali depredate e fatte fallire, della moneta nazionale che collassa in attesa dell'Euro che non sta molto bene... Disoccupazione giovanile stellare, nascite al palo, ospedali pessimi e affolatissimi (aspettativa di vita di 69 anni, cinque-sei anni meno che la media europea)... Poi, oh, la vita continua, ma i camerieri di 20 anni che ti fanno gli spettacolini e ti imboccano quasi per avere 1 o 2 Lv di mancia, non è uno spettacolo a cui ci si abitua.
RispondiEliminaSì, adesso ho capito.
RispondiEliminaScrivi cazzate, perchè ti sei visto la capitale di traverso e di fretta, assieme ad una guida ... non è colpa tua, ma spero tu sappia che hai usufruito della modalità peggiore per "mordere" una città (non dico una nazione e/o un popolo).
E il camminare accompagnato, oltretutto con gli occhi foderati dai dati macro-economici, marca tutta la differenza che c'è tra noi due, tra il mio approccio ad una terra straniera ed il tuo.
Sono appena tornato da Riga, dove ho vissuto da metà dicembre fino agli ultimi giorni di gennaio.
Complessivamente, ho vissuto nella capitale lettone quattro mesi negli ultimi due anni, e ne posso scrivere con qualche costrutto non solo narrativo ma anche di "sostanza".
Ma se scrivi che hai visto desolazione ovunque ... vabbè, è chiaramente inutile : non sono un missionario, non m'importa liberare gli occhi di chi s'è bendato con i preconcetti e i numerini stampati.
Solo una : ho mangiato spesso fuori, anche tre volte al giorno (chioschi - bar - bistrot sono numerosi, l'offerta è buona, il servizio pure, e costa la metà o meno che in itaGlia), e spesso in posti diversi ... e mai, ripeto mai, ho trovato un camerieriere che mi faceva gli "spettacolini" per qualche spicciolo di mancia, o una cameriera un po' zoccola ... mi piacerebbe sapere dove hai mangiato tu.
E a quale prezzo.
Porta più rispetto alle persone.
Se devi recuperare in buona educazione e dignità, ti consiglio proprio un lungo soggiorno nella capitale lettone, ma non da fighetto presuntuoso - sulla base di quale merito acquisito ? - bensì da cittadino qualunque.
Puoi imparare, anche tu.
"Non è mai troppo tardi", era il titolo di una trasmissione televisiva finalizzata all'alfabetizzazione degli umili.
Bene, è arrivata l'ora che gli italiani tornino "a scuola", quella di base ... anzi, quella di vita.
Ciao, e complimenti per il blog, che in generale trovo interessante ... ma ti consiglio di fuggire la tentazione delle analisi antropologiche di luoghi e persone che hai appena "annusato".
;)
Al mercato sono andato senza guida, ho girato la città senza guida! Le "guide" come le ho chiamate sopra erano i nostri colleghi sul posto che poi alla sera ci parlavano della Lettonia che avevamo visto e rispondevano alle nostre domande. Non ho parlato di cameriere zoccole, ma di un servizio estremamente curato verso la persona perchè 5 Lv di mancia per noi non sono niente ma per loro è un sacco di soldi. Non ho detto da nessuna parte che "ho visto desolazione ovunque", non attribuirmi cose che non ho detto. Ho semplicemente visto le code di persone agli sportelli di Swedbank mentre Latvijas Krajbanka, più antica banca ancora esistente, ha sui suoi bancomat il cartello che dice che la banca ha chiuso.
RispondiEliminaHo visitato tutto il continente europeo (tranne Spagna, Irlanda, Bielorussia, Romania, Bulgaria e Russia), almeno 600 città, adoro imparare dai miei errori ma che il cielo mi fulmini se ho mai visitato una città coi paraocchi. La Lettonia è una paese in rovina, con il maggior tasso di suicidi al mondo dopo la vicina Lituania, con una economia asfittica e depredato da potenze estere, con un tasso di nascite drammaticamente basso e l'incapacità quasi totale di finanziarsi sui mercati internazionali per qualsivoglia infrastruttura. DETTO QUESTO la vita continua, si vanno bellissime cose, la gente è semplice ed ancora tanti saperi che noi abbiamo perduto, là vanno avanti...
Le foto dei bankrun:
http://www.zerohedge.com/sites/default/files/images/user5/imageroot/2011/10/20111124_LAT7_0.png
Ho visto le code agli sportelli di altre banche, ma non ho fotografato questa miseria: sono in atto altri "bank run" nei paesi baltici, è grave ma ripeto: la vita continua, questo era e resta il mio messaggio.
Aggiungo: abbiamo dovuto usufruire dell'esercito, in ben due occasioni, per mancanza di mezzi di trasporto adeguati e rifiuto delle società di trasporto di effettuare un lavoro già ordinato mesi prima (nel frattempo le banche hanno chiuso i fidi, mica è colpa nostra) senza pagamento anticipato ed in contanti (e magari in nero)! Abbiamo fatto ricorso a degli studenti di un liceo a Cesis, "obbligati" dalla loro insegnante su ordine di un nostro collega e dell'ambasciata di Francia, perchè mancavano mezzi per il trasbordo di alcune opere d'arte (di design) da 250 kg a cassone: spostate a mano e sollevate di un metro e venti sul camion lituano condotto da un russo (non esiste più un trasporto "lettone" che sia uno ed i camionisti lettoni sono stati spazzati via dalla concorrenza russa e lituana). Cesis è una città di 18mila abitanti dove non c'è un solo muletto nel raggio di kilometri.
RispondiEliminaTu come chiami tutto questo? A me sembra una "rovina". Poi oh, le cose si son fatte e si son portate a termine comunque, ma invece che in 6 ore ci son voluti due giorni. Sono prove di futuro per quel che accadrà in Italia, in Germania e un giorno pure in Lussemburgo.