5.10.12

Benzina razionata in California

Il prezzo non tiene più fermi i consumi. I raffinatori non ne hanno abbastanza e tagliano le consegne. Parlano ufficialmente di razionamento. In Nigeria o in Grecia? No, negli Stati Uniti*. Sono gli uffici stampa di Exxon e Valero a confermare e l'autorevole Bloomberg pubblica. Dirigenti di società di retail carburanti hanno dichiarato che la penuria di benzina ha "l'effetto di un uragano" per la loro attività, "anche se sono sulla West Coast" (dove gli uragani non arrivano, la battuta è quel che è, la riporto perchè significativa di come viene percepita la situazione). E' addirittura "l'apocalisse" a leggere i media locali (soprattutto quelli sfavorevoli ad Obama...), questo nonostante ancora si trovi benzina nel 95% delle stazioni, parecchio più cara ma si trova.

Quando si pensa alla California, vengono in mente pozzi petroliferi eterni, auto immense, ville con piscina, denaro, lavoro, surf, donne svestite, Silicon Valley e... futuro. Ecco, futuro. Il futuro è arrivato pure là ma ha un volto ben diverso dal sogno californiano.
Battuto il costo della benzina di sempre, e se ne prevede l'aumento almeno per un altro mese, ma la notizia più interessante è che la EXXON e la Valero hanno iniziato a razionare le consegne di prodotto finito ai distributori perchè c'è una penuria in raffineria e non si sa quando (e se) finirà. In una settimana i prezzi alla pompa hanno preso 1 $, un aumento medio del 18% in tre-quattro giorni, si arriva ad aumenti del 40% settimanale in stazioni di città minori. Il signor Tom Robinson, gestore della Robinson Oil corp. (distribuisce carburante in 34 stazioni di servizio) ha dichiarato: 
"Ci sentiamo sotto choc come dopo una deflagrazione, vedere i prezzi salire di un dollaro al gallone in tre giorni... mai visto prima!" 
Il 2 ottobre 2012 si è registrata la prima chiusura di una pompa di benzina per razionamento, a Calabasas,. Per ora, i guai sono ancora fermi a 30 km da Los Angeles. Ma sono guai grossi... perchè a Calabasas per poter riaprire, il gestore ha dovuto accettare una consegna di benzina a 6$ al gallone, 1,45$ oltre la media dello stato! Siamo quasi al taglieggiamento, più che al razionamento... Iperinflazione? Margini ridotti? Una ritorsione contro Obama a poche settimane dalle elezioni? La terza velocità della crisi? O tutte queste cose insieme?

*link: http://www.bloomberg.com/news/2012-10-05/california-refiners-ration-gasoline-as-prices-near-record.html
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14 commenti:

  1. ci sarà anche una volontà politica, ovvero la voglia di rompere le scatole ad Obama prima delle elezioni , ma il trend è quello , il petrolio piano piano finisce.

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  2. Giusto per farsi un'idea di cosa ci aspetta in futuro: http://www.youtube.com/watch?v=dC2QEz3LdbM&feature=related

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    1. Il pericolo dell'esaurimento scorte (o meglio la progressiva difficoltà nel renderle usufruibili) è concreto e drammatico, ma ho dei dubbi sulle modalità descritte dal film, alla cui credibilità scientifica attribuirei un livello dell'ordine del ben noto Voyager di Roberto Giacobbo. Il petrolio non finirà per tutti contemporaneamente. Se finirà ("l'era del petrolio non finirà perchè è finito il petrolio, come l'età della pietra non è finita perchè si sono esaurite le pietre", diceva un tale, non ricordo più chi).

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    2. lo diceva un ministro delle risorse petrolifere e minerarie... arabo. pensa te.

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    3. Dai ora non esagerare eh eh, è pur sempre stato trasmesso su National Geographic Channel. In ogni caso anche secondo me, questo documentario non è molto veritiero, poiché non ha preso in considerazione il fatto che esistono anche le centrali idroelettriche e anche a gas naturale (un combustibile le cui riserve sono stimate essere molto maggiori a quelle del petrolio) che oltre a produrre elettricità possono anche produrre acqua calda per riscaldare le case; senza contare le centrali eoliche e solari (fotovoltaico e solare termico).

