30.8.12

La Crisi (infinita) tra negazione ed accelerazione

"Negli scacchi non esiste una strategia che garantisca la vittoria.
 L'assenza di strategia garantisce invece il 100% di probabilità di perdere. 
Allo stesso modo funziona la vita." 
Garry Kasparov 

Dell'Europa di oggi posso parlare a ragion veduta: ho visitato undici* stati europei negli ultimi undici mesi, oggi 30 agosto 2012 al ritorno da un paese - l'Austria - dove ancora c'è una disoccupazione di poco superiore al 4%, affermo che siamo nella fase della Crisi in cui nessuno da nessuna parte nega più che le cose vadano male e che le persone stiano male. 
Si chiude un ciclo di circa quattro anni ed oggi chiunque ammette che "dalla Crisi non si esce come vi si è entrati", nasce una consapevolezza di cambiamento, che permette - teoricamente - a tutti di rappresentarsi un futuro nuovo, senza crescita locale ne' globale, e di riprogettare di conseguenza la propria attività professionale e la propria vita per continuare ad esistere... 
Ma c'è un problema: questa crisi cambia definizione e caratteristiche "da sola" e diventa pian piano una crisi in cui si esce solo da morti. La Crisi sembra aver purtroppo attivato una seconda, tragica, velocità. Il passo successivo è che le cose che andavano male peggioreranno e le persone che stavano male staranno peggio: le banche che stringevano il credito falliranno, le aziende sull'orlo del baratro chiuderanno, il vicino che si lamentava a parole vi aggredirà a schiaffi, i matrimoni fragili diventeranno divorzi, i depressi gravi passeranno all'atto suicida... Il quadro sociale si annerirà e sarà alla base di nuovi problemi dovuti all'ulteriore atomizzazione delle forze umane in gioco, cosiccome le particelle di anidride carbonica emesse in aria per produrre energia al suolo, le forze e le vite dei singoli individui senza azienda, senza partito, senza famiglia, finiranno in un brodo entropico da cui riattingere energie sarà sempre più impossibile. 

Riparte proprio in questo momento un nuovo ciclo di mesi, o anni, in cui durante l'ulteriore peggioramento si negherà il deterioriarsi della situazione e quando infine ci si ritroverà tutti, a fine ciclo (2015? 2016?), ad aver riconosciuto che tutto è peggiorato di nuovo, la crisi sarà già passata alla terza velocità ed il ciclo ricomincia fino a che la causa scatenante della Crisi sarà eliminata. 
Attenzione all'uso che faccio dei tempi verbali,  il futuro anteriore infatti ci gioca uno scherzo di realismo terribile: mentre ci accorgiamo del problema esso si è aggravato, come batteri nel vetrino sigillato ci moltiplichiamo anche quando la risorsa disponibile è dimezzata ("la tragedia dei commons"), quando ci va bene ci cannibalizziamo, tanto a lungo termine finiamo morti tutti quanti. 
Quando ci accorgeremo (ecco il futuro semplice) dei nuovi parametri in gioco, la soluzione della Crisi si sarà spostata (ecco il futuro anteriore che ci avrà fregati...) a livelli di conoscenza e consapevolezza superiori... ma avremo consumato altra energia di cui non disporremmo al ciclo successivo: la soluzione si farà tanto lontana che la parola "soluzione" potrà scomparire dalla lingua già tra poche generazioni. 
Nessuno pare quindi possa salvarsi sul lungo termine. Ma la bruttissima notizia in tutto questo è che la causa della Crisi è appunto l'abbondanza di energia: la Crisi finirà quando sarà finita l'energia, niente di più semplice. Ma l'utilizzatore di energia sarà scomparso, o fortemente ridimensionato in termini demografici, molto prima che l'energia venga a mancare. La Crisi che viviamo è nata con la nascita del capitale strutturato e dei servizi associati, si è aggravata con la seconda rivoluzione industriale, la creazione di una élite di gestori del capitale e di controllori delle leggi a sua difesa, ha avuto il colpo di grazia con la finanziarizzazione intera della realtà e l'ipoteca dell'intero mondo vegetale ed animale asservito al profitto o al sollazzo umano. La botta finale è stata la "rivoluzione petrolitica" di meno di un secolo fa ed il modello americano come obiettivo di vita anche per l'ultimo aborigeno australiano che vuole un lavoro, un'auto, una casa e fare delle vacanze in volo low cost, esattamente come l'indiano della riserva Cheyenne ed il pastore nomade della Mongolia. 
Da un certo punto della storia, capitalizzare la distruzione dell'attorno è diventato il pilone portante di tutte le società, mangiare il corpo del pianeta Terra come un immenso Corpus Christi è divenuta la Legge Suprema stampata su tutte le banconote del mondo, prima, e sugli ologrammi delle carte di credito, più tardi. 
Forse forse, si è già salvato e si salverà solo chi oggi riesce a continuare ad avere una vita sociale usando la quantità di energia disponibile nel 1820. Ma a termine non potrà sopravvivere in alcun modo l'equivalente della metà degli abitanti del pianeta Terra di quell'epoca: erano 1 miliardo, non usciremo dalla Crisi che quando saremo al massimo 500 milioni e da tempo i rubinetti saranno a secco, le pipeline del gas saranno cunicoli in rovina, i tralicci non trasporteranno più elettricità da decenni, le terre non daranno più raccolti... 
La strategia per i singoli umani è una sola: vogliate e sappiate vivere, in mezzo agli altri, con sempre meno risorse ed energia a disposizione rispetto ai vostri padri e questo insegnate ai vostri figli. 
Oggi potete consumare 400? Scegliete di consumare 50, apprendete la nuova vita prima che essa vi riservi "solo" 100.

