23.2.12

Violenza aumenta nei paesi esportatori di petrolio


E' ufficiale, è stato misurato: gli umani sono più buoni. Gli omicidi sono in calo ovunque, tranne... nei paesi produttori ed esportatori di petrolio. Dove aumentano a vista d'occhio.
Noi che importiamo petrolio e gas, di cosa abbiamo più paura? Che venendo a mancare energia a basso costo la qualità della nostra vita possa ridursi: case gelide o condizionatori in panne, vacanze impossibili, carburanti alle stelle, carestie che si fanno più probabili... Ma abbiamo soprattutto una recondita paura che il vicino, il rivale in amore, il nostro ex-collega, ex-capo o ex-dipendente venga ad ammazzarci. Perchè la miseria morale e materiale ci pare in aumento, mentre cala invece la disponibilità di energia, materie prime, cibo, lavoro, denaro.
Ma state tranquilli, infatti... per ora il numero di morti ammazzati all'anno per 100000 abitanti (dato 2004 confrontato col 2010*) è generalmente in calo:
  • Africa: da 20,0 a 17,4
  • America: da 16,2 a 15,5
  • Europa: da 5,4 a 3,5
  • Oceania: da 4,0 a 3,5
  • Asia: da 3,2 to 3,1
In specifico, in Italia è passato da 1,23 a 0,98 omicidi annui per 100000 abitanti.
Quindi? Nessun problema? Eh no. Leggete fino in fondo...
Per ora, le crisi e le rivolte iniziate qua e là nel mondo non hanno sostanzialmente intaccato una tendenza al ribasso che dura da un decennio... Ma ci sono delle eccezioni e riguardano proprio i paesi produttori di petrolio, che per continuare ad esportare devono reprimere i propri cittadini, fino al punto da non poter più gestire la violenza tra civili, che si ammazzano tra di loro a ritmi sempre maggiori.

Qui sotto, uno zoom sull'aumento degli omicidi nei paesi produttori ed esportatori petroliferi, da notare che anche in paesi considerati "tranquilli" l'aumento degli ammazzamenti è vertiginoso: rialzo di assassinii del 20%, per l'Arabia Saudita e addirittura quintuplicato in Qatar, in meno di dieci anni, ebbene proprio il Qatar, quel paese con migliaia di schiavi al servizio di pochi ricchi con guardie armate, che in futuro dovrebbe rifornire mezzo Pianeta di gas naturale..
  • Venezuela da 32 (nel 2011) a 67 (nel 2011)
  • Mexico da 10 (nel 2003) a 18 (nel 2011)
  • Iran da 2,6 (nel 2003) a 3,0 (nel 2009)
  • Ecuador da 14 (nel 2003) a 22 (nel 2008)
  • Saudi Arabia da 0,86 (nel 2000) a 1,04 (nel 2009)
  • Qatar da 0,17 (nel 2000) a 0,93 (nel 2009)
La domanda finale è la stessa che mi pongo davanti alle rivolte pan-arabe: per quanto tempo gli stolti e poveri schiavi che hanno la sfortuna di nascere accanto ad un giacimento in Ecuador, saranno tenuti "buoni" e le navi e le condotte continueranno a rubare il loro petrolio e gas in nome di tre spiccioli? E che sarà del tasso di omicidi nei paesi importatori? Ho la sensazione che ogni dieci morti da quelle parti oggi ne corrispondano un centinaia da noi a fine secolo. Mi sbaglio? Lo spero.
E' una verità fisica e geologica, corroborata dall'analisi socio-politica: il petrolio finirà di essere esportato prima che l'ultima goccia sia estratta e si smetterà di estrarlo prima che non ce ne sia più. Tutto sta a gestire quei due "prima", ma non vi è altra gestione che quella di produrre il più possibile.
Ergo. Non abbiamo davanti a noi 300 anni di petrolio, forse non arriviamo nemmeno ai prossimi 15 anni. Se non ci ammazza prima il nostro vicino.

*link ai dati: http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_countries_by_intentional_homicide_rate
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1 commento:

  1. Sarebbe interessante vedere anche come vanno le cose negli Usa; la loro cattiva abitudine di spararsi per strada probabilmente non è tramontata.

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