5.2.12

Brasile: sciopero polizia, caos e 80 morti nello stato di Bahia

Il Brasile è uno dei maggiori produttori di petrolio (e gas naturale) al mondo, praticamente l'unico non in declino produttivo, nel senso che ancora si trovano grandi quantità di prodotto da mettere in produzione. Addirittura le sue riserve, grazie a nuove scoperte e tecnologie, sono raddoppiate nell'ultimo decennio (poi vedremo quanto ne riusciranno ad estrarre senza disastri ecologici...). Vedete a lato i campi produttivi: immensi. Ed è anche il paese emergente "più emergente", nel senso che è quello con più risorse da mettere in produzione (ad esempio il primo paese per minerale ferroso al mondo: addio foreste, addio tutto...) e con una nuova classe media più istruita rispetto agli altri paesi BRIC: Russia che non è più tanto emergente, poi vengono India e Cina, ancora popolati da "una massa di poveracci senza speranza", come li definirebbe un qualsiasi lavoratore di Wall Street .
Eppure. Eppure in tutto questo paradiso della crescita e fabbrica di futuro e progresso, basta uno sciopero ad oltranza della polizia per scatenare il caos*. Nello stato di Bahia si è scatenata una corsa all'omicidio e a regolare i conti in proprio, qualcosa come 78 omicidi in soli cinque giorni, approfittando dell'assenza di pattuglie (aumento di omicidi di oltre il doppio rispetto alla norma)...
L'esercito ha da poche ore preso il controllo dello stato federale (nella foto piccola, gruppi speciali dell'esercito arrivati ieri notte a San Salvador), col risultato che nelle grandi città è stata imposta la legge marziale.

Si teme il contagio ad altri stati dove tuttavia la polizia non ha scioperato, essendo ogni stato più o meno indipendente in quanto a salari e trattamenti previdenziali degli agenti.



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