*Estonia, Lettonia, Finlandia, Danimarca, Slovacchia, Austria, Slovenia, Svizzera, Germania e Italia (più Francia, dove vivo)
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19 commenti:

  1. tutto vero... pero' nella tua visione del mondo - molto lucida e realistica - mancano le elites... quelle avranno sempre la panza piena, il frigo pieno, i rubinetti che buttano acqua calda e fredda e gli aerei per andare a spasso... pure nei periodi di piu truce decadenza eserciti e imperi vanno avanti, e alle corti imperiali si gozzoviglia alla grande...

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  2. La probabilità che nel 2150 esistano "aerei per andare a spasso" è prossima allo 0. Dopo il picco dell'umanità la storia non si potrà ripetere uguale: non esisterano mai più eserciti di torme di uomini a cavallo. Esisteranno a termine tante micro-élites, questo è vero, ma il lusso sarà mangiare tutti i gioni, non stare sullo yacht un mese all'anno.

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  3. Mi piace molto questo post, nella tragedia riesci sempre a farmi sorridere. Non perché non condivido, ma piuttosto perché riesci a descrivere molto bene quello che tutti si sentono dentro, ma non vogliono pensarci, oppure lo negano a se stessi, o sono così orbi da non percepirlo.

    Nell'inconscio, lo sanno tutti che non c'è speranza, per questo consumano 800 anche se possono permettersi solo 400!!

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  4. Attualmente vedo solo che i paesi ue ,insieme al resto del mondo "povero", continua a consumare di meno.

    Gli usa e in definitiva gli anglosassoni no.
    Sono stato in nord america varie volte e loro che hanno inventato il paradigma del capitalismo fino all'ultimo distruggeranno tutto.Consumano il doppio /triplo di noi...la nuova campagna elettorale usa verte sopratutto sulle trivelle, loro devono avere le case a 100km dal lavoro e ci devono andare con suv minimo v6 3.6.....

