26.6.13

2018, anno senza petrolio per l'Italia?

Offro ai miei cari lettori il grafico* del giorno dalle terrificanti pagine dell'E.I.A.
Solo durante la Seconda Guerra Mondiale l'Italia ebbe un tale rapido e continuato collasso della fornitura petrolifera. Ovviamente questo crollo non è la causa di nessun problema, infatti le cose vanno ancora benissimo: la maggiorparte degli italiani non coltiva il proprio cibo ma mangia ogni giorno, non sa cucire un bottone ma ha armadi pieni di vestiti ed inoltre non sa la differenza fra un mattone ed una barra di combustibile nucleare ma vive più che altro in case ultra-moderne di cui è per altro è proprietaria.
La fine del petrolio non è e non sarà un problema per chi non ha mai voluto sapere o saper fare nulla. Questi 40, diciamo 50 milioni di incapaci supplementari che hanno calpestato i suoli italici nell'ultimo secolo se ne andranno come sono venuti, faranno rumore e scorrerà il sangue, ma poi saran millenni di silenzio.

*link: situazione energetica italiana, http://www.eia.gov/countries/country-data.cfm?fips=It
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11 commenti:

  1. Medo sei sempre più sarcastico.

    Dimmi che il grafico é uno scherzo anche se oggi non é il 1° di Aprile.


    P.S. ho appena parlato con la mia commercialista ed ho ricevuto notizie da quello di un mio conoscente.
    Consiglio: preparate le bare, le ditte stanno chiudendo a frotte.

    Il grafico purtroppo rispecchia una realtà del ns. Paese. Tragica.

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  2. In realtà questa è anche un'eccellente notizia.
    La crisi recessiva di questo sistema capitalistico - consumistico basato e relativa insostenibilità ecologica è caratterizzato dal fatto che il consumo di alcune risorse non rinnovabili (e produzione di relativo inquinamento) sono fortemente diminuiti.
    In realtà se si vanno a vedere altri indicatori (ad esempio il consumo di carbone) ad essi corrispondono curva è in (netto) aumento, ovvero curve diciamo "ottime" per gli economisti-sviluppisti-accrescivisti ma pessima per gli ecologisti e il pianeta.

    Poi si potrebbero andare a vedere le curve del petrolio per stati come Cina o India; ad esempio la tendenza del consumo di petrolio per l'India o del Brasile sono terrificanti.

    Quindi... dipende!

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    1. Il boom dei consumi petroliferi di Cindia sarà brevissimo, visto che siamo in pieno plateau di produzione petrolifera da anni. Tra l'altro la crescita economica della Cina sta già rallentando. Ma è anche vero che l'insostenibile paradigma economico attuale venderà cara la pelle prima di andare in malora, e questo vuol dire più inquinamento e disastri ambientali per tutti, più malattie collegate, più riduzioni di popolazioni animali (incluso l'homo idiotus nel prossimo futuro), estinzioni di specie animali, distruzione delle foreste, urbanizzazione di sempre più zone del pianeta e riduzione dei terreni coltivabili, guerre per le risorse, ecc. Dopo tutto questo agonizzare della (in)civiltà consumistica globale, forse i sopravvissuti umani e i loro discendenti potranno ricostruirsi uno stile di vita dignitoso. Forse.
      Un bel panorama da "giorno dopo" si preannuncia sulla Terra e già i 40-50enni di oggi hanno la poco ambita possibilità di "viverlo" pienamente nell'arco discendente della loro vita (quindi me incluso).
      Come essere umano permettetemi di maledire la mia specie, soprattutto quella minoranza che comanda e che sta rendendo un inferno l'ambiente in cui viviamo...

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    2. @UnUomo.inCammino

      Quindi... dipende!

      Sì seguendo il tuo discorso, dipende in quale Paese si vive.
      Ma Medo parla di Italia non di India o Cina.

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    3. La distruzione DEFINITIVA di capacità produttiva, agricola, industriale ma anche artigianale, che sta avvenendo in Italia non ha eguali nella storia del nostro paese ed il fatto che l'Italia abbia "compensato" la fine del petrolio (ed il collasso dei raffinati) con carbone e gas (per fare elettricità in sostanza e fare andare i veicoli a metano), non è una buona notizia. Con carbone e turbogas NON si fa agricoltura, non si fa gestione della foresta, ad esempio. Stiamo diventando un paese che tra poco avrà solo energia elettrica, per altro già oggi la bolletta è 35% di oneri ed in aumento. Il nostro PIL era tutto auto, camioncini e TIR, certo una cosa malsana, ma un paio di volte al giorno si mangiava GRAZIE al petrolitico. Fate un po' voi in che direzione andiamo: India e Cina hanno MILIONI di contadini che fanno tutto a mano e ti porterebbero pure le carote ed il riso a casa tua a piedi tanto son morti di fame, in Italia invece?

