15.7.11

Fine delle Terre Rare, fine dell'industria

Come detto da anni, il poco di industria avanzata rimasta in Europa (ed in Italia) non ha alcun futuro, dipendendo al 90% dai metalli rari che ormai si estraggono solo in Cina (poi un pochino in Africa e quisquiglie in Canada e poi Stati Uniti, che non vengono esportate: addirittura gli Stati Uniti si sono letteralmente finiti tutto il mercurio ed anche ormai il piombo, stimato un secolo fa potesse durare alcuni millenni!).

La Cina ha ribadito all'organizzazione mondiale del commercio WTO, che la sta sanzionando, che presto potrebbe non esportare più nessun metallo raro (perchè non può, oltre che non vuole, essendo molti minerali prossimi all'esaurimento in miniera).
I componenti per pannelli solari e pannelli fotovoltaici o verranno dalla Cina o niente. Le componenti elettroniche per ogni uso, dall'automobile al trattore alla calcolatrice al distributore di banconote e chi più ne ha più ne metta, sono tutti prodotti con leghe di metalli rari che non sono più estratti ed estraibili in Europa, ANCHE SE PRESENTI, per via dell'elevato costo della manodopera e l'elevato costo dell'energia per mezzi di scavo e trattamento successivo.

Se i pannelli o gli scaldabagno solari non li avete già montati voi, comunque non potranno i vostri figli. E la manutenzione scordatevela. E non è vero che è roba garantita 20 anni e che ne durerà anche altri 100. Il vostro denaro speso per questi orpelli, d'ora in poi, è semplicemente buttato dalla finestra e finisce pochissimo in nuovi investimenti proprio in Cina in quelle miniere dove si estrae collateralmente ad altre estrazioni. E' anche questo il dramma: sulla "parte" costruita con certi metalli rari e leghe molto costose, tanto si perde all'atto finale della terziariarizzazione del bene (vendita, montaggio complesso, trasporto...) ma agli estrattori torna poco o nulla e la "depletion" mineraria aumenta di gravità invece di affinarsi.

Ah, stesso discorso vale per le stupende lavatrici elettroniche che ormai hanno totalmente rimpiazzato le meccaniche: le schede o i cervelloni coi microchip, chiamateli come volete, che vengono e verranno (fino a quando?) dal paese del Sol Levante sempre meno levante e sempre più tramontante... Anche lavare il proprio bucato dipende da un minatore, un operaio, un pieno di gasolio nella regione di Shanghai. E tutto deve costare il meno possibile e far crepare l'umano lavoratore, affinchè continui da noi il "bengodi". L'inflazione cinese ha superato il 10% MENSILE in giugno. Tanto per capire quanto è alto e duro il muro contro cui stiamo sbattendo.


LA CINA NON CEDE SUL BLOCCO ALL'ESPORTAZIONE DEI MINERALI RARI
Financial Times, del 15 luglio 2011
La guerra tra Unione Europea e Cina sull'approvigionamento di minerali rari (fondamentali per l'industria tecnologica) continua... riducendo comunque drasticamente le quote di materie prime. Il caso è stato portato davanti al WTO, che ha giudicato la Cina inadempiente. Il ministro cinese Chen Deming ha detto di "non essere preoccupato". La questione è delicatissima: la Cina produce oltre il 90% delle materie prime rare che servono a un numero immenso di industrie, e l'anno scorso ha tagliato le esportazioni in poche settimane del 40%, mettendo in crisi molte aziende Europee e Americane e facendo schizzare il prezzo dei minerali...

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2 commenti:

  1. Il tutto mi provoca un sottile brivido di piacere avendo ancora la capacità di fare il sapone e la lisciva, oltre a cambiarmi vestiti quando stanno in piedi da soli....
    Sarei felice di vedere arrivare quel tempo.

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  2. Ieri ho levato qualche quintale di patate, cresciute esclusivamente grazie a compost di origine vegetale. O ci si attrezza per l'autoproduzione alimentare o è finita. Fra pochi anni la differenza la farà il fatto di possedere terra oppure no, mica il saldo del conto in banca.

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