4.7.12

Italia: dal 2000, -40% di petrolio importato

"Quando finirà il petrolio? Per l'Italia ne è finito quasi la metà in dieci anni. Con quel poco che resta dobbiamo camparci almeno dieci millenni..."
Anonimo


Italia, petrolio: importazioni nette a picco
(media - sui dati a consuntivo dei singoli trimestri - dell'importazione giornaliera, in milioni di barili; dati della United States Energy Information Administration*) 
2000 ......... 1,75
2004 ......... 1,65
2006 ......... 1,60
2008 ......... 1,44
2010 ......... 1,34 
2011 ......... 1,23 
2012 ......... 1,07 
(previsione, dati Unione Petrolifera su prima parte dell'anno) 
... 
2025 ......... 0,18 (mia previsione)
2040 ......... 0,05 ( " " )
2050 ......... 0,01 ( " " )

L'economia italica dipende in gran parte dall'importazione di petrolio. Dopo Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna siamo i più dipendenti dal petrolio che importiamo e raffiniamo, aggiungendo anche il gas naturale la nostra situazione addirittura peggiora in quanto ad autonomia. Di petrolio e gas l'Italia, in totale, ne produce sempre meno e ben poco rispetto al fabbisogno nazionale, il picco del petrolio per l'Italia è quindi ormai lontano nel passato... 
Vengo ai dati: quest'anno l'Italia avrà importato circa il 40% in meno rispetto ad esempio al 2000. Niente consumo petrolifero, niente ricchezza. Ed intanto le raffinerie chiudono, per non riaprire più.
-40%. Immaginate che ogni cinque auto, ne fate sparire due, o meglio che i due possessori di quelle auto scompaiano, o scompaia una fetta immensa del loro reddito (niente energia -> niente lavoro -> niente capitale -> niente denaro e poi il ciclo ricomincia...). Meno possibilità di consumo, meno possibilità di capitalizzare il lavoro, etc. etc. Con successivo collasso a "gradoni" del debito pubblico, di quello privato, rarefazione della gran parte dei servizi, comprese a termine la scuola e la sanità. Per non parlare di "sparizioni" a ondate di versamenti di rimborsi IVA, pensioni o stipendi (giustificate alla meno peggio dalle cosiddette istituzioni), ma anche fallimenti bancari, sparizione di conti correnti per finire con l'impossibilità tecnica di utilizzare i POS ed i bancomat ed infine rarefazione delle care vecchie semplici banconote (che siano vecchi euro o nuove lire). Nel frattempo anche l'energia elettrica diventerà un antico "di più", dapprima ci si ritroverà la sera da quello che ha ancora la luce (e/o l'acqua calda) in casa, in Grecia e Portogallo succede già. Poi con gli anni (coi mesi) ci si ritroverà a casa di quello che ha da mangiare, magari senza il suo consenso..., magari accanto al suo cadavere. Ma qui voglio rincuorare il lettore: sarà un mondo sempre più giovane e appartenente ai giovani, ci si farà meno problemi estetici ed etici via via che la pancia sarà più snella, uno spuntino dal vicino - dopo averlo ammazzato - sarà un fatto tragico ma non eccezionale.

In questi dieci anni passati abbiamo avuto modo di ipotizzare e poi assaggiare tutti quanti, anche i più ottimisti, quello che capita senza l'energia facile, economica, a portata di mano, di serbatoio di auto, di camion, di trattore, di sega elettrica. Alla fine del "quindicennio della "morte", gli anni più duri di tutta l'età industriale tra il 2012 ed il 2027, non solo si sarà avverata l'impossibilità di importare petrolio, ma il razionamento energetico diventerà un fatto reale, assieme alla fame, quotidiano sarà anche il non poter disporre ne' in modo diretto ne' in modo indiretto della mobilità di persone e merci.  Tutto diventerà impossibile dopo l'era del tutto è possibile.
L'impossibilità di avere cose che vengono da lontano o di andare noi lontano (20 km sarà già il nuovo orizzonte del "lontano") fonderà un nuovo modo di "vivere", solo lontanamente legato ad un passato che giace ormai nelle biblioteche e che non tornerà più. Non so come chiamare il mondo post-petrolio o l'Italia post-trasporto su gomma, ma quel mondo che è in parte già arrivato e continuerà a venire, verrà per restare. Sempre più brevi ed insopportabili saranno le vite della gran parte degli umani post-industriali, che vivranno a scoppio ritardato le conseguenze di decenni di distruzioni produttiviste: avere ora le chiavi di lettura e di utilizzo di quel mondo che verrà serve a qualcosa per il singolo, ma serve a nulla per l'immane macchina nazionale che dall'ultima volta che è andata contro il muro ha deciso ancora una volta di andare contro il muro (la storia lo chiama "guerra" ed è un muro che è sempre arrivato). 
Tuttavia ai pochi di noi che le avranno trovate, "aver saputo" trovare ed usare le chiavi servirà a morire in modo più accettabile, spensierato e leggero. 


 *link: http://www.eia.gov/countries/ 
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15 commenti:

  1. Medo sono sempre stato un tuo estimatore ma questa volta non ti sembra di aver esagerato col pessimismo?

    Il mondo post-petolio potrebbe non essere come lo descrivi tu.
    Bisogna aver fiducia nelle potenzialità dell'uomo.
    E te lo dice uno che é catastroista di suo, che tende a vedere nero in una stanza dove tutte le pareti sono tinteggiate di bianco.

    Sicuro che quanto affermi non abbia origine da problemi personali?