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    1. Ti sbagli. Gli inglesi stanno consumando meno da tanto tempo e da qualche anno MOLTO meno, ti invito a dare un occhio alle statistiche. Il picco di consumi energetici per persona del Regno Unito è del 1973 a 3880 kg di petrolio equivalente annui per abitante. Ora sono attorno ai 3200 kg e dal 1996 non fanno che declinare (tranne un sobbalzo nel 2010). Il Regno Unito è l'unico paese europeo che ha votato ed attuato un piano di emergenza energetico all'orizzonte 2015.
      Gli USA dal 2000 vivono un declino di disponibilità energetica pro-capite irreversibile, il loro picco è del 1978 a 8438 kg di p.e./ab.. Paradossalmente i più delusi siamo noi, avevamo piccato i nostri consumi pro-capite totali di energia grazie al gas naturale nel 2005 a 3137 kg p.e./ab ed ora consumiamo come nel 1995 mentre un americano deve accontentarsi ancora dell'energia che "sprecava" nel 1968!

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  5. Con la benza a 4 $/gallone e la metà delle famiglie che ricorre alla food card (altrimenti non mangia), è ovvio che tanti yankee ormai non possano più permettersi quei consumi che tanto hanno fatto il "sogno americano". Ora Obama intenderebbe mettere sul mercato le riserve strategiche per far abbassare il prezzo del carburante così da , nelle sue speranze, ottenere un corposo consenso elettorale dai caproni elettori che ci cascheranno.
    E in Gran Bretagna nel nuovo ed inconsueto ruolo di importatori netti di petrolio non è che possano più permettersi di fare la bella vita.
    Certo, le classi abbienti continueranno a consumare e sprecare indiscriminatamente ma grandi fette di popolazione ormai hanno contratto fortemente i consumi.
    Per il consueto pessimismo di medo mi sembra che il 2150 sia un acuto di ottimismo sul nostro destino.
    Personalmente credo che con la mentalità consumistica attuale quei 500 milioni di sopravvissuti alla grande crisi saranno una realtà ben prima del 2100.

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    1. E' quasi impossibie chi si muoia in cosi tanti entro il 2100... I demografi più catastrofisti, comunisti e drogati non vanno sotto il miliardo e mezzo anche con risorse quasi a zero: non dimentichiamo Africa ed Asia, son persone che meno hanno più fan figli e soprattutto in Asia non disdegnano il cibarsi di ratti ed insetti che cucinano anche bruciando placche di PVC.

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    2. " Con la benza a 4 $/gallone e la metà delle famiglie che ricorre alla food card (altrimenti non mangia), è ovvio che tanti yankee ormai non possano più permettersi quei consumi che tanto hanno fatto il "sogno americano" " vero..
      però si trova ancora lavoro..anche da 1200$ facendo cose comuni come il commesso o il cameriere, pagando affitti che in molti casi sono 1/4 di quelli che paghiamo in italia (mi riferisco in questo caso a dove abito..Firenze) e che quindi riescono a far 'respirare' anche in condizioni di ristrettezza..
      cosa diversa è da noi dove il mercato immobiliare si disse in crollo ormai prossimo nel 2007 e invece resta in piedi un sistema di prezzi allucinanti, dove la scappatoia di andare in affitto rimane un miraggio (ho visto personalmente topaie di 35mq a 800 euro al mese..) e dove i soliti cercano di spuntare prezzi inverosimili sulle vendite..tanto prima o poi qualcuno acquisterà..
      non cambia nulla..e anche se Medo non sarà d'accordo, sono convinto che in italia si potrà andare avanti moltissimi altri anni su questi livelli di BAU..l'unica soluzione è andarsene.

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    3. Respirare, ristrettezza, costi più elevati... Pensiamo alla densità demografica. L'area urbana più popolata degli Stati Uniti è Los Angeles, 1400 abitanti al kmq. Firenze ne ha 3500. Ed è una delle più belle cttà del mondo, anche quella dove si mangia meglio e si sta meglio, puoi girarti a piedi l'intera provincia ed in bici la regione con paesaggi diversissimi in pochi giorni. Fatti un giro in quei posti che dici dove guadagni 1200 $, negli States, ci paghi l'affitto magari di una mobilhome, magari con due pistole cariche nel comodino, a 20 km dal primo supermercato del cazzo e la prima fattoria a 100 km (capita anche questo da lorp). In Italia viviamo sempre più "stretti" e sempre peggio, avendo perso molti saperi anche a causa dell'inseguimento del modello americano. Ma gli americani come vivono? Anche quelli che "ce la fanno"? Che vita sarebbe la loro? Mah...

