8.11.12

Trieste: il global warming ed il Mediterraneo in salotto

L'aumento del livello del Mediterraneo, inesorabile ma lineare fino a pochi anni fa, ora sembra diventare esponenziale. 
La foto qui a destra è stata scattata qualche giorno fa a Trieste. Non è la prima volta che l'acqua risale in città, tanto più che la città moderna ha la sua piazza più famosa, piazza Unità d'Italia, proprio al posto del mare e di un porticciolo: un tale monumento potrà essere permanentemente sotto l'acqua tra circa un secolo al ritmo attuale [a quell'epoca l'unità d'Italia potrà essa stessa essere un ricordo, se pensiamo che le stime più rosee (già al limite della fantascienza) ci danno al massimo altri 51 anni di gas e petrolio estraibili al mondo]. Molti dei palazzoni triestini che adornano le cartoline sono in parte situati addirittura sull'antico litorale. Sotto la piazza la spiaggia, potremmo dire parafrasando un motto sessantottino.
Nell'immagine sottostante si possono leggere i dati rilevati negli ultimi 100 anni, sempre a Trieste*, periodo durante il quale il livello medio del mare è aumentato di 13 cm. I picchi delle medie mensili aumentano di intensità di recente (da un anno all'altro, fino a +30 cm), e sempre più solo verso l'alto, infine il trend dell'ultimo decennio è addirittura esponenziale. Grave? Forse.
Certo niente a che vedere col disastro americano: ad esempio in Louisiana il mare sale dieci volte più rapido che a Trieste, guadagnando quasi un metro ogni cinquant'anni (qualcuno si ricorda dell'"imprevedibile" catastrofe dell'uragano Katrina?) e salinizzando sempre più le falde. Coltivare è diventato impossibile per centinaia di kilometri quadrati, dove tuttavia abitano ancora decine di migliaia di persone, in gran parte assistiti, certo non tutti abitanti in palafitte e dediti alla pesca. Quando se ne andranno? Ad ogni nuova tragedia climatica lasceranno la città in migliaia, solo alcuni torneranno in attesa del prossimo collasso. Un esempio? 75 centimetri di mare fa, nel 1960, a New Orleans abitavano 620000 persone, ora sono 360000, esattamente la metà: la tragedia climatica sta già avvenendo, da mezzo secolo. Gli umani stanno già andandosene dagli oceani che si innalzano... forse inizieranno ad ammetterlo quando se ne saranno andati tutti?
La vergogna (di ammettere un errore o che  si ha torto) è una delle peggiori resistenze al cambiamento secondo lo psicanalista Boris Cyrulnik**: gente torturata o che ha subito profondi drammi, spesso entra in un silenzio cementato dall'"in fondo sai che sei pietoso e stupido, un po' te lo sei meritato" che l'inconscio scarica sull'individuo per proteggerlo da sofferenze ulteriori. Ma è solo quando la persona traumatizzata riesce a ripercorrere il percorso intero del dramma, cercandone assieme al terapeuta le ragioni profonde,ed i meccanismi, che vince questo stato di sopravvivenza e torna a vivere riparando addirittura i percorsi neurali che lo portavano in una spirale di censura delle azioni salutari e benefiche. La stessa cosa accade per l'uomo post-petrolifero che dovrà scegliere dove trasferirsi e come vivere durante e dopo i più gravi effetti del collasso energetico, socio-economico e del cambiamento climatico: solo i coraggiosi che avranno già cercato le vere ragioni potranno continuare o tornare a vivere, coscienti e forti ed avendo riparato i contatti  neurali che ci legavano all'ambiente prima dell'iper-industrializzazione, andando aldilà della mera sopravvivenza basata su chi sarà più violento e forte dell'altro. 
Magari un ecologista come me finirà sgozzato dal primo scimmione affamato che passa,  ma io sono quello che ha vissuto, mentre lui sarà quello che sopravviverà. Non è la stessa cosa ed è l'unica cosa che conta: vivere, non sopravvivvere. In ogni caso la Storia non ricorderà a lungo nè l'uno nè l'altro.

*link: http://tidesandcurrents.noaa.gov/sltrends/sltrends_global.shtml 
**link: http://bibliobs.nouvelobs.com/essais/20100913.BIB5602/pourquoi-tant-de-honte.html
_______________

15 commenti:

  1. Temo che anche un gandhiano come me farà una brutta fine nel mondo alla Mad Max che sembra attenderci; e a quel punto se esiste la reincarnazione saremo doppiamente fregati... ;-)

    RispondiElimina
  2. Il problema critico non è una collasso globale, quelli ci sono stati in moltissime culture come rigorosamente studiato e ricercato prima e documentato poi da Diamond.
    Roma passò da 2M Homo a ca 40K Homo nel medioevo.

