19.10.12

Le buone notizie

In attesa di migliori notizie (...), sprofondiamo nel buio per qualche minuto. 
Ai miei cari lettori dedico un breve video di una raffineria costruita negli anni '50 e dismessa (ben prima del previsto) nel 1984. L'autore dedica il video alla "bellezza dell'Entropia"... Se ne consiglia la visione bevendo un sorso di tisana.
Io non so che fine farà l'Universo, abbiamo qualche pista di come finirà la Terra e sempre più certezze di come finiremo noi "scimmie nude". Per gli umani viventi, soprattutto quelli nati e poi sospinti a 50, 90 e 130 km/h verso il nulla dall'era del petrolio, il futuro è sempre più tetro. 
L'era del petrolio è una piccolissima parentesi di quella del "bruciate qualsiasi cosa con dentro un atomo di carbonio" che è una piccola parentesi dell'era dello "sfruttamento di tutte le pietre" (paleolitico, neolitico,... siamo già nel "postlitico"?). Il petrolitico sarà stato un minuscolo, brevissimo, e - a posteriori - piuttosto inutile sussulto. Allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, infine, la probabilità che qualcuno venga da chissà dove a portarci un giorno in fiore e ricordarci, è pressochè nulla. Eravamo i giardinieri, lasciamo un deserto ed il lato comico è che nessuno si ricorderà di noi. Poteva andare peggio?

AFTERMATH from Joaquin Montalvan on Vimeo
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10 commenti:

  1. quei pochi che hanno una fede nel Paradiso si possono considerare fortunati. D'altronde bisogna rispettare i sentimenti di tutti, ma a me fanno un poco di invidia.

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  2. Se ci sarà qualcuno ci ricorderà come le generazioni che hanno consumato ogni briciola di energia fossile sul pianeta, che hanno rovinato per sempre interi ecosistemi, riempito l'oceano di plastica, cambiato il clima, estinto buona parte della biodiversità... perfino lo spazio abbiamo riempito di detriti, rendendo inutilizzabili per eventuali generazioni future le orbite più utili per satelliti e robe varie!
    a questo punto sinceramente è meglio che non ci sia nessuno a ricordarci, sprofonderemmo di vergogna ancora più in fondo di quello che già saremo!

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  3. Vedendo questo video, mi vengono in mente le costruzioni lasciate dai Maya.
    Ci sono civiltà che sono scomparse nel nulla, lasciando solo i resti della loro civiltà.
    Nel video si vedono i resti della nostra civiltà.
    Così come a Detroit si vedono le case abbandonate di quella che fu una delle città più floride degli USA.
    Io fino all'ultimo giorno disponibile sarò ottimista, anche se penso che abbiamo meno dell'1% di probabilità di risolvere i problemi energetici per tutta la popolazione mondiale.

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  4. Questa mattina voglio cercare di essere positivo. Ieri i principali giornali hanno riportato la seguente notizia: http://www.lastampa.it/2012/10/19/scienza/abbiamo-trasformato-l-aria-in-benzina-un-team-di-scienziati-inglesi-annuncia-la-rivoluzionaria-scoperta-chi5nmTGSEC5USxAiucNON/pagina.html
    Ora da quasi ex studente di ing. dei materiali mi sono posto queste domande: 1) Quanto è grande l'impianto pilota che ha prodotto i 5 litri di benzina? 2) Funzionava a pieno regime? Se la risposta la prima domanda è grande come un campo da calcio e la seconda risposta è sì, allora non ci siamo proprio, anche se guardando al passato (penso ad esempio al primo computer era grande come un appartamento e consumava un sacco di energia). 3) Che tipo di catalizzatori hanno usato(dato l'alto prezzo finale della benzina presumo abbiano usato i metalli nobili e se vogliono abbassare il prezzo per renderlo competitivo devono trovare dei catalizzatori meno costosi e allo stesso tempo con elevata attività catalitica: AUGURI) e quel è il loro tempo di vita prima di disattivarsi?

