"Il petrolio c'è e ci sarà sempre, sta solo finendo quello che possiamo estrarre,
più rapidamente finisce invece quello che possiamo raffinare,
dall'oggi al domani finisce quello che non puoi comprare tu."
anonimo
Nella tabelle dell'energy mix* del professor De Sousa, del 2010, era possibile vedere quali paesi dipendevano più di altri dal petrolio per la produzione di energia ed, in parte, per la produzione di ricchezza e quindi anche per la capacità di ripagare il debito totale, pubblico e privato. I paesi più "petrolio intensivi", in traduzione letterale dall'inglese, sono anche quelli più indebitati rispetto alla produzione di ricchezza totale. Quasi una condanna a scomparire, a livello di nazione industrializzata, una volta scomparso il carburante che ne permette la sopravvivenza. La tabella indica anche, in parte, le "probabilità" di catastrofe nazionale, tipo la fine dei denari nelle casse previdenziali. Il primo paese per dipendenza dal petrolio nel 2010 era la Grecia. Per la Grecia, oggi, la fine del denaro (diciamo il punto zero del flusso di cassa) per pagare a tutti regolarmente pensioni e cassa integrazione del settore privato è prevista ufficialmente per luglio 2012**. Lo ha comunicato il governo nelle ultime ore. Migliaia di pensionati, già ridotti a poter solo comprare cibo e pagare la sola bolletta della luce con la magra pensione, semplicemente dovranno vivere di elemosina (o ammazzarsi).
Subito dopo in quella famosa tabella venivano: Irlanda e Portogallo, poco più distanziate Spagna ed Italia.
link*: http://blogs.ft.com/energy-source/2010/04/12/eus-most-oil-intensive-countries-are-also-its-most-indebted/
link**: http://www.liberation.fr/depeches/2012/06/13/la-grece-a-court-d-argent-fin-juillet-pour-payer-les-fonctionnaires-et-les-retraites_826079
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quindi nel 2015 saremo nelle condizioni greche?
RispondiEliminaLoro sono un paese di 11 milioni di abitanti, le cose vanno più in fretta. Soprattutto quando si mette male. Magari in Italia lo scenario sarà a macchia di leopardo. Voglio dire, ci sono città o regioni stra-fallite nei fatti, come Roma o Napoli o la Sicilia, che rifalliranno e saranno "salvate" da decrei ma stavolta in più ci sarà l'impossibilità di erogare gli stipendi (anche se saranno nazionalmente magari decurtati "ad hoc" da altre manovrine). Per ora INPS e governo si rimpallano, ad esempio, la questione degli esodati. In realtà è che manca proprio il quattrino liquido e cercano di prendere tempo, picchiando su categorie di gente non sindacalizzata o appartenente a sindacati "docili". Gente che difficilmente si coordina per scatanare la guerra civile. Ma presto verrà a mancare il pane da sotto ai denti a qualche migliaio di persone, soprattutto nelle grandi città, magari in conseguenza della versione europea o italica del corralito argentino, ovvero un congelamento di tutti i conti correnti. Oppure un prelievo forzoso notturno stile Amato anni '90.
RispondiElimina...Ieri mattina la eurodeputata PD Serracchiani su La7 ammetteva che gli statali votino soprattutto PD non significa potersi permettere che le imprese falliscano per mantenere sostanzialmente immutata la spesa pubblica...Non credo che abbia azzardato alcuna boutade senza il consenso degli organi dirigienti del partito alle spalle...Il punto è che la spesa pubblica, oltre ad essere insostenibile in assoluto, lascia poco o niente agli investimenti in sosteniblità, quindi occorrerebbe un doppio taglio e parziale riconversione dai servizi agli investimenti...
RispondiEliminaAlla lista aggiungerei Israele, strozzato dalla dipendenza dal petrolio e dalla guerriglia del gas. Son dolori per tutti ultimamente.
RispondiEliminama non basta emigrare in brasile?si prevedono almeno 5-6 anni di crescita ,poi appena arriva la crisi basta emigrare in un'altro posto.
RispondiEliminain fondo l'uomo è sempre stato nomade un pò come le cavallette........
Il denaro è un'altra rappresentazione dell'energia; se non ho energia il denaro è "finto"; se il picco è assodato siamo tutti falliti e il denaro è carta straccia; i paesi che riescono meglio a trasformare l'energia che comprano, riescono a pagare i debiti e quindi i paesi con un pesante apparato statale, come l'italia, che brucia energia e non crea vantaggi competitivi per le aziende che vi operano, sono destinati a fallire; l'italia ha un'apparato statale pesante che fa perdere ricchezza e quindi anche a prescindere dal debito già accumulato se non cambia organizzazione siamo comunque falliti.
RispondiEliminaoggi più che mai non ci sono pasti gratis.
un caro saluto a medo Climber15 Carlo
Evidentemente il terrorismo di stato ha sortito l'effetto voluto. I Greci hanno rivotato in maggioranza i partiti che li hanno massacrati (e continueranno ancora a massacrarli) così da restare nell'eurozona in teoria, perché è tutto da vedere se frau Merkel (e coloro a cui risponde) vorrà tenerseli. Masochismo puro quello del popolo ellenico.
RispondiEliminaPer il momento è tutto un boom di economia virtualissima delle borse, mentre quella reale va sempre peggio.
E la mia nausea aumenta...