Domani, di nuovo e stavolta non per una tempesta ma per una semplice "depressione" (Ruth), su oltre 500 km di coste francesi sono attese onde di oltre 10 metri con punte di 19 (nei giorni scorsi è stata misurato
a terra l'arrivo di un'onda di 23,6 metri) . Questo a lato è l'ultimo dato grafico di
MétéoConsult.fr.
Per la terza volta in due settimane c'è allarme rosso (chiusura di centinaia di strade, provinciali e statali; allerta di tutti i servizi pubblici;doppi turni per i funzionari pubblici interessati all'emergenza; forze dell'ordine mobilitate a pieno organico; prefetture al lavoro 24 ore al giorno, etc.).
Ci sono due città, comunicanti ma ben lontane dal mare, parzialmente sommerse, Morlaix et Quimper, quest'ultima è addirittura capoluogo. Il forte vento, la depressione atmosferica importante, il gioco delle maree e le piene dei fiumicelli bretoni sono gli ingredienti del disastrino in corso. La prima è sott'acqua per la terza volta da Natale (a Morlaix, addirittura dal 2004 si attende di vedere chi paga i lavori straordinari anti-inondazioni* che nessuno vuole fare; nella civile, progredita, previdente e ricca Francia dove lo Stato comunque non è meno fallito e impotente che in Italia), la seconda città invece è sott'acqua per la terza volta.

A Quimper infatti il centro storico è inondato ormai ogni anno da un fiumicello che ho visitato personalmente in giugno ed è "ridicolo" alto 20 cm in bassa marea e 100 cm in alta marea. In questa mia foto, a lato vedete il ponte accanto al quale c'è il rilevatore della vigilanza piene, potreste consultare i dati in diretta ma il rilevatore di VigiCrue.fr è "saltato" durant l'ultima tempesta di alcuni giorni fa, una volta raggiunti i 383 cm (ben oltre quegli argini di meno di 3 metri). A Quimper i commercianti del centro dicon che hanno già perso tutto varie volte**, poi vado a vedere sulle mappe quale quartiere è inondato... è quello storico. Quindi non è solo il nuovo e speculativo più a valle, su antichi sabbioni e paludi, a finir sotto regolarmente, ma anche la parte più antica e "sicura".
Insomma. Siamo a quanti metri di litorale perso all'anno? 1 metro? O piuttosto 5 o forse 10? Moltiplicato per 500, 700 o 1000 km di coste fa comunque una bella fetta di terra. Con costi esorbitanti ed infatti non a caso a parte qualche nuova diga "speculativa", non mi pare si faccia un granchè come lavori in quell'area estrema della Bretagna che ho interamente percorso in giugno, kilometro per kilometro.
E poi la sapete una cosa?
La Bretagna, che ormai arriva a manifestare anche contro le inondazioni***, è la prima regione francese dove è rinato di recente un movimento collettivo ("Bonnets rouges" con riferimento chiarissimo alla Rivoluzione Francese) contro lo stato centrale, una sorta di calderone con associazioni, movimenti e partitini incazzatissimi per mille ragioni (ecco un servizio video di 3 minuti su una delle tante guerrigliette anti-tasse e anti-radar e anti-controllo dell'autunno ed inverno 2013****, di cui nessuno ha parlato fuori Francia). Vuoi vedere che la crisi agricola, quella economica, quella sociale e culturale siano legate a quella climatica?
Ma ripetiamo insieme la litania...
I poli non si stanno sciogliendo.
Gli oceani non si sta alzando.
L'atmosfera non si sta caricando pazzamente di energia esplosiva.
La vita continuerà come ed anche meglio di prima...
*link : http://www.lemonde.fr/planete/article/2014/02/07/a-morlaix-l-eau-revient-et-la-colere-monte_4361998_3244.html
**link :
http://www.ouest-france.fr/inondations-quimper-la-colere-des-commercants-1913486
***link :
http://www.lefigaro.fr/actualite-france/2014/02/01/01016-20140201ARTFIG00142-dans-le-finistere-les-gens-en-ont-marre-des-inondations.php
****link :
http://videos.tf1.fr/jt-we/2013/bretagne-la-colere-des-bonnets-rouges-ne-faiblit-pas-8308631.html
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