30.10.12

L'oceano al posto della metropoli

Uragano Sandy, scene di devastazione senza precedenti a New York, immagini e commenti: http://www.theatlanticwire.com/national/2012/10/live-hurricane-sandy-updates/58454/

Eppure si tratta di un uragano di categoria 1 su 5, molto vasto, ma piuttosto debole, con venti molto forti ma non eccezionali. Amplificato, nei danni da inondazione, da un coefficiente di marea quasi record (luna piena e direzione dei venti).
La più parte degli abitanti afferma "sembrava uno di quei film sull'apocalisse che tutti abbiamo visto".
Io che abito ben lontano da quelle devastazioni, dico: "sembrano gli effetti di quelle previsioni dei climatologi che pochissimi hanno letto".
Addio mondo! Goodbye America! Costruire metropoli e aree industriali a pelo d'acqua era un'esigenza inevitabile dell'era industriale per tutta una serie di motivi (raffreddare centrali,  scaricare segretamente gli inquinanti, muovere merci su cargo, etc). L'era industriale tuttavia sta provocando la deglaciazione del pianeta Terra ed un aumento costante del livello dei mari che sommergerà l'80% di tutte le infrastrutture industriali probabilmente entro un secolo. Di uragano in uragano, di depressione in depressione, l'acqua sale di molto  ed in fretta poi torna giù di un po' meno e più lentamente: nessun paese al mondo ha tante forze di polizia, infermieri e pompieri e forze umanitarie per gestire un'emergenza nazionale di tale portata ogni anno, figuriamoci una al mese. Attorno a New York l'oceano è salito di ben 4 metri in meno di due giorni (e fino a 14 metri in mare aperto), circa il 25% della città di New York è stato inondato dall'acqua di mare, un evento mai accaduto da quando esiste la città che in piccola parte è costruita su spiagge e addirittura su litorale inesistente meno di due secoli fa.
Il ciclo si chiude, naturalmente a loro e a noi tutti capita quel che prima o poi doveva capitare: l'era industriale uccide se stessa e gran parte degli attori economici sta già morendo di "clima", senza saperlo. La siccità e le inondazioni sono in gran parte dovute al coltivare, all'abitre o all'abitare dove non si poteva (ne' in quei modi ne' troppo a lungo).
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26 commenti:

  1. Anche tu sei di quei catastrofisti AGW? Guarda, trovo plausibili, seppur per alcuni versi troppo pessimistiche, le tue previsioni sul tracollo del paradigma, però sul futuro del clima vacci con le pinze. E' vero, abbondano gli studi che sembrerebbero dimostrare la deglaciazione sicura del pianeta, ma ce ne sono parecchi (poco pubblicizzati) che la contraddicono ampiamente. E tutto questo con modelli matematici figli di una scienza climatica e di computer altamente arretrati vista l'estrema complessità del clima globale. Che è ancora in gran parte sconosciuto nei suoi meccanismi.
    E poi per come la pensi non ti sarà difficile immaginare che a qualcuno giovi calcare la mano sull'allarmismo climatico GW, magari per giustificare politiche di minor consumo di combustibili fossili "per rallentare il riscaldamento globale" (leggi peak oil).

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    1. Per i diversamente informati:

      http://www.climalteranti.it/

      La balla dei report che smentiscono l'AGW è stata sbugiardata per ogni dove, fattene una ragione

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    2. E tu fatti una ragione che non è scritto da nessuna parte che moriremo di AGW teorizzato. Non capisco perché gli argomenti a favore debbano essere verità e quelli a sfavore delle bufale. Sei Dio per affermare questo? Immagino di no.

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    3. Infatti potremmo morire per le conseguenze della decrescita di produzione del petrolio, per fame causa mancanza di cibo - rischia di essere la più probabile -, di inquinamento, ....

      Non sono Dio ma conosco personalmente scienziati del clima, e son tutti d'accordo sugli effetti dell'AGW. Poi ognuno crede a quel che gli pare; c'è gente convinta della realtà delle scie comiche, per dire.

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  2. Abbiamo gli oceani che salgono tutti, di pochissimo (relativamente...), ogni anno da decenni, eppure basta un uragano di categoria 1 su 5 per togliere la corrente elettrica 2-3 giorni a 6,5 milioni di americani (record di outage di sempre). Quando e se il ghiaccio sarà completamente scomparso, non ci sarà elettricità costante ed in abbondanza per leggere commenti come il tuo ad esempio. Ed accadrà forse entro il secolo. Ricordo che attorno a New York si sono avuti 4 metri di mare in più e al largo si sono toccati 13 metri supplementari. Ci sono quartieri interi di Brooklyn e attorno all'aeroporto in fiamme da ore, una centrale elettrica è saltata per aria a New York e c'è un incidente alla più vecchia centrale nucleare americana costruita a 500 metri dal mare (e a 5 metri di altitudine sul livello dello stesso) e che funziona da 43 anni nonostante l'avviso contrario di quasi tutte le istituzioni americane (tranne i governi di destra o sinistra che si susseguono). Le tragedie avvengono prima della compelta deglaciazione ed anche se questa non avvenisse.

