Classico scenario da fine del petrolio: le compagnie aeree che falliscono a ripetizione. In queste ore è stato il turno di un'altra piccola compagnia che rivestiva una certa importanza locale: la svedese Skyways. La sua flotta di 23 velivoli assicurava collegamenti tra Stoccolma ed alcune aree metropolitane europee, oltre che tra le principali città della Svezia. Nata nel 1993 dai resti della compagnia Avia (fondata nel 1940 e che aveva superato anche il collasso dovuto alla guerra mondiale), la Skyways sembrava destinata a campare altri decenni... ma la - o le crisi - e soprattutto la Grande causa della crisi (la fine del petrolio di buona qualità ed a buon prezzo ed un costo del jet fuel "solo" quadruplicato negli ultimi dieci anni), hanno fatto il resto. Poco fa era fallita la compagnia aerea danese Cimber Sterling: io stesso mi trovai a Copenhagen, in febbraio, con un volo per Lione annullato, ufficialmente per "incidente tecnico", in realtà la compagnia non aveva già in febbraio il flusso di cassa per effettuare pagamenti regolari. Che miseria... Eppure a Copenhagen le hostess erano sorridenti e bellissime mentre annunciavano la menzogna dell'"incidente tecnico". O meglio: il problema tecnico era che il bonifico per pagare il carburante era scoperto da troppo tempo e prima o poi il bancario di turno deve stoppare l'operazione per non rimetterci il posto.
E' un mondo che va verso l'"incidente tecnico" massivo. Dall'alto chi dirige e dal basso chi invoglia, tutti ci sorridono. Pagati per sorridere, mentre noialtri paghiamo per morire un po' prima ed un po' peggio.
E' un mondo che va verso l'"incidente tecnico" massivo. Dall'alto chi dirige e dal basso chi invoglia, tutti ci sorridono. Pagati per sorridere, mentre noialtri paghiamo per morire un po' prima ed un po' peggio.
L'aeroporto di Lione, piccola parentesi, ha perso due compagnie aeree in tre settimane ma ancora per la regione francese Rhône-Alpes rappresenta uno dei maggiori cantieri da sviluppare (ahaha!), da poco è stato inaugurato un tramway veloce dalla città all'aeroporto che ha tagliato in due tutta la campagna a Nord-Est della metropoli francese... Grande speculazione basata su proiezioni di traffico aereo vecchie, false, ridicole e smentibili da un bambino di 9 anni. Da mesi andare all'aeroporto di Lione ha un qualcosa di sinistro: a parte gli orari di punta (tre fasce giornaliere), si sentono volare letteralmente solo le mosche, tanto c'è assenza di traffico aereo e di passeggeri.
Certo, nel frattempo squadre di ingegneri e consulenti hanno creato lavoro. Certo, tante famiglie hanno avuto il "pane" e altri umani sono nati grazie alla messa in valore di terre un tempo "stupidamente" naturali o magari "mediocremente" agricole.
Creando e mantenendo, con la strategia del venditore di tappeti, una aspettativa di futuro iper-aereo ed iper-mobile, che non ci sarà mai, il Mondo dei Tecnici fomenta solo la futura reazione violenta alla scomparsa di tutti i giocattolini: moto, auto, ma anche camion, aerei, navi mercantili e da crociera... E mentre scomparirà tutto questo, scompariranno cibo e manufatti trasportati ed avremo sempre più fame e sempre meno lavoro.
Amen. E vaffanculo.
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Sentendo le previsioni di boeing ed airbus sembra che solo in asia venderanno decine di migliaia di aerei nuovi.
RispondiEliminaCerto la macchina non mi mancherà,moto neppure ma l'aereo si mi piace viaggiare :)
vabbè si andrà con altro !
"Si andrà con altro"... Dove? Per andare in Sudamerica servono almeno 25 giorni di nagivazione. Già oggi un posto ponte su un cargo-merci costa 2000 Euro, di sola andata. Quando l'aereo andata e ritorno costa, da Parigi dove il costo è minore, 2750 € se prenotato con 4 mesi di anticipo. Finiti i collegamenti aerei intercontinentali, torneranno i bastimenti. Ma non certo si andrà in giro per far vacanze. Il visto turistico per il Brasile dura tre mesi, un mese di andata ed uno di ritorno resta un mese di vacanza. Chi ha tre mesi da passare in vacanza. Ricchi pensionati? Siam sicuri che una società che ha finito il carburante per gli aerei abbia carburante per tenere in piedi l'economia, quindi le contribuzioni, quindi le pensioni?
RispondiEliminaIo dico di no. Quel che dico qui sopra non accadrà tra 100 anni, ma tra meno di 10.
Secondo me le vacanze intercontinentali sono il meno, quando incomincerà a salire il prezzo del caffe o del tabacco, la gente andrà fuori di testa.
RispondiEliminaPer il caffe' ok.
EliminaPer il tabacco se ne produceva parecchio in italia di buona qualità in tutto il paese. Per esempio in provincia di Cremona una ventina di anni fa la raccolta (molto pesante) era fatta sopratutto da studenti che si guadagnavano i soldi per andare al mare.
Avremo ancora giovani cosi' o non ce la faranno ad alzare il culo dalla sedia? Questo, secondo me, è il dilemma dell'era post petrolitica.
Vero è che i giovani di oggi preferiscono altri sollazzi, ma quando in una provincia come Cremona che stai citando ci sono 700, 800 stagionali disperati immigrati che vivono in dieci, senza le loro donne, disposti a lavorare a turni massacranti ed in parte in nero... Chi gli fa concorrenza? La colpa è dei giovani sfaccendati? Del moderno caporalato? Dei padroni? Del latifondo? Di Gesù Bambino?
Elimina.Ovviamente Medo concordo con te : se mi permetti una riga di outopic, leggevo ieri sul corriere adriatico che nel 2011 il pescato marchigiano è diminuito del 38 % rispetto all'anno prima, complice il caro gasolio ma soprattutto il calo di produttività del mare...Cosa dovremmo fare ? Sovvenzionare u settore moribondo o decapitare i servizi alla persona ed utilizzare il risparmiato per investimenti in sostenibilità?.....Torno al settore aereo e ti riporto che il direttore del ( mini) aeroporto di Falconara, fra l'altro triplicato nlle strutture a terra 5 anni fà grazie a soldi comunitari, ha ricevuto un avviso di garanzia: avrebbe nascosto sei milioni di buco nel bilancio 2011 per evitare il commissariamento dell struttura: analogamente alla pesca, secondo te buona parte dei dipendenti dei piccoli aeroporti vanno mantenuto al lavoro finchè non collassa tutto il paese ?
RispondiElimina"il calo di produttività del mare" mi fa davvero pensare... In Francia Hollande ha nominato un Ministro del Recupero Produttivo, è come nominare un Ministro della Lotta all'Entropia. Lottiamo contro lo sparpagliarsi delle mille energie e risorse universali da quando camminiamo a due zampe, siamo stanchi sarebbe ora di lasciarsi andare con coscienza, sparire con grazia dalla faccia della Terra.
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