3.7.12

Cina, siccità: 963 fiumi prosciugati nella provincia di Hubei

L'era del petrolio, più breve ma più energeticamente densa dell'era del carbone, volge al termine. L'Europa petrolio-dipendente crolla sotto i colpi della rarefazione del buon petrolio... Ma anche in Cina, paese dove da sempre è il carbone a farla da padrone, non si ha più energia sufficiente per la gestione intelligente del patrimonio di risorse naturali, innanzi ad una popolazione che ha imparato i vizi consumistici occidentali e ad una industria che in un secolo ha ridotto, inquinandole e/o sovrautilizzandole, di almeno il 50% le riserve di acqua dolce del paese, siano essi fiumi, dighe, falde freatiche o nevai. 
Circa un anno fa scrissi a riguardo della siccità ricorrente in Cina*. Meno nota di quelle che in Siberia e negli Stati Uniti stanno scatenando inferni di fuoco nelle foreste, anche per colpa di aumenti locali di ben 5 gradi centigradi delle medie di temperatura sugli ultimi trent'anni, la mancanza di acqua per i cinesi sta assumendo dimensioni catastrofiche: non è solo l'agricoltura ad aver cronici problemi di irrigazione (hanno bisogno di abbondante risorsa non inquinata, se possibile), ma ora anche l'industria che non necessita di acqua di qualità e soprattutto migliaia di cittadini stanno sperimentando una importante e duratura penuria di acqua potabile. A Shiyan, a Xiangyang, a Xiaogan et a Huanggangnel, nel nord della provincia di Hubei, la situazione è tragica e le alte temperature estive non fanno che aggravare il problema. Si contano ufficialmente 813000 persone senza acqua potabile*, ben 963 fiumi e 141 dighe di varie dimensioni sono completamente a secco. Per l'agricoltura della provincia si contano quasi 280mila ettari di cereali danneggiati. Fenomeno correlato: il fondo di molti fiumi, divenuti secchi, in caso di vento libera nubi di inquinanti (pesticidi, metalli pesanti, fertilizzanti...) creando disturbi respiratori ed endocrini ad umani ed animali, oltre che ulteriori danni al mondo vegetale. 

*link: http://petrolitico.blogspot.fr/2011/05/siccita-in-cina-costo-cibo-ed.html 
**link: http://french.peopledaily.com.cn/96851/7856317.html 
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6 commenti:

  1. avevo notato da tempo che il fondo dei torrenti in secca nel pistoiese assumeva un terrificante colore bianco. Il problema cinese è un problema planetario, comumque il brent dopo un rapida caduta a 80 è tornato da venerdì sui 100. Spero vada velocemente a 200, così la faremo finita con quest'agonia e con questa paura di tornare indietro di 50 anni. Preferisco la realtà alle menate sullo sviluppo consumistico, che di sicuro verrà, perchè lo dicono Passera, Monti, Balotelli e tutta la cricca di imbroglioni ipocriti imbonitori di piccole menti ormai per lo più di tossici, che girano per le strade di quella che era una volta terra di poeti e navigatori.

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    1. A 200 dollari potrebbe non arrivare mai, a meno di voler stampare molti dollari e renderli spendibili. Quando paghiamo soldi per il petrolio, acquistiamo l'energia richiesta per estrarlo: essa deve avere limiti, altrimenti rischiamo di distruggere il ritorno energetico / economico della risorsa....

      Comunque il prezzo attuale dei carburanti è insostenibile; stiamo collassando come nel 2008 / 2009. E non facciamo niente.

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  2. @fardiconto
    se non facessimo niente sarebbe meglio,risparmieremmo risorse,invece cerchiamo ancora di fare le stesse cose:vacanze viaggi ristorante discoteca......
    ci sono nazioni che in questo momento hanno un alto sviluppo economico e danno opportunità ma io non
    non riesco a vedere prospettive oltre 4-5 anni germania compresa.
    nel 2009 nell'azienda dove lavoro la gente ''piangeva'' per la cassa integrazione,poi con la ''ripresina'' hanno dimenticato tutto,ora sta per ritornare la crisi (un pò falsa un pretesto per chiudere e delocalizzare)e stanno ricominciando a ''piangere''

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    1. La crisi di adesso, in Italia, non è per nulla un prestesto per chiudere e delocalizzare. Non voglio difendere il patronato, ma il mondo è gravemente a corto di materia prima ed energia rispetto al modello economico imperante. Inoltre l'Italia è da tempo a corto di idee, oltre al fatto che avendo perso la Seconda Guerra Mondiale non dispone di armi di dissuasione, nemmeno di autonomia in seno alla NATO: UK, USA, Francia e un po' Russia ci spolperanno e la Germania che potrebbe essere l'unica nostra alleata, diventerà pure una sorta di nemico...

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    2. Certo che in un mondo in cui c'è meno energia ci si dovrebbe affidare di più al lavoro ed all'ingegno! Che stiamo facendo ora in Italia?

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    3. Io non sto in Italia appunto. Credo che in Italia molti stiano facendo... le valigie. Tanto il Male li seguirà anche altrove.

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