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    1. La nostra società ipertecnologica è vulnerabilissima di fronte ai capricci della natura.
      Quelli che sostengono l'AGW sanno dire cosa ha causato i frequenti riscaldamenti e raffreddamenti globali del passato, da sempre esistiti e a specie umana per la maggior parte degli eventi non ancora presente sul pianeta? Bella domanda...

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    2. Paolo, potresti iniziare da una letturina semplice semplice, e poi approfondire:

      http://nas-sites.org/americasclimatechoices/new-resources-about-climate-change/

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    3. Sapessi quante ne ho lette di ipotesi climatiche di entrambi i segni. Ma c'è poco da approfondire quando la conoscenza in materia, anche per stessa ammissione di molti suoi esponenti, è ancora molto, troppo lacunosa.
      Ma visto che la teoria dell'AGW è quella che va più di moda, per caso i governi mostrano di voler intervenire per rallentarlo? Al momento non mi sembra ma scommetto che fra non molto ci sarà un fiorire di politiche energetiche per ridurre drasticamente il consumo di combustibili fossili causa peak oil. Ma ci diranno che è per salvare il clima, giusto per i tonti che ci crederanno...

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  3. Neanche un mese fa avevo visto un video in cui si vedeva New York e mi chiedevo:
    non sarà pericoloso avere tutti quei palazzi a quasi il livello del mare?

    la risposta l'abbiamo avuta.
    Non è pericoloso... è pericolosissimo!!!

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  4. Lacunosa o meno, la parte di New York più inondata non esisteva 150 anni fa. E' tutto litorale creato dall'uomo e per metà (ormai) in zona inondabile. Ma la gente lo sa, tant'è che a Manhattan 90 anni fa viveano 2200000 persone ora solo 1500000. Gli americani stanno da tempo abbandonando quella che, ricordiamolo, è un'isoletta con poche minuscole colline.

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  5. Interessante...potremmo anche essere discordi nell'affermare o meno l'attendibilità dell' AGW. Ma vedo che tutti siamo concordi nell' affermare che la situazione che abbiamo di fronte ci porterà comunque ad un solo risultato, la fine dell'era industriale.

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  6. Rimetto il link anche nei commenti, tra le ultime immagini, quella dei quartieri del Queens a ridosso del mare: il quartiere abitato dai pompieri a Breezy Point (ironico il nome...) è andato interamente in fumo, case e alberi, per un corto circuito dovuto al mare che ha sommerso gran parte dell'area per alcune ore: http://www.theatlanticwire.com/national/2012/10/live-hurricane-sandy-updates/58454/

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  7. molta animosità, forse più dettata da voglia di prevalere che da darsi spunti a vicenda...per cui mi tollererete se non resisto alla provocazione: non è che si finisce con l'augurarsi che vada tutto a puttane così si aveva ragione? Atteggiamento pericoloso, credo.

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    1. A me di avere ragione non me ne frega niente. Tant'è che scrivo in modo anonimo, non ho nemmeno messo gli adsense di Google e le pubblicità (e guadagnerei qualcosina eh...) e non ho niente da vendere. Quindi. Boh. Se agli ottimisti di turno piace pensare che qui si "vendono" catastrofi per poi dire "io l'avevo detto", probabilmente non hanno ben letto di cosa parlo e di come ne parlo.

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    2. molta animosità, confermo (anche se non intendevo solo tua). bye,s.r.

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    3. Minimizziamo pure. Diciamoci che, tutto sommato, non è successo niente. In effetti io sono calmissimo, solo mi fa arrabbiare vedere gente che ha buttato al vento energia e materiali per abitare a tre metri dall'oceano e pure vogliono avere ragione quando gli si dice che sono stati ingannati da speculatori immobiliari e da governi ciechi e stupidi. Le centinaia di case bruciate perchè costruite in zona inondabile... tutti materiali che avremmo potuto usare per mettere in sicurezza e rinnovare case fatte "più al riparo" o coltivazioni in pericolo. Invece no: "non è successo niente, troppa animosità". Ed il mondo male va.

