20.12.11

Rivolte nelle carceri italiane?

Uno degli incubi dello Stato nei periodi recessivi, o meglio "depressivi", è che le carceri "esplodano". Niente petrolio, niente lavoro, niente soldi e tutti ladri.
A quanto pare sta accadendo proprio in questa fine d'anno: Ancona, Parma, Bologna... Minacciando perfino di chiedere aiuto in ambito internazionale ed europeo, i direttori delle carceri in una lettera al Ministro della Giutizia hanno dichiarato: "La situazione è tra le più esplosive e se deflagrasse le conseguenze sarebbero devastanti e capaci di minare la credibilità dello Stato... È solo grazie al senso di responsabilità di tutti gli operatori penitenziari se il sistema riesce a tenere. Per quanto ancora, non è detto sapere."

http://www.terranews.it/news/2011/12/un-altro-suicidio-cella-rivolte-tutta-italia
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2 commenti:

  1. E se fosse voluto? Un sistema che si avvia a diventare repressivo ha bisogno di carceri e polizie repressive, come monito.

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  2. se ci sono rivolte, il motivo è ottenere i domiciliari per quei 5000 agli ultimi 18 mesi di detenzione, così si certificherà il valore della violenza, se ce ne fosse ancora bisogno. Per cambiare vita ci vuole una certa intelligenza, che non si sviluppa certo nella giungla delle carceri. Sarebbe più educativo far loro riparare i danni causati a cose e persone, così, se non altro, capirebbero che non vale la pena di causarli , se dopo devi lavorare in egual misura al danno causato.

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