20.3.11

"Oil spill" Golfo del Messico. Risolta?

Non proprio.
Sarà la Luna che tira e tira e tira, sarà la corruzione, sarà che siam tutti cialtroni, tranne i cialtroni. Ma la società industrializzata finisce in rapida bancarotta, quando non si scopre da un giorno all'altro in perdita e "signori, si chiude", per una catena di incidenti uno dopo l'altro.

Paul Bernard, responsabile delle operazioni della USGS per la Louisiana ha riportato di nuove chiazze di petrolio avvistate dagli elicotteri del servizio oceanografico, per una superficie pari a 1200 miglia quadrate (un po' meno del Molise), che provengono necessariamente dal fondo oceanico, traforato, crepato, ma rattoppato ormai in più punti dopo i gravi problemi causati dal pozzo Macondo.
La notizia non è stata riportata da nessun media internazionale, neppure l'USGS sul sito nazionale ha ancora assorbito la news e la NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) non l'ha inserita nel flusso di articoli sull'attualità del Golfo del Messico, ancora zona sotto alta sorveglianza...
L'USGS United States Geological Survey con i suoi oltre 10000 impiegati di cui i maggiori geologi, oceanologi e vulcanologi mondiali, con un budget di 1 miliardo di dollari annua è la prima organizzazione mondiale e fonte di notizie di "mega-disastri" in corso o in arrivo. Ma non c'è da stupirsi che i disastri finiscano insabbiati: normale che tra una rivolta araba, una guerra mediterranea, una decupla Chernobyl a Fukushima in corso, si eviti di parlare delle bazzecole.

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