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    1. Ho fiducia nella potenzialità dell'uomo, non di questa umanità; molti moriranno, vittime di questa descrizione profetica non pessimistica ma realistica, forse anche io tra loro. Problemi personali, niente da segnalare ultimamente, anzi: sento una forza in me che guarda potrei sgozzare i vicini con il lato non accodato del coltello.

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  2. ho la netta sensazione che tutto si stia sbriciolando..
    non credo Medo abbia torto..Nicole Foss, al convegno di ASPO a Firenze, disse che questo mondo sarà molto diverso tra soli 5 anni..era l'ottobre del 2011..ci siamo..

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  3. La spiegazione del calo dell'importazione di petrolio oltre alla crisi economica attuale è dovuto anche in parte a: aumento dell'efficienza dei motori endotermici delle auto nonché down-sizing delle cilindrate magari con l'adozione di turbocompressori (vedasi multiair, multijet II & Co), aumento dell'energia prodotta da fonti rinnovabili (che in 10 anni è aumentata moltissimo). Inoltre parlo della mia città ampliamento del teleriscaldamento a quasi tutti i quartieri della città e progressiva sostituzione degli autobus a gasolio con autobus a metano.

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    1. Eheheh... Siccome costava troppo (o ce ne'era meno al mondo da poter importare), si sono attuate da un lato politiche di risparmio, con uno "switch" ad altro carburante ove possibile oppure con ridimensionamento cilindrate, oppure politiche ecologiche. Fa parte delle estetiche di povertà guarda caso scelte a ridosso e dopo il picco. Scelte "per forza". Il problema è che ad esempio è stata completamente spazzata via in tutti gli stati europei l'ipotesi di attuazione della mobilità elettrica privata. Tanto meglio: materiali risparmiati per costruire serre e piccoli eolici (per chi se li potrà permettere).

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    2. Il problema della mobilità elettrica oltre al fatto che i tempi di ricarica sono lunghi e l'autonomia ridotta è dovuto al fatto che tutto il litio presente nella crosta terrestre non basterebbe per costruire le batterie delle auto vendute in un solo anno! Secondo me le strade da adottare possono essere solo 2: aumentare la densità energetica immagazzinata per ogni Kg di litio, cercando di aumentare al tempo stesso l'autonomia, in modo da ridurre al massimo la quantità di litio per ogni auto; oppure sviluppare nuove batterie con nuovi materiali più prestanti.

      http://punto-informatico.it/3398385/PI/News/batterie-ad-aria-ibm-predice-2020.aspx

      http://www.lescienze.it/news/2012/04/30/news/batteria_auto_automobile_ioni_litio_litio-aria_autonomia_densit_energetica_elettrolita_elettrodi-995218/

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  4. http://www.eia.gov/countries/country-data.cfm?fips=IT&trk=m#pet

    un grafico interessante: http://www.eia.gov/countries/img/charts_png/IT_petcon_img.png

    forse prima compravamo tanto petrolio per le centrali ,ora invece spente (usiamo molto il gas).... certo che metà è davvero molto

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  5. Ciao Medo,
    io sarò a laggio di cadore durante i week end estivi e per qualche settimana se prevedi di venire da quelle parti magari facciamo una camminata insieme o semplicemente ti offro una pizza.
    per quanto riguarda ciò che profetizzi sarà sicuramente vero ma io credo convintamente che uscirà una nuova umanità migliore. non puoi pensare di vederla adesso prima ci dobbiamo schiantare e poi dalle ceneri di quello che era.....
    l'uomo tende naturalmente a ricercare la felicità nell'ambito delle sue possibilità e pertanto dopo che un po' di noi si saranno sgozzati per prendere quello che non ha più senso prendere i sopravvissuti troveranno nuovi equilibri funzionali alla felicità loro e della loro comunità. del resto le città in transizione sono un modello di quello che potrebbe essere non credi.?
    ciao Carlo Climber15

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    1. Mi hai letto nel pensiero?? In agosto dovrei passare in Carinzia, il Cadore non è cosi lontano. Finchè c'è gasolio, c'è speranza...

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  6. In clima di inviti, se transiti dalla val di Susa - avevo visto sul tuo altro blog la gita al ghiacciaio del Lamet - fatti sentire, che magari ci scappa una cena o almeno un aperitivo. Finché c'è gasolio, come dici tu ....

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    1. Dalla Val di Susa transito (gasolio permettendo) spessissimo! Ci ho pure lavorato, ma dal lato francese, va beh al colle del Moncenisio che non è nemmeno val Cenischia ma pazienza... Purtroppo non ho più aggiornato quel mio piccolo sito di escursioni, ne ho messe pochissime. Ho anche lavorato proprio sotto al Lamet, proprio al confine a 2100 m d'altitudine, per una estate un paio di anni fa. Boh allora appena ho un programma per agosto, ti inserisco nella lista delle persone da ritrovare.

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  7. Grazie, sarebbe un vero piacere e onore ! Abito a Giaveno (val Sangone) e per un incontro o una gita sono sempre disponibile, a meno che sia già in montagna come dal 3 al 6 agosto causa trekking in Mercantour.

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    1. Vengo dalla Maurienne e vado ad Ivrea, passando dalle parti di Giaveno il 31 luglio verso mezzogiorno. Che dici?

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    2. Perfetto ! Dico che ci starebbe il pranzo in una delle piole convenzionate a 10 € o giù di lì, così oltre a chiacchierare si può anche metter qualcosa sotto i denti, almeno finché si può. Ti lascio la mail per il contatto, così che poi possa darti il mio numero di telefono: davidaddison(at)ica-net.it.

      Ciao e grazie !

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