25.6.13

Brasile: già finito il sogno petrolifero

Il petrolio ed il gas sono un dono di Dio per il Brasile,
ma potrebbero tramutarsi anche in una maledizione...”
Lula, ex-presidente del Brasile (2009)*
 
 
Quattro anni dopo queste dichiarazioni di Lula, quasi cinque anni dopo la scoperta di grandi giacimenti sottomarini nelle acque territoriali brasiliane... a che punto siamo? L'export non è affatto decollato. Soprattutto per il gas naturale, il saldo import/export è negativo per il 14esimo anno consecutivo**: tuttora i brasiliani consumano il doppio del gas che producono (circa 900 miliardi di piedi cubici annui a fronte di soli 450 disponibili sul mercato interno). E dalla fine del 2011 il Brasile è di nuovo tornato ad essere anche un importatore di petrolio, il "sogno" di diventare in modo durevole e stabile un paese esportatore (a cui credevano solo gli allocchi) non è durato neanche tre anni! Una "nuova" classe media, nel frattempo, si è creata e grazie a questa bolla di energia, lavoro, denaro ed aspettative ora vorrebbe comprare auto, case, fare vacanze... Aumentando la VIOLENTA aspettativa anche delle classi "inferiori", che classe media non lo saranno mai e forse l'hanno capito e e per questo mettono a ferro e fuoco le città. Avranno tutti quanti una sorpresa, perchè prestissimo arriverà il declassamento di decine di milioni di "nuovi" borghesi brasiliani: quel giorno anche molti genitori, non solo giovanotti, saranno nelle piazze a dar fuoco... ai loro stessi ex-uffici, pigliar a calci i poliziotti di cui oggi invocano l'aiuto contro "i devastatori scesi dalle favelas".
 
Ed il risultato di tutto questo ridimensionamento energetico brasiliano, alla fin fine qual'è? Beh alla prima scintilla ecco che le città sono tempestate da ondate di violenza che in pochi giorni trasformano interi quartieri in zone di guerriglia e saccheggio.
Eccola qua la "maggiore speranza" dei paesi del B.R.I.C.: giovani armati di bastoni e coltelli che non esiteranno a sgozzare i loro fratelli per un iPhone oggi, per una pila domani, per una mela tra qualche mese.
Segue breve compilation delle devastazioni in corso in Brasile. 




*link : http://www.geologi.info/brasile-i-nuovi-giacimenti-renderanno-il-paese-in-grado-di-esportare-petrolio_news_x_3425.html
**link : http://www.EIA.gov/countries/country-data.cfm?fips=BR
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9 commenti:

  1. Medo, hai qualche notizia sugli USA, la cui economia tutti i soliti media danno in ripresa? Io sto sempre aspettando che crollino economicamente, così da allentare la presa sul resto del mondo (Italia in particolare). Qualche speranza in questo senso?

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  2. dico la mia sugli USA; galleggiano..c'è tanta roba..si vende e si produce discretamente..gli affitti delle normali abitazioni sono bassi..i mutui in ripresa (le case costano relativamente pochino..), ci si sposta coi gipponi ma il diesel costa veramente nulla (c'è poi un goccio di persone che hanno iniziato a comprare Fiat e veicoli ibridi..)..
    Lavoro..situazione non dissimile a tanti posti..se ne trova ma con difficoltà in parecchi settori..
    insomma è un immenso balocchino..una Gardaland low cost senza troppe pretese culturali..per alcuni -radi- aspetti addirittura un posto migliore dell'Italia..(non è che poi ci voglia così tanto..).
    un saluto.

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  3. Il culto della crescita (compresa quella demografica se non a partire da quella demografica) è una follia che alcuni scaltri hanno propinato a masse di imbecilli o di idioti e che pure qui non manca di avere i suoi tromboni strombazzanti spargi cacca.
    Come osserva Matt Ridley, "grazie alle sue capacità tecniche l'uomo è diventato ecologicamente dominante e ciò ha reso il genere umano l'unico nemico del genere umano (a parte i suoi parassiti)." (La Regina Rossa, p. 344).

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  4. Non sò a voi, ma la situazione mi sembra quella di una polveriera che sta per esplodere...
    Adesso che anche la Cina è in difficoltà (vedi banche), penso che i disordini possano diventare a livello mondiale e questo non potrà che portare a violenza in ogni posto... speriamo che non si arrivi a una Guerra mondiale.
    Mi sento triste a vedere come in pochi anni tutto sembra stia crollando...
    E' vero che la salita è lenta, ma la caduta è veloce...

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  5. @Medo

    Ed il risultato di tutto questo ridimensionamento energetico brasiliano, alla fin fine qual'è? Beh alla prima scintilla ecco che le città sono tempestate da ondate di violenza che in pochi giorni trasformano interi quartieri in zone di guerriglia e saccheggio.

    Eppure i giornali nostrani tele e non raccontano la storia che laggiù la gente protesta (protesta? A me pare dal filmato che distrugga e basta)per ottenere maggiore giustizia sociale.

    Se non ti seguissi da tempo Medo e non avessi più volte verificato a posteriori la correttezza delle tue analisi, direi che tu vedi sempre e solo nero.
    Spero che questa volta ti sbagli, ma temo di illudermi.

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    1. Protestavano per la giustizia sociale, ma la rabbia e la furia cieca di coloro che "vogliono la roba" (roba nel senso dei Malavoglia) pare abbia prevalso. Guardati qualsiasi telegiornale brasiliano, nonostante cerchino di occultare o smorzare la protesta VIOLENTA, quest ha per ora preso il sopravvento su quella pacifica...

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  6. Grande uomo in cammino e grande medo quando parla della "roba"...A sentire i telegiornali vogliono migliori servizi pubblici..più roba di quella...Personalmente spero che il Brasile entri in un stato politico di agitazione così violenta da impedire l'ulteriore deforestazione dell'Amazzonia; questo è ciò che auguro al Brasile.

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    1. Beh, la deforestazione del Brasile è stata al Massimo quando... la scolarizzazione era al minimo, assieme alle disparità di divisione dei redditi. O almeno a guardare i grafici eh. Purtroppo le maggiori miniere di ferro del mondo per far seghe e asce e tagliar via foreste sono proprio in Brasile e la crisi deve andarci giù pesante davvero per arrestare la deforestazione. Dovrebbero morire l'80% dei brasiliani.

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    2. > Dovrebbero morire l'80% dei brasiliani.
      Per quanto terribile e inquietante la salvezza della vita sul pianeta Terra potrebbe solo giovarsi della morte dell'80% degli homo.

      Ad esempio io penso al piccolo paradiso in terra che tornerebbe ad essere l'Italia se ci fossero 6 o 10 milioni di homo.
      Tutte le orribili, tumorali cementificazioni, le distese di capannoni, svincoli, di outlet e villettopoli, i formnicai condominio, le tensostrutture e i palazzi in vetrocemento e altra robaccia morta e orribile del genere che si sfasciano col tempo (speriamo che le strutture in CA non mantenute collassino più in fretta di quanto previsto), boschi e verde che se li rimangia metro a metro, le città che tornano ai loro nuclei storici, il selvatico che si riprende ampie zone, grandi aree delle pianure che si impaludano a causa della mancata manutenzione degli argini e che tornano a bosco primordiale.
      'na meraviglia!!

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