30.1.13

Etanolo, un futuro già passato?

"Cos'è una picchiata? Devi buttar giù l'aereo, giù dai, come a finir schiantato... Per farti un esempio, è come dopo la siccità immane in America, hai presente quei grafici sulla produzione di etanolo da materia verde? Cosa vuoi che cresca se le falde le hai vuotate e non piove più?
A proposito, ma nel nostro Cessna quanto carburante restaaaaaah!?"
Istruttore di volo di Oklahoma City che parla al suo allievo, registrazione prima dell'incidente del 13 gennaio 2013

Un altro picco dietro le nostre spalle? Il "boom" dell'etanolo negli States ha avuto la vita brevissima. 
L'etanolo era il futuro, tanto che si è dirottata, anche mediante incentivi ed altre leggi criminali, materia verde dal farne alimentazione o mangimi, per produrre carburanti. Non solo negli USA, anche in Pianura Padana la corsa non all'etanolo ma alla metanizzazione di questo o quel rifiuto, dai liquami al verde, sta trasformando certe province in importatrici nette di materia verde, addirittura dal centro Europa non solo da altre regioni.
Da due anni la siccità ("cambiamento climatico? quale cambiamento climatico?") fa la sua parte e negli Stati Uniti stanno spegnendo (alcuni chiuderanno già nel 2013) uno dopo l'altro tutti gli impianti che producevano etanolo. L'attività riguarda soprattutto il Midwest dove gli americani, agronomi ed ingegneri, hanno due grandi problemi: le nappe freatiche millenarie a livelli infimi, seccate e prosciugate in neanche 60 anni per irrigare aree immani ed ora da circa tre anni una siccità che non sembra voler invertire rotta e che si aggrava. Dati alla mano, nonostante la domanda molto alta, la produzione di etanolo del Midwest è passata da un massimi di 883000 barili al giorno ai 757000 giornalieri: più investimenti, più domanda e la produzione cala del 15%.
Penuria di mais in tutto il paese quindi, con sei mesi di anticipo rispetto all'anno scorso, dove la penuria fece fallire solo qualche mattatoio e un paio di aziende di mangimi che erano già al collasso. La produzione di etanolo, secondo i dati dell'EIA, è calata del 15% in sei mesi ma se si ripetessero le condizioni climatiche del 2011 e 2012, potrebbe andar giù ad un ritmo del 25% annuo: pochi anni ancora ed il Midwest, stato benzinaio verde, diventerà una sorta di nuovo deserto... 
L'etanolo doveva essere la benzina del futuro, come in Brasile (ormai "etanolo" è il nuovo nome che stanno dando alle foreste primarie, "Cos'è tutta quella giungla? Facciamo che saranno, toh diciamo 14-15 anni di etanolo e vai con caterpillar e trattori"): la risorsa di riserva, abbondante e sicura, "almeno per far andare le auto dei ricchi se proprio il mondo deve andare a putt...", invece è durata e sta durando ancora meno del cattivo petrolio.

link 1: http://www.bloomberg.com/news/2013-01-30/ethanol-output-in-u-s-falls-2-8-to-record-low-on-shutdowns.html
link 2: http://www.eia.gov/dnav/pet/hist/LeafHandler.ashx?n=PET&s=W_EPOOXE_YOP_R20_MBBLD&f=4
____________

29 commenti:

  1. Bene ! Un'altra bella bolla che scoppia, finalmente, sono anni che aspetto il tracollo di questa porcata Dell' etanolo.
    A questo punto presumo che la tendenza, sia pressoché irreversibile, considerata la scarsità d' acqua e la crisi alimentare che ci si prospetterà prossimamente....
    Il fatto e' ....ma come diavolo faranno senza acqua....?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Come diavolo faranno (gli americani) senza acqua?"

      Facile: berranno Coca-Cola.

      Elimina
  2. Utilizzare prodotti agricoli per produrre bio-etanolo lo considerò la più assoluta cavolata fatta dall'uomo per produrre energia!

    Se continua così con le siccità, le sommosse popolari, specialmente nei Paesi poveri, saranno all'ordine del giorno... ma anche nei Paesi ricchi poi.

    RispondiElimina
  3. Segnalo che oggi qui ci son stati +18,2°C (all'ombra), ben 13°C oltre la media delle massime degli ultimi trent'anni e record di sempre per una temperatura di gennaio. Abito nel Massiccio Centrale, Francia, a 600 metri di altitudine, versante sud addirittura coperto da piccola catena montuosa. C'era letteralmente gente "impazzita" ovunque oggi... Un tipo apparentemente non drogato mi ha tamponato perchè diceva testualmente "che guardava il sole". Cosa significa guardare il sole?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qui, in Sicilia, il freddo è arrivato con 2 mesi di ritardo, se fatto una settimana bianca e se ne andato!
      Dicono che tornerà solo per qualche altro fine settimana.