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    4. In Italia Il Grande Disastro e' stata la cultura del cemento e due suoi formidabili sostenitore, il feticismo automobilistico e il sistema del trasporto privato su gomma e la patologicamente elevata rendita parassitaria immobiliare. Questi fattori (unitamente al culto della crescita (demografica compresa)) hanno portato all'antiurbanistica, alla diarrea edilizia (sprawl) che proprio ha messo in ginocchio il settore primario (l'unico peraltro che tira ancora, export vini ma non solo) sia per distruzione fisica di ca 3.5 milioni di ettari di SAU, per la frammentazione delle aree agricole (peraltro le migliori aree agricole per fertilita', per giacitura, per contiguita' ai centri urbani,per disponibilita' idrica v. ad esempio conurbazione della periferia (ex-pianura) padana, tumore antropico partenopeo, conurbazione FI-PO-PT etc. per aver messo in competizione il prezzo della terra agricola e relativi mutui fondiari con il prezzo della bolla immobiliare e aver letteralmente impedito un ricambio generazionale).
      Ancora adesso qui si parla di condoni edilizi, di sviluppo edilizio, di autostrade, di grandi opere nefaste e innumerevoli perle qui documentate settimanalmente e di cercare di far riprendere in tutti i modi questo tumore cementizio che come osserva il Corriere (non certo il manifesto o qualche fanzine di ecologisti radicali) è(ra) il problema (anti)politico n. 1.

      Ma lo stesso Pierpaolo Pasolini osservo' a febbraio del 1974 che il consumismo di massa sarebbe riuscito nella distruzione culurale, paesistica (agricola ed economica aggiungo io) dell'Italia (qui la tua pagina, Medo).

      Il_bobbolo connivente al saccheggio del paese con la classe dirigente di merda che ha ben espresso ha venduto la terra migliore a palazzinari e magnaccia cementificatori della terra per (tentare di) arricchirsi velocemente e potersi comprare la Mercedes da parcheggiare in seconda o terza fila davanti al bar preferito.

      Direi che il petrolitico qui verra' rilevato in futuro proprio per la distruzione a base di cemento di quello che prima era il Belpaese.
      Un paese senza settore primario (e con quello turistico in crisi per stupro visivo da paesaggi orrendamente degradati) e' come un grattacielo senza fondamenta.
      Bella furbata, eh!?

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  3. ...40 milioni in più ? Poi bacchetti me quando dico che vorrei veder trasferito immediatamente 1/4 delle risorse dal monte stipendi pubblico a centinaia di migliaia di operai per microdighe smart grids e similaria ?..é chiaro che fra 7-8 anni sarà troppo tardi...La sinistra oggi è molto di destra, e la destra semplicemente vende materassi e prostitute..World made by hand di Kunstler mi piacerebbe fosse per la maggior parte evitato ridando dignità agli investimenti n resilienza e rimettendo i servizi al loro posto : servizi, e non accanimento terapeutico.

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    1. Sono nel moi periodo "umani crepate!". D'altra parte siamo veramente delle merde, in Oregon dopo le api stanno schiattando anche gli altri pollinizzatori "più resistenti", il genocidio dei bombi... per difendere le fioriture di alberi che imbelliscono un parcheggio! http://grist.org/news/after-mass-bumblebee-die-off-activists-call-for-new-pesticide-rules/

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  4. ..R Paolo e minoranza che comanda: la minoranza che comanda preferisce non cambiare rotta per evitare i conflitti con le masse,e quando dico masse dico non l' 80 % della popolazione ma il 99 % : meglio guerre civili fra 15 anni che 1000 morti all'anno per le manganellate della polizia oggi...meglio ancora uno stato federale con l'80% dell'economia decentralizzata : spero ancora in un massiccio sciopero fiscale degli imprenditori per stimolare il processo.

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  5. Il declino di consumo di petrolio inizia nel 2000, dipende più dal fatto che ci sono minori consumi di petrolio nelle centrali termoelettriche, per riscaldamento o minori raffinerie attive. Così come aumenta l'importazine di distillati che non aumenta il contatore presumo del "consumo di petrlio" Oggi prevale carbone ma sopratuto gas, il resto son auto che consumano anche meno (e negli ultimi anni con l'auento delle accise ela crisi nè girano anche meno). E poi abbiamo sempre il petrolio della basilicata e quello zolfoso dell'adriatico! E lo shale oil? Ovviamente per dire che possiamo sempre raschiare il barile, spostando la fine di qualche lustro. Con stima, ti leggo con piacere! Ma qui hai tirato conclusioni affrettate, il petrolio lo si può sempre comprare ma a prezzi che saranno crescenti! :-) Finchè lo vendono!

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    1. Il declino inizia ben prima del 2000, quando si finisce di bruciare olio in centrale elettrica... Ma incrementa con il venir meno di LIGHT SWEET CRUDE OIL, tipo di prodotto indispensabile alle nostre raffinerie "antiquate". Quindi i prezzi che aumentano, i consumi a picco, e poi le raffinerie che chiudono. Le raffinerie in servizio ora in Italia sono tutte in perdita dal 2008. Fatti un giretto su internet, solo quella di Mantova, una delle più moderne, perde 3 milioni di euro al mese solo per restare accesa e vive di debito privato e pubblico. Fino a quando? Con quale produttività, senza energia, creeremo ricchezza per pagare di più... il petrolio di ottima qualità... che sul mercato non c'è??

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