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    4. negli USA ci sono stato e le cose che scrivo le conosco, anche perché i miei tre più cari colleghi universitari se ne sono andati là a fare ricerca..e non vivono, te lo garantisco, in tuguri come facevano qui per la 'modica' cifra di 700 euro al mese (x un solo letto..) ma in vere Case (maiuscolo voluto) per cifre che qui, nella bellissima Firenze (per i turisti), potresti aggiudicarti un garage per sistemarci un'utilitaria.
      Non vivono in aree deserte e men che meno girano con la pistola, mentre uno di loro, ritornando nella città di Dante 2 mesi fa, si è detto triste e mortificato dallo stato in cui versa la sua (ex) città.
      Non è tutto oro ciò che luccica ed è vero, ma la scarsità di lavoro, come il costo insostenibile delle abitazioni in molte aree italiane, sono ormai tra le voci alla base delle nuove povertà italiane.

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    5. Preferisco 40 metri quadri in una città europea che 80 col pratino in una americana. Detto questo, vi sono miserie materiali e morali e vi sono decadenze differenti. Gli americani non hanno mai avuto nessuna Firenze da far decadere, la loro fortuna è di essere nati mediamente coglioni, senza storia, ne' arte ma con un paese che beneficia del primato tecnologico (solo quello). La nostra sfortuna è che dobbiamo vedere decadere il molto di buono. In Toscana si è inventata la città moderna, in Toscana la si vede morire. Per me gli americani possono morire tutti domani, il mondo piangerebbe ben poco. Invece uno con l'accento fiorentino che muore, beh permettimi di dire che non mi lascia indifferente.

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    6. condivido, da fiorentino, l'amarezza di vedere decadenza e degrado..
      quello che volevo significare è che negli stati uniti almeno la casa e il lavoro non sono usati come da noi come evidente 'ricatto sociale'; se vuoi lavorare il lavoro lo trovi e nessuno si permette di fare prove selettive di un mese e mezzo per fare la commessa o lavorare in aeroporto a tempo determinato al check-in (esperienze dirette della mia ragazza..tanto che le ho detto di fare domanda anche agli enti di ricerca europei dove almeno i passaggi sono uno e basta -invio del c.v. e quindi contratto o meno-).
      Quello che da molti è detto paese civile (il nostro) è un'accozzaglia di gente che porta avanti il proprio BAU senza una minima connessione di tessuto sociale; è un tutto contro tutti di continuo..per strada, a fare la spesa, all'ufficio postale, nel momento di pagare le tasse ecc..ecc..
      Non voglio dire che negli usa sono ganzi (ho conosciuto americani che manco sapevano qual'è la capitale d'italia..figurati), anzi, ma almeno se vuoi lavorare lavori e se vuoi vivere in una casa senza sentirti una piattola..lo puoi fare.
      Almeno formalmente quello è un modo migliore per chiamare un paese 'civile' e non come da noi, dove quando ti presenti da un agente immobiliare dicendo che la classe 'G' è un costo immane negli anni o che l'appartamento non è come descritto 'ristrutturato', ti guarda dall'alto in basso come se tu fossi sbucato da chissà quale buco per terra..pensando..'cavolo non vado a sharm quest'anno se questo cretino non compra..'.
      Gli americani non hanno passato..noi non abbiamo futuro, in fondo -forse- non c'è differenza.
      un saluto.

