Sulle stupende pagine di The Big Picture*, sono on-line le "migliori" foto della tragedia della Costa Concordia. Fanno pensare.
Nell'epoca ormai decadente del petrolio, mi preme ricordare che la Costa Concordia in navigazione consumava in media 10 tonnellate di carburante all'ora... Con punte da quindici tonnellate. Su un anno, stando bassini, il consumo si aggira sulle 25000 tonnellate, il 3,5% degli attuali consumi petroliferi di tutta Italia (!), pari al consumo totale annuo di energia (riscaldamento, energia elettrica, carburante veicoli, etc...) di una città di circa 70 000 abitanti (della taglia di Asti, Ragusa o Pavia).
Allora, mi si dirà che questa nave "crea" lavoro: per costruirla, lavorarci, spennarci poveri vecchi illusi, soprattutto perchè consuma, pensate all'imponibile su 25000 tonnellate di carburante e se non affonda creerà lavoro per rimuoverla e sarà pure riciclata (ma il mare di questi giorni sembra volersela prendere intera)... In realtà era un mostro - avvilente parabola del Paese dei Balocchi in cui per poco sfrenato divertimento Pinocchio e Lucignolo perdono il senno, e l'umanità, diventando ciuchi - che consumava mondo a ritmi folli, nell'era della spettacolarizzazione sistematica del vivere, tutto è turismo, si vive guardando sfilare la vita, infine: questo vivere è molto più simile al morire.
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stamani parlavo con una cliente che ha una piccola azienda che produce borse per marchi come "Bottega Veneta", Cartier etc.
RispondiEliminaI piani di produzione che le hanno dato fino al 2014 sono un aumento del 30/35% di aumento all'anno. le loro borse si devono prenotare! quando durerà ancora questa allucinazione! un caro saluto
10 tonnellate di carburante all'ora
RispondiEliminaMa io con quella quantità ci scaldo il mio condominio di 16 appartamenti per una stagione invernale intera.
Alla faccia del risparmio energetico!
La crociera di lusso, in un mondo a risorse finite, non è solo un furto ma è un crimine contro l'umanità. Perchè quelle 10 tonnellate l'ora sono 10 tonnellate che non torneranno mai più. Le usano per quella nave e sono sottratte per scopi frivoli, tramite l'inflazione assieme alla cattiva volontaria ridistribuzione del reddito, all'uso di intere comunità... Sono dell'idea che la nostra società, fin dai romani si fonda ANCHE sul potere oziare, ma se non c'è limite, è il disastro. Il disastro della Costa Concordia è una perfetta parabola di quel che accadrà alla grande nave delle società industriali se non si decidono a mettere in comune quel poco che resta. Chiamiamolo neo-comunismo.
RispondiEliminariflettendo su quanto consumano tutte le navi/aerei in un giorno si rimane sbigottiti...ma tanto per questi signori il petrolio è infinito.
RispondiEliminaChissà un giorno le navi le manderanno a gas ma come faranno con gli aerei?
mistero.......
Le navi, soprattutto le grosse, hanno un senso economico ed esistono proprio perchè usano carburante poco raffinato, che comprano ANNI prima con degli strumenti finanziari "ad hoc", a prezzi unitari ridicoli; diciamo che i cargo e le navi da crociera sono economicamente più elastiche di milioni di veicoli a benzina. Questo è quanto. Se un giorno dovranno andare a gas, per mancanza di petrolio di cattiva qualità, significherà che anche di gas non ce ne sarà più tanto...
RispondiEliminaInteressante medo, in pratica dici che la Concordia navigava con carburante avente il prezzo di 1/2 anni fa? Pensa quanto farebbe comodo ai pescatori di oggi una cosa del genere. Ci sono grossi pescherecci a strascico che pagano fatture di oltre 18000 euro per il rifornimento settimanale (IVA inclusa da l'altro ieri). Gente che procura cibo, non vaghi e stucchevoli passatempi crocieristici.
EliminaTra gli altri vengono usati i contratti (o le opzioni) chiamate LEAPS (Long-Term Equity Anticipation Securities). In pratica sono contratti di acquisto di grossi quantitativi di raffinato ad esempio, con scadenza anche a due anni. Ad esempio nell'aviazione ora stanno iniziando ad usare carburante opzionato in media due o tre anni fa. E' un modo di avere pochi soprassalti nei bilanci, non per forza il prezzo unitario è "migliore", comunque per una grande compagnia è normale che comprando tanto lo paghi un po' meno e quell'acquisto è protetto da contratti (che putroppo fanno anche oggetto di compravendite allo scoperto, cioè senza possedere realmente il titolo di proprietà acquisita). Per i piccoli, tipo i pescatori di piccola taglia, invece il guaio è che non possono certo acquistare il loro carburante per i prossimi due anni e stoccarlo nel porto di Rotterdam per un anno ad esempio.
EliminaC'è un particolare che non mi torna: se il consumo della Concordia di un anno è pari a quello di una città di 70.000 persone, e corrisponde al 3,5% del fabbisogno energetico dell'Italia, ne dovrebbe conseguire che il 100% del fabbisogno energetico italianoi è pari a quello di una città di... 2.000.000 di persone. Che senso ha?
RispondiEliminaNo, è il 3,5% dei consumi di raffinato! Non hai capito fino in fondo, capita. Amen. Ma sono calcoli tanto per dibattere, non per fare bilanci precisissimi...
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