      Elimina
    2. Passi la Francia, dove temperature di 18° C fanno un po' impressione, ma la Sicilia è Africa (senza offesa) vista la latitudine. Il freddo è una rarità statistica. Tanto per informazione mio cognato nel 1980 (ed erano tempi non di GW conclamato ancora) a Palermo per la naja si faceva il bagno a mare in pieno novembre.

      Elimina
    3. Nel 1966 mio padre militare si faceva il bagno nel Tagliamento, a 12°C. Il fatto è che era gente più resistente e resiliente (il primo paio di scarpe "sue" lo ebbe a 8 anni, il primo abito suo a 14, italiano nato in Italia, nelle Marche a pochi passi da dove ora i calzaturifici macinano miliardi di fatturato.
      Tuttora mio padre farebbe il bagno anche alle sorgenti della Dora Baltea senza batter ciglio. Io se non ci sono almeno 26°C di temperatura, il mare nemmeno lo guardo. Siamo comunque una generazione che meritiamo quel che ci arriva, brutto a dirsi soprattutto oggi che è il mio compleanno.

      Elimina
    4. x Paolo
      In Sicilia è abitudine da non so quanti anni, che appena passa ferragosto, si fa una bella pioggia e l'aria si rinfresca.

      Quest'anno la prima pioggia è stata a NOVEMBRE!!!

      Ho detto tutto!

      Elimina
    5. Auguri di Buon compleanno x Medo!! :-)

      Pensa positivo, che un altro anno è passato! :-)

      Elimina
  4. "...le nappe freatiche millenarie...". Fenomenale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma ciò che dice Medo risponde a verità.
      Quegli Stati sono fertili solo perchè l'acqua per irrigarli viene pompata ed in grande quantità dal sottosuolo.
      Già parecchi lustri fa c'é chi temeva la non sostenibilità del processo nel lungo periodo perchè se estrai più di quanto si accumula naturalmente, alla fine svuoti il serbatoio sotterraneo.

      Elimina
    2. Volevo scrivere "falde", nappe è un francesismo e me ne scuso. La nappe è una copertura, talvolta una coperta. E' l'esatta traduzione di falda...

      Elimina
    3. Cosa vuoi, la mamma degli ignoranti è sempre incinta ;-)

      Elimina
  5. A roma dove abito sono previsti più di 16 gradi .........fate voi.......

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Immagine che 1000 km più a nord, in mezzo a montagnette, per lo più lontane dal mare, ieri c'erano 28°C (al sole).. Ho visto le campanule sul balcone rifiorire totalmente in due giorni e mezzo.

      Elimina
  6. Massimo Fini affermava provocatoriamente che bisognerebbe perfino accelerarlo questo modello crescita-consumismo in modo che collassi ancor prima.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tristemente, sono d'accordo. Lavoro in un grande gruppo bancario italiano, sono in "crisi "da quando da una parte leggo report e ricevo indicazioni coerenti con il BAU e dall'altro leggo medo, crisis,Aspo, Effetto Cassandra, Oronero, i vostri commenti.... e ormai credo che l'unico corretta metafora sia quella del "Treno contro il muro" anche se forse sarebbe più corretto "contro la montagna" non potremo mai deviarlo su binari più sostenibili.....
      un caro saluto a medo.

      Elimina
    2. Radiamo al suolo il mondo e facciamo un grande fuoco liberatorio che asfissi tutti in pochi mesi. Ad Atene hanno già cominciato a mettere alcuni mobili in PVC (!) nel camino, piccole NUBI DI CLORO, come prevedevano gli scenari apocalittici post-carbonio (via via causa scarsità di gas, petrolio, carbone ed infine anche legna) di non so più chi...

      Elimina
    3. "Di banche, a termine, ne rimarrà soltanto una e sono io."
      Barone Rotschild

      Corre voce che siano rimasti fuori dal circuito Rotschild della moneta solo pochi stati oramai, cadute la Libia ed il Sudan, rimangono Venezuela, Cuba, Iran e Corea del Nord. Nessuna novità per chi ha letto i libri giusti, cos'è l'euro, cos'è il dollaro, a chi serve la moneta in ultima istanza, cioè quando arriva la resa dei conti o delle armi, che è la stessa cosa formalmente ma nella sostanza mica tanto.

