16.3.11

"Worst case scenario"

Seguendo gli aggiornamenti della situazione, quello che sta accadendo in Giappone è il maggiore incidente nucleare, industriale e tecnologico della Storia dell'Uomo, sostantive che scrivo maiuscoli per abitudine. Ed il tutto accade durante la peggiore crisi petrolifera degli ultimi 100 anni ovvero da quando il petrolio è diventato il pilone fondante la nostra società: tra i silenzi dei paesi produttori e consumatori, vi è già un grave ammanco di prodotto, soprattutto delle qualità adatte alla vetusta capacità di raffinazione europea, sul mercato mondiale; si tratta di un ammanco per fortuna mascherato dalle crisi economiche, dalle rivolte arabe (che in realtà lo accelerano e lo aggravano) e dagli ultimi eventi naturali. Ma la mascherà cadrà presto: i razionamenti saranno cosa di ogni giorno, in Europa, molto prima di quanto ci si attenda.
Il biennio 2011-2013 vedrà un ulteriore calo della produzione di petrolio, ma anche in misura minore dei liquidi assimilati che da anni falsano il dato produttivo, di almeno un 20% su base annua rispetto al 2010, al 2013 ci troveremo con il 40% in meno di prodotto rispetto ad oggi: sono milioni di persone, in maggioranza europei ed americani, che dovranno letteralmente farne a meno, niente petrolio, niente energia elettrica, gas naturale, cibo; se i prezzi non riusciranno a distruggere la domanda "in tempo", i governi dovranno prendere le misure più drastiche.
Solo la Spagna sta razionando ufficialmente il carburante. S'era detto agli spagnoli che "ce n'era per secoli", esattamente come si è ripetuto ad ognuno di noi, ora il governo incentiva le stazioni di servizio periferiche a chiudere, per evitarne il presidio da parte di forze di polizia, diminuiti i limiti di velocità e le velocità consigliate, rimossi gli sgravi fiscali per acquisto veicoli, tutto questo rischiando di aumentare la disoccupazione di un altro 4 o 5%, ma forse evitando il caos che altri paesi invece stan decidendo di veder arrivare (Italia, Inghilterra, Francia, Germania... I paesi del "tutto andrà per il meglio").

