28.10.11

Dalle grotte alla Luna, poi di nuovo nelle grotte

Mi sono svegliato con alcuni pensieri ed il ricordo di una citazione.
Nella foto a lato vedete il trio di galassie NGC 5679, in cui certamente esistono fenomeni di vita, anche intelligente: tempo fa parlavo appunto con un amico astronomo amatore, che scopre un paio di sistemi solari potenziali ogni anno, e si diceva che stando alle ultime teorie ed esperienze, la Teoria della rarità della Terra (in cui si sostiene che l'apparizione della vita pluricellulare sul Pianeta abbia richiesto una tale improbabile combinazione di eventi e circostanze astrofisiche e geologiche da renderla in effetti l'unica possibile realtà abitata da vita intelligente) è pura spazzatura.
Si diceva che è ormai certo che altra vita sia presente qui e là e che valeva e vale davvero poco ritenersi i soli nell'Universo per poi passare il tempo a bruciare tonnellate di materia per andare che so io a fare un weekend in montagna e poi magari nemmeno divertirsi... E' questo il progetto di vita intelligente che ci portavamo dietro da millenni?
Insomma... Il lungo cammino tecnologico che ci ha portato all'apice (di conoscenza, ma anche e soprattutto di consumo di risorse, risorsa-Uomo compresa) non è garanzia di nulla e lo scopriamo giorno dopo giorno, crisi dopo crisi, collasso dopo collasso. Si impone di farci l'abitudine ma allo stesso tempo di capire le ragioni di una sconfitta certa e di cercare i pochi rimedi rimasti.
Non è perchè le notti sfavillano di luce elettrica o perchè sulla nostra tavola c'è, ancora e per ora, di tutto e per tre pasti al giorno, che siamo eterni o il nostro modello di "vita" anche neo-rurale lo è.
Nessun paese europeo, a termine, ce la farà ad uscire dalla crisi.
Nessun debito pubblico sarà ripagato, le industrie chiuse non riapriranno, il delocalizzato non sarà rilocalizzato, i campi coltivati abbandonati lo resteranno, il petrolio ed il gas consumati non si ricreeranno, i metalli non si riciclano all'infinito, i suoli non sono eternamente fertili, una foresta vergine tagliata tre o quattro volte non ricresce più ed il clima non oscilla sempre tenendosi "buono" ai fini dell'abitazione e della dominazione umana del pianeta Terra "perchè è Dio che lo vuole"... Et cetera.
Nessuna società industriale sul Pianeta sfuggirà alla rovina sistemica.

“Si è detto spesso che, se la specie umana non riuscirà a farcela qui sulla Terra, qualche altra specie porterà avanti la corsa. Questa frase non è corretta se si parla di sviluppo dell’intelligenza. Dobbiamo parlare di requisiti fisici: a breve avremo, come specie, esaurito i prerequisiti fisici per quanto riguarda questo pianeta. Una volta esauriti il carbone, il petrolio, i giacimenti ad alta concentrazione di metalli, nessuna specie per quanto competente potrà compiere la lunga scalata dalle condizioni primitive a una tecnologia di alto livello. Quest’arma ha un solo colpo in canna. Se falliamo, questo sistema planetario fallisce, per quanto riguarda l’intelligenza. Lo stesso avverrà per altri sistemi planetari. Su ciascuno di essi ci sarà una e una sola possibilità“.
Fred Hoyle, matematico, fisico ed astronomo inglese, 1964*

*link: http://it.wikipedia.org/wiki/Fred_Hoyle
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5 commenti:

  1. Anche secondo te Medo l'intelligenza ha come unico o principale scopo lo sviluppo tecnologico?
    Può sembrare una cosa da poco ma è una domanda aperta che determina tutti i nosti sforzi ed il nostro modo di guardare là fuori.
    Te lo domando solo perchè mi interessa il tuo punto di vista...

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  2. Eh in effetti no. Come si sostiene nei corollari del Paradosso di Fermi, non è perchè sviluppiamo la tecnologia che siamo intelligenti e non è per questa speranza che altre vite siano tecnologiche come la nostra che siamo intelligenti. L'ho già detto più sotto in altri post, mi pare, che non è l'uomo che è intelligente (poichè con tutta evidenza scientifica sta uccidendo il suo ambiente più di quanto lo preservi e chi uccide il proprio ambiente uccide se stesso, quindi NON è intelligente...) semmai lo è la vita, ma senza coscienza. E senza coscienza vi è intelligenza? Mah...

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  3. Guardando bene da lontano della presenza dell'intellingenza nell'universo importa solo alla specie portatrice di intelligenza. Ne fa un motivo di pregio per l'intero cosmo ma il cosmo non mi sembra soffrirne l'eventuale scomparsa. Obbiettivamente ad un meteorite non importa nulla se esiste qualche entità che riesce a modellare l'universo con delle scritture o riesce a prevedere dove cadrà il meteorite X all'istante t.

    Direi che il cosmo se ne sbatte altamente dell'uomo. L'idea che l'uomo faccia un favore alla natura cercando di tutelare l'ambiente è fondamentalmente sbagliata. La tutela dell'ambiente è un atto di egoistico dell'intera razza umana che contrasta con l'egoismo dei singoli umani.

    Lo scontro non è tra uomo e natura ma tra razza umana e singoli individui o gruppi, tanto per cambiare...

    E chi spera che nel darwinesismo ci sia sempre un "vincitore" superstite potrebbe restare molto deluso.

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  4. ...vita "intelligente", chi dice vita intelligente? ...noi stessi?
    Cos'è la vita intelligente? ogni essere ha un'intelligenza, e non possimo giudicare il grado di intelligenza di altri esseri ...vedremo l'intelligenza SOLO come la vediamo noi ...esseri, da un punto di vista cosmologico, GIOVANI.

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  5. Ciao Medo, anch'io mi sono dato la stessa spiegazione per il cosiddetto "Paradosso di Fermi", anche se non conoscevo Hoyle...
    http://www.mccoldo.it/Rubriche/426/La-mia-risposta-di-“libero-pensatore”-al-Paradosso-di-Fermi

    @Roberto
    "Lo scontro non è tra uomo e natura ma tra razza umana e singoli individui o gruppi, tanto per cambiare..."
    concordo pienamente, il vero problemone alla base di tutto è proprio quello dentro le teste e i cuori

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