      Elimina
    4. > Radiamo al suolo il mondo e facciamo un grande fuoco liberatorio che asfissi tutti in pochi mesi.

      In realtà il sovraccarico antropico in condizioni di rapido degrado della biosfera comporta un'accelerazione progressiva del degrado (anche questo contribuisce all'effetto Seneca).
      A fronte di un degrado ecologico diminuirà ulteriormente la produzione/bioapacità di risorse per anno.
      Questo comporterà un maggiore accanimento contro le risorse residue e un aumento del degrado.
      In Italia centro settentrionale ho visto che grazie a questa crisi la distruzione del bioterritorio dovuta all'edilizia è calata (cioè continua ad avvenire anche se con una piccola diminuzione)
      Ma...
      Ad esempio, con la sciagurata moda verdognola delgli inceneritori impropriamente detti centrali a biomassa abbinata all'aumento dei combustibili fossili, intere zone boschive comprese quelle residuali, ovvero aree silvestri che si sono create in questi lustri a margine dei fiumi, in zone destinate ex agricole all'edilizia ma che non sono ancora state distrutte cementificate, sulle scarpate (ferroviarie, industriali) sono rase a terra per fare cippato. L'effetto è quello di trasformare direttamente e in pochi attimi quelle zone da zone di abbattimento della CO2, di accumulo di carbonio in forma organica, di produzione di ossigeno, humus e accumulo trattenimento e percolazione in falda di acqua piovana, di micro e mini regoolazione climatica locale in zone semispelacchiate in cui ailanto, vitalba attaccano e seppelliscono le poche matricine che rimangono.
      Le centinaia di tonnellate di alberi di ettari ed ettari tritati in poche ore in pezzi di legno finiscono subito in atmosfera. come se ora ci fosse bisogno di aumentare i gas climalteranti in essa.
      Ecco un esempio di quella che viene chiamata "economia dell'estinzione".
      Questa volta la specie non è il tonno rosso ma homo.

      Elimina
    5. all'aumento del COSTO dei combustibili fossili.

      Scusate l'errore.

      Elimina
    6. Grazie per aver segnalato l'abbattimento delle aree marginali per farne cippato da buttare in cogenerazione o in impianti per produzione di gas... In Francia c'è (c'era?) una legge che proteggeva le siepi tra parcelle catastali agricole e non e tutti i bordi di fossi, etc. si basava anche sul calcolo che radere al suolo soli 600 metri di siepe "varia" equivaleva ad uccidere sull'anno di riferimento (cioè a distanza di un biennio, mi pare, quanta morte poteva constatarsi, non spostamento ma propio morte nell'area di riferimento), nell'ordine:
      - 1 rapace
      - 2 volpi
      - 5 lepri
      - 10 conigli
      - 30 volatili minori (rispetto al rapace) diversi
      - 90 tra roditori, talpe, etc
      - 4 000 000 di insetti
      - centinaia di miliardi di batteri, funghi, etc.
      Una parte variabile, ma comunque importante di questa roba qua, poi non torna più, mai più da un altrove dove si sarebbe rifiugiata. E con loro scompare un lavoro minuzioso CONTRO l'entropia sistemica che la natura fa in quanto è nelle condizioni di farlo ed in parte lo fa anche per noi, certo senza saperlo. Cioè se lo sapesse smetterebbe di farlo facendo evaporare gli oceani in un paio di secoli, dalla rabbia proprio.

      Elimina
  7. ...I biocarburanti non sono la soluzione per continuare a consumare tutti, ma avendo un eroi più o meno infimo e quindi necessitando di sussidi consideriamolo come un temporaneo feedback positivo del collasso di questo modello economico: potremmo considerarli per quel che sono quando non riceveranno ussidi, quando cioè gli stato centrali saranno fortemente dimagriti e pochi benestanti potranno permettersi biocarburanti non sussidiati ( MA NEMMENO TASSATI!) a 2-3 euri al litro...In questo senso i biocarburanti sussidiati non sono il male assoluto : potrei francamente consoderarli un piccolo bene se prodoti da coltivazioni sostenibili per un dato territorio; in termini di salute della biosfera, meglio biocarburanti osstenibili per una dato terreno che coltivazioni a scopo alimentare.

