12.12.11

"Gigante" nucleare, AREVA licenzia dipendenti per evitare il crac

Se il nucleare è il futuro, l'unico futuro,... Perchè AREVA in Francia ha presentato un piano di "ristrutturazione" con cancellazione di 6 000 posti di lavoro sugli attuali 28 000 nei prossimi cinque anni? In generale un posto su quattro nel mondo svanirà nel quinquennio. Per altro saranno licenziati anche lavoratori su suolo francese, contravvenendo ad accordi firmati col governo che ha garantito un piccolo auto finanziario in cambio di ristrutturazioni solo all'estero. (Stessa cosa accadrà con Total, ricattata dal governo e dai sindacati affinchè continui a raffinare in perdita, come accade dal 2009?)
E' l'unica stada per evitare il fallimento, oltre alla riduzione dei costi che per quel che riguarda il nucleare sono costi di vitale importanza e che espongono ad un rischio di incidente piuttosto serio. Anche le nuove miniere della Namibia, da poco acquistate da parte di Areva, non potranno essere messe in produzione, in tal modo si dirà anche addio ad una decina di anni di uranio che ne sarebbe uscito. Ahaha... Allora era vero: picco del petrolio significa una tale crisi globale che si porterà dietro anche il picco dell'uranio? Pare proprio che andrà in questo modo.
E poi...
Chi farà manutenzione delle centrali, se uno su quattro sarà licenziato e nessuno sarà assunto a ricambio dei pensionati? Già ora Areva fa scandalo per l'uso sistematico di STAGISTI e lavoratori ad interim non qualificiati nella sua filiera... E con quali mezzi economici residui, se si tagliano i budget delle centrali, e con che procedure, e gli standard di sicurezza? Chi smantellerà le centrali tra qiundici o vent'anni quando, se Areva non sarà fallita prima, a restare al lavoro sarà un 20% dei dipendenti (e certo non giovani...)? Faranno tutto degli appaltanti? Con quali competenze? Chi li controllerà? Tutto statalizzato? In una Francia fallita da quanti anni? Mah...
Una prima risposta mi pare evidente: ad un certo punto tutto il parco nucleare verrà abbandonato a se stesso, per qualche anno piglierà la ruggine, schifezze coleranno nelle falde e nei fiumi, il tutto sarà protetto da forze militari, poi pian piano... Addio. I militari se ne andranno, o crolleranno davanti alla corruzione dilagante del post-crisi, e faranno entrare coloro che vorranno prendere un po' di ferraglia e materiali... E ti saluto civiltà.
Non nel 2250, ma tra "pochi" anni: accadrà durante le nostre vite.
Diranno: "signori, è stata la depressione economica iniziata nel 2008, non potevamo prevedere che avrebbe diciamo spento il nucleare in pochi anni e prosciugato i fondi per manutenzione e smantellamento".

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6 commenti:

  1. Per le miniere di uranio che non funzionano: era già capitato al carbone. Negli anni '80 molte riserve di carbone uscirono di scena, tornando semplici risorse; il costo eccessivo del petrolio, che aziona le macchine, le aveva rese inutilizzabili. Scenari che si ripetono.

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  3. Interessante. Ovvio che tuttavia il ciclo del carbone che va e viene da risorsa -> riserva -> risorsa , con ciclo che NON ricomincia, vale ad esempio per l'Europa. In Asia ed Africa quasi tutti i cicli minerari sono stati riaperti nonostante il greggio a 100 $, tranne quello dell'uranio ad esempio della Namibia, ciclo mai chiuso, ma le cui nuove riserve torneranno ad essere risorse per un futuro (che non verrà forse mai, se non ci mette mano la Cina per il suo nucleare, che è in ritardissimo e non vedrà davvero la luce in modo massivo...).
    Infatti i costi rigidi dell'estrazione di carbone in Europa (tassazione del lavoro e del valore) sono costantemente aumentati da quegli anni '80, quindi una volta uscite di scena le riserve carbonifere francesi (bassin stéphanois) o italiche (bacino sardo), non torneranno mai più in gioco a meno che non si ripristini la schiavitù (e comunque per un carbone molto più caro (energeticamente), più rischioso, più inquinante da tirar su rispetto a quello che aveva fatto della Sardegna "la nostra riserva strategica" per alcuni decenni.

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  4. @Medo

    Infatti i costi rigidi dell'estrazione di carbone in Europa (tassazione del lavoro e del valore) sono costantemente aumentati da quegli anni '80....

    Ecco spisgato perchè settimana scorsa ho dovuto pagare € 12,00 (dodici) per un sacchettino di 10 kg di antracite.
    Quasi quasi mi costerebbe meno alimentare il mio caminetto a gasolio che cenere non ne fa.

    meno male che c'é legna. Sì ma fino a uando ce ne sarà per tutti?

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  5. Ciao Medo :)
    ....ad un certo punto tutto il parco nucleare verrà abbandonato a se stesso,...

    E' da quando si è ricominciato a parlare di nucleare che questa idea mi preoccupa. Non tanto lo spreco di denaro e risorse, ma gli effetti nocivi (pressoché infiniti nel tempo) di siti abbandonati a se stessi. I nostri e i loro.

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  6. Purtroppo è quasi una certezza... Solo smantellare il tristemente noto sito nucleare di Marcoule, avevano previsto costi totali di 1 MLD di Euro e 20 anni di lavori, sei anni dopo ci troviamo con almeno 5,2 MLD di Euro e 42 anni totali per un sito che ha funzionato 37 anni... Tra l'altro anche solo durante lo smantellamento si sono avuti incidenti strani, alcuni coperti da segreto militare (essendo stato il sito parzialmente usato per produrre nucleare militare), pochi mesi fa è esploso un crogiuolo per la fusione di metalli contaminati da radiazione, con un paio di morti (lavoratori subappaltanti che pigliano una miseria rispetto al rischio che corrono...). E tutto questo accade "prima" della dichiarazione di Depressione Economica Mondiale, nel 2011. Figuriamoci tra soli dieci anni: la gestione di tutto sarà un'emergenza, per gli stati sempre con meno risorse a disposizione ed incapaci di finanziarsi ne' su mercati nazionali, ne' europeo, ne' mondiale, OVVIO e GARANTITO che pian piano il nucleare o avrà il 100% delle risorse pubbliche restanti (e questo non è immaginabile, la gente prima dovrà mangiare, andare ancora un po' a scuola e curarsi un minimo in sempre meno ospedali sempre più strabordanti e malsani) per essere manutenuto e smantellato in sicurezza o altrimenti sarà abbandonato. Sarà abbandonato a se stesso certamente, entro quarant'anni e per sempre, tutto il parco nucleare francese.

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