12.6.12

Grecia: niente più gas per produzione elettrica

Metà delle bollette elettriche in Grecia nel corso del 2011 non sono state ancora pagate e, nonostante i numerosi distacchi di corrente per morosità, il gestore nazionale fatica a tenere in piedi la produzione per coloro che ancora possono pagare o hanno minimi ritardi. 
La Grecia non ha più un soldo per importare tra l'altro il gas naturale indispensabile a tenere in piedi la rete elettrica nazionale. Ancora un paio di mesi e dovranno iniziare il razionamento elettrico, che non finirà mai, ma questo non lo dirà nessuno (a priori). Poi accadrà alla Spagna. Mentre la Germania teme, come ho scritto poco fa, che degli improvvisi black-out possano scatenare il caos urbano già dal prossimo inverno.
Ma ovviamente tutto va bene ed andrà per il meglio.

link: http://www.bloomberg.com/news/2012-06-10/greek-blackouts-risked-as-power-companies-cash-runs-out-energy.html 
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11 commenti:

  1. ...Mi vien da dire continuiamo a non destinare una quota non marginale della spesa pubblica non ai servizi alla persona ma alla sostenibilità energetica...( In Italia , nell'ordine, a mio avviso, microdighe, eolico, solare a concentrazione, fotovoltaico)..Secondo voi gli ospedali possono funzionare senza una fornitura elettrica costante ? ( Fra l'altro su health after oil si stimava l'impronta ecologica della sanità pari al 10% di tutte le attività umane, ovviamente di più nella cicalona e socialdemocratica europa )...Non solo: dopo un anno o due di gravi problemi alla fornitura elettrica strutture complesse ed energivore come un ospedale degno di tal nome non solo è operativo a scrtamento ridotto ma non è più recuperabile in alcuni suoi reparti...Si tornerà ai polimabulatori di provincia senza un deciso cambio di destinazione dell' oro nero ancora rimasto: la sua destinazione principe dovrebbe esser, paradossalmente, l'affrancamento da ogni combustibile fossile..Cicale e formiche...

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  2. Medo che credibilità ha la seguente notizia che riporta il blog Effedieffe riprendendolo da Infowars?

    Il titolo é:
    Picco petrolifero? In USA trovato petrolio per 200 anni

    Una notizia similare l'ho letta pochi giorni fa ma non ricordo più dove a proposito del ritrovamento del più grande giacimento di petroli d'Africa al largo delle coste del Marocco.

    Sul web si rincorrono notizie contraddittorie e per chi non è del mestiere é impossibile sapere chi dice il vero.

    Posso conoscere il tuo parere?

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  3. "USA trovato petrolio per 200 anni" aqhahah di che petrolio si parla? Dove si trova? A che ritmo di produzione? 50 barili al giorno? Di petrolio ce n'è ancora per 10870 anni, basta che siamo disposti a pagarlo 18739813691638600 dollari al barile e che siamo disposti a distruggere ogni millimetro del Pianeta per cavarlo fuori..

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  4. Effedieffe parla di petrolio "roccioso". Potrebbe essere, in termini impropri, petrolio da scisto. In tal caso aspetta e spera.

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  5. C'è un grave problema sugli scisti e sullo SHALE OIL in generale. "Oil shale" e "shales containing oil" non sono la stessa cosa, significano cose diverse. E poi... Se davvero hanno trovato ulteriori 200 anni di scisti bituminosi, al momento il ratio di "recoverable" è attorno al 4%. Quindi già ne avrebbero trovati 8 di anni. Ma tutto questo non significa nulla. Le "previsioni" servono a poco e servono solo prima, appunto. Nel dopo, le previsioni sono chiacchiere pericolosissime.

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  6. ciao Medo, seguo molto il tuo blog, nn certo con entusiasmo naturalmente.... viste le temetiche!!
    ma con una grande stima nei tuoi confronti , per l'informazione che cerchi di dare a chi ha voglia di informarsi.
    una domanda però la devo porre :
    come ci si prepara a questo futuro?
    l'unica salvezza è emigrare in Australia?

    ancora grazie.
    un saluto.
    Alessio Spinelli.

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    1. Alla tua domanda la risposta secca non esiste. In generale direi di seguire un motto dello stoicismo (riportato da Marco Aurelio, l'imperatore): "L'errore altrui, lascialo dove lo hai trovato". Se i nostri simili hanno sperperato energia, una volta che abbiamo capito questo noi non facciamolo più. Tra l'altro come potremmo sperperarla se non riusciamo più ne' a comprarla ne' chi la produce a produrla (tanto quanto prima)? Va beh.

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    2. E grazie dei complimenti (esagerati). Io sono solo un inutile profeta come tanti.

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  7. ...R emigrare in Australia : perchè proprio in Australia? Forse Nuova Zelanda, naturalmente con l'idea che tra qualche anno, se avrai un reddito normale, potrai permetteri di far visita ai utoi in Italia solo ogni 3-4 anni, visto l'aumento vertiginoso del costo ( reale) dei voli imminente...Se no vuoi fare il passo più lungo della gamba io mi orienterei sulla Norvegia,finchè si è ancora in tempo per essere ammessi alle frontieri, altrimenti rimae sempre la scelta dura e pura: qulche etaro da mettere a patate e taglio a rotazione della legna in Canada non mancherà mai, se hai il fisique du role...

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  8. Prima di immigrare in Australia ti consiglio di leggere il XIII capitolo del libro di Jared Diamond "Collasso". Capirai che non è propriamente una buona idea,

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    1. In effetti! Comunque ci sono zone dell'Australia, come dell'Italia e pure della Siberia, che potrebbero davvero ospitare la vita umana in (piccole) comunità sane e dedite ad una nuova ruralità che potrebbe durare millenni: le zone di Perth e di Darwin, oppure la Basilicata, per la Siberia la zona sud della Sakha (la vita vi sarebbe rude, ma più che possibile) magari lontano dalle centrali a carbone e dalle vecchie miniere.

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