20.8.11

Energicoltori

Oggi il linguaggio sarà crudo.

Quello a lato è lo schema di una centrale a biomasse come ce ne sono a decine in Pianura Padana, non tutte ancora funzionanti. Altre per fortune non lo saranno mai e tutte smetteranno di funzionare tra pochi anni... Centrale di produzione energetica a biomasse o distruttrice di vita? Il ciclo del "verde" non è infinito, un sistema di produzione energetica siffatto è tutto tranne che perfetto e tutta la questione è in perdita economica e sta in piedi solo grazie alla esorbitante inflazione di materie prime ed energia appunto.

Il suolo è già una macchina termica, ma certo non ha i tempi ed i rendimenti per soddisfare qualche milione di super-ricchi e coi sistemi di oggi nemmeno 7 miliardi di pezzi di merda a due gambe che facessero tutti un paio di pasti al giorno. Facciamocene una ragione e finiamola con stronzate quali la seguente.

Ho appena finito di leggere un articoletto allucinante, ma non sorprendente (purtroppo), sulla questione* del Lago d'Idro in Lombardia e del fatto che gli agricoltori sono arrabbiati con i gestori "idroelettrici", i quali non liberano l'acqua per usi irrigui, perchè attenderebbero di guadagnare di più appena i prezzi dell'idroelettrico risaliranno (e se non risalgono, i raccolti saranno andati persi).
Il tutto in barba ad accordi e contratti.
Il problema è che tanti di questi agricoltori attendono acqua anche per irrigare "mais veloce" anche a scopi di vendita per le centrali a biomasse che ormai pullulano in ogni provincia e devono usare del verde fresco importato anche dall'estero poichè la crisi ha ridotto semine, raccolti e scarti locali.

Ancora una volta si consumano energie per poter consumare altra energia e produrre denaro col quale rapinare altrove, importandolo, cibo (che è energia primaria per l'uomo, a differenza dell'energia elettrica sulla quale invece abbiamo fondato o vorremmo fondare una unica civiltà interconnessa mondiale, s-fondandone decine e decine).

Come al solito la soluzione è che basterebbe invertire la catena e ricominciare ad assicurarci la garanzia del cibo vicino, di qualità ed in quantità. Ed invece di produrre denaro consumando vita, preservare la vita che già è presente, imparare a leggerla, insegnarla alle nuove generazioni, lasciarla vivere, magari proteggendola dal mercimonio totale e dalla capitalizzazione estrema.

A forza di bruciarla e buttarla, sicuro che nei nostri cervelli si creerà un vuoto perfetto che altri nani di governo potranno divertirsi a violentare. Ieri leggevo un altro articolo in cui si stimava il valore di "brand" della Costiera Amalfitana e delle Dolomiti. Si parlava di qualche decina di miliardi, che le borse mondiali ci hanno insegnato possono distruggere in un paio di giorni.

Quanto vale una montagna? Una spiaggia? A chi venderla? A chi distribuire il profitto del mercimonio di altra "vita", di altra "natura"? Su queste questioni passano ore i bastardi che governano ed i bastardi peggiori che li spalleggiano davanti alle tv, dietro alle scrivanie degli ufficini, al comando di bruciatori vari e macchinari in fabbrichine... Il mondo dei tecnocrati, dei cazzo di ingegneri e ragionieri sta colando a picco inesorabile perchè ha dimenticato che il tempo è denaro, ma con tutto il denaro del mondo nemmeno uno solo degli umani potrà comprare quel che vuole perchè ognuno segretamente vuole l'eternità ed essa ha costo infinito. Tutto questo è grottesco sul sistema-Terra, il quale è finito.

Finirla di respingere la morte, riconoscere la finitezza stupenda del vivere delle cose, per finirla di distruggere ed autodistruggerci. Grazie. E anche vaffanculo un po'.

3 commenti:

  1. Mi ha lasciato di stucco anche un articolo, letto tempo fa, che quantificava il danno causato dalla moria delle api. Quantificava in denaro ovviamente, e quindi in teoria, crepate tutte le api, una società privata che provvedesse ad impollinare le piante farebbe aumentare il PIL. Questo rende l'idea dei livelli di perversione del capitalismo, in cui OGNI cosa è mercificata e se non ha un valore in denaro è semplicemente da sfruttare e inquinare fino all'esaurimento (fiumi, atmosfera, mare, foreste, spiagge, etc).

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  2. Se penso che si mandano avanti centrali a "biomasse" con l'olio di palma tropicale, coltura che sta devastando enormi territori da anni oramai, quasi rabbrividisco. La cosa più ridicola, a mio parere, è che si brucia, brucia, brucia e si cerca di mantenere un sistema mostruosamente inefficente: il "grid" elettrico italiota si è "perso per strada" ben 20.570 GWh nel 2010 (fonte wikipedia).

    Cmq, accoglierò questa "crisi" con gaudio quando smetteranno di circolare auto a milioni, in ogni dove, senza senso. Vivo in un paesotto sull'Adriatico, nelle Marche, regione in teoria fortunata, vista la relativamente bassa densità di popolazione: non è più possibile passeggiare per i lungomari se non respirando l'aria IMPESTATA da MIGLIAIA di motori termici in funzione, senza alcun senso, per ore ed ore. Con la calura d'Agosto di ieri sera, passeggiare in mezzo alla gente accalcata, schiacciata dal traffico opprimente di auto, moto, scooters, ecc. ecc. ...... dava l'idea di un qualcosa di profondamente malato e inutile. Senza questo schifo di traffico, saremmo stati un 3/400 persone in un lungomare di 1,5Km, che respiravano brezza di mare: quella di ieri sera era una cosa da terzo mondo. Puzza di gasolio, particolati, appesantiti dall' afa, mischiati a quei "profumi" disgustosi che la gente si spruzza addosso. Aria bruciante poi anche grazie allo scarico dei condizionatori enormi di SUV-mostri, pieni di uomini grassocci con belle fighe rumene dentro. Accalcati. E c'è ancora chi lo chiama SVILUPPO.

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  3. E' sbagliata la struttura fiscale. Premiamo fesserie come la distruzione del mais in una caldaia. E magari li di fianco stocchi e paglia vanno a fuoco inutilmente.

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