22.8.11

Gheddafi, mi mancherai

Ricordando che la Libia era da 40 anni una "stabile" confederazione di tribù con a capo un dittatore militare, dove era stato tenuto ben alla larga l'elemento religioso dal governo del paese (anche per compiacere russi ed italiani, grandi amici della Libia), la fine di Gheddafi per ora significa solo un altro stato africano in mano davvero a disperati analfabeti islamici (Gheddafi taglia corto e li definisce ratti, non ha tutti i torti), gente in gran parte fuggita dalle prigioni libiche ed egiziane che non vedeva l'ora di sparare di qua e di là ed accaparrarsi questo o quel quartiere di cittadine della Libia da comandare a calci e bastonate per i prossimi 30 anni.

Amici ideali di chi vuol fare disastri e ruberie di ogni sorta, vedi Sudan.

Si sono spesi milioni di Euro per favorire l'ascesa di gente che ripete in continuazione Allah akbar! dalla quale si dovrebbero veder messi in sicurezza alcune centinaia di milioni di barili di ottimo greggio e sulla quale contare per fondare, udite udite!, una nuova democrazia all'occidentale con un governo ed elezioni! ASSURDO, fuori dalla Storia. Vedasi Tunisia, stanno sprofondando nel nulla ed appunto vige la legge delle bastonate e non esiste legge da mesi. Solo la restaurazione del monarca o un nuovo dittatore può tenere insieme la Libia, altrimenti qualcuno sempre foraggerà di armi questa o quella tribù. Tipo i russi, o i cinesi, così l'Italia smette di produrre con ENI e deve svenarsi a comprare da commercianti o da terzi, come fossimo un paese del Terzo Mondo e non avessimo gettato miliardi di Euro nella nostra sgangherata compagnia petrolifera di stato. Che tuttavia comanda a bacchetta i governi italioti da sempre.

Intanto ENI che produceva la stragrande maggioranza di prodotto petrolifero libico chissà se tornerà a farlo o i suoi impianti li useranno (USA), Francia ed Inghilterra? Scaroni non dichiara pià nulla da cinque mesi, dopo aver detto fino al giorno prima di "spegnere tutti gli impianti e fuggire" che loro continuavano a produrre business as usual.
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4 commenti:

  1. Ottimo blog
    ma soprattutto ottimo articolo. In nordafrica è stato compiuto un altro passo... verso il baratro!

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  2. Adesso le quotazioni di Eni ed Unicredit sono rimbalzate, e la borsa italiana festeggia. Questi simpatici vigliacchi si sono già alleati con i nuovi padroni: la dottrina Mattei regna ancora sovrana, non c'è che dire.

    Immaginate cosa succederebbe adesso se il colonnello riuscisse a tornare in sella....

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  3. La borsa italiana festeggia perchè non ha capito che la situazione non è stabile proprio per niente. Infatti a fine serata il temporaneo +4% del FTSE Mib si è molto ridimensionato. Ed in settimana se ne vedranno delle brutte.
    In borsa va tutto talmente male da giorni e giorni che alla prima notizia discreta si fanno salti di gioia.
    Ma i conti si fanno a fine esercizio.

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  4. Un sentito GRAZIE cmq a questi "splendidi" rigurgiti di imperialismo francese, che proprio gli rugava da matti che l'Italia avesse il suo dittatorello personale, con tanto di gasdotto al seguito. Tra poco sarà spartizione dei pozzi& delle concessioni, perfino prima che cominci il solito balletto di varie bande di "terroristi" che giustificheranno l'ennesima militarizzazione di un paese nordafricano (con RISORSE petrolifere, ovvio). Questi filmini sulla "democratizzazione" sono così ridicoli, così comici: la gente stava relativamente BENE in Libia, non c'erano i fantocci mafio-pseudo-islamici al potere, indi, di che cosa stiamo parlando ? E' stata una becera invasione coloniale, arruffata, caotica, venuta male. Vedremo chi si prenderà i profitti.

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