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    4. @rombo di diesel: ecco, io non lo volevo ricordare, ma visto che mi imbecchi: questo petrocrate dimostrava decisamente una gran predisposizione a guardare avanti

      @ xyz: no, non è per questo, il problema resta senza soluzione, sia chiaro (tranne ridurre i consumi, di cui ad essere sincero non vedo l'umanità per nulla capace, antropologicamente). Perchè non è la generazione elettrica il problema?Mi spiego: le centrali termoel a olio ormai ci vanno ben poco, e da anni; dall'idroelettrico non ti aspettare molto, se non hai in casa un rio delle amazzoni, mentre gli impainti a serbatoio sono preziosi per i picchi, non certo per la base. Quanto alla rinnovabili degli ultimi anni, beh, oltre a non aver capacità d far base....non sono buone nemmeno per i picchi, dato che non sono programmabili: per ora direi che il loro primo merito è stato quello di riempire le tasche dei soliti a suon di incentivi, perchè senza questi di competitività non ne hanno proprio. Tant'è

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    5. scusami,dimenticavo, e il gas? il gas quasi ovunque non ha prezzo, dato che il suo trasporto per unità di energia è ben più costoso del greggio: da anni si cerca disperatamente di togliersi dal fatto che il suo prezzo viene ancorato contrattualmente ai panieri di greggi: finchè sarà così una crisi economica del greggio sarà una crisi del gas.

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  3. Per (almeno?) due miliardi di umani il petrolio non c'è mai stato direttamente, nel senso che a tanto ammonta il numero di viventi che non hanno mai potuto comprare neanche un litro di raffinati... Quindi non solo finirà l'era del petrolio per molti, ma per una marea di umani non è quasi mai iniziata. Il petrolio non è per tutti, da sempre.

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    1. medo, come sempre sei sul pezzo. L'economia di chi il greggio ce l'ha si basa da sempre sul farne sentire il desiderio a chi ne fruisce meno o per niente. Col greggio mica solo ci vai in giro a motore: ci fai la plastica, i cosmetici, le calze da donna e le tute da atleta amatoriale con cui si va la domenica magari a fare un'oretta di jogging; anche se l'uso energetico resta di gran lunga prevalente.
      Mi resta ancora nella memoria (era il '92) come nell'atlante marocchino i bambini berberi andassero avidamente a ripescare nei rifiuti le confezioni colorate dei nostri alimentari (latte, succhi di frutta,etc.) per poi usarle come giocattoli. Non so se vent'anni dopo i loro figli siano dentro o fuori i due miliardi che tu stimi, ma poco cambia, il gioco è questo.

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  4. quei 2 miliardi di umani a cui ti riferisci dovrebbero esser proprio quelli per cui io non ritengo realistiche le tue stime a proposito dell' estinzione del genere umano entro 100 anni, persone che non hanno conosciuto lo sviluppo degli ultimi 100 anni.
    mi sbaglio ?
    sono anche loro dipendenti dal " mondo moderno" ?

    Alessio.

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    1. Devo dire che anch'io nello scenario catastrofico che si desume dalla lettura di Medo mantengo una speranza pensando che una sopravvivenza sia possibile anche con livelli inferiori di energia. di sicuro l'eta media si ridurrebbe drasticamente: non so proprio pensare a come potrebbe farcela una persona anziana non in grado di badare a se stessa.

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    2. beati gli ultimi, disse Gesù, ma solo se i primi sono stati onesti, dice un mio amico. Tradotto: bisogna vedere che pianeta rimane ai 2 mld dopo l'estinzione dei rimanenti 5 o 6 o 7 mld. Ammesso che questi 2 mld siano forzatamente contro la loro volontà dei virtuosi, non credo che i depravati loro coetanei abbiano molta intenzione di lasciare loro qualcosa per vivere.

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    4. @ Climber:
      a dire il vero io non nutro alcuna speranza , visto e considerato che non sono tra quei 2 miliardi di persone .... ma faccio parte di quelli che si incattiviranno e dovranno spatrirsi le briciole lasciate dai padroni.

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