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    7. Qui concordo totalmente, purtroppo. Il tutti contro tutti ha assunto negli anni 2000 i connotati di uno scontro perenne in famiglia, in azienda, in autostrada nelle istituzioni... Il modello di sviluppo dell'Italia è stato "guarda la tv, zitto e mangia". C'era un bel libro anni fa uscito per la Baldini e Castoldi, parlava di come l'italietta delle aziendine a far soldi e dei raccomandati a gestire gli snodi di potere aveva portato in tutti i settori i mediocri al comando e che l'unica via d'uscita era o un governo tecnico o la guerra civile: "Mediocri. I potenti dell'Italia immobile" Antonello Caporale (Baldini e Castoldi) http://www.abebooks.fr/Mediocri-potenti-dellItalia-immobile-Hardback-Antonello/7454606060/bd

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  6. Bel post ma secondo me soffre di presbiopia : guardiamo ai prossimi 30 anni, non ai prossimi 140...In italia vedo come vera emergenza, visto che ancora siamo sulla fine del plateau petrolifero, che , anche se sussidiato ed un pò truccato sempre plateau è, investire una piccola parte di questo per raddopiare la nostra capacità idroelettrica arrivando ad un 40 % di produzione netta da idro costruendo migliaia di microdighe, che , vista la nostra orografia e pluviometria ,mitigherebbero anche gli ingravescenti problemi di siccità/alluvioni...Gli sghei si prendano dal monte stipendi pubblico destinato ai servizi.

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    1. Sono stato in Slovenia in agosto. Ho visitato il loro più grande lago (il Lago di Bohinj, 3 km²) e mentre mi ci bagnavo guardando ai bagnanti tranquilli e sereni, di cui la gran parte sloveni, pochi austriaci e tedeschi e qualche italiano, pensavo: "ne' l'impero austro-ungarico, ne' il comunismo, ne' il capitalismo degli anni '90 e 2000 sono riusciti a costruirci ancora una diga"... E mentre lo dicevo, tre specie di pesci differenti mi sono passate tra le dita. Ecco. Io dico. Avevamo davvero bisogno, per essere (più) felici, dell'energia elettrica? Quanti kwh servono per fare a meno, ad esempio, del divino? Se proprio si dovesse e si potesse reinvestire in dighe, sarei il primo a votare per delle sensate micro-dighe, ma a me guardando questo mondo soprattutto elettrico è passata la voglia di mantenerlo in vita. Ho voglia di buio, anche se fa paura.

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  7. PS: ben tornato Medo; PS al PS: le dighe producono elettrcità anche di notte ed hanno una lifespan superiore di un oridine di grandezza su scala 10 al fotovoltaico se ben realizzate: sono una tecnologia matura: non ne conosco l' EROI però, ma ad occhio e croce , facendo 2 più 2, non credo che nei prossimi 50 anni alcuna ( altra) rinnovabile potrebbe rivaleggiarlo, considerando appunto la lifespan...

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    1. L'unica cosa sensata su cui investire è rendere "perenni" le opere di salvaguardia dell'acqua dolce. Rallentare il ciclo dell'acqua (come quello del suolo fertile, tenendo salde le montagne più che si puo) e sfruttarne le energie è LA missione di questo secolo. Ovviamente perderemo anche questa sfida, l'importante è fare sogni abbastanza grandi da non perderli mai di vista quando gli corriamo dietro, chè gli corriamo dietro da sempre ma spesso son piccoli ed anche se vicini vicini ce li perdiamo tra le mani...

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  8. Nel mentre la siccità ha colpito pesantemente; è questa la magagna del momento. A sproposito: avete notato quanto silenzio attorno al comparto raffinazione italiano? I record dei prezzi registrati in Italia centrale derivano probabilmente dal fatto che la catena logistica deve riorganizzarsi: abbiamo perso per strada Falconara e Roma, o almeno così pareva poche settimane fa.

    Al telegiornale parlano degli altiforni di Taranto, irrilevanti per i nostri destini; non una parola sul cuore della nostra precaria autonomia energetica: le raffinerie. Non una parola. Siamo addormentati, ubriachi o solo scemi?

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  9. Vero, silenzio totale sulle raffinerie.
    Roma e Cremona dovrebbero essere state chiuse per sempre (riconvertite in depositi ?).
    Gela e Falconara chiuse per un anno (?). Diventerà una chiusura definitiva?
    Intanto il brent riacciufa i 115$......prevedibili altri aggiustamenti all'insù per i carburanti.

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