24.2.11

Arabia Esaurita

Attenzione: astenersi ottimisti.
In questo grafico di alcuni anni fa presente su TheOilDrum.com (link), stimando tre livelli di riserve (dal pessimista all'ottimista, comunque di fonti terze rispetto ai grafici produttivi di Saudi Aramco) e tre tipi di capacità "spot" di produzione, è tutto nero su bianco quello che molto probabilmente sta per accadere all'Arabia Saudita ed al mondo. A dispetto dei proclami di riserve attorno agli 800 miliardi di barili, il totale ipoteticamente recuperabile è attualmente stimato a circa la metà ed il recuperabile reale al momento ammonta a non oltre 140 miliardi di barili: un nonnulla. Tanto per capire in che guaio è il mondo, anche perchè una enorme fetta del debito mondiale dovrebbe essere garantita anche da queste gigantesche riserve... Ma avranno sorprese lor signori.

Tagliam corto, poiché migliaia d'altri da 40 anni ci avevano avvertito ad essere sempre prudenti ed esistono centinaia di studi su quanto sopra e su quanto accadrà...
Dunque. Siccome "non ce n'è più abbastanza", scatterà il caos.
Il caos coprirà le sue stesse ragioni. L'europeo maledirà l'arabo e viceversa, tutti malediranno i cinesi e gli indiani, i russi faranno i cattivi e gli americani impazziranno e bla bla bla.
Non servirà invadere l'Arabia Saudita, perchè tutto l'estraibile è già estratto: quel che resta sono vere e proprie imprese sovraumane, per altro in totale perdita, economicamente e come efficacia di investimento energetico.
Cosa accadrà?
Ci son decine di film e documentari che incrociano possibili visioni future prossime. Per me il più verosimile in assoluto è "Les Temps du Loup" di Haneke (trailer poco significativo qui). Bisogna vederlo (esiste anche in italiano), per capire quanto un piccolo film possa senza mai citarla, parlare con fredda ed incredibile esattezza dell'umanità dopo un secolo di petrolio e di energie a prezzi incredibilmente bassi e soprattutto una breve epoca di obbligo alla iper-mobilità: di merci, di capitali, di uomini. Il film è ambientato pressapoco negli anni '20 del 2000, non si capisce bene cosa sia successo, ma una sorta di collasso socio-economico ha atomizzato la società: ognun per se', nessun dio, nessun futuro. All'origine si ispira alla trilogia teatrale post-nucleare "The war plays" di Edward Bond, ma prende cammini di rapida fine dell'era post-industriale e ne descrive i profondi meccanismi sociali in poche pennellate.

In breve, per colpa della disinformazione e dell'incultura imperanti, in pochi sapranno veramente darsi spiegazioni del come e del perchè le città, la società industriale, stati secolari siano potuti crollare in pochi anni. E homo sapiens sapiens scoprirà di non essere nemmeno più habilis.
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2 commenti:

  1. No hope kids INGRESSO GRATUITO.
    Ciao Medo, complimenti il tuo blog, l'argomento è tutto nuovo per me ed i tuoi post sono delle tracce stimolanti.
    Ho visto il film di Haneke quando uscì qualche anno fa; in effetti la scena che dipinge è estremamente deteriorata, non vi è il minimo segno di solidarietà, non dico umana ma almeno naturale (persino le piante conoscono i vantaggi della simbiosi); quella stessa solidarietà che invece ha permesso ai nostri progenitori di fare rete e sostenersi nel pre petrolitico.
    In sostanza credo che l'epoca Mad Max se sarà, sarà breve.

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  2. Apprezzo moltissimo questo commento. Non sono l'unico che ha visto in quel film il segno vivido del dopo "energia in grande quantità per una massa enorme di umani"... Se quello è un possibile futuro scenario prossimo, l'unica strategia per farcela è solo la violenza. Dopo "l'epoca del tutto per tutti" e prima del "niente per nessuno", non era forse prevedibile che tornasse un'epoca "membrana" di violenza totale?

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