    RispondiElimina
  8. I biocarburanti avrebbero senso localmente in territori poco popolati dove la biocapacità locale permette e di avere ampi spazi di selvatico e territorio sufficiente per la produzione alimentare e parte di territorio destinata ai biocarburanti.
    In un sistema (ad impronta ecologica) sostenibile i carburanti di origine vegetale (il bio non c'entra una mazza anzi...) sarebbero la soluzione sostenibile anno per anno alla produzione di energia anche per i trasporti.
    Mancano quasi tutti i requisiti e da ipotetica soluzione diventano fattore problematico specie perché inducono molte menti a pensare ahh beh mah beh, è biocarburante allora lo metto nel mio SUV 5500 di cilindrata con cui vado a prendere mio figlio a scuola a 300m da casa così sono veramente ecologico. Io amo la natura....

    Già.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "I biocarburanti avrebbero senso localmente in territori poco popolati dove la biocapacità locale permette e di avere ampi spazi di selvatico e territorio sufficiente per la produzione alimentare e parte di territorio destinata ai biocarburanti."
      Cioè Congo, Uganda o Tanzania, alle condizioni attuali. Luoghi dove poche multinazionali armano questa o quella etnia (per rubare legname, oro, etc. etc.) da tempo per creare morte e quando lo stato fallisce tutti i poliziotti, soldati e funzionari vanno a fare carbone da legna e cacciano selvaggina (tra cui scimpanzé, quasi scomparsi nel nord del Congo)... In Congo la situazione è talmente tragica, ogni anno 1 milione di tonnellate di selvaggina mangiate, poi non so quanti alberi. Ho sentito un reportage in radio l'altro giorno, mi è venuto da vomitare tre volte ed a parte diffondere ancora di più virus letali, è impossibile fermare quella gente: la foresta vergine congolese praticamente è all'osso e quel che resta tagliano, bruciano, coltivano e due anni dopo la terra ha perso già il 60% del potenziale per farci qualsiasi cosa, per sempre.

      Elimina
  9. Le multinazionali depredano i paesi che hanno biocapacità per trasferirne le risorse nei paesi consumisti.
    La colonizzazione religiosa islamica e cristiana dell'Africa ha poi rotto equilibri secolari basati su un animismo in cui la Natura non è considerata solo tonnellate di risorse ma con un sistema vivente da cui dipendi e quindi sacro.
    Si aggiungano poi tecnoteismo, modernismo, eliminazione dei fattori di contenimento della crescita demografica (dovuta all'introduzione di antibiotici, riduzione dell'allattamento naturale etc.), consumuismo etc.
    Ecco che l'Africa ha iniziato da tempo il suo percorso di grave e veloce degrado.
    Direi che homo riesce a dimostrarsi sempre più virulento e distruttore di ciò che lo ospita.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sottoscrivo. Aggiungo che solo nel Kivu (Congo), nel 2009 erano dati per deforestati illegalmente 800 000 ettari all'interno del parco protetto con ben 120 guardie assassinate su un lasso di un paio di anni. Ora, anni dopo e dopo una guerra civile che dura tuttora mi pare di capire, le guardie non son più pagate e anche loro sempre più commerciano legname illegale... Alcune ONG e le Nazioni Unite stanno realmente tentando di legalizzare il legalizzabile e fermare il massacro, "certificando le filiere" (ovvero chi approfittava prima continuna ma mettendo nero su bianco chi taglia cosa e quanto rapidamente, etc) ma ormai la frittata mi pare sia fatta. L'aspettativa di vita da quelle parti è sempre più bassa, i "decisori" nella comunità son sempre più giovani ed il tasso di natalità invece di stallare e diminuire ovviamente ha tendenza a salire... fino alla prossima epidemia o guerra civile, dopo le quali salirà ancora (esempio Ruanda dove dopo tutti i disastri e le morti hanno triplicato il tasso di fertilità e vanno dritti verso un'altra guerra civile da sovrappopolazione).

      Elimina
  10. ...Io biocarburanti non sono sotenibili in terreni ad alto rischio di erosione come le foreste pluviali disboscate ma solo ad esempio, olio di colza alternato a coltivazioni di legumi e cereali: insomma alle latitudini più che temperate con precipitazioni ben distribuite nell'anno...L'africa, oceania e parzialmente sud america andrebbero vietati non solo alle multinazionali ma proprio all' uomo...

    RispondiElimina
  11. Ciao Medo, complimenti come sempre per l'interessante post.
    Io tempo fa ne avevo scritto uno molto breve che potrebbe piacerti: mostrava come per accorgersi della non sostenibilità dei biocarburanti di 1^generazione NON bisognava essere dei visionari.
    http://energisauro.wordpress.com/2012/10/02/biocarburanti-vs-cibo-a-volte-basta-una-sola-moltiplicazione/
    Spero ti piaccia, a presto

    RispondiElimina