Tornando alla centrale giapponese Fukushima Dai-ichi
Non esistono superlativi o comparativi su altre situazioni. O meglio, al momento il danno potenziale in cui si sta incorrendo è quello di tre Chernobyl. Le zone interessate da vicino sono molto più abitate, i tempi di fine crisi possono essere superiori di alcune settimane...
I Corium dei vari reattori in fase di fusione emetteranno calore fino a 3000°C per settimane, mesi, nessuno sa o puo' prevedere se smetteranno di fondere fino a raggiungere, e superare in profondità, le falde freatiche e poi sprofondare ancora più sotto forse per anni: stanno già fondendo le pareti di contenimento dei reattori, la società di gestione non aggiorna più su quel che accade perchè non ne ha il controllo diretto e l'idrogeno che ha fatto saltare "i coperchi" delle pentole nucleari qualche giorno fa, proveniente da elettrolisi dell'acqua, denuncia picchi di temperature di decine di centinaia di gradi all'interno dei reattori (oltre 1800°C... Altro che "esplosioni secondarie"). Per lunghe ore il personale non ha potuto, e non potrà di nuovo forse per giorni, avvicinarsi a causa delle dosi di radiazioni e delle stesse temperature. Dovranno immolarsi oppure lasciare che il tutto prosegue nella fusione totale dei core.
L'uso di elicotteri è il segno chiaro del punto di non ritorno. Chiamare gli USA ad intervenire, come è stato fatto 48 ore fa, non servirà a molto, anche se il reattore che ha iniziato a fondere l'avevano costruito proprio loro, ormai 40 anni fa: il processo di fusione massiva è iniziato per almeno due reattori i quali non hanno più un adeguato raffreddamento continuo. Il reattore 4 della centrale Daini Fukushima ha bisogno ora di una catena di camion cisterna riempiti con acqua e tutto il boro disponibile sul mercato mondiale, per settimane. Poveri quegli autisti, non possono esporsi che per 10 minuti ognuno, superando quella soglia moriranno entro un paio di mesi. E non servirà forse ad evitare il prodursi di nubi radioattive una dopo l'altra. Insomma. Una piccola "stella" sta fondendo tutto... Non fonderà il Pianeta Terra, ma per la prima volta avremo inquinato fino a qualche kilometro di profondità. Tutto sarà stato compromesso e manomesso, simbolicamente e nei fatti. Uno dei paesi più densamente popolati al mondo si troverà con una decina di milioni di abitanti, uno su dieci, da collocare in qualche altro posto... La produzione alimentare sarà compromessa e la Cina dovrà ospitare, dar lavoro e/o alimentare centinaia di migliaia di giapponesi (lo farà? E a che prezzo?).
L'allarme nucleare dovrebbe, ora , essere di grado 7 su 7.
Alcuni abitanti di Tokyo, per la prima volta nella loro storia stanno scappando, anche a piedi, dalla città, nonostante il governo rassicuri. Autostrade vietate al traffico privato, stazioni di servizio con limitazione di 10 litri di carburante per vettura o per tanica, con irrazionali code kilometriche per averli (poi ci fai 150 km ed un'altra coda del doppio di kilometri ti attende, per andare dove? A comprare cosa?) treni razionati, aerei strapieni anche se alcuni aeroporti chiusi o irraggiungibili se non a piedi, negozi con scaffali vuoti ormai ovunque, la corrente elettrica è tornata quasi ovunque, invece l'acqua potabile ha gravi problemi di distribuzione anche in zona metropolitana, da ricordare che in una metropoli non puoi mangiare i kilowattora.
Se l'incidente continua, verso il compimento della fusione/incendio dell'intera centrale, come pare probabile, un'area oggi abitata da 35 milioni di abitanti dovrà essere abbandonata per alcuni secoli. E la duratura nube radioattiva potrebbe toccare zone agricole ed urbane in Asia o America del Nord da evitare per decenni. E ti saluto autonomia o export alimentare da quelle zone: nessuno più vorrà riso di quei luoghi, a meno di ammettere che una vita sana, che la vita non ha più alcun valore. Oppure ecco dovranno essere cambiati il modo di vivere, i costumi, la morale, le leggi ed i regolamenti, accettando che la vita non ha nessun tipo di valore qualitativo e cronologico, che è tutto molto più precario, insensao e temporaneo e la salute ed il benessere non sono più un valore.
Enrico Fermi è morto di cancro allo stomaco a 50 anni. Scelse in nome del progresso scientifico ed umano di correre alti rischi radioattivi in modo continuato. Ma chi ha deciso di trasformare sette miliardi di umani e trillioni di altri animali ed i vegetali in cose che, semmai l'avevano avuto, non hanno nessun valore in virtù di un progresso tecnologico?
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3 commenti:

  1. Conte di Transilvania16 marzo 2011 alle ore 20:22

    I mass media edulcorano la verità e la propinano col contagocce sulla massa di cittadini-consumatori che a loro volta fanno di tutto per evitare di sapere la verità... Ma la Realtà della Vita, la Verità prende per i capelli o per le vesti queste masse imbelli e le trascina inesorabilmente verso la Resa Dei Conti tra la nostra sedicente civiltà e Madre Natura... Qualche piccola elite e qualche avanguardia virtuosa se ne è accorta e tenta di sopravvivere secondo le Nuove Regole imposte da Madre Natura. Costoro sopravviveranno od almeno avranno più chances di farlo. Per gli altri il destino è segnato. Le tue considerazioni sono sempre molto apprezzabili Medo. Auguro a molte persone di imparare a leggerle.

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  2. La mia fidanzata sta ora finendo di cucire i bordi del nastro di seta nero che da domattina starà sul mio braccio sinistro, chissà per quanto tempo ci starà. Grazie del complimento, quando viene l'ora delle preghiere, non sono mai bei giorni. Eppure, in se stessa, la preghiera dovrebbe essere un canto di bellezza ed alla bellezza...

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  3. Molto interessante! Una sola cosa: Fermi se avesse aspettato qualche mese prima di far conoscere ai giganti bellici le sue invenzioni, non avrebbe avuto sulla coscienza più di 150 mila morti.

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