22.3.11

Tsunami marino, nucleare, sanitario, industriale, economico, sociale, umano, ...

La linea di produzione europea dei motori PSA Peugeot Citroën in collaborazione con Ford è stata messa in cassa-integrazione* poichè dipende totalmente dai pezzi prodotti dalla Hitachi in suolo giapponese, la cui produzione è stata chiusa "per tsunami". Si tratta di centinaia di migliaia di motori HDi 1,4, 1,6 e 2,0 l dei modelli Peugeot 3o7, 407, C5, Mazda 2, Ford Fiesta, etc. etc. Si tratta di pezzi impossibili da costruire altrove nell'immediato, da cui dipendono centinaia di milioni di Euro di investimenti finanziari, salari e produzione reale.
Le borse quotano ancora positivamente le azioni dei gruppi industriali automobilistici interessati, Peugeot oggi perdeva solo 1,4% e Renault-Nissan l'1,8%: ma un tonfo a catena di tutto il settore automobilistico ha forti probabilità di verificarsi, un'ennesima "bolla" sta per scoppiare.

Hitachi, come l'altro gigante Toshiba, sono in gravissima difficoltà industriale, commerciale e finanziaria, situazione aggravata dall'essere tra l'altro costruttori e gestori di nucleare. Si parla di nazionalizzalizzazioni (o s-vendite alla Cina, come per Sony, che ha chiuso fino a data da definire ben 5 siti di produzione su suolo giapponese**), proprio nel momento in cui le maggiori istituzioni finanziarie mondiali parlano di un conto di almeno 235 miliardi di dollari*** per rimettere in sesto il Giappone, tra ricostruzioni di villaggi, infrastrutture, possibile alienazione almeno trentennale di migliaia di ettari di territorio urbano e rurale, ripristino della capacità industriale e di produzione energetica (al momento al Giappone manca ufficialmente "solo" un 20% di capacità di raffinazione di petrolio greggio ma, anche a Tokyo, si raziona ancora**** e dubito che mai più il Giappone riavrà bisogno della totalità di quel consumava "prima" dell'11 marzo 2011, checché ne dicano i più ottimisti: dopo un rialzo tra qualche trimestre, torneranno a calare inesorabili come calano da tempo e per tutti i paesi mondiali, tranne per il momento Brasile, Cina ed India).

Lo tsunami arriverà molto presto sui mercati finanziari e toccherà l'economia reale mondiale: il collasso potrebbe avere intensità, complessità sistemica e durata ben più importanti che tre anni fa.

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2 commenti:

  1. Ciao Medo, prima mia visita al tuo blog.
    per alienazione dei suoli credo intedessi un loro non utilizzo vero? credo si possa essere sicuri che, in un contesto di sovrapopolazione come quello giapponese, verranno cmq utilizzate. Per lo meno abusivamente e con tutto quello che ne deriverà in termini sanitari.
    Un saluto
    salvatore

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  2. Concordo con te, purtroppo. Luoghi inabitabili, ma che saranno abitati comunque. Chissà come, da quanti. Morire di malattie conseguenti a radiazione o "di vecchiaia", non è sempre propriamente la stessa cosa. In ogni caso, quella gente farà sempre meno figli e già praticamente non ne faceva più. Quindi... Il futuro del Giappone è segnato e non è per niente una bella giornata per l'umanità.

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