18.8.11

Depressioni

Quella del 1929 la chiamarono Great Depression, questa sarà chiamata Greatest Depression.
Non è finita, anzi: nel 2008 non faceva che cominciare ed ancora non è successo quasi nulla.

Sono ormai spettatore passivo della/e crisi e non ho molto da aggiungere rispetto a quanto già detto. Mi sono preparato per quel che potevo e guardo gli impreparati dannarsi, scannarsi, attaccare il vicino, urlare, picchiare, violare e violentare tutto e tutti.
Avrei preferito non vedere tanta morte, ma pazienza.

Sta andando tutto abbastanza a rotoli: niente di nuovo per chi ne era al corrente.
La mancanza del buon greggio libico sta facendo colare a picco l'Italia in particolare, che si è trovata a fare letteralmente l'elemosina di prodotto da raffinare come un qualsiasi paese del Terzo Mondo, ed intanto le raffinerie italiche preparano i bilanci da presentare per l'istanza di fallimento (la IES di Mantova sta per chiudere dopo la Tamoil di Cremona... Ormai corriamo verso la penuria). Presto dovremmo sborsare un ulteriore 20% per poter approvvigionarci di gas per centrali elettriche e riscaldamento (sperando in un inverno mite). I russi non ne hanno più per tutti nonostante la crisi, il Mare del Nord deve accontentare la fame energetica inglese e pure quella francese a cui non basta tener gli algerini per le palle da 50 anni.

Il disastro è servito. Chi ha potuto attrezzarsi perchè ha voluto ascoltare "le cassandre", è più salvo di altri professionisti dell'ottimismo. A questi ultimi un cordiale vaffanculo: è anche colpa dei tuttovabenisti se ci troviamo tutti quanti in un vicolo cieco.
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6 commenti:

  1. Comunque abbiamo anche una capacità di raffinazione eccessiva; probabilmente la dismissione di alcune raffinerie è inevitabile. In particolare a Mantova, visti i danni che ha causato ai laghi del Mincio.

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  2. I danni maggiori ai laghi del Mincio (essendo la raffineria a valle degli stessi, tranne un pezzetto del terzo lago) li ha prodotti la Cartiera Burgo che ha sversato per anni mercurio in acqua e bruciato fanghi tossici da lavaggio della carta (la famosa carta riciclata, da inchiostri al piombo...), con produzione di diossine.
    La raffineria ha invece inquinato, assieme ad altre aziende della filiera petrolifera, vari livelli della falda con sostanze di ogni genere e anche se venduta a società ungherese, chiuderà sotto una pioggia di debiti e ricorsi e danni da pagare che non pagherà mai. Eppure era là dal 1948, la raffineria. Che per altro è in una posizione strategica perchè rifornisce una bella fetta del nord. Praticamente tutto il trentino alto adige dipende notevolmente da lei, ma i civili e ricchi semi-tedeschi credono di dormire sonni tranquilli e di sopravvivere forse con l'idroelettrico.

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  3. mi trovo a vivere in un distretto industriale nel Nord dell'Inghilterra, qui nonostante la crisi va tutto avanti come prima, milioni di automobili con un solo individuo a bordo, mezzi pubblici semivuoti, per strada non cammina nessuno.
    I paesi sono deserti, la gente arriva a casa in auto e si barrica dentro per spaparanzarsi davanti allo schermo a 40 pollici ed evadere sognando una realta' ollivudiana che non esiste.

    Quando tutto questo circo consumistico sara' finito e la gente tornera' a girare in bicicletta o a dorso di mulo, ad arare i campi coi buoi e a rattoppare 20 volte i pantaloni prima di buttarli via, io amero' molto di piu' quel mondo povero e straccione che questo mondo individualista, arrogante e noiosissimo.

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  4. Già, tutto sembra andare come prima, ma ecco che ad agosto i nostri dipendenti politici hanno partorito una manovra finanziaria bis di gran lunga peggiore delle precedenti. Il classico spartiacque tra il prima e il dopo, segno che il declino invece di procedere lentamente comincia ad accelerare. E quindi, tutto sembra andare come prima, ma prepariamoci a dei grandi cambiamenti (in peggio) repentini, a cominciare dall'autunno che mi sa sarà 'movimentato' anche per coloro che ci stanno rapinando (finanza vampira e suoi servi politici e dei sindacati collaborazionisti). Non si può continuare a tagliare diritti e a succhiare soldi ai popoli e ai lavoratori in modo scriteriato e iniquo senza farli incazzare davvero, e questa 'congiuntura' di manovre davvero lacrime e sangue nei paesi PIIGS e non sembra proprio la miccia giusta...

    Paolo B.

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  5. Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio

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  6. Come dice il "Bifo" ... Fukushima è un dito puntato verso l’orizzonte del futuro planetario. La sola speranza è abbandonare il campo, farsi da parte mentre tutto sprofonda, e ricostituire le strutture della vita sociale in uno spazio che non interagisca in alcun modo con la follia predatoria del capitalismo nella sua fase agonica, che forse durerà mille anni.
    Esiste questo luogo? Non esiste.
    Il compito politico del tempo che viene è crearlo.

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