    Il problema è che ci saranno anche conflitti militari assai cruenti per recuperare le ultime risorse. Scrivo anche perché la medievalizzazione delle società è già in atto in molte zone degradate, (già in collasso, anche in Italia, si pensi alla Calabria (collasso culturale e sociale) o nell'area casertana e partenopea (collasso sociale, culturale ed ecologico)) con i boss parassiti a mo' di neo feudatari.
    Ma questo è solo l'inizio del coflitto civile.
    Ci saranno anche scontri militari (in realtà una continuaazione degli attuali conflitti per le risorse che gli USA e i paesi consumisti hanno immposto da decenni) tra potenze grandi e medie. Chomsky afferma che il prossimo conflitto sarà tra USA e Cina. Ovvio. I cinesi prima o poi si renderanno conto che i dollari di carta con i quali gli americani fingono di pagarli sono una colossale fregatura, si accorgeranno che competeranno sempre più accesamente sulle ultime risorse energetiche e bio-vitali (cibo, acqua, territorio coltivabile, etc.).
    Gli USA sono l'unico tra gli stati canaglia che ha già usato l'arma atomica. Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Solo che questa volta hanno i cinesi (e non più lo stato sovietico che aveva un'economia non in buona salute) come avversari e i cinesi da sempre hanno una politica di colonizzazioni tanto silenziose quanto aggressive.
    E saranno molto più forti.
    Quindi ci sono forti probabilità che il conflitto tra Cina e USA arrivi al livello nucleare.
    E questo non è mai successo nei precedenti collassi (peraltro tutt'altro che gradevoli) di molteplici culture.
    Non è affatto detto che homo sopravviverà. Certamente non sopravviverà in caso di conflitto nucleare.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dagli con i Cinesi forti! Sono nella stessa barca Terra che sta rapidamente esaurendo le risorse per mantenere un paradigma distruttivo, che la Cina e altre economie emergenti hanno fatto purtroppo proprio.
      E infatti l'economia della tigre asiatica sta rallentando in modo preoccupante.
      La nave globale affonda e i passeggeri con essa. Il dio PIL ci ha fottuto...

      Elimina
    2. Il fatto che degli energumeni che si prestano ad una rissa siano su una scialuppa malconcia non cambia molto nella sostanza la loro qualifica di energumeni.

      Elimina
  3. Lanciarsi nelle previsioni climatiche nel lunghissimo termine Medo (un secolo) è un azzardo. Per sua stessa definizione un sistema caotico, come il clima e il complesso dei fenomeni meteorologici, è imprevedibile nella sua evoluzione nel lungo termine, pur dipendendo fortemente dalle condizioni iniziali.
    Tutti questi scienziati pro AGW si "dimenticano" di comunicarlo nei loro quotidiani allarmi.
    Magari tra cento anni il pianeta potrebbe essere diventato una "palla di neve" come sembra lo sia stato in un lontanissimo passato secondo recenti studi, ma chi può ,appunto, prevederlo?
    Ma è giusto gridare all'AGW così da far digerire dure politiche di risparmio energetico alla gente, no?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per quanto possa apparire controintuitivo (come molte nozioni climatologiche) è più facile prevedere il clima che farà tra un secolo piuttosto che non quello che avremo tra un decennio, perché a breve termine la variabilità naturale può prevalere sulla tendenza a lungo termine. Alla lunga, però, ci tocca pagare il conto.

      Gli scienziati non possono fare altro che metterci in guardia, ricordandoci che il CO2 è il "termostato" del clima e presentandoci vari scenari in base alla quantità di gas che continueremo a immettere in atmosfera.

      Quanto alla "palla di neve", al momento la probabilità di una nuova glaciazione è pari a zero, visto l'attuale livello di CO2.

      Elimina
    2. Sarà un azzardo, ma qualche miliardo di metri cubi di artico sciolto e qualche milione dai ghiacciai dovranno pur finire da qualche parte... Secondo le ultime analisi di Sam Carana e Malcolm P. Light, ad esempio, a questo ritmo si libera sempre più e si libererà il metano sul fondo marino e la sua concentrazione troposferica arriverà a livelli esistenti solo su altri pianeti, fermando il cerchio e inaugurando la via per la deglaciazione rapida e completa della Terra (reversibile, ma su scale di centinaia di anni). A questo ritmo, dice, entro 3 anni avremmo la conferma scientifica dell'alta probabilità che al 2080 la Terra sarà completamente priva di ghiaccio. Antartide compresa (che guadagna neve, di recente, ma troppo poco per compensare il ghiaccio, il saldo è negativo per migliaia di metri cubi al secondo che già stanno cambiando il pattern climatico dell'Australia da una decina d'anni...).