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  8. Sto facendo un lavoro in un posto (uno dei SIN, sito di interese nazionale) dove la linea di spiaggia è 200m oltre l'originale, a causa di scarichi di pirite mista ad arsenico. Inoltre un impianto emunge continuamente (8760 ore/anno) acqua di falda e la "pulisce" per evitare che questa porti i suoi inquinanti in acquedotto.
    Cambio posto:senza andare a New York, non posso evitare di vedere posti come Genova, dove hanno costruito nell'alveo del Bisagno che, subito dietro, raccoglie acque da pendii rinsecchiti e pendenti. Ma la mia posizione assomiglia alla scommessa di Pascal: cosa guadagno a propendere per l'opinione che non ci sia più niente da fare? Una irosa ma in fin dei conti rilassata rassegnazione in attesa della fine? Che posso finalmente dedicarmi a fare la cassandra come unico impegno? Che non devo ascoltare nessuno tanto ho già deciso la mia posizione?
    Spero di essermi chiarito senza troppa animosità.

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    1. Io sono tra la schiera di persone che si considerano: realista ottimista.
      Anche se qualcuno pensa che i due aggettivi sembrano essere in contrasto.

      Nelle mie App per Win8 e tra non molto per Apple e Android, parlo dei problemi energetici, mettendo in evidenza sia i pro che i contro di ogni fonte energetica.

      E' importante che quando si affronta un problema, prima di tutto lo si deve conoscere a 360 gradi (dal lato energetico, economico, teorico Fisico, ecc) e poi si cercano le soluzioni.

      Siccome, penso che anche i miei figli meritino un mondo in cui possano vivere decentemente per il resto della loro vita; in primissima persona mi occuperò di questo e nel limite delle mie possibilità farò anche ricerca.

      Io non sto solo a criticare, ma agisco in primissima persona.

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    2. alessandro, è molto positivo che tu ci informi della disponibilità dei tuoi prodotti.
      buona giornata

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  9. Nell'usuale editoriale di Ferragosto sul Corriere, Giovanni Sartori li ha definiti con una parola: "tranquillisti".
    Romney in campagna elettorale, dopo la peggiore siccità dagli anni 50', ha affermato che i problemi del cambiamento climatico non riguardano gli Stati Uniti.

    Sarebbe bello avere due pianeti: su uno mettere i gli sviluppisti consumisti tecnofili modernisti progressisti accrescitivisti tranquillisti pseudoliberisti, cunicoloriproduttivisti chiudere la porta, buttare le chiavi e poi osservare gli esiti di questo esperimento da colossale piastra di Petri.

    Si tratta di neoreligioni (unita alla sempra abbondante disonestà intellettuale e ad interessi speculativi in un miscuglione nefasto) che semplicemente spengono la critica e l'osservazione del mondo che è sbagliato perché diverso dalla ideologia e morale che essi hanno in testa che, da Adam Smith fino ad arrivare ad Engel e a tutta la marmaglia di delinquentastri psicopatici che ripetono i mantra della crescita e dell'economia neoclassica, ha negato l'ovvio ovvero i limiti fisici e biologici della biosfera.
    Andate riproducetevi e soggiogate...
    Ciarpame religioso nuovo e vecchio.
    Stiamo freschi e pure in ammollo.

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    1. tirata abbastanza bella dal punto di vista oratorio, uomo in cammino, però, aldilà del giudizio teatrale, verso dove cammini? Insomma, hai una posizione positiva (una proposta, insomma) o ti basta rilassarti dietro un "tanto non c'è più niente da fare ma è colpa degli altri, dei cattivi"? perchè nel qual caso, non credere, sei molto più tranquillo e seduto di quel che pensi (di me senz'altro).
      sestorasi

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    2. A me piace molto il risultato di questo dialogo: come sempre non c'è uno che ha ragione o l'altro che ha torto, ma quando in tanti ci si occupa con diverse intelligenze, basi culturali e visioni del medesimo problema, allora nascono bei dipinti. Vista la mole dei problemi, quasi tutte le soluzioni sono inutili o addirittura dannose a posteriori. Ma presto la verità arriva su tutto. Tra al massimo cinque anni sapremo, ad esempio, con affidabilità scientifica se la "bomba della concentrazione troposferica del metano" è innescata in modo irreversibile e se la deglaciazione completa del Pianeta è possibile entro il 2080. Ovvio che a quella data dubito fortemente esisterà una rete informatica mondiale che possa coordinare sforzi per far fronte ai problemi di quell'epoca che saranno "meno" di quelli di oggi e più semplici (da spiegare ma non da risolvere): dove trovare cibo, dove trovare acqua potabile, dove acqua per darsi una lavatina, dove trovare munizioni per le vecchie armi della comunità (neo-tribù). Voglio dire, se penso ad un mondo post-industriale formato da tante comunità e tribù, mi viene dato del pazzo pessimista? Sono in compagnia di tantissimi studiosi e pensatori del '800 e del '900, da Thoreau a Ulrich Beck passando per poeti come Bukowski o Pasolini e fino al climatologo Ugo Bardi. Non c'è quasi più nulla che si possa fare per salvare la colonia di batteri dopo l'overshoot delle risorse nel vetrino del biologo, se non appunto attendere la riduzione massiva degli esseri viventi nel vetrino stesso.