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    1. Farebbero bene a non dire certe cavolate!
      Io m'intendo di chimica e quello che hanno fatto ha solo un piccolo (grandissimo) problema.
      L'energia (benzina) prodotta sarà sempre meno minore di quella consumata per ottenerla.
      La benzina quando brucia sviluppa anidride carbonica e acqua (lasciamo perdere le impurità); da questa combustione possiamo ottenere energia elettrica (rendimento max del 60%).
      Loro hanno ripreso l'anidride carbonica e l'acqua e hanno riottenuto la benzina. Siccome ogni trasformazione richiede energia, anche qui, ottimizzando al massimo anche in futuro, perderanno un altro 40% di energia.
      Morale della favola è una trasformazione in perdita.
      Potrebbe essere utile solo se trovassimo una fonte di energia elettrica abbondante (che non è per scarsità: ne fotovoltaico, eolico o idroelettrico) e da questa potremmo produrre benzina.
      La benzina nei motori a combustione ha un rendimento che va dal 15% al 20%.
      Allora sarebbe meglio utilizzare direttamente l'energia elettrica in delle auto elettriche che hanno un rendimento del 70%.

      La solita notizia per prendere in giro il popolo.

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    2. Io non sarei così pessimista!! Ci stanno lavorando ed è già qualcosa, meglio farsi trovare preparati quando troveremo una fonte di energia elettrica abbondante (tipo la fusione nucleare). Inoltre non definirei scarsa la quantità di energia che ogni giorno arriva sulla terra sotto forma di radiazione elettromagnetica; che poi riusciamo a convertirne solo un 15% circa è un altro discorso. Bisognerebbe lavorare in parallelo per aumentare l'efficienza dei panelli solari!
      P.s. tra l'altro, un ulteriore modo per abbassare il costo finale della benzina prodotta per via catalitica è quella di abbassare il più possibile la temperatura di funzionamento dei catalizzatori.

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    3. "Una fonte di energia elettrica abbondante" a parte i fulmini ed il sole, non esiste. Ci serve roba che scalda l'acqua che faccia girare le dinamo e produca energia elettrica. Quando avremo scoperto la fusione, dovremmo sempre chiedere al fiume Reno o all'oceano di fornirci miliardi di metri cubi di acqua ogni settimana per raffreddare le nostre macchine infernali, far girare le dinamo, genrerare corrente per accenderci i nostri computer del futuro e guardare film di com'era il mondo prima, quando c'era la frutta, quando la gente faceva ancora bambini, quando non c'era l'esercito nelle città... Ne vale la pena? Boh.

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  5. R energia elettrica abbondante: secondo me c'è una quasi abbondante e dall'EROi non ben calcolato ma secondo me elevatissimo considerando una lifespan anche nell'ordine di 300 anni considerando le parti strutturali: le dighe, o meglio le microdighe, migliaia di piccole dighe da costruire il prima possibile in Italia che proteggerebero anche i campi a valle dalle piene e rilascierebbero acqua ,con produzione di energia elettrica, nelle notti estive per irrigare i campi ed integrarsi col fotovolataico che mi risulti funzioni solo di giorno..Per far questo servono risorse che non possono non essere prese dal resto dei dipendenti pubblici: meno soldi a professori e medici, di più agli operai che costruiranno le dighe in tutta Italia, che ben si presta per orografia e pluviometria irregolare...Si potrebbe passare da un 19% di idroelettrico attuale ad un 40% nel giro di 3-4 anni...Vi pare poco ?

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    1. Le dighe sono in effetti una grande soluzione. Per l'Italia dovremmo investire una buona quota e subito per mantenere l'esistente (le imprese che non costruiscono più immobili e non possono più speculare, possono convertirsi in questa maniera un po' più sana), poi la costruzione di micro-dighe potrebbe dare un aiuto alle economie locali, salvo cercare di rispettare i bacini idrici e usare tecniche che salvaguardino la fauna ittica (in Austria utilizzano sistemi speciali di micro-bacini a lato degli sbarramenti per far risalire i pesci più in altitudine possibile, soprattutto quelli che senza acque dolci, pulite e fredde non si possono riprodurre). Vai con le microdighe!

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    2. Se fosse come dici (dal 19% al 40%) potremmo più che raddoppiare la produzione elettrica Italiana.

      Fortunatamente in Italia, l'idroelettrico conveniente da sfruttare è al 100% in produzione.

      La maggior parte delle micro-dighe sono antieconomiche o lo sono solo marginalmente (è come raschiare il fondo del barile).
      I costi di costruzione e gestione non vengono ammortizzati.

      In Africa invece l'idroelettrico ha ampi margini di sviluppo, solo che, anche l'idroelettrico ha degli effetti ambientali non trascurabili.

      E' vero che non inquina, ma incide profondamente sulla fauna e flora dell'ambiente locale.

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