      Elimina
    3. Quello che scrivi contraddice la definizione di sistema caotico. Hai qualche testo di fisica non allineato per caso per affermarlo? Poi sulla possibilità di una nuova glaciazione a breve (o meglio una nuova piccola era glaciale nel senso di inverni sempre più freddi fino al 2050) ci sono un po' di scienziati che la ritengono plausibile se non probabile. Come vedi sia in un senso che nell'altro molti marciano contro la definizione di sistema caotico. Io me ne sto semplicemente alla finestra infischiandomene di ogni previsione catastrofista sul clima . Il futuro del pianeta non lo conosce nessuno, quello della civiltà umana nel breve/medio termine invece è praticamente scritto ormai.

      Elimina
    4. Nel 2080 nessuno di noi sarà ancora in vita per vedere lo stato del pianeta. E comunque è sempre il lungo termine :-)

      Elimina
    5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    6. Senza andare troppo nello specifico basta un'occhiata all'immagine allegata, tratta dai lavori dell'IPCC, per capire che la glaciazione ha la probabilità di avvenire uguale a quella di vincere i primi 6 premi della lotteria di capodanno acquistando 6 biglietti.

      http://www.ipcc.ch/graphics/ar4-wg1/jpg/spm6.jpg

      Quelli che "ci sono un po' di scienziati che la ritengono plausibile se non probabile" sono ciarlatani, non scienziati. Oppure sono pagati dalle lobbies dei fossili, fai tu.

      Elimina
  4. Da quando esiste la base antartica di McMurdo, e da quando misurano la temperatura media, essa è aumentata di circa +1°C. In neanche 50 anni. In Pianura Padana dobbiamo fare i conti con molto di più, tant'è che è praticamente sparita la nebbia per gli autunni ed inverni troppo caldi, ma rendiamoci conto di quant milioni di metri cubi di ghiaccio in più si perdono in Antartide con "solo" 1°C in più.

    RispondiElimina
  5. Mio nonno è morto centenario ed ha vissuto senza auto, ne' gas e pochissimissima elettricità. Teoricamente, io, anche in un futuro meno energetico, posso come lui essere in vita fino al 2080 (certo non lo voglio, infatti ho già predisposto la mia dipartita rapida molto prima). Comunque se permetti non me ne infischio del futuro del clima e, se permetti, il gran numero di studiosi che prevedono una prossima era glaciale, devono dirmi come sta in piedi con la sparizione spettacolare del ghiaccio artico, tutti i centri più autorevoli, più o meno indipendenti, danno per scomparso il ghiaccio estivo entro dieci anni, nella migliore delle ipotesi, anche russi e cinesi ormai si sono allineati. Tutti al soldo di cattive banche o eco-dittature? O la scienza è scienza sempre o non lo è mai. Mi sembra che invece di infischiartene ti dai ragioni per giustificare il disinteresse ("tanto a me non succederà niente di male"). Comunque pazienza, io abito a 600 metri di altitudine e a cento metri da casa c'è un affioramento di discreta lignite (nel raggio di 6 km da casa mia ci sono ben 907 pozzi di miniere di carbone dell'"era carbolitica" europea, finita da tempo per la Francia) ma sufficiente a livello locale, scavando con mani e bastoni, per alcune generazioni (certo non per tutti, ma tanto non tutti sopravviveranno).

    RispondiElimina
  6. "(certo non lo voglio, infatti ho già predisposto la mia dipartita rapida molto prima)" non far cazzate Medo... mi piace troppo leggerti... In realtà anch'io ho fatto una desiderata rispetto alla mia morte..... a 75 anni mentre mi arrampico su una via di 4 grado in dolomiti... dici che ci arrivo con la fine incombente dell'era petrolitica?
    cari saluti
    Climber15 Carlo

    RispondiElimina
  7. Gli scenari peggiori sembrano quelli con le maggiori probabilità di avverarsi:

    http://www.washingtonpost.com/national/health-science/warmer-still-extreme-climate-predictions-appear-most-accurate-study-says/2012/11/08/ebd075c6-29c7-11e2-96b6-8e6a7524553f_story.html

    RispondiElimina