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  10. Nella storia dell'umanità è la prima volta che Homo è arrivato ai limiti, (anzi, li ha abbondantemente superati, visto che l'Overshoot Day si sposta ogni anno sempre più verso l'inizio).
    Ciò significa che dal punto di vista del pensiero è molto ostico (nonostante sia del tutto razionale, oggettivo, scientifico) anche solo parlare di DECRESCITA.

    Il problema grave è che stiamo erodendo sempre più i margini e quindi i tempi di transizione sempre più brevi con condizioni sempre più stringenti.
    In altre parole è ampiamente probabile che non ci sarà affatto una descrescita serena, ma un collasso cruento.

    Il primo passo che incontra difficoltà notevolissime (per cose molto semplici che richiedono impegno minimo e un buon approccio mentale) è l'impegno quotidiano personale.
    Molte persone sono estremamente condizionate e programmate a comportamenti ed usi pessimi e, fondamentalmente, lesionistici. Molte persone aspettano che siano GLI ALTRI a dare l'esempio, ad iniziare.

    La_Gente mi guarda stralunata quando dico loro che devono venire a lavoro in bici (qui a BO ca. il 30% degli spostamenti casa - lavoro hanno raggio <= 3km).
    Vedono una puntata di Report, si iscrivono al gas, dopo un mese mollano.
    Dici loro che possono stare in casa con le calze di lana e un maglione e 15 o 16° invece di 22* 24° e sclerano.
    Siamo 7 miliardi verso i 9, perché voi fare il 3° figlio? (quasi sempre qui si arriva velocemente alle escandescenze).
    Perché hai comprato il dispositivo mobile nuovo quando quello precedente andava ancora molto bene? Ti guardano, non capiscono.
    Mi fermo, la lista è nojosamente lunga.

    Ecco.
    La descrescita è invisa per molte ragioni in primis perché è estremamente semplice e richiede impegno e personale e quotidiano.
    E' semplice, è necessario diminuire su tutto.
    Molto spesso è oggettivamente dimostrato che MENO è MEGLIO.
    Ma anche nonostante c'è una profonda ostilità per la decrescita.
    Dopo duecento anni e rotti di mistificazione dell'esponenziale, direi che è anche comprensibile.

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    1. Ragionamenti sparsi.. Per aver visto le stesse dinamiche, non posso che sottoscrivere tutto quel che Uomo in cammino riporta, aggiungendo un "poveri noi". Le stesse dinamiche le noto ancora in Francia dove il 58% del PIL l'anno prossimo sarà comunque spesa pubblica, le istituzioni pubbliche dal comune al ministero saranno per il 6° anno di fila il primo datore di lavoro. La Francia pare supererà il 99% di importazione di gas e petrolio l'anno prossimo, quest'anno erano riusciti a restare attorno al 98%. Durerà? Io ho comprato anni fa un po' di maglioni di lana e calze di lana (fatte con lana che un consorzio di allevatori di pecore da latte non voleva più buttare), in casa si sta benissimo usando un quinto del gas dei miei conoscenti che in inverno vogliono stare in casa comunque in magliettina...

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  11. medo, uomo in cammino: cominciamo forse a capirci e ad usare tutti e tre toni costruttivi. Allora rinuncio allo stile e mi autosegnalo, pur di illustrarvi quello che secondo me è un punto nodale:

    http://ultimomiglio.wordpress.com/2012/02/19/downshifting-calare-il-tenore-di-vita-risparmio-efficienza-sara-vero/

    buon pomeriggio

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  12. Quando il 99% della pseudo informazione che gira sui media è fondamentalmente la ripetizione di nenie assurde di tipo accrescitivo, consumistico, lemoncapitalistico il prodotto intellettuale ed ideologico veramente scadente di psicopatici, è ovvio che sia necessario usare toni più forti.
    La politica ed essere assertivi e propositivi (costruttivi) si fa giorno per giorno, con l'esempio personale.

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